Giuseppe Momigliano,
rabbino
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Il
patriarca Giacobbe prima di morire riunisce i figli e rivolge a
ciascuno di loro le sue ultime parole, per alcuni richiamandosi in modo
allusivo ad episodi positivi o negativi che li avevano visti
protagonisti.
I giudizi più severi riguardano Simeone e Levi, autori di un sanguinosa
punizione collettiva nei confronti della città di Shekhem, il cui
principe aveva rapito, violentato e tenuta in ostaggio Dinah,l’unica
figlia femmina di Giacobbe.
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Davide
Assael,
ricercatore
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Questa
sera si terrà il primo discorso di Donald Trump come Presidente degli
Stati Uniti. Conflitti di interesse irrisolti, linguaggio al limite (se
non oltre) del razzismo, linea politica caricaturale e ondivaga sono
solo alcune delle ombre che accompagnano questo miliardario vissuto
nelle torri d’avorio, che col cosiddetto “popolo” ha in comune soltanto
le parolacce. È chiarissimo a tutti che The Donald avrà voce in
capitolo nelle decisioni che contano quanto Gigetto di Maio in quelle
del M5S italiano, ossia nessuna.
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La sinagoga di Palermo
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Un
evento storico e importante nei rapporti tra Chiesa ed Ebraismo. Una
svolta locale, ancor più significativa perché arriva da un Meridione
che già da tempo offre significative testimonianze di risveglio e di
rinascita”. Queste le parole con cui la Presidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha commentato la decisione
dell’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, di concedere
in comodato d’uso gratuito un oratorio di proprietà ecclesiastica,
l’Oratorio di S. Maria del Sabato, che sorge nell’area un tempo
occupata dell’antica zona ebraica della “Guzzetta” e della “Meschita”.
Spazio che, in breve tempo, diventerà un luogo di culto e studio per
gli ebrei siciliani. A raccontare la vicenda, un lungo articolo
pubblicato oggi da Repubblica Palermo a firma di Daniele Ienna. “A
Palermo e in Sicilia si avverte la voglia di studiare e di tornare alle
antiche tradizioni ebraiche per secoli perdute, ma forse mai
completamente lasciate. – spiega il vicepresidente dell’Unione Giulio
Disegni – L’Ucei ha varato da anni un progetto Meridione, per cercare
di tenere vivo l’ebraismo nelle regioni del Sud, dove costantemente
organizza raduni, incontri, convegni di studio. È con questo spirito
che è stata appena costituita la sezione di Palermo della Comunità
ebraica di Napoli, ente facente parte dell’Ucei, territorialmente
competente per il Sud Italia”. Sulla possibilità che l’ex oratorio
diventi una sinagoga, rav Pierpaolo Pinhas Punturello spiega che “Da
una prima visita che ho fatto sul luogo e confrontandomi con autorevoli
personalità rabbiniche in Israele, non credo che ci siamo problemi”.
A Roma e Milano, pietre per la Memoria. Tra oggi e domani in 6 municipi
della Capitale verrano apposte 24 pietre d’inciampo (Stolpersteine),
opera dell’artista Gunter Demnig, in ricordo delle vittime del
nazifascismo: ebrei, politici, partigiani. Con queste ultime pietre a
Roma saranno in tutto 260 le Stolpersteine, “segno del successo
dell’idea di ridare dignità e un luogo di memoria a persone che spesso
non hanno nemmeno una tomba”, spiega l’architetto Adachiara Zevi,
curatrice del progetto al Messaggero, che ricorda come in Italia il
progetto si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della
Repubblica, ed è organizzato dall’associazione Arteinmemoria con il
patrocinio dell’Unione delle comunità ebraiche italiane. E per la prima
volta l’iniziativa delle pietre d’inciampo arriverà anche a Milano:
“Ogni anno e per i prossimi cinque anni ne saranno posate da 12 a 24. –
racconta il Corriere della Sera nelle sue pagine milanesi – Questo è
l’obiettivo ambizioso del Comitato per le Pietre d’Inciampo che si è
costituito a Milano e che raccoglie tutte le associazioni legate alla
memoria della Resistenza, delle deportazioni, dell’antifascismo, di cui
è stata nominata presidente Liliana Segre”. E una pietra sarà posta
davanti alla casa di corso Magenta 55 dove Segre, sopravvissuta alla
Shoah, abitò con il padre Alberto, deportato e ucciso ad Auschwitz.
Foto vestito da Ss, degradato il capo dei vigili. “Sarà degradato a
semplice agente il comandante della polizia locale di Biassono, Giorgio
Piacentini, che il giorno dell’Epifania aveva indossato una divisa
delle Ss postando una sua immagine vestito da gerarca nazista sulla
home page del profilo Facebook”. A riportarlo il Corriere della Sera
Milano, che spiega come il provvedimento sia stato deciso dal sindaco,
Luciano Casiraghi insieme al segretario comunale, Francesco Miatello.
Il provvedimento, spiega però il quotidiano, ha suscitato i malumori
dell’opposizione, che ha chiesto il licenziamento di Piacentini,
annunciando battaglia in consiglio comunale e chiedendo con insistenza
una seduta Consiliare aperta a tutti i cittadini.
L’Isis e l’attacco a Gerusalemme. Su Repubblica, compare oggi una
lettera dell’ambasciatore d’Israele in Italia Ofer Sachs di protesta
contro un articolo pubblicato dal quotidiano in merito al tragico
attentato terroristico di Gerusalemme, compiuto domenica scorsa da un
palestinese. “Caro Direttore, ho letto con delusione l’articolo di
Renzo Guolo pubblicato lunedì sul suo quotidiano. – scrive Sachs –
L’autore insiste a mettere in correlazione questioni politiche che sono
oggetto di contenzioso fra Israele e i Palestinesi. Critica il legame
delineato dal primo ministro Netanyahu fra l’attentatore palestinese di
Gerusalemme e l’Isis. Ma è evidente a qualsiasi persona avveduta che
l’utilizzo di camion come mezzi per compiere attentati di massa non
viene fuori dal nulla, e che l’attentatore ha bensì tratto ispirazione
dai simili attentati compiuti a Berlino e a Nizza”.
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sul sito il modulo d'iscrizione
Run for Mem, la grande corsa
per la Memoria verso il futuro
Dieci
chilometri, per gli atleti. Tre chilometri, per tutta la cittadinanza.
Due diversi percorsi - a passo lento, a passo di marcia, a velocità più
spedita - per esplorare e condividere il significato dei più importanti
luoghi della Memoria romana. Dal Portico d’Ottavia a via Tasso, da via
degli Zingari a San Bartolomeo all’Isola. Luoghi dell’orrore e luoghi
di salvezza in una narrazione comune rivolta all’intera città. È la
sfida di Run for Mem, corsa non competitiva organizzata per il prossimo
22 gennaio dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sotto l’egida
della Presidenza del Consiglio dei ministri e in collaborazione con
l’Associazione Maccabi Italia e la Maratona di Roma.
Numerose le adesioni nel mondo dello sport, delle istituzioni e
dell’associazionismo. E per partecipare alla Corsa sportiva non
competitiva di dieci chilometri (il più lungo dei due percorsi
proposti) basta un'iscrizione, compilando il modulo scaricabile al
questo link http://ucei.it/runformem/iscriviti/. E sul sito http://ucei.it/runformem/
vi sono tutte le informazioni utili, in italiano e in inglese, per
conoscere orari e percorsi di questa nuova iniziativa, dedicata alla
condivisione della Memoria attraverso i valori dello sport.
Prenderà parte alla corsa anche un testimonial d’eccezione: Shaul
Ladany, professore universitario ma soprattutto ex marciatore
professionista doppiamente reduce dall’inferno. Sopravvissuto bambino
al campo di sterminio nazista di Bergen-Belsen, Ladany era uno degli
atleti israeliani della compagine che partecipò ai Giochi di Monaco ‘72
e che fu raggiunta dai colpi d’arma da fuoco dei terroristi
palestinesi. Si salvò per miracolo, come nel lager. E da allora non ha
mai smesso di correre. “Desideriamo affermare la vita, che continua
nonostante tutto e nonostante tutti i popoli che hanno cercato nei
secoli di sterminare ebrei così come altre popolazioni, con genocidi e
massacri. - sottolinea la presidente dell'Unione Noemi Di Segni - La
vita continua e con questa va trasmessa la forza di sopravvivere, di
vivere e di avere il coraggio di raccontare quanto accaduto affinché
non si ripeta mai più. Lo faremo attraverso un percorso nel quale
incroceremo la storia, e correndo tutti assieme trasmetteremo questo
forte messaggio di vita. A testa alta, con orgoglio, col sorriso”.
“Quello in programma il 22 gennaio – conclude la presidente UCEI - non
sarà quindi soltanto un ricordo di pagine buie del passato, di ciò che
è stato e non deve più accadere. Sarà un appuntamento immancabile per
tutti i cittadini che hanno a cuore il presente ma soprattutto il
futuro”.
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la nota di noemi di segni e lydia schapirer
"A Palermo, un segno importante
della rinascita ebraica al Sud"
“La
concessione di uno spazio di proprietà dell'arcivescovado di Palermo ad
uso di preghiera e studio per la neonata sezione ebraica nel capoluogo
siciliano rappresenta un fatto storico. Una concreta testimonianza di
risveglio e di rinascita ebraica a oltre 500 anni dagli infamanti
editti di espulsione che misero fine, anche nel sangue, a secoli di
presenza e impegno sul territorio”. A sottolinearlo in una nota
congiunta la presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Noemi Di Segni e la presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia
Schapirer. Parole arrivate in seguito alla recente decisione
dell'arcivescovado di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, di concedere
alla realtà ebraica locale in comodato d’uso gratuito un oratorio di
proprietà ecclesiastica, l’Oratorio di S. Maria del Sabato, che sorge
nell’area un tempo occupata dell’antica zona ebraica della “Guzzetta” e
della “Meschita”. Una iniziativa che, sottolineano Di Segni e
Schapirer, pongono Palermo “al centro di un intenso dialogo
multiculturale e di esempio per tutto il Mediterraneo”. Le due
presidenti si sono dette “commosse e orgogliose per questo importante
riconoscimento”, sottolineando una felice coincidenza ovvero la nascita
di due nuove sezioni della Comunità ebraica di Napoli: una
rappresentata proprio da Palermo, e l'altra da Sannicandro Garganico.
Per quanto riguarda la concessione dell'oratorio, l’annuncio sarà dato
da Raffaele Mangano, vicario episcopale, nel corso di un convegno dal
titolo “Siciliani senza Sicilia. Ebrei di Sicilia in terra d’altri” che
si svolgerà giovedì prossimo, presso l’Aula Damiani Almeyda
dell’Archivio Storico Comunale, in occasione dell’anniversario
dell’espulsione definitiva degli ebrei dall’isola, avvenuta il 12
gennaio 1493.
Si tratta di un atto unilaterale, disposto dall’arcivescovado.
Comodatario dell’immobile sarà la Comunità ebraica di Napoli, che ne
affiderà l’amministrazione alla neonata sezione di Palermo.
Un risultato possibile grazie al lavoro svolto dall’Istituto Siciliano
di Studi Ebraici guidato da Evelyne Aouate e alla collaborazione e alla
presenza ormai pluriennale in loco dell’associazione Shavei Israel. Leggi
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l'iniziativa contro il terrorismo
Da Berlino fino a Gerusalemme "Restiamo uniti contro il terrore"
Di
fronte alla violenza del terrorismo, quella che ha colpito Berlino,
Nizza e pochi giorni fa Gerusalemme, bisogna restare uniti. Combattere
fianco a fianco e rispondere con una voce unica a chi vorrebbe seminare
odio e divisioni. È il messaggio dell'iniziativa portata avanti in
queste ore dall'organizzazione The Israel Project, a cui anche la
presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni
ha scelto di aderire e che ha trovato il sostegno di molti
rappresentati diplomatici di altrettanti paesi, tra cui quello
dell'ambasciatore italiano in Israele Francesco Maria Talò
(nell'immagine al centro). Sui canali social di The Israel Project,
compaiono i video dell'iniziativa, tra cui uno che immortala l'incontro
presso Armon Hanatziv, il luogo del terribile attentato di domenica
compiuto a Gerusalemme da un palestinese, tra rappresentanti delle tre
grandi religioni monoteiste come segno di unità contro il
fondamentalismo e la violenza terroristica.
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qui roma
Quaranta scatti per la Memoria
Sulle
loro spalle portano un’eredità terribile. L’arresto, la deportazione,
la lotta quotidiana per la sopravvivenza. Ma più forte del dolore è la
loro voglia di testimoniare, di lanciare messaggi profondi alle nuove
generazioni.
Una mostra fotografica inaugurata alla Casa della Memoria e della
Storia di Roma, Sopravvissuti – Ritratti/Memorie/Voci, porta
all’attenzione del pubblico l’intensità e l’importanza di questo
contributo.
Ad essere esposta è una selezione delle foto che furono realizzate in
occasione del dodicesimo Congresso dell’Associazione Nazionale Ex
Deportati, l’ente che ha organizzato l’iniziativa.
Quaranta foto, poggiate su leggii. Quaranta incontri, avvenuti dal 1998
al 2003. Oggi molti dei protagonisti immortalati dal fotografo torinese
Simone Gosso non ci sono più. È stato quindi Piero Terracina, uno degli
ultimi Testimoni ancora in vita, a ricordarli. A ricordare quanto sia
attuale e delicata la sfida della Memoria.
Ad introdurre la mostra, che ha ricevuto il patrocinio tra gli altri
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il vicepresidente
nazionale Aned Aldo Pavia, il presidente Aned Roma Maurizio Ascoli ed
Elisa Guida dell’Università della Tuscia. Presente in sala anche la
Presidente UCEI Noemi Di Segni. Leggi
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il programma per il 27 gennaio
Venezia, riflettere sulla Memoria
Conferenza
stampa ieri mattina a Ca’ Farsetti per la presentazione del programma
dedicato al Giorno della memoria 2017. Presenti all’incontro la
presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, l'assessore al
Turismo, decentramento, rapporti con le Municipalità, Paola Mar, Paolo
Navarro Dina per la Comunità Ebraica di Venezia e i rappresentanti
delle associazioni facenti parte del coordinamento cittadino per il
Giorno della Memoria.
“Ringrazio per il risultato di quest'anno, 43 eventi in programma, la
Comunità Ebraica di Venezia e le tante associazioni e istituzioni, - ha
affermato la presidente Damiano portando i saluti del sindaco di
Venezia, Luigi Brugnaro, e della presidente della Commissione Cultura,
Giorgia Pea – in questi anni hanno contribuito a donare alla nostra
Città un patrimonio di riflessioni e di approfondimenti dal valore
inestimabile, utile a far crescere il senso civico di tutti noi. Il
momento storico che stiamo vivendo è difficile, ciò che accade nel
mondo ci spaventa e pone interrogativi, ma ci carica della
responsabilità di agire costantemente contro tutti i pregiudizi. Le
istituzioni politiche hanno il compito di scuotere le coscienze e di
trasmettere il più possibile, soprattutto alle nuove generazioni, un
messaggio di memoria”. Leggi
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Ticketless - Yerushalmi |
L’ultimo
numero della “Rassegna Mensile di Israel” (Ricordo, Storia e memoria.
La riflessione di Yosef Hayim Yerushalmi, a c. di Anna Foa e Myriam
Silvera) offre più di uno spunto di riflessione. Nel fascicolo trova
spazio il profilo biografico (molto bello) di Yosef Kaplan, una
intervista al figlio Ariel e un articolo firmato da Simon Levis Sullam
che è assai più di una recensione degli ultimi scritti (Giudaismo
terminabile e interminabile). Il suo volume, gli scritti su Freud e la
psicoanalisi rimangono fra le cose più affascinanti del Novecento
ebraico, pari ai lavori di Scholem e di Benjamin. Solo un Maestro della
sua levatura poteva provare l’ebraicità di Freud di fronte a una tesi
controversa come quella del Mosé egizio, ma non poteva immaginare
quello che gli sarebbe toccato in sorte da noi.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Doppia morale
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Si
è parlato, naturalmente - in ragione dell'identità del mezzo adoperato
per dare la morte - delle evidenti analogie tra lo spaventoso attentato
di Gerusalemme e quelli, altrettanto spaventosi, di Nizza e di Berlino,
ed è prevedibile che l'idea di potere adoperare mezzi di trasporto
pesanti per uccidere contemporaneamente più persone possibile non
passerà tanto facilmente di moda. Con un coltello è difficile eliminare
più di una o due persone per volta, e, per usare pistole, cinture
esplosive o mitra, bisogna procurarsi gli strumenti, che non si vendono
al supermarket, e richiedono, oltre ai soldi, i giusti contatti per
procurarseli. Ma un camion è alla portata di tutti, è facile, per chi
non lo possieda, farselo prestare, noleggiarlo, rubarlo.
Francesco Lucrezi, storico
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Un hazan nel circolo ufficiali |
Il
24 gennaio 1944 il tenore foggiano Nicola Ugo Stame (sergente maggiore
dell’aeronautica italiana passato alla Resistenza dopo l’armistizio
dell’8 settembre 1943) fu arrestato a Roma, condotto presso il carcere
di via Tasso, torturato e trasferito a Regina Coeli; quando i suoi
parenti riuscirono a parlargli in carcere e lo rincuorarono che sarebbe
tornato a cantare, Stame rispose che non avrebbe potuto più farlo
perché i tedeschi gli avevano fracassato la scatola toracica (Stame fu
prelevato all’indomani dell’attentato di via Rasella e ucciso alle
Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944).
Francesco Lotoro
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