19 Ottobre 2016 - 17 Tishri 5777

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11 Gennaio 2017 - 13 Tevet 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
Il patriarca Giacobbe prima di morire riunisce i figli e rivolge a ciascuno di loro le sue ultime parole, per alcuni richiamandosi in modo allusivo ad episodi positivi o negativi che li avevano visti protagonisti.
I giudizi più severi riguardano Simeone e Levi, autori di un sanguinosa punizione collettiva nei confronti della città di Shekhem, il cui principe aveva rapito, violentato e tenuta in ostaggio Dinah,l’unica figlia femmina di Giacobbe.
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Questa sera si terrà il primo discorso di Donald Trump come Presidente degli Stati Uniti. Conflitti di interesse irrisolti, linguaggio al limite (se non oltre) del razzismo, linea politica caricaturale e ondivaga sono solo alcune delle ombre che accompagnano questo miliardario vissuto nelle torri d’avorio, che col cosiddetto “popolo” ha in comune soltanto le parolacce. È chiarissimo a tutti che The Donald avrà voce in capitolo nelle decisioni che contano quanto Gigetto di Maio in quelle del M5S italiano, ossia nessuna.
 
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La sinagoga di Palermo
Un evento storico e importante nei rapporti tra Chiesa ed Ebraismo. Una svolta locale, ancor più significativa perché arriva da un Meridione che già da tempo offre significative testimonianze di risveglio e di rinascita”. Queste le parole con cui la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha commentato la decisione dell’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, di concedere in comodato d’uso gratuito un oratorio di proprietà ecclesiastica, l’Oratorio di S. Maria del Sabato, che sorge nell’area un tempo occupata dell’antica zona ebraica della “Guzzetta” e della “Meschita”. Spazio che, in breve tempo, diventerà un luogo di culto e studio per gli ebrei siciliani. A raccontare la vicenda, un lungo articolo pubblicato oggi da Repubblica Palermo a firma di Daniele Ienna. “A Palermo e in Sicilia si avverte la voglia di studiare e di tornare alle antiche tradizioni ebraiche per secoli perdute, ma forse mai completamente lasciate. – spiega il vicepresidente dell’Unione Giulio Disegni – L’Ucei ha varato da anni un progetto Meridione, per cercare di tenere vivo l’ebraismo nelle regioni del Sud, dove costantemente organizza raduni, incontri, convegni di studio. È con questo spirito che è stata appena costituita la sezione di Palermo della Comunità ebraica di Napoli, ente facente parte dell’Ucei, territorialmente competente per il Sud Italia”. Sulla possibilità che l’ex oratorio diventi una sinagoga, rav Pierpaolo Pinhas Punturello spiega che “Da una prima visita che ho fatto sul luogo e confrontandomi con autorevoli personalità rabbiniche in Israele, non credo che ci siamo problemi”.

A Roma e Milano, pietre per la Memoria. Tra oggi e domani in 6 municipi della Capitale verrano apposte 24 pietre d’inciampo (Stolpersteine), opera dell’artista Gunter Demnig, in ricordo delle vittime del nazifascismo: ebrei, politici, partigiani. Con queste ultime pietre a Roma saranno in tutto 260 le Stolpersteine, “segno del successo dell’idea di ridare dignità e un luogo di memoria a persone che spesso non hanno nemmeno una tomba”, spiega l’architetto Adachiara Zevi, curatrice del progetto al Messaggero, che ricorda come in Italia il progetto si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ed è organizzato dall’associazione Arteinmemoria con il patrocinio dell’Unione delle comunità ebraiche italiane. E per la prima volta l’iniziativa delle pietre d’inciampo arriverà anche a Milano: “Ogni anno e per i prossimi cinque anni ne saranno posate da 12 a 24. – racconta il Corriere della Sera nelle sue pagine milanesi – Questo è l’obiettivo ambizioso del Comitato per le Pietre d’Inciampo che si è costituito a Milano e che raccoglie tutte le associazioni legate alla memoria della Resistenza, delle deportazioni, dell’antifascismo, di cui è stata nominata presidente Liliana Segre”. E una pietra sarà posta davanti alla casa di corso Magenta 55 dove Segre, sopravvissuta alla Shoah, abitò con il padre Alberto, deportato e ucciso ad Auschwitz.

Foto vestito da Ss, degradato il capo dei vigili. “Sarà degradato a semplice agente il comandante della polizia locale di Biassono, Giorgio Piacentini, che il giorno dell’Epifania aveva indossato una divisa delle Ss postando una sua immagine vestito da gerarca nazista sulla home page del profilo Facebook”. A riportarlo il Corriere della Sera Milano, che spiega come il provvedimento sia stato deciso dal sindaco, Luciano Casiraghi insieme al segretario comunale, Francesco Miatello. Il provvedimento, spiega però il quotidiano, ha suscitato i malumori dell’opposizione, che ha chiesto il licenziamento di Piacentini, annunciando battaglia in consiglio comunale e chiedendo con insistenza una seduta Consiliare aperta a tutti i cittadini.

L’Isis e l’attacco a Gerusalemme. Su Repubblica, compare oggi una lettera dell’ambasciatore d’Israele in Italia Ofer Sachs di protesta contro un articolo pubblicato dal quotidiano in merito al tragico attentato terroristico di Gerusalemme, compiuto domenica scorsa da un palestinese. “Caro Direttore, ho letto con delusione l’articolo di Renzo Guolo pubblicato lunedì sul suo quotidiano. – scrive Sachs – L’autore insiste a mettere in correlazione questioni politiche che sono oggetto di contenzioso fra Israele e i Palestinesi. Critica il legame delineato dal primo ministro Netanyahu fra l’attentatore palestinese di Gerusalemme e l’Isis. Ma è evidente a qualsiasi persona avveduta che l’utilizzo di camion come mezzi per compiere attentati di massa non viene fuori dal nulla, e che l’attentatore ha bensì tratto ispirazione dai simili attentati compiuti a Berlino e a Nizza”.
 
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  davar
sul sito il modulo d'iscrizione
Run for Mem, la grande corsa
per la Memoria verso il futuro

Dieci chilometri, per gli atleti. Tre chilometri, per tutta la cittadinanza. Due diversi percorsi - a passo lento, a passo di marcia, a velocità più spedita - per esplorare e condividere il significato dei più importanti luoghi della Memoria romana. Dal Portico d’Ottavia a via Tasso, da via degli Zingari a San Bartolomeo all’Isola. Luoghi dell’orrore e luoghi di salvezza in una narrazione comune rivolta all’intera città. È la sfida di Run for Mem, corsa non competitiva organizzata per il prossimo 22 gennaio dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei ministri e in collaborazione con l’Associazione Maccabi Italia e la Maratona di Roma.  
Numerose le adesioni nel mondo dello sport, delle istituzioni e dell’associazionismo. E per partecipare alla Corsa sportiva non competitiva di dieci chilometri (il più lungo dei due percorsi proposti) basta un'iscrizione, compilando il modulo scaricabile al questo link
http://ucei.it/runformem/iscriviti/. E sul sito http://ucei.it/runformem/ vi sono tutte le informazioni utili, in italiano e in inglese, per conoscere orari e percorsi di questa nuova iniziativa, dedicata alla condivisione della Memoria attraverso i valori dello sport.
Prenderà parte alla corsa anche un testimonial d’eccezione: Shaul Ladany, professore universitario ma soprattutto ex marciatore professionista doppiamente reduce dall’inferno. Sopravvissuto bambino al campo di sterminio nazista di Bergen-Belsen, Ladany era uno degli atleti israeliani della compagine che partecipò ai Giochi di Monaco ‘72 e che fu raggiunta dai colpi d’arma da fuoco dei terroristi palestinesi. Si salvò per miracolo, come nel lager. E da allora non ha mai smesso di correre. “Desideriamo affermare la vita, che continua nonostante tutto e nonostante tutti i popoli che hanno cercato nei secoli di sterminare ebrei così come altre popolazioni, con genocidi e massacri. - sottolinea la presidente dell'Unione Noemi Di Segni - La vita continua e con questa va trasmessa la forza di sopravvivere, di vivere e di avere il coraggio di raccontare quanto accaduto affinché non si ripeta mai più. Lo faremo attraverso un percorso nel quale incroceremo la storia, e correndo tutti assieme trasmetteremo questo forte messaggio di vita. A testa alta, con orgoglio, col sorriso”. “Quello in programma il 22 gennaio – conclude la presidente UCEI - non sarà quindi soltanto un ricordo di pagine buie del passato, di ciò che è stato e non deve più accadere. Sarà un appuntamento immancabile per tutti i cittadini che hanno a cuore il presente ma soprattutto il futuro”.


la nota di noemi di segni e lydia schapirer
"A Palermo, un segno importante
della rinascita ebraica al Sud"

“La concessione di uno spazio di proprietà dell'arcivescovado di Palermo ad uso di preghiera e studio per la neonata sezione ebraica nel capoluogo siciliano rappresenta un fatto storico. Una concreta testimonianza di risveglio e di rinascita ebraica a oltre 500 anni dagli infamanti editti di espulsione che misero fine, anche nel sangue, a secoli di presenza e impegno sul territorio”. A sottolinearlo in una nota congiunta la presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e la presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer. Parole arrivate in seguito alla recente decisione dell'arcivescovado di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, di concedere alla realtà ebraica locale in comodato d’uso gratuito un oratorio di proprietà ecclesiastica, l’Oratorio di S. Maria del Sabato, che sorge nell’area un tempo occupata dell’antica zona ebraica della “Guzzetta” e della “Meschita”. Una iniziativa che, sottolineano Di Segni e Schapirer, pongono Palermo “al centro di un intenso dialogo multiculturale e di esempio per tutto il Mediterraneo”. Le due presidenti si sono dette “commosse e orgogliose per questo importante riconoscimento”, sottolineando una felice coincidenza ovvero la nascita di due nuove sezioni della Comunità ebraica di Napoli: una rappresentata proprio da Palermo, e l'altra da Sannicandro Garganico.
Per quanto riguarda la concessione dell'oratorio, l’annuncio sarà dato da Raffaele Mangano, vicario episcopale, nel corso di un convegno dal titolo “Siciliani senza Sicilia. Ebrei di Sicilia in terra d’altri” che si svolgerà giovedì prossimo, presso l’Aula Damiani Almeyda dell’Archivio Storico Comunale, in occasione dell’anniversario dell’espulsione definitiva degli ebrei dall’isola, avvenuta il 12 gennaio 1493.
Si tratta di un atto unilaterale, disposto dall’arcivescovado. Comodatario dell’immobile sarà la Comunità ebraica di Napoli, che ne affiderà l’amministrazione alla neonata sezione di Palermo.
Un risultato possibile grazie al lavoro svolto dall’Istituto Siciliano di Studi Ebraici guidato da Evelyne Aouate e alla collaborazione e alla presenza ormai pluriennale in loco dell’associazione Shavei Israel.
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il direttore del memoriale polacco a milano
Interrogarsi ancora su Auschwitz
Ha sicuramente lasciato un segno la presentazione di Non c’è una fine. Trasmettere la memoria di Auschwitz, il libro scritto dal direttore del Memoriale e Museo di Auschwitz-Birkenau e appena pubblicato in Italiano per i tipi di Bollati Boringhieri. L’incontro, aperto dalle parole di Roberto Jarach, vicepresidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano e introdotto e moderato dal presidente del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano Gadi Luzzatto Voghera ha raccontato con le parole di Carlo Greppi, responsabile di curatela, postfazione e traduzione del volume e della scrittrice Helena Janeczek pagine che non saranno dimenticate facilmente.
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l'iniziativa contro il terrorismo
Da Berlino fino a Gerusalemme "Restiamo uniti contro il terrore"
Di fronte alla violenza del terrorismo, quella che ha colpito Berlino, Nizza e pochi giorni fa Gerusalemme, bisogna restare uniti. Combattere fianco a fianco e rispondere con una voce unica a chi vorrebbe seminare odio e divisioni. È il messaggio dell'iniziativa portata avanti in queste ore dall'organizzazione The Israel Project, a cui anche la presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha scelto di aderire e che ha trovato il sostegno di molti rappresentati diplomatici di altrettanti paesi, tra cui quello dell'ambasciatore italiano in Israele Francesco Maria Talò (nell'immagine al centro). Sui canali social di The Israel Project, compaiono i video dell'iniziativa, tra cui uno che immortala l'incontro presso Armon Hanatziv, il luogo del terribile attentato di domenica compiuto a Gerusalemme da un palestinese, tra rappresentanti delle tre grandi religioni monoteiste come segno di unità contro il fondamentalismo e la violenza terroristica.
 

qui roma
Quaranta scatti per la Memoria
Sulle loro spalle portano un’eredità terribile. L’arresto, la deportazione, la lotta quotidiana per la sopravvivenza. Ma più forte del dolore è la loro voglia di testimoniare, di lanciare messaggi profondi alle nuove generazioni.
Una mostra fotografica inaugurata alla Casa della Memoria e della Storia di Roma, Sopravvissuti – Ritratti/Memorie/Voci, porta all’attenzione del pubblico l’intensità e l’importanza di questo contributo.
Ad essere esposta è una selezione delle foto che furono realizzate in occasione del dodicesimo Congresso dell’Associazione Nazionale Ex Deportati, l’ente che ha organizzato l’iniziativa.
Quaranta foto, poggiate su leggii. Quaranta incontri, avvenuti dal 1998 al 2003. Oggi molti dei protagonisti immortalati dal fotografo torinese Simone Gosso non ci sono più. È stato quindi Piero Terracina, uno degli ultimi Testimoni ancora in vita, a ricordarli. A ricordare quanto sia attuale e delicata la sfida della Memoria.
Ad introdurre la mostra, che ha ricevuto il patrocinio tra gli altri dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il vicepresidente nazionale Aned Aldo Pavia, il presidente Aned Roma Maurizio Ascoli ed Elisa Guida dell’Università della Tuscia. Presente in sala anche la Presidente UCEI Noemi Di Segni.
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il programma per il 27 gennaio
Venezia, riflettere sulla Memoria
Conferenza stampa ieri mattina a Ca’ Farsetti per la presentazione del programma dedicato al Giorno della memoria 2017. Presenti all’incontro la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, l'assessore al Turismo, decentramento, rapporti con le Municipalità, Paola Mar, Paolo Navarro Dina per la Comunità Ebraica di Venezia e i rappresentanti delle associazioni facenti parte del coordinamento cittadino per il Giorno della Memoria.
“Ringrazio per il risultato di quest'anno, 43 eventi in programma, la Comunità Ebraica di Venezia e le tante associazioni e istituzioni, - ha affermato la presidente Damiano portando i saluti del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e della presidente della Commissione Cultura, Giorgia Pea – in questi anni hanno contribuito a donare alla nostra Città un patrimonio di riflessioni e di approfondimenti dal valore inestimabile, utile a far crescere il senso civico di tutti noi. Il momento storico che stiamo vivendo è difficile, ciò che accade nel mondo ci spaventa e pone interrogativi, ma ci carica della responsabilità di agire costantemente contro tutti i pregiudizi. Le istituzioni politiche hanno il compito di scuotere le coscienze e di trasmettere il più possibile, soprattutto alle nuove generazioni, un messaggio di memoria”.
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pilpul
Ticketless - Yerushalmi
L’ultimo numero della “Rassegna Mensile di Israel” (Ricordo, Storia e memoria. La riflessione di Yosef Hayim Yerushalmi, a c. di Anna Foa e Myriam Silvera) offre più di uno spunto di riflessione. Nel fascicolo trova spazio il profilo biografico (molto bello) di Yosef Kaplan, una intervista al figlio Ariel e un articolo firmato da Simon Levis Sullam che è assai più di una recensione degli ultimi scritti (Giudaismo terminabile e interminabile). Il suo volume, gli scritti su Freud e la psicoanalisi rimangono fra le cose più affascinanti del Novecento ebraico, pari ai lavori di Scholem e di Benjamin. Solo un Maestro della sua levatura poteva provare l’ebraicità di Freud di fronte a una tesi controversa come quella del Mosé egizio, ma non poteva immaginare quello che gli sarebbe toccato in sorte da noi.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Doppia morale
Si è parlato, naturalmente - in ragione dell'identità del mezzo adoperato per dare la morte - delle evidenti analogie tra lo spaventoso attentato di Gerusalemme e quelli, altrettanto spaventosi, di Nizza e di Berlino, ed è prevedibile che l'idea di potere adoperare mezzi di trasporto pesanti per uccidere contemporaneamente più persone possibile non passerà tanto facilmente di moda. Con un coltello è difficile eliminare più di una o due persone per volta, e, per usare pistole, cinture esplosive o mitra, bisogna procurarsi gli strumenti, che non si vendono al supermarket, e richiedono, oltre ai soldi, i giusti contatti per procurarseli. Ma un camion è alla portata di tutti, è facile, per chi non lo possieda, farselo prestare, noleggiarlo, rubarlo.

Francesco Lucrezi, storico
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Un hazan nel circolo ufficiali
Il 24 gennaio 1944 il tenore foggiano Nicola Ugo Stame (sergente maggiore dell’aeronautica italiana passato alla Resistenza dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943) fu arrestato a Roma, condotto presso il carcere di via Tasso, torturato e trasferito a Regina Coeli; quando i suoi parenti riuscirono a parlargli in carcere e lo rincuorarono che sarebbe tornato a cantare, Stame rispose che non avrebbe potuto più farlo perché i tedeschi gli avevano fracassato la scatola toracica (Stame fu prelevato all’indomani dell’attentato di via Rasella e ucciso alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944).

Francesco Lotoro
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