26 Gennaio 2017 - 28 Tevet 5777
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Elia Richetti e di
Sergio Della Pergola. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano
Jesurum e Daniel Funaro.
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Barak Ravid @BarakRavid
26 gennaio
EXCLUSIVE: Senior Official From Marine Le Pen's Party Visits Israel, Meets With Young Likud Chairman link
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#PE24BreakingNews |
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Musica e parole per la Memoria
“Legge
e legalità – le armi della democrazia. Dalla memoria della Shoah ad una
integrazione dei diritti dell’uomo nell’Unione Europea”. Questo il tema
del convegno organizzato oggi a Roma (inizio ore 10) all'Istituto della
Enciclopedia Italiana dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Ospite d'onore, Shaul Ladany, già testimonial dell'iniziativa Run Fur
Mem (nell'immagine a destra in un momento prima della corsa). Altra
iniziativa promossa dall'UCEI, di scena questa sera al Auditorium della
Musica della Capitale, il Concerto della Memoria, intitolato “Serata
colorata”: a raccontare ampiamente l'iniziativa, dedicata quest'anno
alle musiche composte nel campo di internamento di Ferramonti, Avvenire
con un articolo intitolato “Shoah. La speranza in uno spartito”. La
serata, come ricorda anche il Quotidiano Nazionale, sarà trasmessa in
diretta questa sera alle 20.30 su Rai5.
L'Italia e il Giorno della Memoria.
Sul Fatto Quotidiano Furio Colombo spiega, attraverso il lavoro sul
tema dello storico Robert Gordon, perché lottò per l'istituzione per
legge del Giorno della Memoria in Italia. Tra i motivi principali, il
fatto che “l' Italia non si è mai voltata a rivedere e giudicare il suo
periodo fascista e non ha mai avuto una sua Norimberga. E infatti, dice
Gordon nel suo libro, l'Italia è l'unico Paese europeo che non abbia un
monumento alla sua Resistenza”. Sul perché del 27 gennaio, Colombo
ricorda poi come la data sia stata suggerita da Tullia Zevi, allora
presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche italiane, e “va al di la
dell'orrore italiano e aiuta a capire la visione folle di un mondo di
discriminazione e genocidio che ci sarebbe ancora se fascismo e nazismo
non fossero stati abbattuti”. “Devo allo storico Robert Gordon di avere
ricordato – sottolinea Colombo - che la 'Legge che istituisce il Giorno
della Memoria' sfida un'Italia che vorrebbe solo celebrarsi”.
Sciesopoli, da vanto fascista a rifugio per 800 bimbi ebrei.
Recentemente era stata lanciata una campagna per far diventare l'ex
colonia di Sciesopoli “luogo del cuore del Fai”. Lo Yad Vashem lo ha
definito "luogo della Memoria" perché qui, nel bergamasco, nella
struttura che era stata il vanto del regime fascista, dopo la
Liberazione trovarono rifugio 800 bambini ebrei. Qui vennero curati,
studiarono e impararono un mestiere. Poi vennero fatti partire verso il
nascente Stato d'Israele. “Oggi Sciesopoli è un luogo della memoria
abbandonata. - scrive in un ampio articolo Repubblica - Il Comune di
Selvino, duemila abitanti, sta facendo una battaglia per salvarlo
assieme a uno storico milanese, Marco Cavallarin, e ad alcuni di quei
bambini”.
Perché leggere Levi e fare attenzione alla retorica sulla Shoah.
Tra i tanti contributi presenti sui quotidiani di oggi sul Giorno della
Memoria, da segnalare le interviste a Wlodek Goldkorn, autore di Il
bambino nella neve, su Repubblica Firenze e allo storico Marco
Belpoliti, che ha curato la nuova pubblicazione di "Opere complete" di
Primo Levi, su Il Giorno Milano. Goldkorn spiega il senso del suo libro
che è “polemico con le forme che sono state date alla Shoah, a
cominciare dal museo di Auschwitz, di cui riconosco l'assoluta
importanza. Secondo Zygmunt Bauman la Shoah è una conseguenza della
modernità illuminista ma, paradossalmente, è difficile da capire
utilizzando proprio gli strumenti della razionalità. Di conseguenza, se
ne danno versioni consolatorie, affermando che comunque ha vinto
l'antifascismo o che comunque è nato lo Stato di Israele. Io dico,
invece, che è andato perso un mondo, il mondo degli ebrei che parlavano
yiddish. E non c'è nessuna possibile consolazione davanti a tutto
questo”. Si concentra invece sull'opera di Levi l'intervista a
Belpoliti che spiega come lo scrittore e Testimone torinese sia
“studiato in tutto il mondo, ma deve uscire dalla cerchia degli
studiosi. Quello che lui ha scritto non è pura testimonianza, ma
un'elaborazione letteraria. E uno scrittore politico non umanistico, il
testo più significativo è"Sommersi e salvati", il racconto del suo
rapporto con il potere”.
Il maestro. Su Rai
3, stasera alle 23.10 e domani alle 15.20 andrà in onda il film Il
maestro dedicato alla storia del musicologo Francesco Lotoro, che ha
dedicato la sua vita a recuperare la musica composta nei lager nazisti.
“Maestro – racconta Avvenire - è una co-produzione Italia-Francia,
prodotta dalle italiane Doclab e Intergea, e dalle francesi Intuition
Films e Docs e Les Bons Clients, e si avvale dell'alto patrocinio
dell'Unesco e la collaborazione dell'Ucei - Unione delle Comunità
ebraiche italiane. Per sostenere la lotta di Lotoro, e della memoria
contro l'oblio, è stata creata l'onlus Last Musik con l'obiettivo di
permettere la nascita della prima grande enciclopedia di musica
concentrazionaria (wwwlastmusikcom)”.
Firenze, memorie di famiglia. Sul Corriere Fiorentino Adam Smulevich
racconta la sua storia famigliare e di come Renato Matti, futuro
parroco, durante la guerra si prodigò per salvare “il nonno Alessandro,
sua sorella Ester, i genitori Sigismondo e Dora, il cugino Leo” dalle
persecuzioni nazifasciste. Sulla vicenda è stata aperta una pratica
allo Yad Vashem per riconoscere don Matti Giusto tra le Nazioni.
Segnalibro. Anna
Foa sull'Osservatore Romano analizza il libro di Carlo Saletti e
Frediano Sessi Auschwitz. Guida alla visita all'ex campo di
concentramento e del sito memoriale (Marsilio). “Sotto l'apparenza di
una semplice guida – scrive Foa - si rivela un testo ricchissimo non
solo di informazioni e mappe, ma anche di suggestioni, spunti
interpretativi, analisi di eventi poco conosciuti, critica di
preconcetti e generalizzazioni”. Sul Messaggero invece Mario Avagliano
parla del libro I figli dei nazisti (Bompiani), dedicato appunto ai
figli dei gerarchi nazisti e alle loro impressioni sui propri genitori.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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