27 gennaio 2017 - 29 Tevet 5777 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Pierpaolo Pinhas
Punturello e di Gadi Luzzatto Voghera. Nella sezione pilpul una
riflessione di Anna Segre, Francesco Moises Bassano e Ilana Bahbout.
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Corriere della Sera @Corriere
27 gennaio 2017
Hussain e i profughi al Binario 21 Dall’indifferenza alla solidarietà Il webreportage ... http://csera.it/
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#PE24BreakingNews
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Aggiornamenti regolari e notizie provenienti dal mondo ebraico, sulla homepage del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it oppure seguendo il link diretto http://bit.ly/1uQoBHo
Le notizie vengono pubblicate anche su twitter, @paginebraiche, con l'hashtag #PE24BreakingNews.
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Il Giorno della Memoria
Testimonianze,
storie, incontri. I quotidiani di oggi ricordano con ampi servizi il
Giorno della Memoria. Alle 10.55, al Quirinale si terranno
le celebrazioni ufficiali per il 27 gennaio alla presenza
del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L'appuntamento,
che vedrà intervenire anche la presidente dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, sarà trasmesso in diretta su Rai1. A
Milano, invece, dopo il conferimento dell'Ambrogino d'Oro al
sopravvissuto Venanzio Gibillini e le odierne celebrazioni - con la
testimonianza di Liliana Segre al Teatro Arcimboldi mentre a Palazzo
Reale a parlare saranno proprio Gibillini e Franco Schoenheit,
importante voce della Memoria, oggi intervistato da Repubblica Milano
-, il sindaco Giuseppe Sala ha annunciato che parteciperà alla
catena umana a difesa delle Pietre d'inciampo organizzata dopo
l'imbrattamento della pietra dedicata a Dante Coen. L'iniziativa
partirà da via Plinio, dove è stata posta la Pietre per arrivare al
Memoriale della Shoah di Milano. Rispetto alle diverse e importanti
testimonianze pubblicate oggi sui quotidiani, da segnalare anche quella
delle sorelle Tatiana e Andra Bucci sul Fatto Quotidiano.
Umberto Aboaf (1921-2017).
È scomparso all'età di 95 anni Umberto Aboaf, uno degli ultimi
Testimoni della Shoah ancora in vita. Nato a Venezia il 5 maggio del
1921, figlio di Achille Aboaf e Rosa Lucia Mogno, Umberto era stato
catturato a Roma nell'aprile del 1944 e quindi mandato a Fossoli.
Da lì, con il convoglio 15 del 2 agosto, inviato al campo di
Buchenwald. Otto i mesi che Aboaf avrebbe trascorso al suo interno,
lottando quotidianamente per la sopravvivenza.
La fine dell'incubo si sarebbe materializzata nell'aprile del 1945, con
la liberazione del campo. Il ritorno in Italia è invece del settembre
dello stesso anno.
I funerali di Aboaf, che viveva da molti anni a Roma, si svolgeranno questa mattina alle 11.
Un'altra voce di Memoria ci lascia e rende più poveri. Sia il suo ricordo di benedizione.
La Memoria e lo sport.
Su Gazzetta dello Sport il ritratto del sopravvissuto alla Shoah e
all'attentato di Monaco '72 Shaul Ladany a firma di Valerio Piccioni. I
sopravvissuti “sono sempre meno – sottolinea Ladany, che, ricorda
Piccioni, è stato l'ospite d'onore della corsa della Memoria Run for
Mem tenutasi a Roma il 22 gennaio scorso e organizzata dall'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane - ed ecco perché sono qui e
continuo a girare”. “Ricordo ogni estremo dettaglio del campo di
concentramento, - racconta il Testimone a Piccioni - sono situazioni
che ti entrano dentro in profondità. I nomi delle guardie, la puzza, la
fame, la pioggia, il freddo, il filo spinato”.
“Oggi il vero antisemitismo è l'odio per Israele”.
Ad affermarlo il noto scrittore e Testimone Aharon Appelfeld,
intervistato da La Stampa. Alla domanda su il riemerge
dell'antisemitismo in Europa, Appelfed afferma: “Non ci sono più ebrei
in Europa, saranno ormai l'un per cento della popolazione. Prima della
seconda guerra mondiale erano 30 milioni. Dove sono oggi?
L'antisemitismo è anacronistico, odia qualcosa che non c'è più. Esiste
ancora, certo, ma gli ebrei spariranno presto dall'Europa. Oggi
l'antisemitismo si chiama "politica israeliana", ha un oggetto diverso
da quello classico. Ma quando vedi che Israele ha tutti i paesi contro,
beh è una forma di moderno antisemitismo”.
Se la foto di Mussolini resta a Palazzo Chigi.
Lucida e severa riflessione su Repubblica di Alberto Melloni sul
significato della presenza, nella galleria fotografica che a Palazzo
Chigi raccoglie i Presidenti del Consiglio italiani, del ritratto di
Benito Mussolini. “Com'è possibile che quella foto sia li? - si chiede
Melloni - Qualcuno può immaginare cosa accadrebbe se ci fosse una foto
di Hitler nell'anticamera di Merkel? E qualcuno si chiede cosa può
pensare di questo Paese chi, in visita alla sede del governo, vede
un'Italia che ingloba e riassorbe anche il proprio passato più nero, e
si autoassolve accontentandosi di far identificare in un cortocircuito
emozionale i discendenti dei carnefici col dolore dei discendenti delle
vittime? Eppure Mussolini è li. Come tante vestigia del regime che ci
diede l'infamia delle leggi razziali, che predispose il laccio in cui
fu preso l'ebraismo italiano, che consegnò il paese alla guerra e vide
600mila internati militari italiani preferire il lager al ritorno
nell'Italia repubblichina.
Perché ricordare.
Molti quotidiani danno spazio alle proprie firme per riflettere sul
significato della Memoria. “Ricordare è un processo collettivo, che
richiede collaborazione e scambio d'informazioni. - spiega Giulio Busi
sul Sole 24 Ore - La natura pare favorire l'oblio. Il tempo, si dice,
aiuta a dimenticare. L'uomo, se vuole, riesce invece a recuperare il
passato, e addirittura a comprenderlo meglio, più il tempo passa e gli
eventi si allontanano. Grazie al lavoro di generazioni”. Lo scrittore
Mauro Covacich sul Corriere della Sera riflette invece sulla figura di
Anne Frank e sul ruolo che il famoso Diario ha avuto sulla sua
esperienza personale. Per Elena Loewenthal (La Stampa) sarà la
letteratura a salvare il ricordo del passato una volta che non
rimarranno più Testimoni.
I confini dei Trump.
Sul Fatto Quotidiano Furio Colombo critica duramente 'iniziativa del
presidente Usa Donald Trump di costruire un muro al confine con il
Messico (ne parla La Stampa) e la sua idea di un'America dai confini
chiusi. “Pensate per un momento ai diversi leader lego-fascisti che in
Europa stanno dicendo che il verbo è Trump. Se per disgrazia governano,
ognuno alza muri, chiude frontiere, ferma gli stranieri e, se ci sono,
li caccia, allarga le sue prigioni, include tortura, cancella diritti
umani e civili. Poi? Poi c'è un pauroso ritorno al passato che non
prevede visite di studio, incroci di ricerche, liberi scambi culturali
e commerciali, libertà religiose, libertà civili, insomma civiltà”.
Corriere Sette invece fa un ritratto della figlia di Trump, Ivanka,
ricordando tra le altre cose la sua conversione all'ebraismo e il
matrimonio con Jared Kushner, oggi consigliere del padre.
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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