30 gennaio 2017 - 3 Shevat 5777 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Paolo Sciunnach e di
Anna Foa. Nella sezione pilpul una riflessione di Daniela Fubini.
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Justin TrudeauAccount verificato
@JustinTrudeau
29 gennaio
Tonight, Canadians grieve for those killed in a cowardly attack on a
mosque in Quebec City. My thoughts are with victims & their families
Reuven Rivlin @PresidentRuvi 30 gennaio
Thoughts & prayers with the Canadian people,
@GGDavidJohnston, PM @JustinTrudeau, after the horrific attack on a
house of prayer in #Quebec
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#PE24BreakingNews
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Canada, l'attacco alla moschea
Sei
persone sono state uccise e altre otto sono rimaste ferite in una
moschea di Quebec City quando alcuni uomini hanno aperto il fuoco su
decine di fedeli riuniti per la preghiera della sera. Un'azione che il
primo ministro canadese Justin Trudeau ha definito “un attacco
terroristico contro i musulmani”. La polizia, che indaga per
terrorismo, ha reso noto che due persone sono state arrestate e che
nulla porta a ritenere che ve ne siano altre in fuga (Repubblica).
Stati Uniti, proteste contro Trump.
L'ordine esecutivo firmato venerdì sera dal presidente Usa Donald
Trump, che ha sbarrato le porte ai rifugiati e ai cittadini di sette
grandi Paesi musulmani, è stato fortemente contestato e messo in
dubbio da ricorsi e sentenze di giudici locali. Il giudice federale di
Brooklyn Ann Donnelly, raccontano Repubblica e La Stampa, ha
ordinato alle autorità di non dare seguito al provvedimento
presidenziale per i cittadini con i documenti in regola provenienti dai
Paesi mediorientali e africani banditi. Sentenze simili sono stata
emesse in tutta l'America, mentre 15 procuratori di 16 Stati hanno
definito il bando “illegale e antiamericano” auspicandone il ritiro.
Sinagoga apre le porte alla famiglia siriana.
Su Repubblica alcuni racconti di chi ha subito gli effetti del
provvedimento Trump, da una donna originaria del Sudan, dottoranda in
antropologia a Standford, detenuta per diverse ore dalla polizia alla
famiglia siriana accolta da una comunità ebraica dell'Illinois. “Gli
uomini e le donne della sinagoga Al Shalom di Glencoe, - scrive
Repubblica - che con l'aiuto dell'agenzia RefugeeOne, ha fatto da
sponsor alla famiglia occupandosi di trovarle un posto dove vivere e
raccogliendo attraverso una colletta 60mila dollari per aiutarla nei
primi tempi. 'Lo abbiamo fatto pensando ai nostri nonni, ai nostri
bisnonni, che sfuggiti all'Olocausto trovada Istanbul rono rifugio in
America', ha raccontato il rabbino della comunità Steven Stark
Lowenstein al New York Times”.
L'illusione dell'uomo forte.
“Il politico 'forte' piace agli elettori che amano vedere un premier
che chiama i potenti capi delle imprese, fa la voce grossa, li minaccia
e poi li costringe ad accettare le sue richieste. Per questo – spiega
sul Corriere della Sera di oggi l'economista Roger Abravanel - Trump e
Putin sono oggi osannati dai politici di ogni colore, tra cui Beppe
Grillo. Non bisogna stupirsi che ciò avvenga. La gente comune che legge
che metà della ricchezza è detenuta dall'1% della popolazione e che le
banche sono salvate senza che nessun banchiere o grande debitore paghi,
ha la chiara sensazione che le elité politico-finanziarie si sono messe
d'accordo per proteggersi a vicenda e arricchirsi ancora di più a danno
dei cittadini”. “Ma nessuno spiega perché i deals del politico 'forte'
sono una grande bufala. - sottolinea l'economista- Lo sono innanzitutto
perché gli accordi tra un'impresa e uno Stato, quando lo Stato è quello
di un Paese grande, fanno notizia ma sono poca cosa per l'economia.
Bill Clinton ha creato 21 milioni di posti di lavoro e Barack Obama 15.
Lo strombazzato accordo tra il neoeletto Trump e la Carrier ne ha
salvati 300. Per fare lo stesso ritmo di creazione di posti di lavoro,
servirebbero 15 accordi così al giorno, sabati e domeniche compresi”.
Milano, il Memoriale della Shoah luogo sempre più centrale per la città.
Ieri al Memoriale si è tenuta l'ormai tradizionale appuntamento per
ricordare la deportazione degli ebrei da Milano, tra cui quella di
Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz. Un incontro organizzato con
la Comunità di Sant'Egidio alla presenza del presidente Andrea
Riccardi, in cui Segre e il presidente del Memoriale hanno ricordato il
contributo per la costruzione della struttura in memoria della Shoah da
parte dell'imprenditore Bernardo Caprotti. Per l'occasione è
intervenuto anche il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib, come
riportano il Corriere Milano e il Giorno, che ha messo in guardia dalla
riemersione dell'antisemitismo “che spesso si traveste con nobili
motivi” e sollecita ciascuno a smascherarlo “perché anche quando sembra
nobile è ignobile”. I due giornali ricordano anche l'iniziativa
promossa da Gariwo e dalla consigliera comunale del Pd Sumaya Abdel
Qader al Giardino dei Giusti con la presenza di alcune associazioni di
giovani musulmani. “Un grande segnale morale di pace e di convivenza
nel nostro Paese”, le parole del presidente di Gariwo Gabriele Nissim.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
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