8 Febbraio 2017 - 12 Shevat 5777 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Giuseppe Momigliano e
Davide Assael. Nella sezione pilpul una riflessione di Alberto
Cavaglion, Francesco Lucrezi e Francesco Lotoro.
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Khamenei.ir
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7 feb
We appreciate Trump! Because he largely did the job for us in revealing true face of America.
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Insediamenti, nuova tensione
tra Israele e Nazioni Unite
Durissima
presa di posizione dell’Onu contro la decisione del Parlamento
israeliano sugli insediamenti. “La legge sulla regolarizzazione degli
insediamenti su terreni privati palestinesi ha superato una grossa
linea rossa verso l’annessione dei Territori Occupati” dichiara
l’inviato dell’Onu per il processo di pace in Medio Oriente Nicolay
Mladenov. Scrive al riguardo La Stampa: “La legge, voluta dall’ala
destra del governo guidato da Netanyahu, va in senso contrario alla
Risoluzione 2334 del Consiglio di Sicurezza, approvata lo scorso 23
dicembre, quella che chiedeva lo stop agli insediamenti nei Territori.
Per questo le parole al Palazzo di Vetro sono pesanti”.
Insediamenti, un racconto di parte. Alla
realtà degli insediamenti è dedicato un approfondimento di Repubblica,
che già dal titolo rivela un chiaro orientamento: “Nelle colonie
fuorilegge dove Israele sfida il mondo”. Scrive l’inviato di
Repubblica: “Qui, dove il ‘Movimento per la pace’ sembra spento, il
colpo di mano della Knesset ha il sapore di un primo passo verso
l’annessione dei Territori. Proprio come dopo la guerra dei Sei Giorni”.
“Ad affrettare l’approvazione della legge – si legge ancora – non è
stata soltanto la speranza di poter contare su Donald Trump, in più
occasioni dichiaratosi in favore di Israele, al punto da dare
l’annuncio (poi ritrattato o ritardato) di spostare l’ambasciata Usa da
Tel Aviv e Gerusalemme, che potrebbe provocare una sollevazione degli
arabi, già in aperta tenzone con Trump. Ad accelerare i tempi
parlamentari è stata anche la decisione di sfrattare quaranta famiglie
di coloni e di demolire le loro case ad Amona, perché da dieci anni
giudicate illegali. Per evitare la distruzione di quell’insediamento è
stata votata la legge retroattiva di gran fretta”.
L'editoriale: "Indignazione a senso unico". In
un editoriale sul Giornale, Fiamma Nirenstein parla di ‘indignazione a
senso unico’. “Può capitare – scrive Nirenstein – che nessuno da
Bruxelles dica una parola all’Iran che spiega che può colpire Tel Aviv
in 7 minuti. E invece tutti trovano il fiato per condannare una legge
votata alla Knesset che consente di conservare certi ‘outpost’, ovvero
parti periferiche di insediamenti, costruite su terreni di proprietà
palestinese? Tutta Europa si è alzata in piedi abbaiando, e sembra però
che nessuno abbia letto la legge”. Una legge che, sottolinea
Nirenstein, prevede compensazioni per gli ex proprietari palestinesi
“del 125 per cento del valore o a scelta della sostituzione con altra
terra”.
Marocco, niente pena di morte per chi lascia l'Islam. Svolta
in Marocco, dove il Consiglio religioso degli Ulema ha riscritto le
norme sull’apostasia: non rischia più la pena di morte chi vuole
abbandonare l’Islam. “Il documento degli Ulema marocchini – scrive il
Messaggero – supera uno dei nodi cruciali dell’Islam, in linea con un
paese che rispetta da sempre il pluralismo religioso e che, per volere
del sovrano, il re Mohammed VI, ha deciso di muovere guerra
all’estremismo”.
I passi falsi di Virginia. Per
la sindaca di Roma Virginia Raggi “sette mesi di figuracce”. Lo scrive
il Tempo, ricordando diversi passi falsi della prima cittadina. Tra cui
l’aver inviato alla persona sbagliata e con due giorni di ritardo le
proprie condoglianze ai familiari del Testimone della Shoah Settimio
Piattelli, mancato negli scorsi mesi. O ancora il fatto di non essersi
presentata ai funerali di un’altra Testimone, Enrica Zarfati.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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