Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

17 FEBBRAIO 2017
header

israele - didattica

L'High-Tech sui banchi di scuola

img header

Sono passati otto anni dall’uscita di “Start-Up Nation”, il libro firmato da Dan Senor e Saul Singer dedicato alla “storia del miracolo economico israeliano”, come si legge nel sottotitolo, e dal 2009 a oggi, Israele continua a rappresentare un eldorado del mondo high-tech, grazie alla propensione all’imprenditoria dei suoi giovani, all’ambiente che favorisce il fiorire delle imprese tecnologiche offrendo fondi ed esperienza, alla buona fama che il paese si è guadagnato ed è capace di attirare lo sguardo di investitori e società interessate ad acquisire start-up innovative. Per continuare a giocare un ruolo da leader, lo Stato ebraico però è consapevole nella necessità di investire non solo sulle nuove generazioni, ma addirittura sulle nuovissime, al punto che linguaggi di programmazione e affini sempre più spesso sbarcano sui banchi di scuola. Talvolta, come racconta uno speciale dedicato al tema dall’Associated Press, addirittura dalle elementari.

Leggi tutto

 

psicometrico

Due corsi per dare il meglio

img

Si avvicina la data del test psicometrico, l’esame obbligatorio per tutti i ragazzi che intendano frequentare l’università in Israele, che si terrà il 6 aprile. E sono in corso le lezioni di preparazione, a Roma e a Milano, tenute dal prof. Giacomo Sassun, ingegnere e docente alla scuola ebraica di Milano.
Un percorso supportato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e organizzato dall’Ufficio Giovani dell’Area Formazione e Cultura UCEI, che permetterà quest’anno a oltre cento ragazzi da tutta Italia di effettuare il test a costi ridottissimi. Il corso si articola in cinque lezioni di quattro ore in ciascuna città e ha preso l’avvio a gennaio.
Leggi tutto

sistemi educativi

Lezioni ebraiche dal '900

img

“L’ebraismo e i grandi educatori del ‘900 – Le religioni come sistemi educativi” è il titolo del volume curato da Antonella Castelnuovo, edito da Belforte, di cui si è discusso ieri al Centro Bibliografico “Tullia Zevi” dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. La curatrice è insegnante al Master in mediazione culturale alla Sapienza Università di Roma e di pedagogia ebraica al Diploma di Laurea in Studi ebraici UCEI, e nel testo, che scaturisce dagli atti dell’omonimo convegno ospitato dal centro ebraico Pitigliani, propone un excursus attraverso i sistemi pedagogici delle religioni monoteiste, a partire dall’ebraismo, e passando per cristianesimo e Islam.
Leggi tutto



emma castelnuovo

I numeri servono a pensare

img

«Alla scuola ebraica non si riusciva a immaginare che ci fosse qualcuno che non facesse domande: sarebbe stato un allievo inutile. Invece, chi non era d’accordo con qualcosa che aveva spiegato un professore, alla fine della lezione lo poteva dire e gli era richiesto di tenere lui stesso una lezione, alla sua classe o a quelle vicine, con la sua bibliografia o con una bibliografia che gli suggeriva il professore: insomma era una scuola di alto profilo».
La scuola di cui parla Giacometta Limentani fu fondata in 79 giorni dalla comunità ebraica di Roma, dopo il varo delle le leggi razziste del settembre 1938, con cui il governo fascista espulse dalla scuola ragazzi e insegnanti ebrei.
Lì insegnò per la prima volta Emma Castelnuovo, cacciata dalla scuola pubblica appena vinto il concorso.

Franco Lorenzoni per ilsole24ore.com 
Leggi tutto

strumenti

L'ABC dell'accoglienza

img

È una situazione frequente, nelle classi di tutta Italia. Arriva un nuovo compagno – dalla Siria, dal Sud Sudan, dal Bangladesh, dall’Eritrea, dalla Somalia – e mancano le basi minime per la comunicazione, tra compagni e con la maestra. All’inizio basta il linguaggio non verbale dell’accoglienza: un sorriso, un posto dove sedersi, una matita colorata in prestito, una ricreazione da passare insieme. E i bambini, in questo, sono più bravi degli adulti, perché il gioco è un istinto naturale che – quando non è frenato da leggi incomprensibili– avvicina i compagni di classe, anche in assenza di un linguaggio comune.
Ma poi arriva la didattica, il lavoro di classe, il bisogno di integrarsi su un livello meno istintivo. E qui diventano fondamentali gli strumenti giusti, per aiutare l’insegnante nel suo difficile compito di integrazione linguistica.

Vanessa Niri per Wired
Leggi tutto

moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici suFACEBOOK  TWITTER

Pagine Ebraiche 24, l’Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L’UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all’indirizzo desk@ucei.it 
Avete ricevuto questo messaggio perch-é avete trasmesso a Ucei l’autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell’oggetto del messaggio "cancella" o "modifica".
© UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione scritta della Direzione. l’Unione informa - notiziario quotidiano dell’ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.