19 Ottobre 2016 - 17 Tishri 5777

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1 marzo 2017 - 3 Adar 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
“Essi faranno un’arca  (Aron) di legno di acacia, la cui lunghezza sarà di due cubiti e mezzo, la larghezza un cubito e mezzo  l’altezza di un cubito e mezzo” (Esodo 25,10). L’espressione con la quale il Signore prescrive la costruzione dell’Arca, destinata a contenere le Tavole del Patto su cui erano incisi i Dieci Comandamenti e che quindi rappresenta l’insieme stesso della Torah, differisce dall’ordine dettato per gli altri oggetti sacri del Mishkan. 
 
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Davide
Assael,
ricercatore
In un’intervista concessa ieri a Repubblica il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman dichiara che i tempi sono maturi per un’alleanza strutturale fra Israele e gli Stati sunniti moderati, tra cui pare includere, oltre a Egitto e Giordania, l’Arabia Saudita. L’ho trovata una battuta divertentissima perché non esiste cultura civica più arretrata di quella dei sauditi.
 
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Usa, l’ondata antisemita
continua a fare paura
Una volta sono le minacce di attentati contro i centri ebraici e le scuole. Un’altra gli atti di vandalismo. Un’emergenza quotidiana ormai, scrive La Stampa. E anche una situazione piuttosto inconsueta per gli Stati Uniti d’America, che raramente nella storia hanno affrontato questo tipo di insidia. L’ultima ondata lunedì, con l’evacuazione in contemporanea di 21 edifici. “Le minacce si ripetono spesso uguali, attraverso telefonate fatte con voci distorte, e raggiungono più volte gli stessi centri. Si potrebbe trattare di singole persone, o anche di soggetti mentalmente instabili, ma l’Fbi – viene spiegato – non esclude la partecipazione di gruppi”.
Sempre dagli Stati Uniti si apprende che Trump sarebbe aperto a quello che il Corriere definisce un “clamoroso compromesso”. E cioè la possibilità che venga avviato un percorso di legalizzazione per milioni di migranti che vivono clandestinamente negli Usa. Il presidente ne ha parlato durante un incontro con alcuni giornalisti televisivi alla Casa Bianca. La notizia è stata poi confermata dal New York Times, dopo una prima indiscrezione della Cnn.

Sul Corriere, Gian Antonio Stella torna sul velenoso intervento di Marine Le Pen relativo agli ebrei con passaporto doppio, francese e israeliano. Ad essere rievocato è l’affare Dreyfus, condannato da Emile Zola nel suo celebre “J’accuse” e frutto, sottolinea Stella, di un antisemitismo che fu radicato nella cultura d’Oltralpe. “Sono circa mezzo milione gli ebrei che vivono in Francia e che si sentono ebrei e francesi. Tanti. A maggior ragione – scrive il giornalista – dopo la Shoah che vide troppi francesi non solo accettare i trasferimenti, ma collaborare attivamente con i nazisti”. Anche l’Italia e gli italiani portano il peso in questa tragedia, aggiunge Stella. “Ma forse la signora Le Pen, specie di questi tempi, dovrebbe contare settanta volte sette prima di fare le sue sparate”.

Nel pomeriggio il ministro della Cultura Dario Franceschini sarà a Carpi per presentare il catalogo del Museo Monumento al Deportato, concepito in collegamento con il campo di Fossoli. Così La Stampa racconta quel luogo, che fu anticamera al lager per molte migliaia di perseguitati: “La strada per il Campo di Fossoli è un viaggio a ritroso nel tempo: i casolari agricoli si diradano man mano che ci si allontana da Carpi, l’umidità annacqua i colori, la Pianura Padana sembra ancora più piatta nel suo tendere verso il nulla. Accanto corre la ferrovia. Poi d’un tratto, dopo una curva, appaiono il cancello d’ingresso, la torretta di guardia, le baracche tristi oltre la recinzione arrugginita”.
 
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  davar
il discorso al congresso del presidente usa
Trump: "Contro l'odio antisemita tutta la nostra nazione è unita"
La Comunità ebraica americana aveva chiesto al presidente Usa Donald Trump di condannare a voce alta gli attacchi antisemiti di cui la realtà ebraica d’oltreoceano è stata vittima negli scorsi giorni. E Trump, dopo alcune dichiarazioni controverse, ha deciso di aprire il suo attesissimo discorso alle camere riunite del Congresso con parole chiare contro l’antisemitismo. “Questa sera, mentre si concludono le nostre celebrazioni del Black History Month – ha spiegato in apertura Trump – ci viene ricordato il percorso della nostra Nazione per i diritti civili e il lavoro che ancora rimane da fare. Le recenti minacce che hanno colpito i centri delle Comunità ebraiche e gli atti vandalici contro i cimiteri ebraici, così come la sparatoria a Kansas City, ci ricordano che in politica forse siamo una nazione divisa, ma siamo un paese unito nel condannare l’odio e il male in tutte le sue forme”.
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ucei e comunità ebraica di bologna
"Illustre rettore, lasciamo il Bds  fuori dalle nostre università"
La Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e il Presidente della Comunità ebraica di Bologna Daniele De Paz, a seguito della preoccupante notizia di un evento legato al Bds organizzato all'Università di Bologna, hanno deciso di concerto di inviare il seguente messaggio congiunto al rettore Francesco Ubertini:
 
Illustre rettore, siamo venuti a conoscenza di un'iniziativa particolarmente inquietante che sarà ospitata nel pomeriggio di domani nel vostro ateneo: "Israele nelle nostre Università: tra libertà accademica e legittimità politica", incontro a più voci convocato in occasione dell'Israeli Apartheid Week.
Da molti anni, questa settimana rappresenta un concentrato d'odio anti-israeliano e anti-ebraico che ha pochi eguali nel mondo della scuola e dell'università e che alla perfezione si salda con le attività organizzate durante l'anno dai sostenitori del BDS, lo squallido movimento di boicottaggio della cultura e dei saperi d'Israele che inizia ad attecchire anche nel nostro paese e che non a caso è tra i promotori di questa mobilitazione.
Invece del dialogo, prospettiva imprescindibile per la regione mediorientale, si finiscono così per favorire odio, rancore, strumentalizzazioni. Un fatto già grave di per sé, ma che assume un peso ancor più rilevante in ragione della particolare cornice di questo incontro.
Auspichiamo pertanto un suo fermo intervento e un atto di responsabilità sociale non dissimile da quello avvenuto negli scorsi giorni a Roma dove, opportunamente, si è deciso di cancellare un evento dello stesso tenore che si sarebbe dovuto tenere in Campidoglio.

Noemi Di Segni, Presidente UCEI
Daniele De Paz, Presidente Comunità ebraica di Bologna
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Melamed - qui roma
Anna e Zef, vita e dolore in note
Un’“opera multimediale” ispirata ad Anna Frank, che affronta tematiche drammaticamente attuali attraverso il racconto di due giovani: Anna, la bambina scomparsa nella Shoah autrice del famoso diario, e il suo coetaneo Zef, un ragazzo albanese, immaginario ma la cui storia suona terribilmente reale, ucciso in una faida famigliare che lo aveva costretto a nascondersi in casa per due anni.
Anna e Zef vivono vicende separate nel tempo e nello spazio, ma sono uniti dallo stesso destino: una vita prematuramente spezzata dalla violenza degli adulti. Si incontrano in un aldilà che riflette la loro eterna giovinezza e, con la leggerezza e l’irriverenza propria della loro età, condividono le loro storie e il futuro che li attende.
L’opera andrà in scena all’Auditorium Parco della Musica di Roma domenica 12 marzo, è rivolta ai giovani delle scuole secondarie di primo e secondo grado, e si avvale di una regia multimediale innovativa e coinvolgente, che integra le forme tradizionali del teatro musicale con la magia delle proiezioni e dei motion graphics. Frutto di una co-produzione internazionale tra l’Accademia Santa Cecilia e la Netherland Philharmonic Orchestra, è realizzata nell’ambito del progetto europeo Music Up Close Network – connecting orchestral music to young audiences, che vede l’Accademia capofila di un consorzio di importanti orchestre e istituzioni musicali europee.
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qui milano - la lezione al cdec 
L'antisemitismo nella modernità
Prosegue il ciclo di incontri sull'antisemitismo organizzato dal Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la Casa della Cultura e dell’Istituto nazionale per la Storia del movimento di Liberazione in Italia. Domani sera infatti, nella sede di via Eupili del Cdec, avrà luogo il sesto appuntamento (ore 18.00) dedicato ai “Caratteri odierni dell’antisemitismo”. Nello specifico, la sociologa Betti Guetta analizzerà, a partire dalla recente definizione operativa di antisemitismo elaborata dall’International Holocaust Remembrance Alliance IHRA, le diverse tipologie di giudeofobia che hanno ricadute sull’attualità e tra queste: l'antisemitismo classico, moderno, contingente; il negazionismo e post-verità; l'antisemitismo online e offline.
 



 
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pilpul
Ticketless - Se non opa, quando?
Sì, non è un refuso. “Se non opa, quando”. Era per tutta la settimana in screenshot sul sito di “Repubblica”. Fino a scadenza dell’opa di Parmalat, reclamizzata pure con paginate sui massimi quotidiani nazionali. Osservo il fenomeno con animo ormai rassegnato. Non alzo il dito contro nessuno, per paura che Valentina Pisanty torni a rubricarmi tra i cultori di una memoria di Levi “sacralizzante”, come era accaduto per un Ticketless analogo di due anni fa contro il (quasi) omonimo movimento “Se non ora, quando?”, fondato da “Libertà e Giustizia”.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Le mani libere
Tornato da un breve ma intenso soggiorno in Israele, in occasione della conferenza di cui ho parlato mercoledì scorso, cerco di sintetizzare, in brevi righe, l’essenza delle molteplici e contrastanti sensazioni da me provate, fatte di molte luci e anche di qualche ombra.
Innanzitutto, da quel po’ che ho potuto vedere con i miei occhi, e da quello che ho potuto apprendere dalle molte conversazioni con i miei diversi amici, il Paese offre senz’altro un’immagine di grande forza, vitalità, benessere. L’economia va benissimo, i fermenti culturali crescono, i giovani riescono ad esprimere i loro talenti, in patria e all’estero, nei campi più disparati, si respira una diffusa gioia di vivere, in un clima generalmente sereno e disteso: anche le misure di sicurezza (lo scrivo toccando ferro…), nonostante i recenti, cruenti attentati, appaiono evidentemente allentate


Francesco Lucrezi, storico
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Testamento nel cuore
Negli ultimi giorni sono stato in viaggio tra Parigi, Lyon e Lille alla ricerca di musiche scritte in cattività; partito con un trolley vuoto e uno zaino con due quaderni, sono tornato con la valigia che pesava 18 chili (partiture di Lannoy, Lashermes, Karveno, Thiriet, Martinon, Kornaus, Aqiba, Nozriev, Lebon e altri 12 autori) e lo zaino che letteralmente scoppiava, i funzionari dell’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi hanno fatto storie ma alla fine mi hanno imbarcato sull’aereo.
Come mai, dopo 30 anni, si torna ancora a casa con valigie strapiene di musica scritta nei Campi, dov’erano in questi anni ricercatori e musicologi?


Francesco Lotoro
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Ricomincio da sette
Nella parashà di Terumà, che verrà letta il prossimo shabbat, è scritto (Esodo 25: 31, 40): “Farai un candelabro d’oro puro fatto tutto di un pezzo: il piedistallo, e il fusto, i suoi calici, i suoi boccioli e i suoi fiori formeranno un solo corpo con esso.

Sira Fatucci 
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