Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

14 Marzo 2017 - 16 Adar 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Secondo un’opinione talmudica (Meghillà, 12 a) il decreto di sterminio del popolo ebraico da parte di Hamàn sarebbe una punizione per la partecipazione al grande banchetto di Achashveròsh narrato nel primo capitolo della Meghillàt Ester. Nonostante il Re avesse provveduto alla kashrùt del cibo, Mordekhai aveva proibito alla sua comunità di partecipare. Cosa si nasconde dietro questo inquietante Midràsh?
 
Leggi

Dario
Calimani,
Università
Ca' Foscari
di Venezia
Quando si tratta di rilevare espressioni di antisemitismo nella nostra società appare sempre sorprendente che ci si sorprenda. Quando questi fenomeni, poi, giungono da un ambiente della Chiesa è, per alcuni di noi almeno, ancora più sorprendente. Non più tardi dell’anno scorso ho avuto occasione di contestare su questo sito la lettura stantia che il cardinale Ravasi dava del Mercante di Venezia, come opposizione fra l’implacabile giustizia ebraica e la salvifica misericordia cristiana (Il Sole 24 Ore, 10 luglio 2016).
Ora, si scopre con inutile sorpresa che qualcuno sta organizzando a Venezia un convegno dal titolo “Israele popolo di un Dio geloso: coerenze e ambiguità di una religione elitaria”, riuscendo a fondere insieme tutti i pregiudizi dell’antigiudaismo più bieco e più antico sulla faccia della terra. Bisogna purtroppo abituarsi all’idea che, soprattutto nelle sue conventicole più retrive, la Chiesa cattolica debba da sempre affermare la sua novità e dichiarare la propria superiorità distanziandosi e distinguendosi dall’ebraismo.
 
Leggi

Milano, nuovi fondi
per il Memoriale
La Regione Lombardia ha stanziato un milione e centomila euro per il completamento dei lavori del Memoriale della Shoah di Milano. I fondi serviranno, sottolinea Repubblica Milano, alla realizzazione della biblioteca, del centro studi e dei relativi allestimenti. A prevederlo, il protocollo firmato ieri a Palazzo Lombardia dal governatore Roberto Maroni e da Ferruccio de Bortoli, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah. Presenti anche l’assessore alle Culture della Regione Cristina Cappellini e il vicepresidente della Fondazione Roberto Jarach. “La Regione ci permette di completare l’ultimo miglio dei lavori – ha spiegato De Bortoli – nell’unico luogo in Europa rimasto allo stato originario dall’inizio della deportazione”. Jarach, racconta il Corriere Milano, “ha invece ripercorso la storia della Fondazione nata nel 2007, ricordando che da quando, nel 2013, sono state organizzate le prime visite per le scuole, le presenze al Memoriale sono passate dai 7.500 studenti nel primo anno ai 21 mila attesi oggi (il venti per cento in più rispetto al 2016). Quanto ai tempi, – riporta il quotidiano – la certezza è quella di fare presto. A fine anno, nei progetti della Fondazione, sia la biblioteca che il centro studi dovranno essere pronti. Jarach ha infine confermato l’impegno del Memoriale nell’accoglienza dei profughi in arrivo a Milano”.

Israele, Intel e la risposta al boicottaggio. Mentre a Torino c’è chi ancora invoca al boicottaggio da parte di Politecnico e Università ai danni del Technion di Haifa – tra le accademie è stato firmato un Memorandum di ricerca su oncologia, genetica e risorse idriche (Repubblica Torino) – il gigante della tecnologia Intel ha acquisito l’israeliana Mobileye per 15,3 miliardi di dollari. Una delle acquisizioni più costose di sempre e diretta a far fare un balzo in avanti a Intel nel settore del futuro, quello delle auto senza pilota. La Mobileye, spiega La Stampa, è “un operatore specializzato nello sviluppo di ‘advanced driver assistance systems’ (Adas), ovvero sistemi di visione per la guida assistita. L’azienda è nata 13 anni fa a Gerusalemme da un gruppo di soci e docenti universitari che avevano sviluppato il primo sistema capace di individuare veicoli in movimento con l’uso di telecamera e di computer. II gruppo conta oggi 600 dipendenti, impiegati nelle diverse unità, ed è considerato il pioniere nello sviluppo di sistemi avanzati di assistenza alla guida”.
 
Leggi

  davar
qui milano - la giornata dei giusti 
Da Parigi a Tunisi ad Istanbul,

donne e uomini contro l'orrore
Etty Hillesum, la giovane ebrea olandese morta ad Auschwitz che rifiutò la logica dell’odio verso i tedeschi nonostante la persecuzione; Lassana Bathily, il musulmano che ha nascosto gli ebrei nell’Hyper Cacher di Parigi nell’attentato del 2015; Raif Badawi, blogger saudita simbolo della lotta per una società libera, Pinar Selek, la scrittrice turca costretta all’esilio per aver difeso i diritti delle minoranze, e Hamadi ben Abdesslem, guida tunisina che ha salvato decine di turisti durante l’attentato al museo del Bardo nel marzo 2015. “A loro è dedicata questa giornata dei Giusti, al loro esempio” ha ricordato nelle scorse ore Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, nel corso della due giorni (14 e 15 marzo) che celebra questi cinque personaggi che hanno segnato la storia moderna con le loro azioni a favore del prossimo.
Leggi

qui milano - lo stanziamento della regione
Memoriale, l'ultimo miglio
“La Regione ci permette di completare l’ultimo miglio dei lavori nell’unico luogo in Europa rimasto allo stato originario dall’inizio della deportazione”. L’ultimo miglio di cui parla Ferruccio De Bortoli, è quello per il completamento del Memoriale della Shoah di Milano. La Regione Lombardia ha infatti siglato un protocollo con la Fondazione del Memoriale, presieduta proprio da De Bortoli, che prevede lo stanziamento di un milione e centomila euro per portare a termine i lavori all’interno della struttura, simbolo della Memoria milanese e non solo. I fondi saranno destinati alla realizzazione della biblioteca, del centro studi e dei relativi allestimenti.
“Questo protocollo è un atto dovuto, ma anche un’iniziativa che facciamo volentieri in nome della memoria e dei valori universali rappresentanti da questo memoriale. Valori che devono essere sempre ricordati dalla nostra società, promossi e sostenuti, così come le iniziative della Fondazione, fra i giovani e non solo”, ha affermato il presidente della Lombardia Roberto Maroni.
A spiegare il ruolo sempre più importante a livello cittadino e nazionale – con lo sguardo rivolto anche al panorama internazionale – il vicepresidente della Fondazione del Memoriale Roberto Jarach, che ha ricordato la crescita costante delle presenze delle scuole all’interno della struttura che sorge nel luogo da cui partirono i treni della deportazione.


Leggi

TORINO, L'INTERVENTO DELLA COMUNITà EBRAICA
"Università, la libertà di ricerca

prevalga sull'oscurantismo"
Tra i vari punti all’ordine del giorno della odierna riunione del Senato Accademico dell’Università di Torino in svolgimento anche una proposta presentata dal Consiglio degli Studenti in cui si chiede l’interruzione dei rapporti di collaborazione tra l’ateneo stesso e il Technion di Haifa (nell’immagine).
Approvato a larga maggioranza dal Consiglio studentesco – 16 voti favorevoli, cinque contrari – il documento chiede all’ateneo torinese “di prendere pubblicamente posizione contro le violazioni per parte israeliana della legislazione internazionale e della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, di non intessere relazioni con tutti quei soggetti, pubblici o privati, che contribuiscano o traggano beneficio dalle violazioni della legislazione internazionale da parte israeliana e dai loro contatti con le forze armate israeliane”.
A tal proposito il Consiglio della Comunità ebraica torinese ha approvato ieri e all’unanimità il seguente testo, inviato al magnifico rettore dell’Università: “La Comunità ebraica di Torino esprime la sua viva preoccupazione per l’ipotesi che il Senato Accademico, convocato per domani, martedì 14 marzo, deliberi l’interruzione dei rapporti di collaborazione scientifica tra l’Università degli Studi di Torino e il Technion di Haifa. Siamo fiduciosi che i principi della libertà della ricerca e della cooperazione tra istituzioni accademiche dei Paesi democratici, che da sempre ispirano l’Università di Torino, prevalgano sull’oscurantismo di chi intende isolare le libere e avanzate istanze della ricerca scientifica e della cultura espresse dalla società israeliana”.

Leggi

protagonista con la brigata ebraica
Haim Abrahami (1925-2017) 
Per partecipare a quell’impresa, chiese a un suo amico rabbino di falsificargli il documento con l’anno di nascita: non più 1925, ma 1924. Ufficialmente, era maggiorenne. Nessuna autorità di Sua Maestà avrebbe più potuto più impedirgli di arruolarsi alla Brigata Ebraica, il corpo di eroici volontari che dalla Palestina mandataria, al fianco dei soldati inglesi, si ritagliarono un ruolo decisivo nella liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Haim Abrahami ci ha lasciati ieri, uno degli ultimi soldati della Brigata ancora in vita. Viveva da tempo in Italia, nei pressi di Lucca, dove si era trasferito definitivamente a partire dagli Anni Ottanta. La sua bandiera, quella della Brigata, l’ha accompagnato anche quest’oggi in occasione dell’ultimo saluto, a Livorno, nel cimitero ebraico cittadino.
Un vero combattente fino all’ultimo, raccontano i figli. Nonostante una malattia incurabile, proseguiva nelle sue attività quotidiane senza mai lamentarsi, sempre col sorriso sul volto.
Eppure ne aveva viste tante: la Seconda Guerra Mondiale, e poi a stretto giro quella del ’48 per l’indipendenza di Israele e nel ’56 la crisi di Suez. Ricordava spesso quei giorni, condividendo emozioni, angosce, speranze. Come nel 2015, quando aveva partecipato alla solenne commemorazione per i caduti della Brigata al cimitero di Piangipane.
Sia il suo ricordo di benedizione.
Leggi


il grande raduno toscano di fine mese
Giovani, festa guardando a Irua
Confrontarsi e ragionare sulle prospettive dei giovani ebrei italiani, ma anche vivere insieme momenti di svago e divertimento.
È la proposta di Irua, in ebraico “evento”, un grande momento di raccolta che si svolgerà dal 30 marzo al 2 aprile in Toscana su iniziativa dell’Ufficio Giovani dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
All’iniziativa si è richiamato l’evento Purim road to Irua, organizzato nelle scorse ore da Delet, Ugei e JEvents a Roma. Un momento di aggregazione che ha visto protagoniste le diverse anime dell’ebraismo giovanile italiano.
Leggi



pilpul
Poveri noi
In televisione non si parla d’altro che di legittima difesa. Sera e mattina. Pare che in Italia il problema principale sia poter sparare a chiunque si introduca illegalmente nella propria abitazione o nel proprio negozio. Una cosa orribile, sia chiaro. Un’esperienza che nessuno vorrebbe fare.
Dunque si intervistano commercianti, tabaccai, anziani aggrediti, vip rapinati. E poi naturalmente parlano quelli che avevano una pistola e l’hanno usata. Chi ha ammazzato, involontariamente, è molto richiesto in tv perché se hai solo ferito, in effetti, la storia non c’è: se sei un ladro e ti colgono sul fatto e ti feriscono, in effetti, dove è la notizia? Per essere televisivamente appetibile devi perlomeno avere un morto sulla coscienza.
Quindi scatta la diatriba destra e sinistra, tra chi vorrebbe dare armi a tutti e chi no. Con un problema: se tutti possono avere la pistola, il primo ad acquistarla non sarà proprio il ladro? E non sarà lui ad averla già carica, già in pugno, nonché il più svelto a usarla?
Non possono mancare, chiaro, i paesani in collegamento. La vecchietta che incita al massacro, il macellaio già pronto con gli strumenti del suo mestiere.
Il conduttore sobilla tutti. Fa finta di placare ma in realtà gode ogni volta che i toni si alzano e il pensiero si attenua.
Alla terza trasmissione in cui incappavo di questo tenore, in collegamento telefonico la prima e unica voce di buon senso: un uomo, dopo aver ammazzato per difendersi, dichiarava semplicemente che da allora – nonostante l’assoluzione – la sua vita non è stata più la stessa.
Evviva. E poveri noi.


Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas



Storie - Mal d'Africa 
La “conquista” dell’Impero di Etiopia, datata 9 maggio 1936, è al centro dell’interesse dell’editoria. Tre libri sono usciti di recente sull’argomento, affrontandolo da diverse prospettive, e svelando con documenti coevi, memorie o la forza della narrativa il grande bluff di Mussolini.
Il saggio storico “L’ora solenne” di Marco Palmieri (Baldini & Castoldi, pp. 316) racconta come vissero gli italiani quella fase storica, in cui si registrò il massimo dei consensi per il regime fascista e per l’impresa militare, che in realtà venne compiuta al prezzo di violenti eccidi, anche con l’impiego di gas, con i ribelli che continuarono a resistere e solo una piccola parte del territorio effettivamente controllata dalle forze militari italiane.


Mario Avagliano
Leggi

I paradossi della Memoria
La disinformazione nei riguardi di Israele da parte di molti mass media inizia a dare i suoi frutti, con la campagna che tende ad isolare lo Stato ebraico a stregua di un lebbroso. Nel frattempo, è da domandarsi se le frequentissime iniziative per la Memoria dell’Olocausto possano frenare l’antisemitismo, che (anche) di quello si tratta.

Emanuele Calò, giurista
Leggi



moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.