Roberto
Della Rocca,
rabbino
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Alla memoria di rav Achille Shimòn Viterbo z z.l. che ha servito il suo popolo con cuore e dedizione…
Dopo la solenne ed entusiastica adesione “faremo e ascolteremo” alle
pendici del Sinai la sfida è far seguire le azioni alle parole. E
tirare fuori i soldi dalle proprie tasche è molto più difficile che
aderire a parole a un progetto comune.
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Dario
Calimani,
Università
Ca' Foscari
di Venezia
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Non
vorrei essere un ebreo americano, in questo momento. Le minacce quasi
quotidiane di attentati a centri ebraici di aggregazione, i cimiteri
violati, certe incaute affermazioni e certi significativi silenzi
politici sulla Shoah stanno sollevando fra gli ebrei americani
interrogativi che non avevano mai avuto bisogno di porsi prima.
L’incertezza che si sta diffondendo fra di loro non era mai stata
sentita in modo così acuto. La si legge sulla stampa, te ne scrivono
gli amici.
L’ebreo americano si era illuso. Il sogno è finito. È tempo anche per
lui di chiedersi che cosa si possa considerare giusto e accettabile. E
che cosa non lo sia, e non lo sia mai stato. Questo inaspettato e
indesiderato miracolo sembra averlo fatto l’elezione di Trump a
presidente dello stato sinora più invidiato del pianeta. Nessuno può
gioirne. Nessuno ha il diritto di complimentarsi con chicchessia. Si
può solo sperare che qualche cosa cambi, e cambi presto. Per loro e per
noi.
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![](http://moked.it/unione_informa/strutturanl/stampa_header.jpg) |
Usa, nuovo bando
sui migranti
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Il
presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato nelle scorse ore,
come da tempo annunciato, un nuovo bando su profughi e migranti
provenienti da Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen. Dal bando
bis – il primo era stato bocciato da diversi giudici americani – salva
i titolari della Green card e chi ha già ottenuto un visto, spiega il
Corriere della Sera. Nel decreto, che spiega che i Paesi interessati
“sono sponsor di terrorismo, compromessi in modo significativo da
organizzazioni terroristiche e comprendono zone di conflitto attive”,
viene anche citato l’ultimo rapporto sul terrorismo del Dipartimento di
Stato “che dimostra perché i cittadini di questi Paesi continuano a
rappresentare un alto rischio per la sicurezza degli Stati Uniti”
(Repubblica). Intanto a Washington si trova oggi il ministro della
Difesa israeliano, Avigdor Liberman che incontrerà il vice presidente,
Mike Pence, il segretario alla Difesa James Mattis e il segretario di
Stato Usa, Rex Tillerson. Il ministro discuterà con i vertici
dell’amministrazione Trump in merito alle sfide alla sicurezza che
Israele e gli Stati Uniti condividono in Medio Oriente, tra cui Iran,
Siria e Libano, si legge in un comunicato del dicastero della Difesa
israeliano.
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lA GIORNATA EUROPEA DEI GIUSTI
"L'odio si sconfigge agendo"
Non
si ferma al 6 marzo la celebrazione della Giornata europea dei Giusti.
Tanti gli appuntamenti ancora in calendario, da Milano, cuore delle
iniziative, fino a Israele, con l’impegno comune a ricordare l’esempio
di chi si oppose e tutt’ora si oppone a violenze e totalitarismi nel
mondo. Per ricordare questi eroi è stato ideato un Giardino dei Giusti
virtuale, che si affianca a quelli reali, a partire da quello
realizzato sul Monte Stella di Milano (curato da una rete che unisce
Gariwo, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il Comune). Qui il
15 marzo saranno piantati cinque alberi in memoria di altrettanti
Giusti: Etty Hillesum, Raif Badawi, Lassana Bathily, Pinar Selek e
Hamadi ben Abdesslem. “Milano sta cercando di fare un percorso per
diffondere il valore della memoria dei crimini dei diversi
totalitarismi, per trasmettere la vocazione alla democrazia,
soprattutto alle giovani generazioni” ha spiegato il sindaco Giuseppe
Sala nel corso del momento dedicato ai Giusti che ha aperto la riunione
del Consiglio comunale di ieri. Questa giornata serve a porsi alcune
domande sulle nostre responsabilità di fronte all’antisemitismo e
all’intolleranza, ha sottolineato il presidente del Consiglio Comunale
Lamberto Bertolé: “Che posizione prenderei io di fronte a queste
vicende? Cosa farei perché non accadano?”. Tra il pubblico, composto
per lo più dai famigliari dei primi 25 Giusti inseriti nel Giardino
Virtuale a cui sono state consegnate delle pergamene, anche il
vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio
Mortara e il vicepresidente della Fondazione Memoriale della Shoah di
Milano Roberto Jarach.
Oltre a raccogliere il plauso del Primo ministro Paolo Gentiloni e di
alcune tra le più alte cariche dello Stato, la Giornata dei Giusti ha
ricevuto un chiaro sostegno anche dai rappresentanti della Repubblica
di San Marino.
Tra le molte iniziative organizzate nella giornata di ieri l’Istituto
Cervantes di Roma, con il sostegno della Comunità ebraica romana e
dell’ambasciata d’Israele in Italia, ha inoltre ospitato un omaggio in
ricordo di due diplomatici spagnoli proclamati Giusti tra le Nazioni. Leggi
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QUI TORINO - MELAMED Quando la propaganda uccide
Caselle
Torinese non solo città dell’aeroporto, ma anche città di impegno
civile: è questo il messaggio che gli studenti delle terze medie
dell’Istituto Comprensivo hanno voluto trasmettere alla cittadinanza e
ai rappresentanti della Comunità ebraica di Torino, invitati ad
assistere ad un evento da loro ideato e realizzato, con l’aiuto degli
insegnanti.
Solitamente per il Giorno della Memoria gli studenti sono coinvolti
nella preparazione di eventi circostanziati a quella data, altre volte
si realizzano iniziative che ricadano più sul lungo termine. Negli
scorsi giorni, presso la Sala Fratelli Cervi di Caselle, vi è stata la
presentazione del progetto “Terezin, la propaganda che uccide”, un
evento-spettacolo che, attraverso spezzoni cinematografici, letture,
riflessioni e video parte da una realtà emblematica quale il campo di
concentramento di Terezin, assurta a simbolo di propaganda falsa e
nefasta, per invitare ad una riflessione a 360 gradi sugli aspetti più
inquietanti e nocivi cui può condurre la propaganda. Propaganda che
specie nei regimi autoritari e nelle dittature contribuisce alla
nascita del consenso e alla formazione della maggioranza.
Il progetto dei ragazzi di Caselle è il frutto di un impegnativo lavoro
effettuato con il supporto della professoressa Antonacci e di altri
docenti che hanno preparato molto materiale sul tema.
Il tema importante delle conseguenze della propaganda non era un tema
facile da sviluppare, specie per ragazzi delle terze medie che hanno
voluto mettersi in gioco, in una sorta di “banco di prova”, alla
presenza di una componente ebraica.
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IL MESSAGGIO DELLA PRESIDENTE UCEI "Anpi tolga sostegno a iniziativa di odio antiebraico a Biella"
La
Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni
ha inviato il seguente messaggio, condiviso con la Presidente della
Comunità ebraica di Vercelli Rossella Bottini Treves, al Presidente
nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia. La comunicazione è stata estesa
anche al Presidente dell’Anpi per la Provincia di Milano Roberto Cenati.
Gentili Presidenti Smuraglia e Cenati,
Vi scrivo per portare doverosamente alla vostra attenzione l’aberrante
iniziativa di una sezione dell’Associazione Nazionale Ex Partigiani
d’Italia – la sezione Valle Elvo e Serra, attiva in Piemonte – che ha
deciso di patrocinare la proiezione di un film di una nota attivista
antisionista e antisemita prevista per questo venerdì a Biella,
all’interno di un istituto scolastico.
I due promotori (Samantha Comizzoli e Diego Siragusa) cercano di
riversare in rete e nel mondo dei social calunnie, odio e rancore.
Il sostegno dell’Anpi a iniziative come quella che vi segnalo
rappresenta quindi un fatto gravissimo e incomprensibile e duole ancor
più nella considerazione che tale filmato divenga un’esperienza vissuta
nella scuola, luogo nel quale esattamente al contrario, dovremmo
coltivare i valori condivisi della tolleranza e del rispetto. L’odio è
una materia facilmente infiammabile, basta davvero poco per divampare
in incendio.
Mi auguro che possiate intervenire al più presto e nei modi più
opportuni per impedire che tale iniziativa avvenga e, al contrario,
assicurare che tutte le Sezioni assieme alle tante Istituzioni e
collettività scelgano di comunicare ai nostri ragazzi un messaggio di
partecipazione e fiducia.
Un cordiale saluto,
Noemi Di Segni, Presidente UCEI
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Tritacarne
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Nel
suo bel libro “Tritacarne”, la giornalista Giulia Innocenzi racconta la
realtà spesso orribile degli allevamenti intensivi e del ciclo
industriale della carne (già il fatto di parlare di “industria” è
indicativo: si parla sempre di esseri viventi!). Spiega e descrive le
contraddizioni di questo settore, la condizione agghiacciante degli
animali, la parzialità o l’assenza dei controlli (altro che dieta
mediterranea!), i danni per l’ambiente e i rischi giganteschi per la
salute attraverso l’acqua che beviamo o l’aria che respiriamo.
Alla fine del testo, in un’appassionata difesa delle ragioni del
vegetarianismo, Innocenzi confessa anche le proprie contraddizioni, che
sono poi quelle di ognuno di noi. Il sottoscritto è vegetariano da
circa nove anni ma, come ho sempre dichiarato, non sempre riesco a
essere praticante; e quando leggo le sofferenze animali nascoste dietro
al latte, al formaggio e alla mozzarella di bufala, mi impaurisco
pensando di dover rinunciare anche a questi alimenti così gustosi.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Israele e le unioni omosessuali
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La
legge e la giurisprudenza israeliane hanno applicato ai “reputed
spouses” (presunti coniugi) un trattamento analogo o simile a quello
praticato ai coniugi. Tali ‘reputed spouses’ (fra i quali vi sono i
matrimoni omosessuali) non godono di uno statuto come quello
matrimoniale, però si applicherebbero loro delle regole contrattuali. I
matrimoni fra persone dello stesso sesso possono essere inserite nel
Registro della Popolazione a stregua di matrimoni. Vi sono, di
conseguenza, anche dei criteri di collegamento applicabili a dette
coppie nell’ambito delle norme di conflitto anche nel caso delle c.d.
unioni registrate
Emanuele Calò, giurista
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