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 7 Marzo 2017 - 9 Adar 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Alla memoria di rav Achille Shimòn Viterbo z z.l. che ha servito il suo popolo con cuore e dedizione…
Dopo la solenne ed entusiastica adesione “faremo e ascolteremo” alle pendici del Sinai la sfida è far seguire le azioni alle parole. E tirare fuori i soldi dalle proprie tasche è molto più difficile che aderire a parole a un progetto comune.
 
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Dario
Calimani,
Università
Ca' Foscari
di Venezia
Non vorrei essere un ebreo americano, in questo momento. Le minacce quasi quotidiane di attentati a centri ebraici di aggregazione, i cimiteri violati, certe incaute affermazioni e certi significativi silenzi politici sulla Shoah stanno sollevando fra gli ebrei americani interrogativi che non avevano mai avuto bisogno di porsi prima. L’incertezza che si sta diffondendo fra di loro non era mai stata sentita in modo così acuto. La si legge sulla stampa, te ne scrivono gli amici.
L’ebreo americano si era illuso. Il sogno è finito. È tempo anche per lui di chiedersi che cosa si possa considerare giusto e accettabile. E che cosa non lo sia, e non lo sia mai stato. Questo inaspettato e indesiderato miracolo sembra averlo fatto l’elezione di Trump a presidente dello stato sinora più invidiato del pianeta. Nessuno può gioirne. Nessuno ha il diritto di complimentarsi con chicchessia. Si può solo sperare che qualche cosa cambi, e cambi presto. Per loro e per noi.
 
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Usa, nuovo bando
sui migranti
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato nelle scorse ore, come da tempo annunciato, un nuovo bando su profughi e migranti provenienti da Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen. Dal bando bis – il primo era stato bocciato da diversi giudici americani – salva i titolari della Green card e chi ha già ottenuto un visto, spiega il Corriere della Sera. Nel decreto, che spiega che i Paesi interessati “sono sponsor di terrorismo, compromessi in modo significativo da organizzazioni terroristiche e comprendono zone di conflitto attive”, viene anche citato l’ultimo rapporto sul terrorismo del Dipartimento di Stato “che dimostra perché i cittadini di questi Paesi continuano a rappresentare un alto rischio per la sicurezza degli Stati Uniti” (Repubblica). Intanto a Washington si trova oggi il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Liberman che incontrerà il vice presidente, Mike Pence, il segretario alla Difesa James Mattis e il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson. Il ministro discuterà con i vertici dell’amministrazione Trump in merito alle sfide alla sicurezza che Israele e gli Stati Uniti condividono in Medio Oriente, tra cui Iran, Siria e Libano, si legge in un comunicato del dicastero della Difesa israeliano.
 
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  davar
lA GIORNATA EUROPEA DEI GIUSTI 
"L'odio si sconfigge agendo"
Non si ferma al 6 marzo la celebrazione della Giornata europea dei Giusti. Tanti gli appuntamenti ancora in calendario, da Milano, cuore delle iniziative, fino a Israele, con l’impegno comune a ricordare l’esempio di chi si oppose e tutt’ora si oppone a violenze e totalitarismi nel mondo. Per ricordare questi eroi è stato ideato un Giardino dei Giusti virtuale, che si affianca a quelli reali, a partire da quello realizzato sul Monte Stella di Milano (curato da una rete che unisce Gariwo, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il Comune). Qui il 15 marzo saranno piantati cinque alberi in memoria di altrettanti Giusti: Etty Hillesum, Raif Badawi, Lassana Bathily, Pinar Selek e Hamadi ben Abdesslem. “Milano sta cercando di fare un percorso per diffondere il valore della memoria dei crimini dei diversi totalitarismi, per trasmettere la vocazione alla democrazia, soprattutto alle giovani generazioni” ha spiegato il sindaco Giuseppe Sala nel corso del momento dedicato ai Giusti che ha aperto la riunione del Consiglio comunale di ieri. Questa giornata serve a porsi alcune domande sulle nostre responsabilità di fronte all’antisemitismo e all’intolleranza, ha sottolineato il presidente del Consiglio Comunale Lamberto Bertolé: “Che posizione prenderei io di fronte a queste vicende? Cosa farei perché non accadano?”. Tra il pubblico, composto per lo più dai famigliari dei primi 25 Giusti inseriti nel Giardino Virtuale a cui sono state consegnate delle pergamene, anche il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Mortara e il vicepresidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano Roberto Jarach.
Oltre a raccogliere il plauso del Primo ministro Paolo Gentiloni e di alcune tra le più alte cariche dello Stato, la Giornata dei Giusti ha ricevuto un chiaro sostegno anche dai rappresentanti della Repubblica di San Marino.
Tra le molte iniziative organizzate nella giornata di ieri l’Istituto Cervantes di Roma, con il sostegno della Comunità ebraica romana e dell’ambasciata d’Israele in Italia, ha inoltre ospitato un omaggio in ricordo di due diplomatici spagnoli proclamati Giusti tra le Nazioni.
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IL SEMINARIO DEL CDEC
Archivi, come fare squadra
Un seminario dedicato al lavoro archivistico in campo ebraico e sulla Memoria, organizzato dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (Cdec), è in corso nelle sale del Memoriale della Shoah di Milano. A partecipare all’iniziativa, condotta dalla European Holocaust Research Infrastructure (EHRI), rappresentanti di archivi statali italiani, dell’archivio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane così come di realtà internazionali tra cui lo Yad Vashem di Gerusalemme. Ad aprire la sessione di lavori, a cui ha presenziato il direttore del Cdec Gadi Luzzatto Voghera, il benvenuto del vicepresidente della Fondazione del Memoriale della Shoah Roberto Jarach.


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QUI TORINO - MELAMED
Quando la propaganda uccide
Caselle Torinese non solo città dell’aeroporto, ma anche città di impegno civile: è questo il messaggio che gli studenti delle terze medie dell’Istituto Comprensivo hanno voluto trasmettere alla cittadinanza e ai rappresentanti della Comunità ebraica di Torino, invitati ad assistere ad un evento da loro ideato e realizzato, con l’aiuto degli insegnanti.
Solitamente per il Giorno della Memoria gli studenti sono coinvolti nella preparazione di eventi circostanziati a quella data, altre volte si realizzano iniziative che ricadano più sul lungo termine. Negli scorsi giorni, presso la Sala Fratelli Cervi di Caselle, vi è stata la presentazione del progetto “Terezin, la propaganda che uccide”, un evento-spettacolo che, attraverso spezzoni cinematografici, letture, riflessioni e video parte da una realtà emblematica quale il campo di concentramento di Terezin, assurta a simbolo di propaganda falsa e nefasta, per invitare ad una riflessione a 360 gradi sugli aspetti più inquietanti e nocivi cui può condurre la propaganda. Propaganda che specie nei regimi autoritari e nelle dittature contribuisce alla nascita del consenso e alla formazione della maggioranza.
Il progetto dei ragazzi di Caselle è il frutto di un impegnativo lavoro effettuato con il supporto della professoressa Antonacci e di altri docenti che hanno preparato molto materiale sul tema.
Il tema importante delle conseguenze della propaganda non era un tema facile da sviluppare, specie per ragazzi delle terze medie che hanno voluto mettersi in gioco, in una sorta di “banco di prova”, alla presenza di una componente ebraica.


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IL MESSAGGIO DELLA PRESIDENTE UCEI
"Anpi tolga sostegno a iniziativa di odio antiebraico a Biella"

La Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha inviato il seguente messaggio, condiviso con la Presidente della Comunità ebraica di Vercelli Rossella Bottini Treves, al Presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia. La comunicazione è stata estesa anche al Presidente dell’Anpi per la Provincia di Milano Roberto Cenati.

Gentili Presidenti Smuraglia e Cenati,

Vi scrivo per portare doverosamente alla vostra attenzione l’aberrante iniziativa di una sezione dell’Associazione Nazionale Ex Partigiani d’Italia – la sezione Valle Elvo e Serra, attiva in Piemonte – che ha deciso di patrocinare la proiezione di un film di una nota attivista antisionista e antisemita prevista per questo venerdì a Biella, all’interno di un istituto scolastico.
I due promotori (Samantha Comizzoli e Diego Siragusa) cercano di riversare in rete e nel mondo dei social calunnie, odio e rancore.
Il sostegno dell’Anpi a iniziative come quella che vi segnalo rappresenta quindi un fatto gravissimo e incomprensibile e duole ancor più nella considerazione che tale filmato divenga un’esperienza vissuta nella scuola, luogo nel quale esattamente al contrario, dovremmo coltivare i valori condivisi della tolleranza e del rispetto. L’odio è una materia facilmente infiammabile, basta davvero poco per divampare in incendio.
Mi auguro che possiate intervenire al più presto e nei modi più opportuni per impedire che tale iniziativa avvenga e, al contrario, assicurare che tutte le Sezioni assieme alle tante Istituzioni e collettività scelgano di comunicare ai nostri ragazzi un messaggio di partecipazione e fiducia.

Un cordiale saluto,


Noemi Di Segni, Presidente UCEI

L'ORGANISMO PONTIFICIO SI APRE ALLE RELIGIONI
Consulta femminile, lavori al via
Incontro con la stampa per la Consulta Femminile, organismo permanente costituito all’interno del Pontificio Consiglio della Cultura con il coinvolgimento di esponenti di diverse fedi e culture.
A presentare l’iniziativa il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.


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  pilpul
Tritacarne
Nel suo bel libro “Tritacarne”, la giornalista Giulia Innocenzi racconta la realtà spesso orribile degli allevamenti intensivi e del ciclo industriale della carne (già il fatto di parlare di “industria” è indicativo: si parla sempre di esseri viventi!). Spiega e descrive le contraddizioni di questo settore, la condizione agghiacciante degli animali, la parzialità o l’assenza dei controlli (altro che dieta mediterranea!), i danni per l’ambiente e i rischi giganteschi per la salute attraverso l’acqua che beviamo o l’aria che respiriamo.
Alla fine del testo, in un’appassionata difesa delle ragioni del vegetarianismo, Innocenzi confessa anche le proprie contraddizioni, che sono poi quelle di ognuno di noi. Il sottoscritto è vegetariano da circa nove anni ma, come ho sempre dichiarato, non sempre riesco a essere praticante; e quando leggo le sofferenze animali nascoste dietro al latte, al formaggio e alla mozzarella di bufala, mi impaurisco pensando di dover rinunciare anche a questi alimenti così gustosi.


Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
 
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Israele e le unioni omosessuali
La legge e la giurisprudenza israeliane hanno applicato ai “reputed spouses” (presunti coniugi) un trattamento analogo o simile a quello praticato ai coniugi. Tali ‘reputed spouses’ (fra i quali vi sono i matrimoni omosessuali) non godono di uno statuto come quello matrimoniale, però si applicherebbero loro delle regole contrattuali. I matrimoni fra persone dello stesso sesso possono essere inserite nel Registro della Popolazione a stregua di matrimoni. Vi sono, di conseguenza, anche dei criteri di collegamento applicabili a dette coppie nell’ambito delle norme di conflitto anche nel caso delle c.d. unioni registrate

Emanuele Calò, giurista
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