16 marzo 2017 - 18 Adar 5777
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Elia Richetti e di
Sergio Della Pergola. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano
Jesurum e Daniel Funaro.
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Angelino Alfano @angealfa
15 marzo
Memoriale #Olocausto #YadVashem di #Gerusalemme. Memoria di milioni di
vittime della #Shoah ci dia forza di non rimanere in silenzio #maipiù
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#PE24BreakingNews |
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L'Olanda ferma l'onda xenofoba
Vince il centrodestra di Rutte
“L'Olanda
ha detto no al populismo”, le prime parole di Mark Rutte, leader del
centro destra olandese, uscito vincitore dalle urne. “Grazie per questa
vittoria che avete dato all'Olanda, ma anche all'Europa - ha detto il
premier ai suoi sostenitori - adesso siamo impegnati per mantenere il
paese stabile, sicuro e caratterizzato dal benessere”. Il suo
partito (Vvd) ha conquistato 33 seggi, mentre si è fermata a 20 la
temuta rincorsa dei populisti islamofobi e anti-Ue di Geert
Wilders (Pvv). Democristiani (Cda) e i liberali di sinistra (D66)
sono invece appaiati un seggio più indietro. Exploit dei verdi, che
passano da 4 a 14 seggi. “La vera sorpresa – scrive Repubblica - sono i
Verdi e il suo leader Jesse Klaver, il 'Trudeau olandese': 30 anni,
padre marocchino e madre indonesiana-olandese, prima sindacalista poi
paladino dell'integrazione e dell'ambientalismo. Una speranza nuova,
giovane e bella della sinistra europea”. Il grande sconfitto (oltre ai
laburisti andati molto male) è dunque Wilders che ha sì guadagnato
quattro seggi rispetto all'ultima tornata elettorale ma sperava in
qualcosa di più: “Rutte non si è ancora liberato di me”, ha scritto il
leader populista che prima della chiusura delle urne aveva detto ad
alcuni inviati stranieri: “Cinque anni fa nessuno parlava di identità,
di pericolo islamico, di difesa del perimetro della cittadinanza. Erano
tabù. Oggi invece fanno parte dell'agenda di governo. Comunque vada,
per me non si è mai trattato di poltrone, ma di difendere il mio Paese,
la mia cultura, il mio popolo. Questo io lo chiamo successo” (Corriere
della Sera).
Olanda, paese dell'accoglienza.
Per lo scrittore Jaap Scholten, tra le più note firme olandesi, il suo
paese ha nel “dna l'accoglienza”. “I Paesi Bassi hanno prosperato negli
ultimi 400 anni grazie all'influsso degli ebrei venuti da Spagna e
Portogallo, e dei rifugiati protestanti venuti da Francia e Germania
(tutti i miei antenati): una vera intellighenzia, un grande contributo.
- spiega Scholten in un'intervista al Mattino - L'influsso dei turchi e
dei marocchini giunti a partire dagli anni '50 per fare quei lavori che
gli olandesi non volevano più fare è stato diverso. Hanno lavorato
sodo, ma senza portare il valore aggiunto recato dagli ebrei e dagli
ugonotti, e senza riuscire a integrarsi altrettanto rapidamente. Molti
di loro restano degli estranei, e questo può accadere assai facilmente
giacché la società olandese, per come la vedo io, è, sia pure in modo
nascosto, una società di classe”.
Alfano in Israele. Il
ministro italiano Angelino Alfano, in visita a Gerusalemme, ha ribadito
che “l'unica soluzione è quella dei due Stati” e invita “alle
trattative dirette, non esistono altri formati”. Incontrando il
presidente d'Israele Reuven Rivlin e il Primo ministro Benjamin
Netanyahu, Alfano ha spiegato non essere “disilluso ma neppure un
illuso”, rimanendo convinto che un'intesa di pace tra israeliani e
palestinesi sia possibile. Alfano ha inoltre confermato l'impegno
dell'Italia a contrastare “qualunque assurda risoluzione dell'Onu”
contro Israele (Corriere della Sera), ribandendo la posizione di Roma
dopo lo scivolone sulla mozione Unesco. E un nuovo assurdo
provvedimento sembra essere già pronto: una commissione dell'Onu
(Escwa) composta da soli Paesi arabi e dall'Autorità palestinese ha
infatti presentato un rapporto in cui accusa Israele di “apartheid
contro i palestinesi” e invita tutti i governi ad adottare le
iniziative della campagna internazionale per “il boicottaggio, i
disinvestimenti e le sanzioni” contro lo stesso Israele (Avvenire).
“Solo dopo aver assunto pillole contro la nausea'' è possibile iniziare
la lettura del rapporto dell'Escwa, il commento del portavoce del
ministero degli esteri israeliano, Emmanul Nachshon.
Usa, Israele, Arabia Saudita: nuovi intrecci. Secondo
La Stampa, il presidente Usa Donald Trump, incontrando il vice principe
ereditario saudita Mohammed bin Salman, ha “cercato d'arruolare
l'Arabia Saudita in uno sforzo regionale per trovare soluzione al
conflitto israelo-palestinese”. Tra Israele e Arabia Saudita, ha
spiegato al quotidiano l'ex diplomatico israeliano Dore Gold, c'è un
interesse comune: bloccare le mire espansionistiche dell'Iran. E questa
convergenza potrebbe portare anche a nuovi equilibri rispetto ai
negoziati tra Gerusalemme e i palestinesi, su cui Washington vorrebbe
lavorare.
Giardino dei Giusti da Milano a Parigi. È
l'iniziativa a cui sta lavorando il sindaco Giuseppe Sala che, ieri,
intervenendo all'affollata cerimonia al Monte Stella, per la posa dei
cippi per i nuovi giusti, ha detto di averne parlato con il sindaco di
Parigi Anne Hidalgo incontrata a Chicago. “Tutti possiamo essere
"giusti" ha aggiunto Sala. “Anche nella normalità, a volte siamo nella
condizione di tirare fuori tutto il bene che abbiamo e a volte la vita
ci propone di prendere decisioni in poco tempo”. La cerimonia è stata
dedicata alla guida del Museo del Bardo Hamadi ben Abdesslem; a Lassana
Bathily, che nascose gli ebrei nell'Hyper Cacher di Parigi
dell'attentato 2015; alla scrittrice Pinar Selek; al blogger Ralf
Badawi e a Etty Hillesum (Avvenire Milano e Corriere Milano).
Ebrei di Francia e Marine Le Pen.
Secondo Panorama, che si basa sulla testimonianza di una persona, gli
ebrei francesi sarebbero pronti a votare il Front National guidato da
Marine Le Pen. “Alle presidenziali del 2012 la Le Pen aveva già
ottenuto il voto del 13 per cento degli ebrei”, scrive il settimanale,
ricordando che la comunità ebraica conta quasi mezzo milione di
persone. “L'élite ebraica in Francia vota la gauche. Ma la maggioranza
è di destra”, l'opinione di “Michel Thooris, poliziotto di 36 anni,
ebreo”, ovvero la fonte di Panorama. Ma il commento di un singolo non
può valere come sintesi della posizione di una comunità (i cui vertici
si sono più volte espressi contro Le Pen).
Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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