Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
|
Pesach.
Peh sach: la bocca che parla, la bocca che racconta. Usiamo l'occasione
per imparare ad usare correttamente la bocca: anche questa è libertà.
|
|
David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | A
30 anni dalla morte di Primo Levi, morte che molti non capirono, che
taluni perfino rifiutarono, bisognerebbe essere in grado di dare valore
a quei tratti di pensiero che erano anche una condizione per pensare e
a cui spesso nessuno di noi bada: la ricchezza di suggestioni, la
curiosità, l’ironia, il silenzio prima di rispondere, la sobrietà
(forse il tratto che ci è più estraneo, immersi come siamo in un’epoca
dove l’urlo o l’atto narcisistico sono dominanti). In una parola la
compostezza. Tutti aspetti che sono inattuali. E che ci mancano.
| |

|
 |
'Accoglienza ha un limite'
|
La
minaccia del terrorismo islamico ancora al centro delle cronache.
Intervistato dal Corriere della sera, il ministro dell’Interno Marco
Minniti parla di alcune misure disposte dal governo. Come le espulsioni
preventive. “Si tratta di uno strumento preziosissimo – afferma Minniti
– perché consente di ‘colpire’ la radicalizzazione prima che possa
trasformarsi in compiuta progettualità terroristica”.
Il ministro torna su alcuni temi che hanno segnato il suo incontro con
la Comunità ebraica di venerdì scorso. A partire dalla necessità di non
cedere alla paura, di tenere vivi anche i luoghi maggiormente esposti
alla minaccia. “L’integrazione tra pattuglie e difesa passiva è
fondamentale, ma senza far venire meno per i cittadini la fruibilità
dei luoghi. L’Italia ha tra le sue industrie principali il turismo, ha
città d’arte che tutto il mondo ci invidia. Non cederemo alla paura –
dichiara Minniti – ma metteremo in campo strategie di sorveglianza e
protezione in accordo pieno con gli amministratori locali”.
“Non è da escludersi una recrudescenza delle attività terroristiche”. È
quanto si legge in una circolare diffusa in queste ore dal Viminale. Il
riferimento ai fatti di Stoccolma è esplicito. E per questo, scrive Il
Messaggero, “si prevede un’ulteriore intensificazione dei controlli nei
confronti dei cittadini di etnia mediorientale in prossimità di
obiettivi sensibili”. Allerta a Fiumicino, dove alla vigilia di Pasqua,
è previsto un incremento del traffico aereo, “con una particolare
attenzione a tutti i passeggeri che viaggiano sui voli a rischio”.
|
|
Leggi
|
|
|
qui firenze - l'incontro
Al Balabrunch con il Pulitzer:
"La vita è come un fumetto"
Un
Premio Pulitzer protagonista a Firenze. Michael Chabon non tradisce le
attese e regala al pubblico del Balabrunch con autore, la nuova
rassegna culturale ideata dalla Comunità ebraica fiorentina con il
sostegno della Regione Toscana, una nuova domenica di letteratura,
riflessioni, pensieri profondi.
Tra le voci più significative del romanzo americano contemporaneo,
scrittore, saggista, sceneggiatore e autore di fumetti, Chabon era
accompagnato da un secondo ospite che conosce piuttosto bene: la
scrittrice israelo-americana Ayelet Waldman, sua compagna nella vita.
Intervistati da Laura Forti, autrice, regista e assessore alla Cultura
della Comunità ebraica, Chabon e Waldman hanno toccato diversi
argomenti. I singoli percorsi professionali, che abbracciano diverse
forme di espressione, così come una riflessione più ampia sul
significato e sulla comprensione di un presente non sempre così chiaro.
“I buoni non sono sempre buoni e i cattivi non sono sempre cattivi,
nemmeno nei fumetti. Figuriamoci nella realtà” ha sottolineato il
Premio Pulitzer nei giardini della sinagoga. Ad aprire l’incontro un
saluto del presidente della Comunità ebraica Dario Bedarida.
Leggi
|
sorgente di vita La lezione di Primo Levi
“Penso
di essere una persona onesta, di amare la vita, amare i miei simili, e
così mi piace parlare e scrivere, che è un surrogato del parlare”. Si
descriveva così Primo Levi in un’intervista del 1981.
Chi avesse perso la puntata di Sorgente di vita del 2 aprile scorso
potrà riascoltare le parole dello scrittore nella replica che va in
onda, nell’anniversario della sua morte, lunedì 10 aprile alle 7,30 del
mattino,.
A trenta anni dalla scomparsa il servizio propone un breve ma intenso
ritratto personale e letterario dello scrittore torinese: testimone di
Auschwitz, chimico in una fabbrica di vernici, scrittore di racconti
fantastici, poeta. Un personaggio poliedrico raccontato attraverso
interviste tratte dal vasto repertorio della RAI e da brani delle sue
opere letti da Sonia Bergamasco, Gioele Dix e Fabrizio Gifuni, con un
intervento di Marco Belpoliti, curatore delle sue opere.
Leggi
|
Diversi, ma soprattutto uguali
|
Francamente
lascia comunque perplessi l’intero iter che in questi due anni ha
portato Georges Bensoussan dai microfoni di una radio, nel mentre
discuteva di un libro, ad un’aula di tribunale, per rispondere
penalmente proprio delle parole pronunciate durante quella
conversazione. L’esito assolutorio, pronunciato dal giudice,
costituisce un passaggio tanto obbligato quanto, in origine, per nulla
scontato, così come, a vicenda ora conclusasi, per niente sufficiente.
Si tratta del “minimo sindacale”, per così dire, a partire dal quale
ripartire nel merito di una riflessione che si impone oramai come
improcrastinabile. Proprio per potere semmai sviluppare qualche
anticorpo rispetto a situazioni che, Francia in testa, rivelano il
declino della cittadinanza repubblicana e democratica. La quale, a sua
volta, rischia di accompagnare la traiettoria di un’Europa stanca,
priva di prospettive a venire che non siano quelle dell’affidarsi ad un
impraticabile sovranismo politico, tanto seducente quanto impotente,
così come ad un improbabile protezionismo economico ed, in immediato
riflesso, culturale. Due atteggiamenti, questi ultimi, speculari ai
fondamentalismi di varia natura che un po’ ovunque si propongono come
la risposta radicale ai grandi mutamenti in atto.
Claudio Vercelli
Leggi
|
Levi Papers - Addenda |
Nell’edizione
1947 di Se questo è un uomo, consegnata a Einaudi per ripubblicare il
libro con le nuove pagine aggiunte, c’è anche una nota scritta a mano
da Levi stesso. Si trova nell’ultima pagina bianca del volume; con una
penna stilografica Levi ha scritto alcune righe. L’inchiostro è vecchio
e completamente assorbito dalla carta. L’ha intitolata Addenda, ovvero
cose da aggiungere. Il termine “addenda” è attestato in uso in italiano
a partire dal 1935, indica delle integrazioni da recare a un testo per
ovviare a eventuali omissioni. Quali omissioni? Personaggi, episodi,
storie da integrare, che gli sono venute in mente successivamente, o
che ha escluso dalla prima stesura e ora memorizza. Si tratta di una
nota probabilmente stesa sul libro poco dopo la sua stampa, nel 1947.
Marco Belpoliti, scrittore
Leggi
|
|
|