10 aprile 2017 - 14 Nissan 5777 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Paolo Sciunnach e di
Anna Foa. Nella sezione pilpul una riflessione di Daniela Fubini.
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Egitto, l'Isis fa strage di copti
"Il mondo non resti indifferente"
Sono
oltre 40 i morti del doppio attentato rivendicato dall'Isis contro due
chiese copte in Egitto: due kamikaze si sono fatti esplodere nelle
chiese di Tanta, cittadina sobborgo del Cairo, e di Alessandria, dove
il patriarca Tawadros II aveva detto messa nella domenica delle Palme
(La Stampa). "In questa stagione, nell'imminenza delle celebrazioni
pasquali, i giorni di festa vengono adombrati dal lutto ma allo stesso
tempo rafforzati dai nostri sentimenti di solidarietà. A nome di tutti
gli ebrei italiani, desidero esprimere la più profonda vicinanza alla
comunità copta e a tutti i cristiani del mondo”, il messaggio della
Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
“Ancora una volta, oggi, come ieri, come l’altro ieri, vengono colpiti
innocenti esseri umani 'colpevoli' di seguire una religione diversa. -
denuncia la presidente - È nostro doveroso e comune impegno quello di
non cedere all’indifferenza, di non recedere dal patto che ci lega alla
vita e di tramandare con più fermezza ai nostri figli i i valori della
convivenza e della libertà”. Mette invece in guardia da chi usa la
difesa delle minoranze come strumento di repressione Alberto Melloni su
Repubblica, parlando della complicata situazione della Chiesa copta in
Egitto. Sostenendo l'importanza dell'imminente viaggio al Cairo di
Bergoglio (tra 20 giorni), Melloni spiega che questi “potrà chiedere
pace per tutti e non solo garanzie per i suoi correligionari”. “La
'protezione dei cristiani' infatti non è una garanzia, - scrive Melloni
- ma un'arma in mano ai regimi: che, come sa bene la chiesa copta, la
danno o la tolgono con sospetta puntualità”. Una protezione, si legge
ancora nell'analisi, che “nasce dalla falsa coscienza occidentale e che
rischia di favorire a fin di bene il disegno della sanguinaria canaglia
jihadista che vuole espungere i cristiani dalla terra di Abramo,
identificandoli come estranei e consegnandoli a chi è pronto ad
accoglierli”.
Egitto, terra da destabilizzare così come l'Europa.
L'analista Jason Burke (Repubblica) sottolinea come gli attentati
dell'Isis degli ultimi giorni - in Russia, in Svezia e ora in Egitto -
“evidenziano come il costante declino dello Stato Islamico in Iraq e in
Siria quasi certamente porterà a un'impennata di attentati sul breve
periodo in Medio Oriente e in Occidente”. “C'è un precedente storico da
segnalare a questo proposito: - sottolinea Burke - alla fine del 2001,
quando fuggirono dalle loro basi in Afghanistan in seguito
all'invasione guidata dagli Stati Uniti, i cervelli di al-Qaeda
incaricarono i loro affiliati di compiere attentati in tutto il mondo.
Ne risultò un'ondata di violenza per tutto il 2002 e il 2003. Adesso lo
Stato Islamico farà qualcosa di simile e buona parte delle sue azioni
saranno mirate a destabilizzare i paesi vicini. Proprio come l'Egitto.
Questo picco di violenza finirà, probabilmente, ma non prima di aver
provocato molte morti”. Per Pierluigi Battista (Corriere della Sera)
siamo di fronte a un conflitto di religione: “Non riusciamo a
concettualizzare una guerra culturale, scatenata contro un intero
sistema di vita, al Nord come al Sud, all'Est e all'Ovest, contro i
cristiani, gli ebrei e i musulmani di altra confessione, fatta per
motivi ideologici e dove questa ideologia si chiama islamismo
fondamentalista, radicale, integralista.- scrive Battista - E le sue
armi sono cinture esplosive, coltelli, asce, tritolo, Suv, camion,
kalashnikov, gli stessi corpi di chi semina il terrore”.
Il terrorismo contro il modello Svezia.
Ad essere stata colpita del terrorismo islamista negli scorsi giorni
anche Stoccolma, dove un uomo di origine uzbeka si è lanciato con un
veicolo sulla gente, uccidendo quattro persone e ferendone molte
altre. “No, l'attentato di Stoccolma non è la fine del modello Svezia.
Non siamo diventati di colpo un paradiso perduto”, afferma il
giornalista e scrittore David Lagercrantz, parlando dell'attacco di
venerdì scorso in un'intervista al Corriere della Sera. “Non è saggio
reagire di pancia quando qualcosa di così terribile come un camion che
si abbatte sulla folla bussa alla tua porta. Sarebbe troppo facile. -
afferma Lagercrantz - Dopo il panico, il terrore e il dolore, ho
visto uscire il meglio della Svezia e degli svedesi”, alludendo alla
“solidarietà, agli abbracci, all'aiuto reciproco scattato in
automatico, spontaneamente, senza che nessuno ci chiedesse di non
barricarci in casa. Alla mobilitazione lanciata su Facebook, con
l'invito a ritrovarsi in piazza Sergels Torg, non lontano da dove il
camion del terrorista ha falciato la folla. Il dramma e l'emergenza ci
hanno uniti: questo è il lato positivo della storia”.
Grillo, il presunto “addio al vaffa”.
“Non è più tempo di manifestazioni in piazza a carattere provocatorio,
facili a sfogare nella violenza, è diventato il tempo di disegnare il
nostro futuro, per questo siamo qui”, è quanto scrive il leader del
Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo dopo l'incontro del Movimento
tenutosi a Ivrea. Una presunta nuova via, lontana dal “vaffa day”, a
cui arrivare non prima di accarezzare il tema dei poteri forti: “I
banchieri e le grandi aziende di investimento – scrive Grillo - sono
irritate con noi: pensavano che ci fossimo messi in piazza a dire una
qualche versione del "si vergogni". Da allora – dice Grillo - siamo
entrati nelle istituzioni e abbiamo cominciato a lavorare per
correggere l'orrenda concezione di società dei nostri nemici naturali
qui”. E ora, spiega il Corriere, il leader Cinque Stelle vuole
seriamente conquistare il governo del Paese, dandosi un volto più
istituzionale.
Ricordando Primo Levi.
A trent'anni dalla scomparsa del grande intellettuale torinese, voce
della Memoria della Shoah, diverse le iniziative che ne ricordando il
fondamentale contributo. Dalla Rai a Sky, come ricorda il Mattino che
porta la voce del critico Giovanni Tesio raccontando dei suoi incontri
con Levi per la stesura di una biografia autorizzata, diversi
approfondimenti andranno in onda nei prossimi giorni.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
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