Paolo Sciunnach, insegnante | Nella Parashah che abbiamo letto ieri si parla delle norme della Kasheruth.
Un cuore puro
Secondo alcune interpretazioni, nelle Mitzvot legate alla Kashrut si
cela un insegnamento morale al quale la Torah intende educarci: l’uomo
deve raggiungere prima di tutto un alto livello morale nei confronti
del suo prossimo per poi estenderlo anche al regno animale; porre una
distinzione fra la morte e la vita, a non essere crudeli, ipocriti e
cinici. Nell’era messianica l’umanità avrà raggiunto un livello di
consapevolezza morale così elevato che nessuno più si ciberà di carne.
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Anna
Foa,
storica |
Mentre
con gioia venata di preoccupazione, assistiamo alla rinascita di una
speranza nell’Europa unita e nella possibilità di fermare i
nazionalismi che la stanno distruggendo; mentre, con animo triste e
pensoso, celebriamo l’anniversario del genocidio armeno, primo momento
dei genocidi europei del Novecento, ci accingiamo a celebrare
l’anniversario della Liberazione dal nazismo e dal fascismo suo
alleato. Ci andiamo con tristezza perché ci arriviamo più che mai
divisi come le vicende di Roma ci mostrano. Ci arriviamo anche con un
voto della Camera volto a conferire alla Brigata Ebraica la medaglia
d’oro alla Resistenza. Ma vorrei che non ci si dimenticasse, nel
prestare il giusto onore ai soldati ebrei di Palestina che combatterono
in Italia, ai tanti partigiani ebrei, a tutti i livelli, dai leader
come Leo Valiani ai combattenti in tanti gruppi partigiani, che
combatterono i nazifascisti come italiani, insieme agli altri italiani,
in mezzo a loro. Non ci furono gruppi partigiani ebrei in Italia ma
ebrei partigiani in mezzo agli altri partigiani. Vorrei che anche
questo fosse ricordato e da questo fatto, la grande partecipazione
degli ebrei italiani alla Resistenza, si traesse spunto, in futuro, per
ritornare a celebrare insieme il 25 aprile.
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Macron vs Le Pen
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Ampie
analisi sui quotidiani italiani in merito ai risultati del primo turno
delle elezioni presidenziali in Francia, che hanno visto trionfare il
centrista Emmanuel Macron e l’ultradestra di Marine Le Pen. Saranno
loro tra due settimane a sfidarsi al ballottaggio che deciderà chi
guiderà la Francia: Macron, outsider con un passato da ministro nel
governo socialista, rappresenta la speranza dei moderati e degli
europeisti. “Oggi ho votato per la prima volta alle elezioni
presidenziali”, racconta al Corriere Edoardo Goldstein, 19 anni,
italo-francese, studente alla Bocconi di Milano e volontario per
Macron. “E ho votato per lui in modo convinto perché è stato l’unico a
fare una campagna positiva, non contro i valori degli altri ma in
favore dei propri, prima di tutto il rilancio dell’Europa”. Un’Europa
dipinta invece come uno spauracchio da Le Pen che ieri, a risultati
acquisiti, ha dichiarato che “la prima tappa è superata” ma ora bisogna
“liberare tutto il popolo”, facendo appello ai “patrioti sinceri”: “Da
ovunque provengano, per chiunque abbiano votato, senza pregiudizi, li
accoglieremo fraternamente, unità nazionale per la sopravvivenza della
Francia” (Corriere). Intanto François Fillon, candidato del partito di
centrodestra dei Repubblicani, arrivato terzo, invita i suoi elettori a
votare Macron per fermare l’onda populista cavalcata dalla Le Pen.
Stesso invito è arrivato da Benoit Hamon, candidato del Partito
Socialista, che però deve fare i conti con una totale disfatta: il suo
6,3 per cento rappresenta il risultato elettorale peggiore della storia
socialista (dovuto in particolare alla bassissima stima dei francesi
per il presidente uscente Hollande).
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ad accoglierlo anche il presidente del meis
Mattarella, 25 Aprile a Fossoli
"Libertà, valore da difendere"
Anche
il presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah
di Ferrara Dario Disegni tra le autorità chiamate ad accogliere il
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella sua visita in
programma domani pomeriggio, in occasione delle celebrazioni del 25
Aprile, al campo di concentramento di Fossoli.
Visita dal profondo significato simbolico per il Capo dello Stato, che
ha scelto per questa Liberazione uno dei luoghi che maggiormente
evocano la Shoah e le ferite inflitte dal nazifascismo a migliaia di
cittadini innocenti.
Dopo aver reso omaggio al Monumento del Milite Ignoto all’Altare della
Patria a Roma, il Presidente Mattarella si recherà a Carpi dove
parteciperà al teatro Comunale alla cerimonia “25 aprile. Festa della
Liberazione: tra la storia dei padri e il futuro dei figli”. Nel
pomeriggio invece visiterà Fossoli e incontrerà i protagonisti della
storia “Testimoniare per il futuro”.
Non è escluso, fanno sapere dal Quirinale, che nell’occasione possa
pronunciare un intervento. Negli scorsi giorni, incontrando gli
esponenti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, il Capo dello
Stato ha affermato: “Ricordiamo in questi giorni i meriti storici
incancellabili di chi ha restituito al nostro Paese la libertà e la
dignità”.
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Oltremare - Giorni di fuoco
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Ieri
è stato uno di quei giorni, che a volerci ricamare sopra basterebbe
andare a controllare che razza di ingorgo di stelle e ascendenti
giocavano agli autoscontri nei cieli. Era appena finita una sberla di
chamsin improvviso che ha arrostito tutta Israele con temperature
infernali per due giorni. Ci siamo svegliati dalla sbornia di caldo
secco e sole con 20 gradi centigradi in meno rispetto a sabato, e
passi. Aspirina e caffè e si dia inizio alla settimana lavorativa.
Dopodichè, in molto meno di 24 ore ci siamo sciroppati: un attentato al
coltello in pieno giorno nel bel mezzo della Tayelet, la nostra amata e
molto usata passeggiata sul mare a Tel Aviv (quattro feriti ma solo
perchè il giovane era chiaramente un incapace, oltre che un pessimo
terrorista, e si è anche fatto prendere vivo: onta alla famiglia, che
non incassa una lira per aver avuto un “martire” in casa); a seguire,
l’inizio della commemorazione del giorno della Shoah, con relativo
assalto pre-serale ai supermercati neanche fossimo in stato di guerra,
e che sarà mai se per una volta tutto chiude alle 19 come nella
civilissima Europa (siamo troppo ben abituati, ecco cos’è); e poi,
ciliegina sulla torta, chiusura dei seggi in Francia, e anche nelle
decine di seggi francesi in Terra d’Israele dove i francoisraeliani
hanno aspettato in fila anche quattro ore per poter presumibilmente
votare chiunque che non fosse Le Pen.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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