19 Ottobre 2016 - 17 Tishri 5777

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26 Aprile 2017 - 30 Nissan 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
Leggiamo in questo periodo i Pirkè Avot, insegnamenti di etica e pensiero ebraico della Mishnà. Nel secondo capitolo, che verrà letto questo shabbat, troviamo alcuni detti del grande Maestro Hillel a proposito di vari argomenti, tra questi l’affermazione: “Non ti separare dalla collettività” (Mishnà Avot 2,4).
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Peggio dell’atomica c’è solo un’atomica più piccola. Le manovre militari che vedono coinvolte le due Coree, il Giappone e gli Stati Uniti fanno tornare tutti noi indietro di qualche anno, riproponendo l’incubo della guerra nucleare. Un’apocalisse che speravamo appartenere al secolo scorso e agli anni bui della Guerra Fredda, ma che torna in questo nuovo millennio.
 
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Le parole di Mattarella
Nel giorno della Liberazione, non privo di polemiche e tensioni, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ringraziare in modo chiaro il contributo dato nella Resistenza dalla Brigata Ebraica, definendo il corpo di 5mila volontari ebrei della Palestina mandataria arrivati in Italia per liberarla dal nazifascismo: “nostri fratelli”. “Tante e diverse furono le storie, tante e diverse le motivazioni. L’insieme di tutte queste fu la Resistenza”, ha ricordato da Carpi il Capo dello Stato, invitando a superare le divisioni nel segno della festa del 25 aprile (Corriere, Repubblica, La Stampa e il Sole 24 Ore).
 
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  davar
inaugurata una passeggiata in suo onore
Rav Toaff, l'omaggio di Pisa
Un grande rabbino, ma anche un grande partigiano. La città di Pisa ha ricordato Elio Toaff, a due anni dalla scomparsa, dedicandogli una passeggiata all’interno dello storico giardino Scotto e una porzione del giardino del Complesso Ex Salesiani. Una giornata carica di significati, svoltasi alla presenza di istituzioni, familiari, rappresentanti delle comunità ebraiche.
“Avevamo un debito nei confronti della figura del rabbino Toaff, cui volevamo dedicare un luogo del ricordo all’altezza. Una passeggiata come quella che inauguriamo oggi è in questo senso significativa: un luogo di riflessione, un luogo dove si può pensare” ha sottolineato nel suo intervento il vicesindaco Paolo Ghezzi, principale promotore dell’iniziativa.
Soddisfazione istituzionale condivisa dal sindaco Marco Filippeschi, che ha ricordato le tante qualità del rav. “Uomo dall’altissimo impegno intellettuale e spirituale, un esempio di libertà, vitalità e passione” ha osservato Filippeschi.
“Rabbino, studioso, uomo del dialogo. Rav Toaff è stata la figura più importante del Novecento ebraico in Italia” ha affermato il presidente della Comunità pisana Maurizio Gabbrielli. “Dopo l’Otto Settembre – ha proseguito – rav Toaff non esitò a combattere per difendere la libertà. Già nel 1938, con la decisione di non lasciare il paese dopo le Leggi Razziali, prese un’altra decisione fondamentale. Una scelta che fu determinante per la sua intera vita, per quello che è diventato”.
Importanti anche le testimonianze della studiosa Alessandra Veronese, del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici Michele Luzzati dell’Università di Pisa, e di Fabrizio Franceschini, del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica del medesimo ateneo.
Il legame del livornese Toaff con Pisa fu molto forte. Fu infatti la città dei suoi studi universitari, che completò nel 1939 quando già da molti mesi erano entrate in vigore le Leggi Razziali. Nello stesso periodo gettò le basi per una carriera rabbinica di assoluto livello. Nei mesi della Resistenza, fu inquadrato nella Brigata Garibaldi e fu tra i primi ad entrare a Sant’Anna di Stazzema dopo l’eccidio. Una giornata che non avrebbe mai dimenticato. Presenti alle cerimonie odierne, allietate dal canto del coro della Comunità ebraica livornese Ernesto Ventura, i quattro i figli del rav Toaff: Miriam, Daniel, Gadi e Ariel.


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la riflessione del presidente dell'anpi milano 
"Brigata Ebraica parte di noi"
Una manifestazione grande, unitaria e partecipata. Così il presidente dell’Anpi Milano Roberto Cenati descrive la manifestazione tenutasi ieri nella città Medaglia d’Oro della Resistenza e in cui hanno orgogliosamente sfilato le bandiere della Brigata Ebraica.
“La ricorrenza del 25 aprile deve unire e non dividere, così come la Resistenza ha insegnato a tutti noi. Con le insegne delle Associazioni partigiane sono sfilati i vessilli della Brigata Ebraica, accolta con entusiasmo ed applausi dai milanesi disposti ai lati del lungo corteo che ha percorso le vie centrali”, sottolinea Cenati. Quello della Brigata “è stato importante e significativo”, ricorda il presidente dell’Anpi Milano. Il tributo al corteo di ieri , aggiunge poi,“tiene alto il ricordo dei 5.000 volontari che si arruolarono nell’esercito britannico e vennero a combattere e a morire per la nostra libertà”.
Conclude Cenati: "Lo sparuto gruppo di cosiddetti ‘filo palestinesi’ che attendevano il corteo in piazza San Babila e che, ancora una volta, si è caratterizzato per la sua vergognosa contestazione alla Brigata Ebraica, è stato isolato e ignorato da Milano, Città Medaglia d’Oro della Resistenza”.
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la decisione della giunta ucei
Giornata della Cultura Ebraica

Palermo capofila per l'Italia
Sarà Palermo la città capofila per l’Italia della prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica (10 settembre).
Lo ha stabilito la Giunta dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, riconoscendo con questa decisione l’importanza del lavoro svolto negli ultimi anni nel Meridione.
Non nasconde la soddisfazione Lidya Schapirer, presidente della Comunità ebraica di Napoli, di cui Palermo è da quest’anno ufficialmente una sezione: “È una decisione che ci onora, un segno importante di attenzione per quello che si sta realizzando.
A Palermo, alla sua sezione ebraica, alla sinagoga che presto sarà inaugurata a oltre cinque secoli dalla cacciata, è dedicato anche un ampio pezzo di Elisabetta Povoledo sul New York Times

(Nell’immagine l’oratorio di Santa Maria del Sabato, concesso dalla locale curia, che diventerà presto una sinagoga)


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PAGINE EBRAICHE - MAGGIO 2017
Liberazione, identità, futuro

Nuove pagine da leggere
Dalle sfilate della Brigata Ebraica per il 25 aprile fino al rinnovo delle cariche del World Jewish Congress, assise che riunisce l’ebraismo mondiale, passando per alcuni dei protagonisti della convention dell’Italia ebraica, il Mokèd di Milano Marittima, che apre i battenti questo fine settimana. Sono tanti gli spunti e le riflessioni d'attualità presenti nell’ultimo numero di Pagine Ebraiche (Maggio 2017) attualmente in distribuzione. Sul quotidiano dell’ebraismo italiano si parla della Festa della Liberazione, della divisione a Roma in due manifestazioni per il 25 aprile: separazione dolorosa ma inevitabile a causa delle offese di cui è stata vittima in passato la Brigata Ebraica nella Capitale. A Milano – salvo un gruppetto di contestatori ignoranti – e in altre città d’Italia, la Brigata è stata accolta a suon di applausi, ricorda Pagine Ebraiche.
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i lavori del world jewish congress
"Stati Uniti sempre con Israele"
È stata l’ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite Nikki Haley la protagonista dell’ultimo giorno di lavori del World Jewish Congress, che ha visto la conferma alla guida del presidente uscente Ronald Lauder. Nell’assise dell’ebraismo mondiale, posto importante anche per l’Italia, come già ricordato, con l’elezione della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni (nell’immagine con Lauder) nella Commissione esecutiva dell’ente e la conferma per Cobi Benatoff della vicepresidenza in rappresentanza del Congresso Ebraico Europeo.
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25 aprile - qui casale 
Tra Memoria e Liberazione
Giornate di festa e di riflessione, che celebrano la Libertà e la Memoria di Yom Ha Shoah.
Ospite della Comunità ebraica di Casale, la Compagnia teatrale “Quelli dell’isola” di Virle Piemonte ha presentato l’opera “Ho sognato la cioccolata”, testo liberamente ispirato dal romanzo “Ho sognato la cioccolata per anni” di Trudi Birger, prosa ad atto unico, che ha toccato in modo decisamente suggestivo il tema della Shoah, lasciando gli spettatori in un attonito senso di incredulità e commozione.
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25 aprile - qui casale
I manipolatori della cultura
Le immagini sono semplici: una regata, un pittore, compaiono anche sui libri di storia, come il rogo dei libri invisi al regime, l’aereo di Italo Balbo o Hitler che intrattiene gli ospiti nel suo chalet sulle Alpi.
Sono le didascalie a rendere queste iconografie del regime fascista o nazista impersonali: “vincono a vela, bruciano libri, creano la loro arte” come se fossero azioni che in effetti può compiere chiunque.


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qui roma - beautiful israel italia
Polveri sottili, quale impatto 
Nella giornata conclusiva della manifestazione “Villaggio per la Terra”, polo di attrazione per migliaia di romani anche in occasione del 25 Aprile, grande interesse ha suscitato, presso la Tenda Meeting del Galoppatoio, la conferenza organizzata dall’associazione Beautiful Israel Italia su “Inquinamento atmosferico e polveri sottili” con l’intervento di Aldo Winkler, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Durante l’incontro, a carattere divulgativo, si è parlato di polveri sottili e del loro impatto sulla salute, nonché di metodi magnetici innovativi per lo studio delle emissioni inquinanti automobilistiche e industriali, con esempi di ricerche condotte a Roma.
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lo spettacolo teatrale al marconi
Roma, la Memoria in tasca
Ruota attorno alla storia di una famiglia ebraica intenta nella preparazione di una milà, la circoncisione del neonato, lo spettacolo “La memoria in tasca” promosso dall’associazione culturale Ebraismo e dintorni che ieri sera molti applausi ha conquistato dalla platea del Teatro Marconi.
Figura centrale della rappresentazione è “Nonno Giacomo”, il bisnonno del neonato (soprannominato il muto) che, attraverso una profonda introspezione, ricorda momenti bui e gioiosi della sua vita.
Patrocinato da UCEI e Comunità ebraica di Roma, lo spettacolo nasce da un’idea di Angelo Tedeschi e ha la regia di Roberto Attias.


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  pilpul
Ticketless – Brigata palestinese
A coloro che non hanno ancora inteso il significato della presenza della Brigata palestinese nella storia della Resistenza d’Italia, per questo 25 aprile, dedico una delle pagine più coraggiose scritte da Levi storico. La si legge in Se non ora, quando?, a cavallo fra le pp. 653 e 654 della recente edizione delle Opere complete, a cura di Marco Belpoliti. Subito dopo un coraggioso e anticonformistico elogio degli italiani, che se Levi fosse sopravvissuto al rovesciamento delle parti verificatosi dopo la sua morte, avrebbe avuto difficoltà a difendere in mezzo mille detrattori del mito degli italiani brava gente. Dice dunque Chaim a Line: “A questo punto vi devo dire la cosa più strana di tutte: gli italiani si sono mostrati amichevoli con tutti gli stranieri, ma con nessuno si sono mostrati amichevoli come con noi della Brigata palestinese”.

Alberto Cavaglion

Periscopio - Yom Yerushalaim
Il prossimo 69° anniversario dell’Indipendenza di Israele, com’è noto, cade in corrispondenza di un’altra, fondamentale ricorrenza, vale a dire il 50° anniversario della cd. Guerra dei sei giorni, della schiacciante vittoria riportata dal piccolo Israele contro i suoi numerosi e agguerriti nemici, e della liberazione e riunificazione della città di Gerusalemme. Nonché, com’è parimenti noto, del vile voltafaccia del mondo che, tra i molti aggressori e l’unica vittima, scelse, senza alcun tentennamento, la posizione più facile, incurante del fatto che questa calpestasse i più elementari principi di etica, logica, ragionevolezza.

Francesco Lucrezi, storico
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Simha Rotem, l'ospite
Dalle memorie di Simha Rotem, uno dei leader della rivolta del Ghetto di Varsavia dell’aprile 1943.
“Appena arrivato a Tel Aviv, dopo la guerra, ho vissuto a casa di Zippora Czyzik, un’impiegata dell’ufficio di collocamento, e di suo marito Goldman. Quando andai da lei mi chiese che genere di lavoro stessi cercando e io le risposi che cercavo un lavoro duro nella costruzione di edifici. Mi guardò. Ero pazzo? Le spiegai: “No, è quello che voglio. Un lavoro fisico molto duro, che mi aiuti a non pensare.”


David Meghnagi, Università di Roma Tre
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