Giuseppe Momigliano,
rabbino
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Leggiamo
in questo periodo i Pirkè Avot, insegnamenti di etica e pensiero
ebraico della Mishnà. Nel secondo capitolo, che verrà letto questo
shabbat, troviamo alcuni detti del grande Maestro Hillel a proposito di
vari argomenti, tra questi l’affermazione: “Non ti separare dalla
collettività” (Mishnà Avot 2,4).
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Davide
Assael,
ricercatore
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Peggio
dell’atomica c’è solo un’atomica più piccola. Le manovre militari che
vedono coinvolte le due Coree, il Giappone e gli Stati Uniti fanno
tornare tutti noi indietro di qualche anno, riproponendo l’incubo della
guerra nucleare. Un’apocalisse che speravamo appartenere al secolo
scorso e agli anni bui della Guerra Fredda, ma che torna in questo
nuovo millennio.
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Le parole di Mattarella
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Nel
giorno della Liberazione, non privo di polemiche e tensioni, il
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ringraziare in
modo chiaro il contributo dato nella Resistenza dalla Brigata Ebraica,
definendo il corpo di 5mila volontari ebrei della Palestina mandataria
arrivati in Italia per liberarla dal nazifascismo: “nostri fratelli”.
“Tante e diverse furono le storie, tante e diverse le motivazioni.
L’insieme di tutte queste fu la Resistenza”, ha ricordato da Carpi il
Capo dello Stato, invitando a superare le divisioni nel segno della
festa del 25 aprile (Corriere, Repubblica, La Stampa e il Sole 24 Ore).
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inaugurata una passeggiata in suo onore
Rav Toaff, l'omaggio di Pisa
Un
grande rabbino, ma anche un grande partigiano. La città di Pisa ha
ricordato Elio Toaff, a due anni dalla scomparsa, dedicandogli una
passeggiata all’interno dello storico giardino Scotto e una porzione
del giardino del Complesso Ex Salesiani. Una giornata carica di
significati, svoltasi alla presenza di istituzioni, familiari,
rappresentanti delle comunità ebraiche.
“Avevamo un debito nei confronti della figura del rabbino Toaff, cui
volevamo dedicare un luogo del ricordo all’altezza. Una passeggiata
come quella che inauguriamo oggi è in questo senso significativa: un
luogo di riflessione, un luogo dove si può pensare” ha sottolineato nel
suo intervento il vicesindaco Paolo Ghezzi, principale promotore
dell’iniziativa.
Soddisfazione istituzionale condivisa dal sindaco Marco Filippeschi,
che ha ricordato le tante qualità del rav. “Uomo dall’altissimo impegno
intellettuale e spirituale, un esempio di libertà, vitalità e passione”
ha osservato Filippeschi.
“Rabbino, studioso, uomo del dialogo. Rav Toaff è stata la figura più
importante del Novecento ebraico in Italia” ha affermato il presidente
della Comunità pisana Maurizio Gabbrielli. “Dopo l’Otto Settembre – ha
proseguito – rav Toaff non esitò a combattere per difendere la libertà.
Già nel 1938, con la decisione di non lasciare il paese dopo le Leggi
Razziali, prese un’altra decisione fondamentale. Una scelta che fu
determinante per la sua intera vita, per quello che è diventato”.
Importanti anche le testimonianze della studiosa Alessandra Veronese,
del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici Michele Luzzati
dell’Università di Pisa, e di Fabrizio Franceschini, del dipartimento
di Filologia, Letteratura e Linguistica del medesimo ateneo.
Il legame del livornese Toaff con Pisa fu molto forte. Fu infatti la
città dei suoi studi universitari, che completò nel 1939 quando già da
molti mesi erano entrate in vigore le Leggi Razziali. Nello stesso
periodo gettò le basi per una carriera rabbinica di assoluto livello.
Nei mesi della Resistenza, fu inquadrato nella Brigata Garibaldi e fu
tra i primi ad entrare a Sant’Anna di Stazzema dopo l’eccidio. Una
giornata che non avrebbe mai dimenticato. Presenti alle cerimonie
odierne, allietate dal canto del coro della Comunità ebraica livornese
Ernesto Ventura, i quattro i figli del rav Toaff: Miriam, Daniel, Gadi
e Ariel.
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la riflessione del presidente dell'anpi milano
"Brigata Ebraica parte di noi"
Una
manifestazione grande, unitaria e partecipata. Così il presidente
dell’Anpi Milano Roberto Cenati descrive la manifestazione tenutasi
ieri nella città Medaglia d’Oro della Resistenza e in cui hanno
orgogliosamente sfilato le bandiere della Brigata Ebraica.
“La ricorrenza del 25 aprile deve unire e non dividere, così come la
Resistenza ha insegnato a tutti noi. Con le insegne delle Associazioni
partigiane sono sfilati i vessilli della Brigata Ebraica, accolta con
entusiasmo ed applausi dai milanesi disposti ai lati del lungo corteo
che ha percorso le vie centrali”, sottolinea Cenati. Quello della
Brigata “è stato importante e significativo”, ricorda il presidente
dell’Anpi Milano. Il tributo al corteo di ieri , aggiunge poi,“tiene
alto il ricordo dei 5.000 volontari che si arruolarono nell’esercito
britannico e vennero a combattere e a morire per la nostra libertà”.
Conclude Cenati: "Lo sparuto gruppo di cosiddetti ‘filo palestinesi’
che attendevano il corteo in piazza San Babila e che, ancora una volta,
si è caratterizzato per la sua vergognosa contestazione alla Brigata
Ebraica, è stato isolato e ignorato da Milano, Città Medaglia d’Oro
della Resistenza”. Leggi
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qui roma - beautiful israel italia Polveri sottili, quale impatto
Nella
giornata conclusiva della manifestazione “Villaggio per la Terra”, polo
di attrazione per migliaia di romani anche in occasione del 25 Aprile,
grande interesse ha suscitato, presso la Tenda Meeting del Galoppatoio,
la conferenza organizzata dall’associazione Beautiful Israel Italia su
“Inquinamento atmosferico e polveri sottili” con l’intervento di Aldo
Winkler, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia. Durante l’incontro, a carattere divulgativo, si è parlato
di polveri sottili e del loro impatto sulla salute, nonché di metodi
magnetici innovativi per lo studio delle emissioni inquinanti
automobilistiche e industriali, con esempi di ricerche condotte a Roma. Leggi
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Ticketless – Brigata palestinese
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A
coloro che non hanno ancora inteso il significato della presenza della
Brigata palestinese nella storia della Resistenza d’Italia, per questo
25 aprile, dedico una delle pagine più coraggiose scritte da Levi
storico. La si legge in Se non ora, quando?, a cavallo fra le pp. 653 e
654 della recente edizione delle Opere complete, a cura di Marco
Belpoliti. Subito dopo un coraggioso e anticonformistico elogio degli
italiani, che se Levi fosse sopravvissuto al rovesciamento delle parti
verificatosi dopo la sua morte, avrebbe avuto difficoltà a difendere in
mezzo mille detrattori del mito degli italiani brava gente. Dice dunque
Chaim a Line: “A questo punto vi devo dire la cosa più strana di tutte:
gli italiani si sono mostrati amichevoli con tutti gli stranieri, ma
con nessuno si sono mostrati amichevoli come con noi della Brigata
palestinese”.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Yom Yerushalaim
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Il
prossimo 69° anniversario dell’Indipendenza di Israele, com’è noto,
cade in corrispondenza di un’altra, fondamentale ricorrenza, vale a
dire il 50° anniversario della cd. Guerra dei sei giorni, della
schiacciante vittoria riportata dal piccolo Israele contro i suoi
numerosi e agguerriti nemici, e della liberazione e riunificazione
della città di Gerusalemme. Nonché, com’è parimenti noto, del vile
voltafaccia del mondo che, tra i molti aggressori e l’unica vittima,
scelse, senza alcun tentennamento, la posizione più facile, incurante
del fatto che questa calpestasse i più elementari principi di etica,
logica, ragionevolezza.
Francesco Lucrezi, storico
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Simha Rotem, l'ospite
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Dalle memorie di Simha Rotem, uno dei leader della rivolta del Ghetto di Varsavia dell’aprile 1943.
“Appena arrivato a Tel Aviv, dopo la guerra, ho vissuto a casa di
Zippora Czyzik, un’impiegata dell’ufficio di collocamento, e di suo
marito Goldman. Quando andai da lei mi chiese che genere di lavoro
stessi cercando e io le risposi che cercavo un lavoro duro nella
costruzione di edifici. Mi guardò. Ero pazzo? Le spiegai: “No, è quello
che voglio. Un lavoro fisico molto duro, che mi aiuti a non pensare.”
David Meghnagi, Università di Roma Tre
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