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16 maggio 2017 - 20 Iyar 5777
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VERSO IL SALONE DEL LIBRO

Torino, un appuntamento oltre i confini

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“Quella dei confini è una questione complicata. Dedicare un Salone del Libro a un simile tema significa prendere il polso al nostro tempo sentendo sotto le dita, si spera, due insidie opposte". Sono parole di Nicola Lagioia, da neppure un anno direttore del Salone di Torino che giovedì aprirà le porte della trentesima edizione. È "Oltre il confine", il tema di un'edizione molto particolare, che tutta la città attende col fiato sospeso e con un senso di anticipazione e un carico di aspettative che mancava da diversi anni. Un appuntamento atteso anche dalla redazione di Pagine Ebraiche che torna ogni anno a Torino per incontrare quel pubblico partecipe e interessato che ad ogni edizione accoglie il mensile dell'ebraismo italiano con enorme curiosità e un evidente piacere, sin da quel maggio di otto anni fa quando proprio al Salone venne presentato il numero zero.
Dal 18 al 22 maggio va in scena la rassegna del libro e, insieme, l'orgoglio di una città - scrive La Lettura del Corriere della Sera - perché per festeggiare i trent'anni nell'edizione più complessa, dopo la diaspora dei grandi gruppi e dell'Aie verso Milano, e la nascita di Tempo di Libri, tutta la città ha risposto alla chiamata. E con sottile perfidia in molti a Torino commentano che se c'è una cosa che ha funzionato benissimo, di Tempo di Libri, è stata che ha fatto rinascere il Salone di Torino. E attorno al Salone, una rete di alleanze e collaborazioni che non si vedeva da alcuni anni, che coinvolge la Scuola Holden, ma anche Narrazioni Jazz, e oltre settanta festival che da tutta Italia arrivano a portare la loro storia e le loro specificità al Lingotto.

Ada Treves

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STORIA

I segreti di una villa in guerra

img headerGiancarlo Germani / IL SEGRETO DI VILLA LITTORIA / Viola Editrice

È liberamente tratto da fatti realmente accaduti nella cittadina laziale di Fiuggi “Il segreto di Villa Littoria – Una Schindler’s list italiana”, opera di Giancarlo Germani a metà tra il romanzo storico e il saggio, pubblicata di recente dalla casa editrice Viola.
Romano, avvocato e giornalista pubblicista, l’autore ripercorre alcuni eventi, ricostruiti in dei saggi storici e narrati anche nella sua famiglia, originaria di quei luoghi, relativi al salvataggio di ebrei a Fiuggi nel 1943-44. Parte di questi salvataggi, racconta l’autore, avvennero nella Villa Littoria del titolo, oggi Villa Gaia, allora un po’ grande casa di famiglia, un po’ albergo.
“È qui, nelle vicende degli ‘abitanti’ di questa pensione con giardino, che la grande Storia si consuma”, scrive nella prefazione Pino Pelloni, animatore di molte interessanti iniziative sulla Memoria a Fiuggi e nel basso Lazio. “Dalla vicenda del maresciallo Graziani al fronte di Cassino, alle sue vittime e agli sfollati peregrinanti, alla razzia del ghetto di Roma. Sino alla coraggiosa professione di carità – da parte delle famiglie di Villa Littoria – nell’aiutare donne, uomini e bambini ebrei in fuga, privi di pregiudizio alcuno e osservando senza saperlo quel dovere universale di giustizia che chiama gli uomini appartenenti a tutte le nazioni del mondo a compiere azioni che possono salvare vite umane.”

Marco Di Porto

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SAGGISTISTICA

Religioni al lavoro, tra salute e identità

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La nascita, la malattia e la morte rappresentano momenti cruciali nella vita di un individuo. Momenti durante i quali, forse più che mai, assicurare il conforto della religione, garantire spazi per la spiritualità e la riflessione, favorire riti e consuetudini quotidiane diventa non solo un gesto di attenzione e rispetto nei confronti del paziente, ma anche un vero e proprio fattore terapeutico. Il volume Salute ed identità religiose. Per un approccio multiculturale nell'assistenza alla persona vuole offrire diverse risposte in tal senso, rivolgendosi agli operatori, ai professionisti e a coloro che intendono approfondire il tema delle religioni e della spiritualità nei contesti sanitari, fornendo indicazioni pratiche e spunti di riflessione, chiavi di lettura e strumenti concreti per assicurare alla persona un’assistenza integrale, che ne rispetti individualità, religione e valori di riferimento. Frutto del lavoro svolto negli ultimi due anni a Milano dal gruppo “Insieme per prenderci cura” nell’ambito del Progetto interreligioso in sanità, di cui il vicepresidente UCEI Giorgio Mortara è coordinatore scientifico, ha visto coinvolti medici e personale di assistenza assieme ai rappresentanti delle diverse religioni. Per parte ebraica vi è stato il coinvolgimento attivo in particolare della Associazione Medica Ebraica in collaborazione con il rabbinato di Milano e la partecipazione di numerosi rabbini da tutta Italia ai diversi seminari che si sono svolti nel corso dell’anno accademico scorso.

Pagine Ebraiche, maggio 2017 

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NARRATIVA

Il ruggito dell'anima

storia

Dal Fascismo Alla Libertà

Ayelet Gundar-Goshen / SVEGLIARE I LEONI / Giuntina

In apparenza il bel romanzo, un quasi thriller, della 35enne israeliana Ayelet Gundar-Goshen, "Svegliare i leoni" (traduzione di Ofra Bannet e Raffaella Scardi; Giuntina, pp. 320, 17) parla di un medico che una notte nel deserto investe con la sua macchina un immigrato eritreo illegale, constata che non lo può aiutare, fugge e viene ricattato da un'altra eritrea che promette di non denunciarlo in cambio di cure mediche ai suoi connazionali. E così, per settimane, Eitan, questo è il nome del protagonista, ogni notte opera in una specie di ospedale clandestino, installato in una rimessa abbandonata. Per poterlo fare deve mentire a sua moglie, Liat, un'inspettrice della polizia, che indaga proprio sulla morte dell'immigrato.

Wlodek Goldkorn L’Espresso
14 maggio 201
7

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Mario Talli / II RAGAZZO DEL SECOLO BREVE / stampeditore

Se c’è una disciplina negletta questa è la Storia. Solo una piccola parte della popolazione coltiva la memoria storica. Tutti i libri che aiutano a capire quel che è successo nel passato sono utili. Qualcuno più degli altri. Tra questi c'è II Ragazzo del Secolo Breve" (stampeditore). Mario Talli, autore di questo libro, è nato a Montatone nel 1928 ed è uno decani dei giornalisti fiorentini. Dopo aver pubblicato dei racconti sul quotidiano "Il Nuovo Corriere" diretto da Romano Bilenchi, nel 1954 fu assunto come redattore da questo giornale e lavorò come corrispondente da Siena e poi da Piombino. Successivamente, dopo la traumatica chiusura del giornale di Bilenchi, passò a "Paese Sera" e, infine, alla redazione fiorentina de "La Repubblica".

Giovanni Pallanti
La Nazione
14 maggio 201
7

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