VERSO IL SALONE DEL LIBRO
Torino, un appuntamento oltre i confini
“Quella
dei confini è una questione complicata. Dedicare un Salone del Libro a
un simile tema significa prendere il polso al nostro tempo sentendo
sotto le dita, si spera, due insidie opposte". Sono parole di Nicola
Lagioia, da neppure un anno direttore del Salone di Torino che giovedì
aprirà le porte della trentesima edizione. È "Oltre il confine", il
tema di un'edizione molto particolare, che tutta la città attende col
fiato sospeso e con un senso di anticipazione e un carico di
aspettative che mancava da diversi anni. Un appuntamento atteso anche
dalla redazione di Pagine Ebraiche che torna ogni anno a Torino per
incontrare quel pubblico partecipe e interessato che ad ogni edizione
accoglie il mensile dell'ebraismo italiano con enorme curiosità e un
evidente piacere, sin da quel maggio di otto anni fa quando proprio al
Salone venne presentato il numero zero.
Dal 18 al 22 maggio va in scena la rassegna del libro e, insieme,
l'orgoglio di una città - scrive La Lettura del Corriere della Sera -
perché per festeggiare i trent'anni nell'edizione più complessa, dopo
la diaspora dei grandi gruppi e dell'Aie verso Milano, e la nascita di
Tempo di Libri, tutta la città ha risposto alla chiamata. E con sottile
perfidia in molti a Torino commentano che se c'è una cosa che ha
funzionato benissimo, di Tempo di Libri, è stata che ha fatto rinascere
il Salone di Torino. E attorno al Salone, una rete di alleanze e
collaborazioni che non si vedeva da alcuni anni, che coinvolge la
Scuola Holden, ma anche Narrazioni Jazz, e oltre settanta festival che
da tutta Italia arrivano a portare la loro storia e le loro specificità
al Lingotto.
Ada Treves
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