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9 Giugno 2017 - 15 Sivan 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Povero Caino. Dopo aver crudelmente ammazzato il fratello ed aver provato a negare di averlo fatto si ritrova punito, esiliato dalla società allora conosciuta e costretto a vagare nel mondo (ancora non esistevano né il carcere né il regime di 41bis). Povero Caino che a quel punto teme, come sottolinea Sforno, che la sua punizione sia più grande di quello che Dio avesse stabilito per lui ed infatti rivolgendosi all’Eterno gli dice: “Ecco, tu mi scacci oggi dalla faccia di questo suolo e sarò nascosto dalla tua faccia; e sarò vagabondo e fuggiasco per la terra, e avverrà che chiunque mi troverà mi ucciderà”. (Genesi 4,14)”
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
L’adozione da parte del Parlamento Europeo della definizione di Antisemitismo nella versione di lavoro proposta dall’IHRA apre scenari interessanti. Dalle stanze di Bruxelles non si invita in effetti a procedere verso interventi di natura legislativa, che sarebbe difficili da proporre (come si fa a vietare per legge un pregiudizio? Come pensare di poter trovare strumenti giuridici per punire una pratica condivisa, stando ai dati più recenti, dal 15% della popolazione italiana?). Si spinge invece perché i diversi Parlamenti nazionali perché adottino tutte le misure necessarie per difendere i loro concittadini ebrei e le istituzioni ebraiche, istituiscano degli uffici statali di coordinamento alla lotta contro l’antisemitismo, istruiscano il mondo della comunicazione spingendolo a correggere eventuali linguaggi non accettabili. Fondandosi sulla particolare sensibilità a proposito dell’antisemitismo, la lista di raccomandazioni si allarga poi alla lotta a tutte le forme di discriminazione razzista e di xenofobia, e pone particolarmente l’accento sulla presenza di elementi visibili di hate speech (parole d’odio) nei social media. Abbiamo quindi di fronte a noi un enorme lavoro culturale.
 
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L'Arabia Saudita offende le vittime di Londra
“Non fa parte della nostra cultura”. Così la nazionale di calcio dell’Arabia Saudita ha motivato il proprio rifiuto a rispettare il minuto di silenzio indetto in memoria delle vittime di Londra prima di un incontro con la compagine australiana ad Adelaide.
“La squadra saudita sceglie di non partecipare. Fa male, urta e allo stesso tempo incute sospetto l’atteggiamento dei suoi giocatori che se ne stanno incuranti sul campo a fare ginnastica e chiacchierare distratti. Il capitano addirittura accenna ad alcuni piegamenti di fronte agli australiani sull’attenti. Un gesto che mostra indifferenza – scrive il Corriere – se non scherno per il lutto e i valori degli altri”.

Nonostante la mancata conferma delle generalità complete da parte delle autorità, l’identità di uno dei principali membri della squadra kamikaze che ha agito a Teheran è praticamente ufficiale. “Si tratta – scrive Il Messaggero – di Siras Sadeghi che, come ha confermato l’agenzia di stampa Fars, vicina ai Pasdaran, era stato segnalato nel marzo 2014 in un rapporto stilato dall’opposizione curda come un reclutatore dell’Isis attivo in una moschea di Paveh, una delle città principali della regione curda dell’Iran”.
 
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  davar
terremoto - con l'otto per mille all'ucei
Un campo di calcio per Amatrice "Lo sport veicolo di solidarietà"
L’appuntamento è per domenica 2 luglio. Una grande festa, per e tra la gente. Per Scai, la più popolosa frazione del Comune di Amatrice. Ma anche per tutte le altre realtà colpite dal terremoto che ha devastato il Centro Italia negli scorsi mesi. Gli occhi di tutti puntati su un fazzoletto verde, il terreno in cui far crescere nuovi sogni e speranze per affrontare con ancora più slancio una quotidianità difficile.
In quella data infatti, a Scai, sarà inaugurato un nuovo campo di calcetto riqualificato grazie a una donazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane attraverso la propria raccolta Otto per Mille.
L’inaugurazione del nuovo impianto (per cui sono partiti nella giornata di ieri i lavori, nell’immagine) sarà segnato da un evento speciale in fase di organizzazione. Una partita di calcio, con il coinvolgimento tra gli altri del Maccabi Italia, per testimoniare attraverso lo sport la concretezza e l’incisività di un impegno al servizio della collettività. Ma anche l’avvio di un percorso che non si esaurirà e proseguirà nel tempo.
Afferma Franca Formiggini Anav, assessore dell’Unione cui è stato affidato il compito di seguire e coordinare le iniziative di assistenza alle realtà colpite dal sisma: “Lo sport è veicolo straordinario per la condivisione di valori profondi, che ci uniscono nel segno della solidarietà e dell’amicizia. La scelta di realizzare questo campo di calcetto risponde a un’esigenza precisa: regalare un luogo di svago, incontro e convivialità che possa resistere nel tempo. Perché la gente di Amatrice merita non soltanto ammirazione per come sta reagendo al dramma che l’ha colpita negli scorsi mesi, ma anche un aiuto concreto. Noi ci siamo e ci saremo anche in futuro. L’ebraismo italiano, che ha nel cuore questi valori, non poteva sottrarsi”.
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lunedì mattina  l'inaugurazione
Rav Toaff, al Collegio Rabbinico

i libri della sua formazione
Sono i volumi su cui è formato, ha coltivato interessi, si è imposto come guida rabbinica di livello mondiale, ha a sua volta insegnato a molte generazioni di ebrei romani e italiani. Grazie ai familiari, che li hanno donati, i libri del rav Elio Toaff diventeranno presto un patrimonio condiviso.
L’appuntamento è per questo lunedì, alle 12.30, nella sede del Collegio Rabbinico Italiano. Nell’occasione verrà infatti intitolata al rav, scomparso nel 2015 alla soglia dei 100 anni di vita, un’aula contenente parte della sua biblioteca privata. Oltre un migliaio di libri, a carattere ebraico, che saranno fruibili da studenti e frequentatori del Collegio.
Tra i volumi contenuti nella libreria ottocentesca con ante a vetri provenienti dalla Yeshivah Marini, una delle scuole rabbiniche di Livorno, alcuni libri di preghiera antichi, diverse edizioni del Talmud e dei commentari, responsa rabbinici, lessici e molto altro ancora, inclusi i discorsi pronunciati durante il loro magistero rabbinico sia dal rav Elio Toaff che da suo padre, rav Alfredo Sabato, che fu rabbino capo nella città labronica. Ogni libro reca un timbro appositamente predisposto che ne indica la provenienza.
Una donazione e un momento dall’altissimo valore simbolico. Nelle stanze del Collegio infatti il rav Toaff insegnò Torah per molti anni, lasciando una traccia profonda.


(Disegno di Giorgio Albertini)
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firenze riaccoglie l'archivio di famiglia
9 giugno 1937 - 9 giugno 2017

Fratelli Rosselli, ritorno a casa
Un ritorno a casa a lungo atteso e finalmente concretizzatosi. Non nasconde la soddisfazione Valdo Spini, ex ministro e oggi presidente del Circolo Rosselli a Firenze. È grazie soprattutto al suo impegno se oggi il capoluogo toscano, nell'ottantesimo anniversario dall'uccisione da parte da sicari inviati dal regime fascista a Bagnoles-de-l'Orne, in Francia, può celebrare la riconquista dell'archivio di Carlo e Nello Rosselli.
I due intellettuali (romani di nascita, ma fiorentini d'adozione e formazione) furono assassinati il 9 giugno del 1937. L'immenso patrimonio che custodisce la loro traccia - lettere, carteggi, foto - era nelle mani del curatore fallimentare a Torino. Il rischio di una dispersione di queste memorie, un pezzo di storia e di impegno democratico, dietro l'angolo. Grazie all'Archivio di Stato di Firenze, che si è fatto carico di accoglierlo nei suoi spazi, questo rischio è stato evitato.
L'iniziativa è stata presentata stamane, davanti a una folta platea di studiosi, ed è stata seguita dall'inaugurazione della mostra "I Rosselli, una famiglia tra Risorgimento e antifascismo" che sarà visitabile (sempre all'Archivio) fino al 23 giugno.
L’esposizione si articola in sei sezioni: le carte risorgimentali, ebraismo ed ambiente familiare; interventismo e prima guerra mondiale; primo dopoguerra, fascismo e antifascismo; confino, esilio e sacrificio finale; carteggio sugli scritti della madre Amelia, di Carlo e Nello.
Come è stato ricordato, i Rosselli appartenevano a una famiglia ebraica che si era precedentemente impegnata in politica sostenendo il movimento mazziniano. Ebrei erano anche molti dei loro amici più stretti, dai Lombroso ai Ferrero, dagli Orvieto ai Levi.
Per i Rosselli, è stato inoltre sottolineato, l'identità ebraica era rafforzata dalla loro discendenza dalla famiglia Nathan (nella loro dimora pisana Mazzini era stato ospitato e morì nel 1872). Tra i documenti in esposizione nella sezione ebraica il manoscritto "Ebraismo e italianità", relativo a un discorso tenuto da Nello al Convegno ebraico di Livorno del 20 novembre 1924, pubblicato sul periodico Israel.
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qui torino - la cerimonia
Un giardino per Kamenhof
A Torino una piazza in ricordo di Ludovico Lazzaro Zamenhof, l’inventore dell’esperanto, lingua creata nel 1887 dall’allora giovane medico ebreo polacco, con l’intento di facilitare la comunicazione tra gruppi diversi che coabitavano in un medesimo luogo. Alla base quindi la volontà di superare le barriere culturali partendo proprio dall’ostacolo linguistico.
La piazzetta-giardino che sorge all’incrocio di via Musinè con corso Svizzera, era stata nominata informalmente dai residenti “piazza Campidoglio”, un luogo per molti di passaggio per altri di ritrovo nel cuore del quartiere Parella. Alla cerimonia di intitolazione molte le autorità presenti.


Alice Fubini
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il convegno "le lingue degli ebrei"
Riflettere sulla complessità
Il convegno su “Le lingue degli ebrei: problemi e metodi”, tenutosi presso il Centro Bibliografico Tullia Zevi dell’UCEI nei giorni 7 e 8 giugno, intendeva approfondire il tema dell’identità linguistica degli ebrei, già proposto per la Giornata della Cultura Ebraica 2016-2017 e affrontato da un’altra prospettiva nel convegno sull’ebraico in traduzione (28-29 settembre 2016, sempre presso la sede UCEI).
Nelle intenzioni degli organizzatori – Raffaella Di Castro (responsabile delle attivitò culturali del Centro Bibliografico), chi scrive (Università di Napoli Federico II), Fabrizio Franceschini e Alessandra Veronese (Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici dell’Università di Pisa) – il convegno voleva essere un’occasione per fare il punto su una serie di problemi grandi e piccoli, teorici e pratici, con cui si confrontano tutti coloro che lavorano nel campo delle giudeolingue (Jewish languages). Senza sperare di arrivare a risolverli, l’auspicio era di metterli in campo e farne oggetto di riflessione comune, anche se non necessariamente unanime.


Laura Minervini

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pilpul
Avere voce
Lekhà dodì, vieni, amico. L’inno che accompagna l’arrivo dello Shabbat è sempre il solito, ma sentirlo cantare da una voce femminile lo rende straordinariamente commovente. A maggior ragione ascoltarlo seduta in prima fila, guardando in faccia l’officiante (la bravissima Miriam Camerini) a pochi passi di distanza. È quasi come ascoltarlo per la prima volta, o, meglio, è come se un miracoloso cortocircuito mentale permettesse di collegare di colpo due sfere di ricordi e sensazioni che finora erano sempre state tenute rigorosamente separate: la dimensione famigliare (ricordi di tanti venerdì sera al mare o in montagna), in cui si canta tutti insieme e una donna può sentirsi almeno in parte protagonista, e quella comunitaria, dove forse si può seguire qualche canto bisbigliando ma in sostanza non possiamo che essere spettatrici passive. So bene che non per tutte le donne la liturgia ha un ruolo così importante, ma io sono figlia di un hazan e sono cresciuta tra registrazioni di cassette e allievi che arrivavano a casa nostra a tutte le ore per ripetere, tra canti dello Shabbat ascoltati tutti i giorni della settimana e musiche festive sentite più e più volte con qualche mese di anticipo.

Anna Segre, insegnante
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Con i curdi
Mentre da Londra a Teheran il mondo viene colpito da nuovi attentati, in questi giorni le Syrian Democratic Forces, composte soprattutto da militanti curdi del Rojava, hanno fatto il loro ingresso a Raqqa, la capitale dello Stato Islamico. Il governo turco non si è fatto attendere e ha già affermato che “reagirà immediatamente e prenderà le dovute contromisure se l’attacco a Raqqa rappresenterà una minaccia per la Turchia”.
Il terrore che negli ultimi anni ha sconvolto l’Europa potrebbe in qualche modo subire una battuta d’arresto con l’eventuale sconfitta o arretramento del Califfato, considerando anche le fasi conclusive dell’offensiva a Mosul. Forse è solo mera illusione, ma oltre a fornire supporto logistico e ideologico, lo Stato Islamico è stato percepito da numerosi islamisti come un’entità invincibile che avrebbe sottomesso e conquistato sempre nuovi territori, un supposto evento escatologico testimoniante la superiorità di un Islam farlocco sulle altre culture.
 

Francesco Moises Bassano
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Stranieri
Il fatto di essere stranieri e di esserlo stati è ciò che la Torà e i Maestri ci ricordano più volte quasi come un mantra. Di che condizione si tratta? Non sembra essere quella teorizzata da Camus, il quale vede l’esistenza assurda e irrazionale, caratterizzata da un profondo senso di estraneità per chi un senso lo cerca. Piuttosto, sembra essere un appello a tenere sempre viva quella capacità di porsi anche dall’altra parte, saper guardare oltre, immaginare alternative rispetto all’ordinario, abitare un territorio senza aderire mai a un senso assoluto di compiutezza.

Ilana Bahbout
 




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