Tracy Chevalier / IL
RAGAZZO NUOVO / Rizzoli
Tracy Chevalier è una scrittrice coraggiosa e lieve. Si è sempre
buttata in operazioni audaci. Restituendo vita al fascinoso Vermeer con
la "Ragazza dall'orecchino di perla" o all'enigmatico William Blake con
"L'innocenza" o alle protofemministe inglesi di "Quando cadono gli
angeli", comunque piroettando con i suoi romanzi nel passato per
coglierne nebulose ancora da mettere a fuoco e, con un linguaggio
slegato dal tempo di allora, portandole anche ai lettori meno accorti,
rendendole potabili, consumabili, gustabili subito, pop. E diventando
uno degli autori più letti del pianeta. Stavolta l'impresa è davvero
ardua. Gliel'ha proposta la Hogart Press in occasione dei 400 anni
dalla morte di Shakespeare (impresa in cui ha coinvolto altri
prestigiosi autori, da Margaret Atwood a Jo Nesbo, da Anne Tyler a
Howard Jacobson) affidando ad ognuno la riscrittura di un dramma del
Bardo. E lei ha raccolto la sfida. Scegliendo l'Otello, masterpiece
dell'opacità strategica dell'autore di Stratford, del suo modo
inarrivabile di focalizzarsi su personaggi misteriosi e abbaglianti.
Pensiamo allo strano matrimonio di Desdemona e il Moro, la perfidia di
Lago, la furia assassina di Otello scatenata da un fazzoletto,
l'intrigo improbabile capace invece di convocare e illuminare la
tragedia della gelosia, l'identità, la razza, il tradimento.
Susanna Nirenstein
La Repubblica
13 giugno 2017
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