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4 luglio 2017 - 10 Tamuz 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Tre sono i termini maggiormente adoperati per definire una Comunità: Tzibbùr, Kahal-Kehilà, Edà. Lo Tzibbùr può essere paragonato a una sorta di consorzio che deve assicurarsi alcuni servizi comuni fondamentali; il Kahal-Kehillà è una convocazione di assemblea permanente; l’Edà è la forma più elevata di congregazione, con il suo significativo richiamo etimologico a quella radice che indica la testimonianza, Edùt.
 
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
L'Autorità Palestinese chiede venga riconosciuta come Patrimonio dell'umanità la Città Vecchia di Hebron. Di fatto, ne sta rivendicando la proprietà, quanto meno morale e storica. La cosa, in sé, potrebbe anche lasciare indifferenti, se non fosse che la mossa implica anche il riconoscimento di appartenenza palestinese della Tomba dei Patriarchi, che a Hebron si trova. È la tomba in cui tradizione vuole siano sepolti Abramo, Isacco, Giacobbe e alcune delle loro mogli.
Sarà difficile che l'Unesco dia torto ai Palestinesi, visti i precedenti del Muro del Pianto e del Tempio di Salomone.
Qui la politica non c'entra, o almeno non dovrebbe entrarci, visto che l'Unesco è (o dovrebbe essere) un'istituzione culturale. C'entra invece l'onestà intellettuale. Lo abbiamo già scritto: è in atto una spudorata manovra di ribaltamento della storia, come se la storia dell'Islamismo volesse sostituirsi alla storia dell'Ebraismo dichiarando la propria priorità. La storia ebraica e la Bibbia stessa vengono soppiantate, anzi cancellate, dall'Unesco per compiacere Palestinesi e Paesi arabi.
 
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Un tweet che fa discutere
Forte contestazione in Lombardia per il governatore Roberto Maroni, che ieri ha rilanciato su Twitter un ‘cinguettio’ del vicepresidente di Casa Pound Simone Di Stefano in cui lo stesso dava a Luigi Di Maio del M55 del “pagliaccio” per aver chiesto l’intervento dell’Europa per la crisi dei migranti.
“Ecco un altro che va a piangere miseria. Macron aiutaci, Europa dacci i soldi… pagliaccio! Rispediamo tutti in Libia e fan… la Ue” il contenuto del messaggio di Di Stefano. Il gruppo del Partito democratico al Consiglio regionale della Lombardia, riporta il Corriere, ha stigmatizzato il post del presidente leghista con questo messaggio via Facebook: “Maroni sui migranti rilancia il messaggio di un leader di CasaPound. A quando un bel tweet che mette in dubbio l’Olocausto?”.

“Addio con strappo. E sede vacante”.
Così titola il Corriere Fiorentino a proposito della fine del mandato di rav Joseph Levi. “Non ha voglia di parlare Joseph Levi, declina con cortesia la richiesta di un’intervista. E già questo è singolare – scrive il Corriere – dopo ventuno anni in cui l’ormai ex rabbino capo di Firenze ha fatto del dialogo uno dei segni distintivi della sua attività”. In merito alla successione, il quotidiano riferisce che la Comunità ebraica ha fatto sapere che nelle prossime ore sarà diffuso un comunicato. “Ma fino ad allora – si legge – il presidente Dario Bedarida si limita a dire che ‘sì, il consiglio sta valutando alcune candidature e si augura che i tempi siano brevi perché la comunità non può stare a lungo senza una guida’”.

Secondo il dorso romano di Repubblica la giunta Raggi si appresta a licenziare nella giornata di domani una delibera per la Casina dei Vallati, sede della Fondazione Museo della Shoah, in cui l’affidamento provvisorio della struttura (il secondo edificio più antico del patrimonio comunale) sarà tramutato in concessione fino al 2020. La notizia è così commentata dal presidente della Fondazione Mario Venezia: “È un provvedimento positivo perchè ci consente di continuare nella nostra attività che ha prodotto quest’anno due mostre con oltre 30 mila visitatori, più le presentazioni di libri e film e dibattiti”. Venezia poi aggiunge: “L’aspetto negativo è che andrebbero individuati i tempi per la realizzazione del museo ma anche per l’allestimento che ormai è stato progettato 8-9 anni fa, e forse va attualizzato”.

L’iniziativa UCEI ad Amatrice continua a far parlare i media. Stamane è andato in onda un lungo servizio su Unomattina Estate. “Grazie agli ebrei italiani inaugurato un nuovo centro sportivo nel comune reatino, lì dove fino a poco tempo fa c’era una tendopoli” scrive invece Avvenire. Anche Tv2000, televisione della CEI, ha dedicato all’evento di domenica un ampio approfondimento.
 
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  davar
la storica visita del primo ministro indiano
Israele-India, il futuro è insieme
In queste ore il Primo ministro indiano Narendra Modi inizia la sua storica visita in Israele. Storica perché è la prima di un capo di governo indiano in carica in Israele. A sottolineare l'importanza di questo appuntamento, spiegano i quotidiani locali, la scelta del Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di liberare il più possibile la sua agenda in modo da accompagnare Modi nelle diverse tappe del suo viaggio. “La partnership naturale tra India e Israele, formalmente costituitasi 25 anni fa con relazioni diplomatiche piene, è cresciuta di anno in anno. - hanno scritto i due leader in un intervento congiunto pubblicato dal quotidiano israeliano Israel Hayom e dal Times of India - La profonda connessione tra i nostri popoli riflette le nostre molteplici somiglianze nello spirito. Le nostre sono due democrazie moderne e vibranti che attingono dalle nostre ricche tradizioni storiche e sono protese verso la promessa di dare un futuro ai nostri popoli”. L'obiettivo di entrambi è quello di rafforzare gli scambi commerciali e le relazioni economiche tra i due Paesi. Le questioni politiche non sono invece all'ordine del giorno, come dimostra la scelta di Modi di non visitare Ramallah: il Primo ministro indiano in passato ha ribadito la sua posizione a favore della soluzione dei due Stati per due popoli ma i negoziati tra israeliani e palestinesi non sono l'obiettivo di questa prima storica visita e per questo rimarranno a margine.
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qui roma - la delibera della giunta raggi
Casina dei Vallati: 'Dal Comune 
riconoscimento del lavoro svolto'

“A prescindere da ogni discorso relativo ai tempi e alla struttura che in futuro ospiterà il museo, si tratta di un riconoscimento evidente per il lavoro che stiamo portando avanti su un piano educativo/formativo. Un segno d’attenzione che arriva alle porte di mesi decisamente intensi, che saranno dedicati alla realizzazione del programma di appuntamenti pensati per l’ottantesimo anniversario dalla promulgazione delle Leggi Razziste. Anniversario per cui metteremo in campo molteplici iniziative”.
Nella giornata di domani la Giunta Raggi dovrebbe licenziare una delibera dedicata alla Casina dei Vallati, attuale sede della Fondazione Museo della Shoah di Roma. Struttura tra le più antiche del patrimonio comunale, da domani non sarà più in affidamento provvisorio ma in concessione (fino al 2020). Per Mario Venezia, presidente della Fondazione, questa notizia rappresenta un motivo particolare di orgoglio.
“Sono diverse le realtà cui il Comune assegna una propria struttura. Ma spesso, come sappiamo, col tempo questa concessione viene ritirata. Nel nostro caso si è voluto chiaramente riconoscere quello che abbiamo fatto all’interno di questo luogo: inaugurazione di mostre che hanno fatto parlare, un fitto calendario di attività, diverse decine di migliaia di visitatori che sono venuti a trovarci. La Casina dei Vallati – afferma Venezia – è un luogo vivo di Memoria”.
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israele -  la deputata quartapelle in visita
Brigata Ebraica Medaglia d’oro
L’incontro con gli ex combattenti

Giovedì mattina, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei deputati, si delineerà il percorso che porterà all’organizzazione della cerimonia di consegna della medaglia d’oro al valor militare alla Brigata ebraica dopo il recente via libera del Senato.
Nel frattempo Lia Quartapelle, parlamentare del Pd e prima firmataria della proposta di legge, ha avuto modo di confrontarsi direttamente su questa iniziativa con alcuni ex combattenti della Brigata.
L’incontro è avvenuto a Tel Aviv, alla presenza tra gli altri anche dell’ambasciatore uscente d’Italia in Israele Francesco Maria Talò.
“C’è grande soddisfazione per aver contribuito, attraverso uno strumento istituzionale, a costruire una pagina condivisa di Storia” ha dichiarato negli scorsi giorni Quartapelle al portale dell’ebraismo italiano www.moked.it.
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la squadra italiana in partenza per israele
Maccabiadi, la nuova edizione 
Questo pomeriggio a Roma, in sinagoga, la squadra italiana come tradizione raccoglierà il caloroso abbraccio della Comunità ebraica. La benedizione del rav, qualche parola di incitamento, un’ultima foto ricordo. Poi di corsa verso l’aeroporto, con destinazione Israele, dove fino al 18 luglio si svolgerà la ventesima edizione delle Maccaiadi.
Un appuntamento molto atteso, nel mondo ebraico e non. Le Maccabiadi rappresentano infatti da sempre uno snodo fondamentale, per cui si lavora da molto tempo nelle diverse realtà locali. Perché l’evento, oltre ad essere tra le più partecipate iniziative a carattere sportivo al mondo (oltre 10mila gli atleti che si sfideranno in questa edizione), è da sempre luogo di incontro e confronto nel segno dell’identità. Identità ebraica, naturalmente, ma in un proficuo dialogo con la società circostante.
Nascevano nel 1932 le Maccabiadi, in un’epoca segnata dall’arrivo di nuove turbolenze a minacciare in modo drammatico i progetti di convivenza dei popoli d’Europa. Mussolini era già al potere da dieci anni, Hitler lo sarebbe stato di lì a poco. Le Maccabiadi si impongo da subito come un punto di riferimento, sul modello delle Olimpiadi. Sono anche, a metà tra la dichiarazione Balfour e la nascita di Israele, un chiaro segnale di vitalità ebraica.
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pilpul
Passi avanti e vigilanza
Sono passati solo cinque mesi da quando, in febbraio, celebrammo il “Patto nazionale per l’Islam italiano, espressione di una comunità aperta, integrata e aderente ai valori e principi dell’ordinamento statale”, firmato al Viminale da nove associazioni islamiche. Senza tacerne il carattere embrionale, e la dimensione programmatica rispetto al faticoso processo di integrazione, ci parve allora un primo passo comunque significativo.
Apparentemente, avevamo ragione. Nei giorni scorsi una delle nove sigle presenti al tavolo, la più ampia, rappresentativa e anche discussa, l’UCOII, ha inviato al ministro dell’Interno Marco Minniti 62 pagine di censimento di luoghi e ministri di culto islamici in Italia. 


Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Dove osano i passerotti
È lecito, dal punto di vista giuridico che gli ebrei/israeliani costruiscano in Cisgiordania? Appare paradossale che un giurista scriva che il côté giuridico della questione non lo appassioni, ma il paradosso potrebbe proseguire il suo travagliato itinerario se soggiungessimo che, proprio perché abbiamo un’idea non necessariamente vaga del giure, tendiamo talvolta ad un suo ridimensionamento. Per intenderci, poiché l’intreccio di ragioni e torti è inestricabile, sarebbe più semplice riconoscere i diritti delle due parti senza alcuna condizione, prima fra tutte quella di terra in cambio della pace, che oltre alla sua formula poco felice e che i penalisti ben conoscono, ricorda troppo le vessazioni subite dal popolo ebraico per poter rimanere in vita.

Emanuele Calò
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