
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
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“Queste
sono le tappe dei Bene’ Israel che uscirono dal paese d’Egitto, secondo
le loro schiere, sotto la guida di Moshè e di Aaron.” Numeri, 33, 1,
cioè un piccolo verso della parashà settimanale.
Che lo si voglia o no, che lo si programmi o meno, che lo si accetti o
lo si giustifichi, resta il fatto che i Bene’ Israel “escono”.
Fondamentale è che ci sia, in ogni generazione, la guida di un Moshè ed
un Aaron che sappia uscire con loro e sappia riportarli a casa lungo la
strada che da ogni Egitto porti verso lì dove esiste Israele.
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
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La
polemica a proposito dell’articolo pubblicato da Michele Sarfatti su
Tablet Magazine circa la partecipazione di Gino Bartali al salvataggio
di ebrei dovrebbe attenersi agli strumenti della storiografia, evitando
di trascendere in prese di posizione che hanno a che vedere più con le
politiche culturali che non con la consistenza delle fonti. Il
dibattito, nella sua sostanza, riflette il contrasto strutturale fra
Storia e Memoria, su cui sono stati versati fiumi di inchiostro. Le
memorie personali, sulle quali tanto lavoro ha svolto negli ultimi
decenni anche la Fondazione CDEC con i suoi ricercatori, sono una fonte
straordinaria. Tuttavia si tratta – come è noto – di una fonte anche
problematica, sia perché tardiva (quasi sempre le testimonianze sono
fornite anche a distanza di molti anni), sia perché comunque necessita
di riscontri documentari certi, che collochino la vicenda narrata nella
cornice storica che – soprattutto per l’età contemporanea – è in genere
ben definita già da tempo grazie a ricerche e verifiche incrociate.
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L'onda nera
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Presentata
ieri a Palazzo Montecitorio la relazione conclusiva delle attività
della commissione Jo Cox, fatta istituire dalla presidente Laura
Boldrini per monitorare i fenomeni di odio in Italia ed Europa. Scrive
al riguardo il Corriere: “Un’onda, nera come il petrolio che inquina i
mari. Grande come la paura che nasce dall’ignoranza. C’è un fantasma
che si aggira per l’Europa. Si chiama odio, e intolleranza, e
discriminazione”.
“Gino Bartali Giusto. Ci sono prove contro tutti i dubbi”.
È il titolo di un intervento ospitato dal Corriere della sera, nel suo
dorso toscano (Corriere Fiorentino), in cui il giornalista Adam
Smulevich parla di alcune contestazioni sollevate in rete dallo storico
Michele Sarfatti e mette in evidenza i diversi elementi incontestabili
sull’eroismo del campione fiorentino portati all’attenzione
dell’opinione pubblica dal giornale dell’ebraismo italiano Pagine
Ebraiche e divenuti poi in tempi rapidi, grazie all’iniziativa dei
diretti interessati, testimonianza autenticata su cui lo Yad Vashem,
con la consueta autorevolezza e indipendenza, si è espresso nel 2013
con voto favorevole.
Continuano a suscitare clamore alcune rivelazioni relative a Teofilo
III, guida della Chiesa greco-ortodossa di Gerusalemme, autore di una
serie di operazioni immobiliari rimaste segrete fino a pochi giorni fa
che stanno portando il governo israeliano a intervenire.
“Niente da fare, i lavori vanno avanti senza ripensamenti. Nell’area
dell’ex cimitero ebraico di San Nicolò a Mantova, aperto nel 1442 e
chiuso nel 1786, sorgerà la ‘Piazza della terra’ con laboratori
dedicati all’ambiente, un mercato per la promozione di prodotti
agricoli locali e spazi per l’accoglienza dei disabili” scrive il
Venerdì, che all’argomento aveva dedicato alcune settimane fa un ampio
approfondimento.
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qui ferrara - redazione aperta Le istituzioni visitano il cantiere:
"Meis, il traguardo è vicino"
“Sono sinceramente colpito dallo stato di avanzamento dei lavori e dal risultato estetico”.
Il Sindaco del Comune di Ferrara, Tiziano Tagliani, ha incorniciato
così la propria visita di stamani al cantiere del Museo Nazionale
dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, il cui cda ha poi accolto il
Prefetto Michele Tortora, ringraziato dal Presidente del Museo, Dario
Disegni, per la straordinaria collaborazione offerta.
A guidare Tagliani lungo l’itinerario che si snoda da Rampari San
Paolo, la Responsabile Unico del Procedimento, Carla Di Francesco, lo
stesso Disegni e la Direttrice del MEIS, Simonetta Della Seta, insieme
alla Direttrice del cantiere, Angela Ugatti, e al Direttore operativo
Andrea Frabetti. Per l’occasione, hanno raggiunto il cantiere anche gli
altri consiglieri di amministrazione: il Vicesindaco Massimo Maisto,
l’Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Massimo
Mezzetti, e Renzo Gattegna, ex Presidente dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane. Non mancavano, inoltre, i giornalisti di Pagine
Ebraiche, dal momento che l’apertura delle porte del nascente MEIS ha
segnato la conclusione della settimana ferrarese di “Redazione Aperta”,
il laboratorio giornalistico della redazione UCEI.
Tra aree ancora off limits e altre già percorribili, la visita ha
consentito di illustrare le logiche di accesso e di percorrenza,
l’articolazione degli spazi e alcune delle caratteristiche che il Museo
comincia a rivelare: dall’acciaio lucido, a specchio, dei parapetti
intorno al ballatoio, alle resine bianche posate sui pavimenti del
primo e del secondo piano, con la variante alla veneziana – un legante
grigio punteggiato da inserti bianchi – al piano terra; dai corpi illuminanti
e gli infissi in corso di installazione alle travi in legno, sottoposte
a décapage e imbiancate per armonizzarle con l’ambiente circostante e
mantenere le superfici neutre, “visto che il colore dovrà venire in
senso letterale e metaforico dai contenuti che riempiranno il MEIS”,
come ha sottolineato Di Francesco.
Il futuro usato dalla RUP è, in realtà, un tempo molto prossimo, come
ha chiarito Della Seta: “Quella di trasformare un carcere in un museo è
una sfida importante, ma ormai ci siamo: la consegna del blocco C è
prevista per il 25 agosto e il 18 settembre inizieranno gli
allestimenti del nuovo percorso espositivo Ebrei, una storia italiana.
I primi mille anni, che verrà inaugurato il 13 dicembre”.
Una data da segnare in agenda, anche perché – ha rilevato Maisto –
“andiamo a studiare i musei in giro per l’Europa, quando ne abbiamo uno
così in casa. E pensare che non più tardi della campagna elettorale del
2014, nel corso di un incontro pubblico, ci fu chi pronosticò ‘Non lo
finirete mai!’. Peccato che stia venendo fuori un gioiello…”.
Daniela Modonesi
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Appuntamento il 10 settembre
Diaspora, identità e dialogo
La Giornata punta su Palermo
Domenica
10 settembre 2017 tornerà l'appuntamento con la Giornata Europea della
Cultura Ebraica, la manifestazione che invita la cittadinanza a
scoprire luoghi, storia e tradizioni degli ebrei in trentacinque Paesi
d'Europa. L'appuntamento, giunto alla diciottesima edizione,
coordinato e promosso in Italia dall'Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane, è in continua crescita: sono ben ottantuno quest'anno le
località che aderiscono nel nostro Paese, sette in più dello scorso
anno. A comporre, da nord a sud, dalle grandi città ai piccoli centri,
il mosaico di una giornata a porte aperte, che intende favorire la
scoperta del patrimonio culturale ebraico, con visite guidate a
Sinagoghe, musei e antichi quartieri ebraici, e con centinaia di
iniziative tra concerti, spettacoli, conferenze, visite archeologiche,
mostre e assaggi di cucina kasher.
Il tema, che unisce idealmente tutti gli eventi, è quest'anno "La
Diaspora. Identità e dialogo". Uno spunto per scoprire la storia
dell'esilio del Popolo ebraico, durato quasi due millenni, a seguito
delle due Diaspore dalla terra d'Israele occorse nell'antichità, e poi
ulteriormente disperso con l'espulsione dalla Spagna e dai domini
spagnoli, sud Italia incluso, iniziata nel 1492. Fenomeni la cui
dolorosa complessità ha dato vita, al contempo, a importanti
espressioni identitarie all'interno dell'ebraismo, contribuendo in modo
sostanziale alla creazione del melting pot culturale che lo
caratterizza oggi.
(Nell’immagine il registro con l’editto di espulsione in siciliano volgare del 1492)
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ricadute internazionali per l'intervento ucei Come si fonda una Comunità
Una precisazione necessaria Una
Comunità ebraica può costituirsi soltanto sulla base di quanto previsto
dall’Intesa firmata nel 1987 tra l’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane e la Repubblica italiana, che ha trovato applicazione con la
legge 8 marzo 1989, n. 101 (Norme per la regolazione dei rapporti tra
lo Stato e l’Unione delle Comunità ebraiche italiane), che sostituisce
la Legge Falco del 1930 (Norme sulle Comunità israelitiche e
sull’Unione delle Comunità medesime) e sulla base dello Statuto
dell’Ebraismo Italiano approvato dall’UCEI stessa.
Una precisazione resa
necessaria da alcuni alcuni annunci irresponsabilmente diffusi in
questi ultimi giorni su stampa locale, nazionale e internazionale in
merito ad una presunta costituzione di una Comunità ebraica nella città
di Catania.
Già pubblicata in lingua
italiana, è stata diffusa anche in lingua inglese per un pubblico
internazionale. Di seguito la versione inviata.
A Jewish Community can be established only on the basis of the
provisions enshrined in the 1987 pact, (“Intesa”), between the Union of
Italian Jewish Communities (UCEI) and the Italian Republic, as
enshrined in Law n° 101 of March 8 1989, (Rules regulating the
relationship between the Italian State and the Union of Italian Jewish
Communities), which replaced the Falco Law of 1930 (Regulations on
Jewish Communities and on the Union of the same communities), and on
the basis of the Charter of Italian Jewry adopted by UCEI.
Notwithstanding the possibility for any regularly constituted
organization to promote its own initiatives and activities, the
establishment of a “Jewish Community” is governed by specific Law and
Charter provisions, thus it cannot be established unilaterally by
private entities or individuals for their own interests, even when
regarding the same organization or of interest to Judaism. Likewise,
granting concessions to a private entity self-described as a “Jewish
Community” without true evidence and without having consulted UCEI and
Naples’ Jewish Community, the only institutionally recognized bodies
pursuant to the above-mentioned law, is considered illegitimate.
The statement was released by UCEI President Noemi Di Segni also in
response to irresponsibly disseminated news on local, national and
international media outlets with regard to the alleged establishment of
a Jewish Community in the city of Catania, calling upon the interested
organization and the same Municipal authorities to reconsider all
decisions taken in this respect.
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Le regole invisibili
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Cosa caratterizza esattamente un articolo di giornale?
E, ancora più difficile, cosa ci si aspetta da un allievo che sceglie
di svolgere la prima prova dell’esame di stato in forma di «articolo di
giornale»?
Dal 1998-99 insegnanti, professori universitari, docenti nei corsi per
insegnanti, ecc. (cioè, più o meno chiunque tranne i giornalisti veri e
propri) hanno sviscerato l’argomento da ogni punto di vista, cercando
di interpretare correttamente le fatidiche indicazioni ministeriali.
Anna Segre, insegnante
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Gli italiani perbene
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Mentre
l’Italia continua a bruciare per mano dei “soliti” criminali, a Latina
un folto gruppo di neofascisti ha contestato con urla e fischi la
cerimonia per dedicare ai giudici Falcone e Borsellino il parco
comunale che fino a ieri ricordava il nome di Mussolini – leggesi
Arnoldo, non Benito! -. Sempre a proposito di incendi boschivi, si
scopre che uno dei due piromani arrestati nella pineta di Castelfusano,
aveva come precedenti penali lo sgozzamento di una prostituta
nigeriana, l’accoltellamento di un’albanese e la fucilata a un
transessuale, torna strano che Matteo Salvini e soci sempre pronti a
denunciare gli efferati crimini dei barbari migranti non abbiano citato
le gesta di questo ed altri italiani “perbene”.
Francesco Moises Bassano
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Tamuz, le api e il Tempio |
Voglio
condividerei con i lettori di Pagine Ebraiche un insegnamento elaborato
grazie all’osservazione delle api maya. Tale riflessione sarà la parte
conclusiva di un testo in scrittura, sugli Animali e la Cabalà, nel
quale applicare una fondamentale teoria dei saggi di Israele: se non
avessimo ricevuto la Torà, l’avremmo potuto apprendere osservando il
comportamento degli animali
Daniela Abravanel
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Diario di un soldato - Almog |
A
volte basta la piccola fiamma di una candela per illuminare una stanza
buia. Un piccolo gesto, per rendere un giorno indimenticabile.
Così è stato per l’ufficiale Almog Ram, che questa settimana è riuscita ad emozionare l’esercito israeliano e l’intera nazione.
Il motivo di tanta commozione? Un grado sulla spalla, ottenuto grazie
ad infiniti sforzi e sacrifici, grazie alla determinazione e il
temperamento che da sempre la caratterizzano.
David Zebuloni
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