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  21 Luglio 2017 - 27 Tamuz 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
“Queste sono le tappe dei Bene’ Israel che uscirono dal paese d’Egitto, secondo le loro schiere, sotto la guida di Moshè e di Aaron.” Numeri, 33, 1, cioè un piccolo verso della parashà settimanale.
Che lo si voglia o no, che lo si programmi o meno, che lo si accetti o lo si giustifichi, resta il fatto che i Bene’ Israel “escono”. Fondamentale è che ci sia, in ogni generazione, la guida di un Moshè ed un Aaron che sappia uscire con loro e sappia riportarli a casa lungo la strada che da ogni Egitto porti verso lì dove esiste Israele.
 
Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
La polemica a proposito dell’articolo pubblicato da Michele Sarfatti su Tablet Magazine circa la partecipazione di Gino Bartali al salvataggio di ebrei dovrebbe attenersi agli strumenti della storiografia, evitando di trascendere in prese di posizione che hanno a che vedere più con le politiche culturali che non con la consistenza delle fonti. Il dibattito, nella sua sostanza, riflette il contrasto strutturale fra Storia e Memoria, su cui sono stati versati fiumi di inchiostro. Le memorie personali, sulle quali tanto lavoro ha svolto negli ultimi decenni anche la Fondazione CDEC con i suoi ricercatori, sono una fonte straordinaria. Tuttavia si tratta – come è noto – di una fonte anche problematica, sia perché tardiva (quasi sempre le testimonianze sono fornite anche a distanza di molti anni), sia perché comunque necessita di riscontri documentari certi, che collochino la vicenda narrata nella cornice storica che – soprattutto per l’età contemporanea – è in genere ben definita già da tempo grazie a ricerche e verifiche incrociate.
 
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L'onda nera
Presentata ieri a Palazzo Montecitorio la relazione conclusiva delle attività della commissione Jo Cox, fatta istituire dalla presidente Laura Boldrini per monitorare i fenomeni di odio in Italia ed Europa. Scrive al riguardo il Corriere: “Un’onda, nera come il petrolio che inquina i mari. Grande come la paura che nasce dall’ignoranza. C’è un fantasma che si aggira per l’Europa. Si chiama odio, e intolleranza, e discriminazione”.

“Gino Bartali Giusto. Ci sono prove contro tutti i dubbi”.
È il titolo di un intervento ospitato dal Corriere della sera, nel suo dorso toscano (Corriere Fiorentino), in cui il giornalista Adam Smulevich parla di alcune contestazioni sollevate in rete dallo storico Michele Sarfatti e mette in evidenza i diversi elementi incontestabili sull’eroismo del campione fiorentino portati all’attenzione dell’opinione pubblica dal giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche e divenuti poi in tempi rapidi, grazie all’iniziativa dei diretti interessati, testimonianza autenticata su cui lo Yad Vashem, con la consueta autorevolezza e indipendenza, si è espresso nel 2013 con voto favorevole.


Continuano a suscitare clamore alcune rivelazioni relative a Teofilo III, guida della Chiesa greco-ortodossa di Gerusalemme, autore di una serie di operazioni immobiliari rimaste segrete fino a pochi giorni fa che stanno portando il governo israeliano a intervenire.

“Niente da fare, i lavori vanno avanti senza ripensamenti. Nell’area dell’ex cimitero ebraico di San Nicolò a Mantova, aperto nel 1442 e chiuso nel 1786, sorgerà la ‘Piazza della terra’ con laboratori dedicati all’ambiente, un mercato per la promozione di prodotti agricoli locali e spazi per l’accoglienza dei disabili” scrive il Venerdì, che all’argomento aveva dedicato alcune settimane fa un ampio approfondimento.
 
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  davar
qui ferrara - redazione aperta
Le istituzioni visitano il cantiere:

"Meis, il traguardo è vicino"
“Sono sinceramente colpito dallo stato di avanzamento dei lavori e dal risultato estetico”.
Il Sindaco del Comune di Ferrara, Tiziano Tagliani, ha incorniciato così la propria visita di stamani al cantiere del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, il cui cda ha poi accolto il Prefetto Michele Tortora, ringraziato dal Presidente del Museo, Dario Disegni, per la straordinaria collaborazione offerta.
A guidare Tagliani lungo l’itinerario che si snoda da Rampari San Paolo, la Responsabile Unico del Procedimento, Carla Di Francesco, lo stesso Disegni e la Direttrice del MEIS, Simonetta Della Seta, insieme alla Direttrice del cantiere, Angela Ugatti, e al Direttore operativo Andrea Frabetti. Per l’occasione, hanno raggiunto il cantiere anche gli altri consiglieri di amministrazione: il Vicesindaco Massimo Maisto, l’Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Massimo Mezzetti, e Renzo Gattegna, ex Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Non mancavano, inoltre, i giornalisti di Pagine Ebraiche, dal momento che l’apertura delle porte del nascente MEIS ha segnato la conclusione della settimana ferrarese di “Redazione Aperta”, il laboratorio giornalistico della redazione UCEI.
Tra aree ancora off limits e altre già percorribili, la visita ha consentito di illustrare le logiche di accesso e di percorrenza, l’articolazione degli spazi e alcune delle caratteristiche che il Museo comincia a rivelare: dall’acciaio lucido, a specchio, dei parapetti intorno al ballatoio, alle resine bianche posate sui pavimenti del primo e del secondo piano, con la variante alla veneziana – un legante grigio punteggiato da inserti bianchi – al piano terra; dai corpi
illuminanti e gli infissi in corso di installazione alle travi in legno, sottoposte a décapage e imbiancate per armonizzarle con l’ambiente circostante e mantenere le superfici neutre, “visto che il colore dovrà venire in senso letterale e metaforico dai contenuti che riempiranno il MEIS”, come ha sottolineato Di Francesco.
Il futuro usato dalla RUP è, in realtà, un tempo molto prossimo, come ha chiarito Della Seta: “Quella di trasformare un carcere in un museo è una sfida importante, ma ormai ci siamo: la consegna del blocco C è prevista per il 25 agosto e il 18 settembre inizieranno gli allestimenti del nuovo percorso espositivo Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni, che verrà inaugurato il 13 dicembre”.
Una data da segnare in agenda, anche perché – ha rilevato Maisto – “andiamo a studiare i musei in giro per l’Europa, quando ne abbiamo uno così in casa. E pensare che non più tardi della campagna elettorale del 2014, nel corso di un incontro pubblico, ci fu chi pronosticò ‘Non lo finirete mai!’. Peccato che stia venendo fuori un gioiello…”.


Daniela Modonesi

Appuntamento il 10 settembre
Diaspora, identità e dialogo

La Giornata punta su Palermo
Domenica 10 settembre 2017 tornerà l'appuntamento con la Giornata Europea della Cultura Ebraica, la manifestazione che invita la cittadinanza a scoprire luoghi, storia e tradizioni degli ebrei in trentacinque Paesi d'Europa.  L'appuntamento, giunto alla diciottesima edizione, coordinato e promosso in Italia dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, è in continua crescita: sono ben ottantuno quest'anno le località che aderiscono nel nostro Paese, sette in più dello scorso anno. A comporre, da nord a sud, dalle grandi città ai piccoli centri, il mosaico di una giornata a porte aperte, che intende favorire la scoperta del patrimonio culturale ebraico, con visite guidate a Sinagoghe, musei e antichi quartieri ebraici, e con centinaia di iniziative tra concerti, spettacoli, conferenze, visite archeologiche, mostre e assaggi di cucina kasher.   
Il tema, che unisce idealmente tutti gli eventi, è quest'anno "La Diaspora. Identità e dialogo". Uno spunto per scoprire la storia dell'esilio del Popolo ebraico, durato quasi due millenni, a seguito delle due Diaspore dalla terra d'Israele occorse nell'antichità, e poi ulteriormente disperso con l'espulsione dalla Spagna e dai domini spagnoli, sud Italia incluso, iniziata nel 1492. Fenomeni la cui dolorosa complessità ha dato vita, al contempo, a importanti espressioni identitarie all'interno dell'ebraismo, contribuendo in modo sostanziale alla creazione del melting pot culturale che lo caratterizza oggi.   

(Nell’immagine il registro con l’editto di espulsione in siciliano volgare del 1492)

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ricadute internazionali per l'intervento ucei
Come si fonda una Comunità

Una precisazione necessaria
Una Comunità ebraica può costituirsi soltanto sulla base di quanto previsto dall’Intesa firmata nel 1987 tra l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Repubblica italiana, che ha trovato applicazione con la legge 8 marzo 1989, n. 101 (Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l’Unione delle Comunità ebraiche italiane), che sostituisce la Legge Falco del 1930 (Norme sulle Comunità israelitiche e sull’Unione delle Comunità medesime) e sulla base dello Statuto dell’Ebraismo Italiano approvato dall’UCEI stessa.
Una precisazione resa necessaria da alcuni alcuni annunci irresponsabilmente diffusi in questi ultimi giorni su stampa locale, nazionale e internazionale in merito ad una presunta costituzione di una Comunità ebraica nella città di Catania.
Già pubblicata in lingua italiana, è stata diffusa anche in lingua inglese per un pubblico internazionale. Di seguito la versione inviata.

A Jewish Community can be established only on the basis of the provisions enshrined in the 1987 pact, (“Intesa”), between the Union of Italian Jewish Communities (UCEI) and the Italian Republic, as enshrined in Law n° 101 of March 8 1989, (Rules regulating the relationship between the Italian State and the Union of Italian Jewish Communities), which replaced the Falco Law of 1930 (Regulations on Jewish Communities and on the Union of the same communities), and on the basis of the Charter of Italian Jewry adopted by UCEI.

Notwithstanding the possibility for any regularly constituted organization to promote its own initiatives and activities, the establishment of a “Jewish Community” is governed by specific Law and Charter provisions, thus it cannot be established unilaterally by private entities or individuals for their own interests, even when regarding the same organization or of interest to Judaism. Likewise, granting concessions to a private entity self-described as a “Jewish Community” without true evidence and without having consulted UCEI and Naples’ Jewish Community, the only institutionally recognized bodies pursuant to the above-mentioned law, is considered illegitimate.

The statement was released by UCEI President Noemi Di Segni also in response to irresponsibly disseminated news on local, national and international media outlets with regard to the alleged establishment of a Jewish Community in the city of Catania, calling upon the interested organization and the same Municipal authorities to reconsider all decisions taken in this respect.

israele
Gerusalemme e i luoghi santi

Un nuovo venerdì di tensione
Venerdì di tensione a Gerusalemme per la protesta di massa organizzata dai palestinesi contro la decisione delle autorità israeliane di installare dei metal detector all’ingresso della Spianata delle Moschee (per l’ebraismo, il Monte del Tempio). Un provvedimento deciso dalla polizia israeliana dopo l’attentato di venerdì scorso in cui tre terroristi hanno ucciso, nei pressi della Porta dei Leoni, due agenti israeliani. “Perché non volete i metal detector? Servono a tutelare la sicurezza di tutti i fedeli” ha chiesto nel corso di una diretta l’analista militare Ron Ben-Yishai a uno dei leader del Waqf, l’organizzazione islamica che ha in gestione la Spianata. “Non vogliamo nessuna imposizione dall’alto”, la risposta del rappresentante del Waqf che, dopo la preghiera di metà mattinata, ha annunciato che le autorità religiose hanno invitato i fedeli musulmani a pregare in tutta la città e di fronte al luogo dei controlli per l’accesso alla moschea Al-Alaqsa ma di non accedervi direttamente per protesta.


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pilpul
Le regole invisibili
Cosa caratterizza esattamente un articolo di giornale?
E, ancora più difficile, cosa ci si aspetta da un allievo che sceglie di svolgere la prima prova dell’esame di stato in forma di «articolo di giornale»?
Dal 1998-99 insegnanti, professori universitari, docenti nei corsi per insegnanti, ecc. (cioè, più o meno chiunque tranne i giornalisti veri e propri) hanno sviscerato l’argomento da ogni punto di vista, cercando di interpretare correttamente le fatidiche indicazioni ministeriali.


Anna Segre, insegnante
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Gli italiani perbene
Mentre l’Italia continua a bruciare per mano dei “soliti” criminali, a Latina un folto gruppo di neofascisti ha contestato con urla e fischi la cerimonia per dedicare ai giudici Falcone e Borsellino il parco comunale che fino a ieri ricordava il nome di Mussolini – leggesi Arnoldo, non Benito! -. Sempre a proposito di incendi boschivi, si scopre che uno dei due piromani arrestati nella pineta di Castelfusano, aveva come precedenti penali lo sgozzamento di una prostituta nigeriana, l’accoltellamento di un’albanese e la fucilata a un transessuale, torna strano che Matteo Salvini e soci sempre pronti a denunciare gli efferati crimini dei barbari migranti non abbiano citato le gesta di questo ed altri italiani “perbene”.

Francesco Moises Bassano
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Tamuz, le api e il Tempio
Voglio condividerei con i lettori di Pagine Ebraiche un insegnamento elaborato grazie all’osservazione delle api maya. Tale riflessione sarà la parte conclusiva di un testo in scrittura, sugli Animali e la Cabalà, nel quale applicare una fondamentale teoria dei saggi di Israele: se non avessimo ricevuto la Torà, l’avremmo potuto apprendere osservando il comportamento degli animali

Daniela Abravanel
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Diario di un soldato - Almog
A volte basta la piccola fiamma di una candela per illuminare una stanza buia. Un piccolo gesto, per rendere un giorno indimenticabile.
Così è stato per l’ufficiale Almog Ram, che questa settimana è riuscita ad emozionare l’esercito israeliano e l’intera nazione.
Il motivo di tanta commozione? Un grado sulla spalla, ottenuto grazie ad infiniti sforzi e sacrifici, grazie alla determinazione e il temperamento che da sempre la caratterizzano.


David Zebuloni
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