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 4 Agosto 2017 - 12 Av 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Dedico questo pensiero di oggi a coloro che sono nati nel 1977: i quarantenni. Cresciuti nell’opulenza degli anni ’80, il mondo che ci avevano detto fosse certo, nel bene e nel male, è crollato negli anni ’90, tra inchieste, palazzi di giustizia, giustizieri e giustiziati. Nel 2000 ci siamo affacciati timidamente nel mondo del lavoro ed è arrivata la crisi economica mondiale che non si vedeva dal ’29. Che fortunati. Ma abbiamo imparato ad essere flessibili, eppur ambiziosi, realisti e sognatori, determinati a tempo più che determinato ed indeterminati per un tempo infinito. E adesso siamo qua: meno certezze dei nostri padri, ma anche meno aspettative e leggendo il salmo dell’anno che arriverà, il 41 dal 1977, trovo al versetto 12: “בְּזֹ֣את יָ֭דַעְתִּי כִּֽי־חָפַ֣צְתָּ בִּ֑י כִּ֤י לֹֽא־יָרִ֖יעַ אֹיְבִ֣י עָלָֽי, 11, per questo ho compreso che Tu mi hai gradito: perché il mio nemico non trionferà su di me.” Con buona pace di tutto ciò che era e che non potrebbe più essere e che invece è ed è stato da noi conquistato.
 
Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
Nel corso dell’ultimo ventennio, a seguito dell’istituzione del Giorno della Memoria per le vittime della Shoah, sono proliferate in Italia le iniziative per identificare nuove e diverse giornate dedicate alla memoria di alcune categorie di vittime. Al giorno del ricordo per le vittime delle Foibe (10 febbraio) si è aggiunta la giornata nazionale della memoria delle vittime di Mafia (21 marzo) e di recente si è aggiunta la giornata in memoria dei giusti dell’umanità (6 marzo), allineata a una decisione già presa in sede ONU qualche anno fa. Una proliferazione di memorie sancite da provvedimenti legislativi che da molte parti vengono messi in discussione nella loro opportunità ed efficacia. A riaccendere la polemica sulla dinamica complessa che si stabilisce fra ricerca storica, memoria e celebrazioni istituzionali giunge ora una mozione proposta dal Movimento Cinque Stelle in Puglia e in Campania, votata dai rispettivi consigli regionali, per istituire una giornata della memoria il 13 febbraio (data in cui cadde la fortezza di Gaeta nel 1861) per ricordare le vittime dell’unificazione italiana.
 
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Gheddafi Junior:
"Italia fascista"
Non si placano gli attacchi da parte di esponenti libici (tra cui il generale Haftar) sulla missione italiana in affiancamento alla guardia costiera locale varata negli scorsi giorni dal Parlamento. A prendere posizione in senso contrario anche una vecchia conoscenza delle cronache internazionali, Saif al Islam Gheddafi, che ha evocato fantasmi del passato per aizzare gli animi. “Una vecchia regola sempre valida in Libia – spiega il Corriere – è che prendersela con l’Italia ricordando il ‘colonialismo fascista’ porta consensi facili”.

“Mi dispiace Paolo, ma non posso mettere ragazzi di colore in sala”. La squallida vicenda di Cervia, dove a un 29enne milanese (figlio adottivo di due genitori italiani) con vasta esperienza alberghiera alle spalle è stato negato un lavoro per motivi “razziali”, è destinata a far discutere a lungo. Il clamoroso passo indietro del titolare sarebbe arrivato nell’imminenza della firma del contratto, alla vista della carta di identità del candidato. “Sembra una storia da profondo sud americano”, sottolinea La Stampa.

A Varsavia striscione shock tra i tifosi del Legia, prima dell’incontro dei playoff di Champions League contro l’Astana. Per ricordare la Rivolta di Varsavia contro i tedeschi di cui si celebrava l’anniversario è stato infatti realizzato un gigantesco striscione, raffigurante un soldato nazista che punta la pistola alla tempia di un bambino. “Una coreografia scioccante, un pugno nello stomaco” scrive il Corriere.
 
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  davar
diplomazia
Israele guarda all'Africa nera

Con Senegal e Gambia è svolta
Nessuno dei due vivrà e lavorerà in pianta stabile in Israele, ma il segnale è comunque forte. La prova di una rete che si sta allargando e che potrebbe aprire in futuro ulteriori scenari strategici di collaborazione.
È fissata per il prossimo martedì la cerimonia di presentazione delle credenziali dei nuovi ambasciatori di Senegal e Guinea in Israele. Sarà il capo dello Stato Reuven Rivlin ad accogliere i diplomatici designati Talla Fall (Senegal) e Amara Camara (Guinea) nella sua residenza, per dare ufficialità all’incarico.
Un appuntamento destinato a non passare inosservato. Per la prima volta infatti, a pochi mesi dalla ‘normalizzazione’ dei rapporti, i due paesi (entrambi a maggioranza musulmana) avranno un loro rappresentante diplomatico nello Stato ebraico.
“Credo nell’Africa. Credo nel suo futuro e nella collaborazione tra di noi per questo futuro” aveva sottolineato il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ospite lo scorso anno in Uganda di un vertice con protagonisti anche i capi di governo di Etiopia, Kenya, Ruanda, Sud Sudan, Tanzania, Zambia e Uganda.
Un vertice che aveva costituito, nell’intenzione dei diversi Stati coinvolti, “l’apertura di una nuova era nelle relazioni tra Israele e i paesi africani”.
Sul fronte interno, Netanyahu ha respinto con forza le accuse di frode e corruzione che potrebbero portarlo a un’incriminazione. Secondo il premier, la sua figura sarebbe oggetto di una “partita di caccia” che ha come obiettivo la fine del governo.
Le notizie sulle due inchieste aperte sul suo conto aprono oggi i giornali israeliani. Decisiva, si legge, potrebbe essere la testimonianza dell’ex capo di gabinetto Ari Harow. L’ex consigliere, accusato a sua volta di corruzione, avrebbe siglato un accordo con la polizia secondo cui, in cambio di una testimonianza, avrebbe in cambio uno sconto di pena.
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l'ambasciatore uscente in israele
Talò prende congedo da Rivlin

'Un Mediterraneo di opportunità'
A conclusione del suo mandato, l’ambasciatore italiano in Israele Francesco Maria Talò è stato accolto dal presidente della Repubblica Reuven Rivlin per un congedo ufficiale, una valutazione sui risultati ottenuti in questo quinquennio e uno sguardo in prospettiva.
“È stato un onore essere ricevuto dal presidente Rivlin dopo cinque anni meravigliosi in Israele” ha subito commentato il diplomatico, che sarà presto sostituito nel suo incarico dal nuovo ambasciatore designato Gianluigi Benedetti. Al centro del colloquio, come rivelato dallo stesso Talò, il futuro dell’area del Mediterraneo tra minacce e opportunità da cogliere. “È proprio sulla dimensione mediterranea di entrambi i Paesi che si deve puntare: occorre affrontare insieme le tante sfide che provengono da quest’area: immigrazione, terrorismo, sicurezza ed energia, identita’, turismo” ha affermato Talò, interpellato dall’Ansa.
“I legami tra i due paesi sono ottimi – il suo pensiero – ma vi sono nuove opportunità da cogliere: ad esempio attraverso un impegno comune nell’attrarre flussi turistici da paesi extra-europei verso i due Paesi, o nell’integrare le capacità industriali italiane con quelle dell’innovazione israeliana”.

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italia ebraica agosto 2017
Biella, l'antico Sefer Torah

protagonista a Gerusalemme
Nel corso del prossimo World Congress of Jewish Studies, che si terrà a Gerusalemme dal 6 al 10 agosto, interverrà tra gli altri il sofer Amedeo Spagnoletto con una relazione dal titolo “The Sefer Torah of Biella XIII century. The discovery and restoration of one of the most ancient Torah scrolls still in use in a Synagogue.”
Al centro la straordinaria vicenda del Sefer Torah di Biella, recentemente restaurato a cura della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia, con il generoso contributo di Fondazione De Levy, Fondazione BPN, Fondazione CRT, Piemonte Ebraico Onlus, Fondazione CR Biella e privati e di proprietà della Comunità ebraica vercellese.
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pilpul
L'opinione degli altri
“Tutti i viandanti batterono verso di te le loro palme, fischiarono e scrollarono il capo sulla figlia di Gerusalemme (dicendo): «È questa la città detta perfezione di bellezza, delizia di tutta la terra!»” (2, 15).
“I diletti figli di Sion, valutati come l’oro fino, sono ora considerati come vasi di creta, lavoro di mani d’un vasaio” (4,2).
“Né i re della terra, né tutti gli abitanti del mondo avrebbero mai creduto che il nemico, l’avversario, sarebbe entrato per le porte di Gerusalemme” (4,12).
Non avevo mai notato quanto il libro di Ekhah (Lamentazioni) si preoccupi dell’opinione degli altri. Non solo dei nemici diretti, a cui, certo, è dedicato molto spazio (e, anche se si riconosce che sono strumenti della punizione divina, non si parla di loro in termini troppo gentili e riguardosi), ma anche degli altri popoli, quelli che si potrebbero definire neutrali. Si dà per scontato che la caduta di Gerusalemme sia un evento che interessa al mondo intero, e il fatto che il resto del mondo veda la nostra rovina pare essere di per sé una disgrazia.


Anna Segre, insegnante
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Analfabetismo funzionale 
Se come sostiene l’indagine OCSE-PIAAC l’Italia ha il maggiore numero di analfabeti funzionali in Europa – ovvero coloro che pur sapendo scrivere e leggere non riescono attraverso queste abilità a elaborare informazioni utili e a comprendere il senso di un testo – molti episodi e fenomeni di intolleranza occorsi negli ultimi anni potrebbero derivare da questa piaga, tra cui l’aggressione degli anti-vax nei confronti di tre deputati del PD. Lo stesso analfabetismo funzionale dovrebbe poi essere inserito a livello globale tra i più gravi problemi che affliggono il XXI secolo, come è stato del resto per l’analfabetismo puro un secolo fa. Ma l’analfabetismo funzionale a molti fa comodo, perché è il principale mezzo per mobilitare le masse da parte dei movimenti politici considerati appunto “populisti”, neo-nazionalisti, identitari, pro-exit e anche islamisti.

Francesco Moises Bassano
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Taglit Italia
Per chi ancora non la conoscesse, ve la presento. Lei è Taglit, un’organizzazione che da diciott’anni a questa parte si impegna per riuscire ad aprire una piccola finestrella su quello che è l’immenso panorama israeliano. E no, non parlo di numeri e di misure, di territori e di confini, ma di immagini e di colori, di suoni e di sapori, che da sempre caratterizzano lo Stato ebraico. Parlo di un panorama complesso e talvolta contradditorio, una realtà spesso caotica, ma sempre capace di regalare intense emozioni.
I protagonisti assoluti di questo ambizioso progetto sono un gruppo di giovani ragazzi, provenienti da ogni angolo dello Stivale e arrivati in Israele con l’intento di scoprirne (o riscoprirne) le infinite sfumature.


David Zebuloni
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