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6 agosto 2017 - 14  Av 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Adolfo Locci,
rabbino
In un mondo in cui il senso del dovere è sempre di più soppiantato dallo stato di diritto, quando ci si accorge che qualcuno sta facendo ciò che si deve naturalmente fare sembra un evento, che per la sua rarità, provoca grande clamore. Un messaggio che la Torah vuole mandare è quello della "normalità del mettere in pratica i propri doveri", e quando ciò accade non si è fatto nulla di trascendentale.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Di qualcuno che va via è bene trattenere le sue parole.
Quando il 29 settembre 2002, Dionigi Tettamanzi prende l’eredità di Carlo Maria Martini tra le prime cose che afferma nel suo discorso insiste su tre cose: l’impegno per un percorso fatto di giustizia e solidarietà; l’accoglienza per chi viene da lontano; la consapevolezza che chi fa politica sia credibile per "disinteresse personale ed economico". Siamo ancora lì.
 
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Migranti e accoglienza
Il modello Memoriale
“Mentre continuano le polemiche tra alcune ong e il Viminale sul soccorso in mare dei migranti (in particolare con Medici senza frontiere che non ha sottoscritto il codice di regolamentazione voluto dal ministero degli Interni - Repubblica), La Stampa torna sull'esempio del Memoriale della Shoah di Milano, dove ogni giorno vengono ospitate 50 persone, per lo più minori, che hanno “la possibilità di entrare negli spazi del Memoriale, fare una doccia, cenare e avere una brandina fino al mattino quando, dopo la colazione, sono di nuovo in strada”. Sempre sul fronte dell'accoglienza i quotidiani raccontano delle polemiche interne al Pd nate dalle parole della sindaca di centrosinistra di Codigoro, nel ferrarese, che ha detto di voler alzare “le tasse a chi ospita i profughi”. La sindaca ha poi fatto retromarcia, definendo l'affermazione una “provocazione” ma il passo indietro, scrive Repubblica Bologna, non è bastato, anzi la vicenda “ha scatenato un grosso dibattito in Emilia e non solo, tra i 'complimenti' del leader della Lega Nord Matteo Salvini ('Ma che ci fai nel Pd?'), l'indignazione della Caritas e, soprattutto, la spaccatura all'interno del suo partito”.

Bologna, difendere il Memoriale della Shoah dal degrado. Il Comune di Bologna assieme alla Comunità ebraica locale stanno lavorando per evitare che il Memoriale cittadino – inaugurato un anno e mezzo fa - “diventi un riparo per sbandati e clochard”, riporta il Resto del Carlino Bologna. L'amministrazione si è messa all'opera per ripulire la struttura - “invasa dai rifiuti” - e sta studiando un modo per impedire che le persone possano dormire all'interno. “Il monumento è aperto e tale deve restare - spiega il presidente della Comunità ebraica di Bologna Daniele De Paz -: la possibilità di passare in mezzo alle due strutture fa parte del significato stesso dell'opera”. Quanto ai ragazzi che utilizzano la piazza con gli skateboard, “volevamo conoscerli e chiedere loro di fare meno rumore nelle ore serali - afferma De Paz - Ma anche ringraziarli, perché tengono vivo l'utilizzo del monumento. Oltre alla memoria, è giusto che sia anche un luogo di ritrovo, da vivere nel modo giusto e più decoroso”.

Tettamanzi e la visita in sinagoga. Ampio spazio sui quotidiani al ricordo dell'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, che coltivò con il mondo ebraico cittadino un proficuo dialogo, scegliendo di visitare la sinagoga di via Guastalla poco dopo il suo insediamento. A ricordarlo, tra gli altri, Corriere, Repubblica e Avvenire. 
 
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  davar
israele - il premier nega ogni coinvolgimento 
Netanyahu e l'ombra giudiziaria,
indagato per frode e corruzione

Erano in duemila gli israeliani che ieri hanno manifestato per chiedere il rinvio a giudizio del Premier Benjamin Netanyahu, coinvolto in due indagini per corruzione e per frode. Per la 37esima volta (nell'immagine) i dimostranti si sono riuniti nei pressi dell'abitazione del procuratore generale Avichai Mandelblit, a Petah Tiqwa, per chiedere che proceda a formalizzare le accuse nei confronti di Netanyahu. Secondo i manifestanti - sia di sinistra ma anche legati alla destra del Likud (il partito di Netanyahu) - Mandelblit starebbe volontariamente rallentando le indagini per proteggere il Primo ministro israeliano. Quest'ultimo è sospettato di aver ricevuto favori e regali dal produttore di Hollywood Arnon Milchan (il caso è noto in Israele come tiq 1000) e di aver promesso a Noni Mozes, proprietario del più diffuso quotidiano israeliano – Yedioth Ahronoth – favori sul fronte editoriale in cambio di una linea più morbida del giornale nei suoi confronti (tiq 2000). Netanyahu ha negato le accuse e ha detto che gli inquirenti stanno cercando di far cadere il suo governo: “Non verrà fuori niente perché non c’è niente. È la solita caccia alle streghe per far cadere la mia coalizione”.
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il cordoglio del mondo ebraico italiano 
Dionigi Tettamanzi (1934-2017) 
Un amico del mondo ebraico, una persona di grande apertura con cui era possibile un dialogo franco, un uomo dalla grande sensibilità religiosa. Così alcune voci dell'ebraismo italiano hanno voluto ricordare l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, scomparso ieri all'età di 83 anni. “La cosa che mi colpì di più fu che chiese subito,  appena dopo la sua nomina a Milano, di poter visitare la sinagoga di via Guastalla (20 settembre 2003). Poi fu un po' posticipata, ma era la prima volta che ricevevamo una richiesta dall'arcivescovado e non eravamo noi a fare l'invito. - racconta Roberto Jarach, presidente della Comunità ebraica milanese durante la visita del cardinale Tettamanzi, accolto al Tempio dall'allora rabbino capo Giuseppe Laras (nell'immagine un momento dell'incontro) - Non sapevamo, dopo il grande rapporto che si era creato con il cardinale Martini, cosa sarebbe accaduto e con quella immediata richiesta Tettamanzi dimostrò da subito le sue intenzioni. Ebbe un rapporto molto stretto con rav Laras e poi con il suo successore rav Alfonso Arbib”. Proprio da rav Laras, presidente del Tribunale rabbinico del Centro Nord Italia, è arrivato in queste ore un messaggio di cordoglio per la scomparsa del cardinale, di cui, scrive il rav, “ho avuto il privilegio di godere dell'amicizia”.
Un ricordo commosso del cardinal Tettamanzi arriva anche dagli ebrei di Genova, città in cui fu arcivescovo dal 1995 al 2002.
In quella veste, l'11 marzo del 1999, il cardinale brianzolo fu protagonista di una giornata davvero significativa nei rapporti tra le due comunità. E non solo su un piano locale. Raccogliendo un invito dell'allora presidente della Comunità ebraica ligure Piero Dello Strologo, che calorosamente lo accolse quel giorno assieme al rabbino capo Giuseppe Momigliano, Tettamanzi fu infatti il primo arcivescovo genovese a varcare la soglia della sinagoga di via Bertora (costruita nel 1935).
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l'appello al premier paolo gentiloni
“Ebrei libici residenti all’estero,
c'è un’ingiustizia da sanare”

“Gli ebrei di origine libica naturalizzati italiani, o riconosciuti tali ‘optimo iure sanguine’ che risiedono all’estero, incontrano delle difficoltà nel vedersi rinnovato il passaporto dai rispettivi consolati, per via dell’impossibilità di poter produrre il loro certificato di nascita. In mancanza del certificato di nascita, un cittadino italiano residente all’estero, non può nemmeno iscriversi all’Aire”.
A sollevare questo problema, in una lettera aperta al Primo ministro Paolo Gentiloni, è l’assessore UCEI alla Cultura David Meghnagi.
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pilpul

Mezzogiorno di ferro e fuoco?
Già nei mesi scorsi alcuni esponenti del Movimento cinque stelle hanno presentato, nei rispettivi Consigli regionali di diverse regioni del Sud (Puglia, Campania, Abruzzo, Molise), una mozione affinché venga istituita in una specifica data di ogni anno, al momento identificata con il 13 febbraio, la ricorrenza della «Giornata della Memoria per le vittime meridionali dell’Unità d’Italia». Al ricordo di coloro che perirono in ragione dei combattimenti che si accompagnarono alle campagne militari ma anche e soprattutto delle violenze che vengono attribuite alle forze armate piemontesi, nelle intenzioni degli estensori e dei promotori dell’iniziativa - che deve essere approvata dalle quattro assemblee legislative regionali nella loro individualità - dovrebbe accompagnarsi anche quello dei «paesi rasi al suolo».

Claudio Vercelli
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