Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

 11 agosto 2017 - 19 av 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Jonathan Sacks, rabbino
Quello che Mosè disse alla nuova generazione fu: pensavi che vagare quarant'anni nel deserto fosse la vera sfida e che una volta conquistata la terra, i tuoi problemi sarebbero finiti. La verità è che è allora che la vera sfida ha inizio. Proprio quando le tue esigenze fisiche - quando avrai terra e sovranità, ricchi raccolti e case sicure - che la tua prova spirituale comincerà.
 
Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
La Fondazione Memoriale della Shoah è un luogo che va innanzitutto visitato e conosciuto (soprattutto se se ne vogliono criticare le politiche meritorie di accoglienza). Vi collaborano e ci lavorano a vario titolo decine di persone e sta diventando un importante punto di riferimento della realtà milanese. Al suo ingresso domina una parola in lettere giganti che è espressione etica estrema: INDIFFERENZA. Durante l’anno, sono a decine di migliaia gli studenti che visitano quel luogo, e quel concetto, indifferenza, viene indicato come la radice che è stata alla base, che ha permesso che avvenissero le deportazioni e la Shoah. È un’espressione etica generale, che si estende a molte altre situazioni in cui nel passato come nel presente popolazioni civili hanno dovuto subire oppressione, deportazioni, massacri di fronte agli occhi indifferenti di una varia umanità fatta di spettatori muti.
 
Leggi

Firenze contro neofascisti
“Le istituzioni vigileranno”
Nel giorno dell’anniversario della Liberazione di Firenze, una celebrazione neofascista in ricordo dei caduti della Repubblica Sociale Italiana rischia di macchiare la ricorrenza. Sul Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere, l’intervento congiunto della Presidente UCEI Noemi Di Segni e del Presidente della Comunità ebraica Dario Bedarida. Si tratta di un messaggio rivolto al sindaco Nardella e e agli amministratori locali, affinché tale celebrazione (in programma questa mattina al cimitero di Trespiano) sia contrastata nei modi più opportuni.
“II rispetto è dovuto a tutti i morti – scrivono Di Segni e Bedarida – ma non possono essere tollerate manifestazioni celebrative di gruppi che tanto lutto e dolore hanno portato a tutta Italia. Oggi più che mai un concetto deve essere affermato: in un’epoca di scelte decisive per il futuro dell’umanità ci fu chi entusiasticamente abbracciò odio, violenza e sangue. II ricordo di questi individui, che si sono macchiati consapevolmente dei crimini più efferati, non può e non deve in alcun modo confondersi con il senso e il valore più autentico di ricorrenze fondamentali per la coscienza democratica del paese”.
Interviene al riguardo la vicesindaca Cristina Giachi: “Nessun problema se si tratta di una celebrazione di tipo cimiteriale, una deposizione di fiori o una corona di fiori. Ma non si deve eccedere. Ci sarà un presidio che vigilerà affinché non ci siano apologie”.

Intervenendo nel corso della commemorazione di alcuni partigiani uccisi a Piazzale Loreto a Milano nell’agosto del 1944, il sindaco Beppe Sala ha criticato la decisione della Procura di archiviare i saluti romani dei militanti di estrema destra al cimitero Maggiore del capoluogo lombardo (l’episodio è della scorsa primavera). Una decisione già fermamente contestata dal presidente della locale sezione Anpi Roberto Cenati. “Non capisco perché la decisione sia andata in quel senso – ha detto Sala, le cui parole sono riportate dai quotidiani milanesi – essendoci stati tutti gli elementi per definire una chiara apologia del fascismo e identificare le persone. Io rispetto le altre istituzioni, ma mi sembra una cosa difficile da capire e da spiegare alle persone perbene. Come facciamo a spiegare loro perché non si perseguono persone che con questa sfrontatezza manifestano una ideologia che il Paese ha condannato? Per me è stata una grande sorpresa, è stato un segno terribile per Milano”.

“Ho fiducia per il futuro nostro e per quello dei palestinesi”. È quanto dichiara Aharon Appelfeld, oggi intervistato da Repubblica. “Lo dico per mia esperienza di vita, ma non solo. Israele, se non avesse la speranza – sostiene lo scrittore – non resisterebbe neanche una settimana”. Appelfeld si sofferma anche sull’attualità e sulla possibilità che il Primo ministro (“che non è un tiranno, come dicono”) sia costretto a lasciare l’incarico. Nessuno scenario particolarmente caotico all’orizzonte, secondo l’intellettuale di origine rumena: “Dopo Netanyahu verrà un governo di centro che metterà d’accordo più partiti. In Israele conosciamo bene l’arte del compromesso politico”.
 
Leggi

  davar
la cerimonia per la liberazione della città
Firenze, 73 anni di democrazia
“Solco tra liberatori e oppressori”

"Deve essere chiaro a tutti che la memoria si basa solo sulla verità storica. E quindi non dimenticheremo mai il solco che c’è tra chi ha combattuto per la libertà e chi invece per l’oppressione”.
Da Piazza della Signoria, nel giorno in cui si celebra il 73esimo anniversario della Liberazione della città, il sindaco di Firenze Dario Nardella lancia un chiaro messaggio a chi, anche in queste ore di mobilitazione antifascista, cerca di riscrivere la storia e mettere tutto e tutti sullo stesso piano.
Come i militanti di estrema destra che stamane, nel cimitero di Trespiano, hanno voluto onorare i caduti della Repubblica Sociale Italiana: chi nel corso di combattimenti contro Alleati e partigiani, chi sparando dai tetti su cittadini innocenti. Una provocazione gratuita denunciata anche dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni e dal Presidente della Comunità ebraica fiorentina Dario Bedarida, firmatari nelle scorse ore di un messaggio congiunto inviato al primo cittadino del capoluogo toscano.
“II rispetto è dovuto a tutti i morti – si legge nel messaggio – ma non possono essere tollerate manifestazioni celebrative di gruppi che tanto lutto e dolore hanno portato a tutta Italia. Oggi più che mai un concetto deve essere affermato: in un’epoca di scelte decisive per il futuro dell’umanità ci fu chi entusiasticamente abbracciò odio, violenza e sangue”.
Diversi i segnali inquietanti ravvisati dal sindaco Nardella nel suo intervento, ricco di riferimenti e citazioni. “Oggi – le sue parole – non si tratta solo di combattere contro la galassia nera, ma anche contro certi falsi valori”.
Leggi

pagine ebraiche di agosto 
A Berlino, Il Processo in mostra
C’è chi nota immediatamente l’assenza di margini e di righe. Le parole del Processo sanno già come occupare il loro spazio sulla pagina una dopo l’altra e trovano un ordine naturale per formare il principale romanzo del Novecento con una forza che lascia, nella sua forma originale, ancora oggi il visitatore a fiato sospeso. Le fortezze di Marbach che racchiudono i tesori più preziosi della letteratura di lingua tedesca mettono oggi, nel sale del centro culturale Martin Gropius Bau di Berlino, sotto gli occhi dei visitatori, l’inchiostro e la carta che Franz Kafka utilizzò per comporre il suo capolavoro. La grafia è facilmente leggibile, ma sulle pagine, oltre al respiro del grande autore è possibile scorgere ben altro. Le note a margine dell’amico Max Brod, che dopo la morte di Kafka, in fuga dall’Europa in fiamme, avrebbe portato a Tel Aviv e quindi tratto in
salvo e infine dato alle stampe nel 1925 una delle massime prove della storia della letteratura. Se il romanzo sarebbe diventato un appuntamento universale e ineludibile con la letteratura del Novecento, anche il manoscritto che ne è l’anima occupa una dimensione quasi soprannaturale e da solo vale l’emozione di vedere la mostra. Riacquistato a caro prezzo dal governo tedesco da Esther Hoffe, che lo aveva ricevuto in eredità da Brod, è oggi considerato uno dei gioielli della corona della letteratura universale. Ma la mostra berlinese non si ferma alla venerazione dell’oggetto di carta, si dirama seguendo molti altri possibili percorsi tutti segnati dall’impronta dell’opera di Kafka.

Guido Vitale, Pagine Ebraiche Agosto 2017
 
Leggi

esercitazione congiunta in israele e giordania
Israeliani, palestinesi, italiani
uniti contro le emergenze

Dal 22 al 26 ottobre un'esercitazione antincendio porterà Israele, Giordania e Autorità nazionale palestinese a collaborare insieme ad alcuni paesi europei, tra cui l'Italia. I diversi servizi di emergenza dei vigili del fuoco saranno infatti impegnati, spiega il quotidiano Israel Hayom, in un'operazione congiunta che inizierà in Giordania per poi spostarsi in Israele. Anche Francia, Spagna e Croazia faranno parte dell'esercitazione, volta a verificare le capacità di cooperazione in ampie operazioni di soccorso da parte dei team coinvolti, con test legati all'estinzione di incendi, al salvataggio di persone da edifici a rischio crollo, e altre situazioni di emergenza.
La Giordania invierà due elicotteri, 60 soccorritori, 40 autopompe e 15 squadre mediche, ha riferito Israele Hayom. L'Autorità palestinese, due aerei antincendio 15 soccorritori e 40 camion dei pompieri mentre il nutrito contingente israeliano includerà sia soccorritori civili sia squadre di salvataggio di Tsahal (l'esercito d'Israele). 

pilpul
Prima, dopo, chi e perché
Perché il cattivo è diventato cattivo? Come mai il protagonista si è ritrovato nella situazione in cui lo vediamo all’inizio? Chi è in realtà quel personaggio secondario che appare in qualche breve scena? Cosa succederà ai protagonisti della storia vent’anni dopo che li abbiamo lasciati? Tra libri e film vari abbondano i sequel, i prequel, le storie note raccontate da un altro punto di vista, le storie legate a personaggi secondari, ecc. Non è una moda recente. Già Dante aveva raccontato uno straordinario sequel dell’Odissea (senza neppure averla letta); e molti secoli prima di lui anche Virgilio e Ovidio avevano giocato con il poema omerico facendo incontrare da Enea e dai troiani compagni di Ulisse seminati di qua e di là, dalle parti di Polifemo o a casa di Circe. In ambito ebraico questa funzione è svolta dal midrash: è vero che la Torah parte dall’inizio e che solo chi è saggio e maturo può domandarsi cosa sia accaduto prima della creazione del mondo, tuttavia molti personaggi ci vengono presentati già adulti (come Noè o Abramo) oppure come padre, madre, moglie o marito di qualcuno. Ecco dunque che il midrash ci racconta le  parti mancanti: perché Mosè aveva difficoltà di parola? Chi era Giona prima di ricevere l’ordine di predicare a Ninive? Perché rifiuta di andarci? E così via. 

Anna Segre, insegnante
Leggi

Minoranze percepite
Sul treno notturno Ljubljana-Beograd, alla stazione di frontiera di Dobova tra Slovenia e Croazia, la polizia trattiene per  quasi un'ora una famiglia di donne e ragazze rom - indistinguibile dagli altri viaggiatori se non per il colore più scuro della pelle - perché non del tutto in regola con i documenti. Il resto dei passeggeri, compresi gli stessi poliziotti, sghignazzano e pronunciano frasi probabilmente poco piacevoli tutte accompagnate dalla parola "Cigan". La cognizione di essere rom nasce sovente proprio perché gli altri ti percepiscono come tale, con tutte le conseguenze, più negative che positive, che esso e questa parola per molti significa.

Francesco Moises Bassano
Leggi

Guerra d'Indipendenza
"Il contributo più grande della diaspora alla sopravvivenza dello Stato d'Israele”, così li definì il primo Primo ministro israeliano David Ben Gurion. Era appena finita la Seconda guerra mondiale, erano tutti giovani, avevano attorno ai 20 anni, e arrivavano da paesi diversi e parlavano lingue diverse. Tra loro c'erano anche Graziano Terracina, David Pavoncello e Franco Veneziani.

Michael Sierra
Leggi




moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.