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17 ottobre 2017 - 27 Tishiri 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Secondo il Maestro chassidico, il Dov di Mesritch (18° sec.), dobbiamo servirci dell'aiuto del cuore per comprendere la Torah. I cinque libri della Torah sono, infatti, avvolti in un cuore: cominciano con la ב BET - prima lettera della parola בראשית Bereshìt - e si concludono con la ל LAMED - ultima lettera della parola ישראל Israel. Queste due lettere unite formano la parola לב LEV, cuore, il cui valore numerico è 32 (la somma delle 10 Sefiròt e delle 22 lettere dell'alfabeto), che sono i sentieri che conducono ai segreti della Torah.
 
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
Sul TG3 del 12 ottobre, Giovanna Botteri riferisce della decisione di Stati Uniti e di Israele di uscire dell’Unesco. Palesemente sorpresa, la Botteri, commenta l’incomprensibilità della decisione americana e israeliana: “gli Stati Uniti hanno deciso di andarsene perché la politica dell’Unesco, secondo Washington, sarebbe troppo anti-Israele e filo-palestinese. La Palestina, ricordiamo, è stata ammessa all’Unesco; entrerà nel 2018. Eppure, dice la Segretaria dell’Unesco, noi abbiamo fatto una politica di apertura contro l’antisemitismo. Alla base c’è naturalmente una diatriba sull’entrata della Palestina…”. La Botteri, per dimostrare quanto sia inspiegabile la decisione di Trump, chiosa a commento: “Che cos’è l’Unesco? Guardate: queste sono le immagini di Matera. Matera fu dichiarata città dell’anno dall’Unesco. Questa è la Statua della Libertà, un’altro Patrimonio dell’Umanità dichiarato dall’Unesco. Insomma, l’Unesco è, in qualche modo, al di sopra delle parti…”.
 
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Austria, rebus coalizione
Il rebus coalizione nel futuro politico dell’Austria. Da parte del capo dello Stato ferma contrarietà alla nomina di un ministro degli Esteri nazionalista, nel caso sempre più probabile che Kurz stabilisca un’alleanza di governo con l’ultradestra. Scrive il Corriere: “Kurz non vuole ancora pronunciarsi sulle sue preferenze. Ma si parla già della possibile divisione dei ministeri in un eventuale gabinetto con Strache. Ci sarebbe un veto del presidente Van der Bellen ad avere agli Esteri un nazional-liberale, non in linea con il consenso europeista del Paese”. L’ipotesi di Grosse Koalition resta sullo sfondo. Ma, viene spiegato, più che altro come “chip negoziale”.

Tra gli eventi che ieri hanno segnato l’anniversario del 16 ottobre, l’inaugurazione della mostra sulle Leggi Razziste promulgate dal fascismo a cura della Fondazione Museo della Shoah. Una mostra che, sottolinea il Corriere Roma, “va osservata con occhi attenti, soffermandosi sui tanti fogli ingialliti recuperati da archivi privati, sulla gran mole di foto che testimoniano il peggioramento delle condizioni di vita degli ebrei italiani dopo il 1938, sui manifesti discriminatori e sui documenti ufficiali di un governo che scelse la persecuzione razziale sostenendola con una dottrina di elaborazioni falsamente scientifiche”.
Polemica del deputato dem Marco Miccoli per l’assenza della sindaca Virginia Raggi ai diversi momenti commemorativi svoltisi ieri in città (al suo posto il vice Luca Bergamo). Afferma al riguardo il vicepresidente della Comunità ebraica romana Ruben Della Rocca, sentito da Repubblica: “La sindaca è stata domenica sera alla marcia silenziosa che organizziamo assieme alla Comunità di Sant’Egidio, e c’erano anche i presidenti Grasso e Zingaretti. Se si discute della partecipazione alle cerimonie del 16 ottobre, significa che la data è rilevante per la città, e non possiamo che esserne soddisfatti. Ci piacerebbe però che, anziché dividersi, le forse politiche all’unanimità proclamassero il 16 ottobre lutto cittadino per la Capitale”.
Quanti furono gli ebrei catturati il 16 ottobre 1943 dalla Gestapo nella Capitale? Quanti furono i cittadini di religione ebraica vittime di retate e quanti quelli che si mobilitarono nella resistenza armata? A rispondere a queste e a molte altre domande una ricerca a cura di Silvia Haia Antonucci e Claudio Procaccia, Dopo il 16 ottobre. Gli ebrei a Roma tra occupazione resistenza, accoglienza e delazioni (1943-1944), che sarà oggi presentata alla Casina dei Vallati (La Stampa).
 
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  davar
vertice a gerusalemme con il ministro Shoygu
Israele ai russi: "Fermiamo l'Iran,
ha troppo potere in Siria"

L'Iran sta cercando di stabilirsi militarmente in Siria e Israele non lo permetterà. A ribadirlo questa mattina al ministro degli Esteri russo Sergey Shoygu, il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. In visita in Israele in queste ore, Shoygu è stato ricevuto da Netanyahu e dal ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman. Tra i temi caldi dell'incontro, proprio la questione dell'influenza iraniana sulla vicina Siria, un'influenza cresciuta in modo significativo e pericoloso nel corso di questi lunghi anni di conflitto. Così come Mosca, Teheran ha appoggiato il regime di Assad e ora – denuncia Netanyahu – cerca di posizionare in modo stabile un proprio contingente militare nel Paese. “L'Iran deve capire che Israele non lo permetterà”, ha spiegato il Premier israeliano al ministro degli Esteri russo.
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l'iniziativa all'ex collegio militare di roma
16 ottobre, la Memoria condivisa
nei luoghi della tragedia

“Siamo noi cristiani a dovere e a volere fare il primo tratto del cammino per incontrarci e abbracciarci. Mille passi: questa, più o meno, è la lunghezza del cammino che separa piazza san Pietro e l’ex Collegio Militare. Mille passi per ricordare le più di mille vittime – ben più di mille: bambini, donne, uomini, anziani – deportate e barbaramente uccise, senza un adeguato intervento da parte nostra. Mille passi che oggi abbiamo trovato il coraggio di fare, sperando che possano trasformare il fossato che ci ha divisi in passato in un ponte che ci unisce e ci rende nuovamente fratelli”.
Sono le parole di Filippo Morlacchi, direttore dell’Ufficio per la pastorale scolastica e l’insegnamento della religione cattolica della Diocesi di Roma, ad inaugurare un’iniziativa di ricordo del 16 ottobre che ha aperto ieri un nuovo fronte di Memoria condivisa. Da Piazza San Pietro all’ex Collegio Militare in via della Lungara in cui furono detenuti gli ebrei romani catturati prima della loro deportazione nei campi di sterminio. “Ricordiamo insieme” lo slogan di un’iniziativa apertasi il giorno precedente con diverse testimonianze e riflessioni sul 16 ottobre e conclusasi con un evento nel cortile del Collegio con interventi e presenze significative (tra le altre, quella del rav Riccardo Di Segni, dell’ambasciatrice tedesca Susanne Wasum – Rainer, del direttore dell’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della CEI don Cristiano Bettega). Ha sottolineato la Presidente UCEI Noemi Di Segni: “Oggi, ricordando per la prima volta il 16 ottobre in questo luogo così drammaticamente evocativo, scriviamo insieme un piccolo pezzo di storia e di impegno civile, che chiediamo in particolare ai giovani. Impegno che non può prescindere da una sempre più accurata e attenta ricostruzione storica dei diversi momenti di odio che portarono alla Shoah. Perché come ben sappiamo, trasversalmente distribuiti, ci furono comportamenti luminosi e altri assai meno. Tra i comuni cittadini, tra membri delle istituzioni, nell’apparato ecclesiastico. Storie di indimenticabile coraggio contrapposte a storie di miseria umana, indifferenza e delazione”.
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l'incontro alla columbia university
Il Meis in vetrina a New York,
Franceschini presenta il Museo 

Appuntamento nella Grande Mela, per il Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, che giovedì 19 ottobre vedrà aprirsi le porte della prestigiosa Italian Academy for Advanced Studies in America, alla Columbia University.
Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini ha scelto, infatti, il Meis come case study della conservazione culturale in Italia, sulla quale interverrà dialogando con David Freedberg, Direttore dell’Italian Academy. Alla conversazione, dal titolo World Cultural Conservation. Italy at the Forefront: Innovation versus Constraints, seguirà la presentazione dettagliata del progetto Meis da parte del presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, Dario Disegni, e del direttore Simonetta Della Seta.
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QUI TRIESTE – IL CONVEGNO INTERNAZIONALE
'Miramare è un progetto europeo.
Gerusalemme, grande esperienza'

Un castello per le genti d’Europa, un parco per coltivare la diversità e la ricchezza culturale. E il sogno che siano gli investimenti sulla cultura e sulla creatività a portare benessere, sviluppo e progresso anche per le nuove generazioni. Il progetto per Miramare prende il volo e una giornata di studio e di conoscenza tutta dedicata al futuro dello straordinario comprensorio naturalistico e artistico che l’arciduca Massimiliano d’Asburgo ha lasciato alle porte di Trieste, incastonato fra Alto Adriatico e Carso, fra Oriente e Occidente, nel punto d’incontro delle tre anime latina, germanica e slava d’Europa, segna questa storica svolta. Moltissimi gli esperti internazionali che hanno risposto alla chiamata del nuovo direttore Andreina Contessa, giunta recentemente da Gerusalemme dove guidava il Museo d’arte ebraica italiana, per raccogliere la sfida di uno dei progetti strategici più cari al ministero dei Beni culturali.
Condotti al mattino dalla storica Rossella Fabiani e dal botanico Mauro Tretiach alla scoperta dell’immenso patrimonio storico, artistico e naturalistico che il castello e la riserva racchiudono, i partecipanti sono poi stati accolti dal governatore della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani per avviare, nel salone dello storico palazzo del Lloyd di navigazione, un serrato confronto sul lavoro da compiere.
“In questa giornata – ha detto la Serracchiani – si lancia un segnale importante. I finanziamenti immediatamente disposti dal ministro Franceschini per avviare le prime opere troveranno una corrispondenza nell’impegno del governo locale, ma anche di tutti i cittadini che vedono in Miramare la riconquista di una missione collettiva per l’Europa”.
“Miramare – ha risposto Andreina Contessa (nell’immagine assieme al governatore della Regione) – non è solo un museo, non è solo un parco botanico e un parco marino. È anche un laboratorio, un luogo di studio, di ricerca, di formazione, di didattica. È anche un luogo dove la ricerca scientifica è di casa. E da questo punto di vista la mia esperienza a Gerusalemme spero possa essere utile per ricomporre un grande progetto che restituisca forza a tutte le sue potenzialità. Ecco il motivo per cui è importante, prima di ascoltare gli interventi di alcuni dei grandi esperti presenti, dare la parola ai giovani, soprattutto ai giovanissimi ricercatori che in tempi recenti a Miramare hanno dedicato i loro studi e le loro tesi. Questo lavoro che ci accingiamo a cominciare deve essere condotto per i giovani e con i giovani”. Hanno così preso la parola tre giovanissime professioniste, l’ingegner Stefania Musto, l’architetto Alessia Pellizzon e l’architetto Giulia Ziberna che hanno potuto presentare numerose proposte sulla sistemazione di un parco e di un patrimonio naturalistico e artistico unico nel suo genere.
Il direttore del Consorzio delle residenze reali sabaude da cui dipende la Venaria reale di Torino Mario Turetta ha portato il modello di recupero e rilancio dell’immenso parco piemontese. “È la storia di un successo – ha commentato - che ha richiesto colossali investimenti pubblici oggi forse irripetibili. Ma parlare del patrimonio dei Savoia sotto ai grandi ritratti di Francesco Giuseppe e Elisabetta d’Austria che ornano a Trieste questo salone del Lloyd è proprio il segno di quanto di nuovo sia comunque possibile costruire nell’Europa di oggi”.
Riproducendo quello spazio di plurilinguismo e multiculturalità, di capitale delle minoranze e delle identità che è il segno di Trieste gli ha risposto in tedesco la direttrice della Fondazione Dessau Woerliz già alla guida della Direzione federale austriaca dei parchi culturali Brigitte Mang, ponendo l’accento su come l’area di Miramare sia destinata a raccogliere il messaggio di passione per la diversità e per la varietà naturale di cui l’arciduca d’Austria fu appassionato portatore. Innovare senza tradire il messaggio originario e la vocazione reale di Miramare, collegare servizi e fruibilità. Sono queste le sfide del futuro che Trieste dovrà raccogliere per valorizzare un patrimonio di cui può andare orgogliosa. E in queste sfide la città adriatica non sarà sola, perché il patrimonio di Miramare è indissolubilmente legato all’orizzonte europeo cui guardano tutte le genti e tutte le identità”.
Il presidente di Landscape Architecture Nature Development Andreas Kipar ha infine passato in rassegna alcuni modelli concreti che potrebbero contribuire a gettare le basi di un progetto complessivo.
E mentre il grande progetto prende forma si moltiplicano intanto segnali incoraggianti e progressi significativi, si aprono nuovi percorsi di grande attrattiva per il visitatore. Il castello proiettato nelle acque all’apice di una affascinante parco botanico riprende il suo volto originario che era quello che si presenta a chi arriva dal mare. Il ministro Dario Franceschini ha visitato recentemente l’area con gli stati maggiori degli enti ferroviari per ricongiungere le mitiche linee della Meridionale e della Transaplina, riaprire strade ferrate dimenticate e collegare il prestigioso museo ferroviario della Mitteleuropa che sorgerà nella stazione di Trieste Campo Marzio alla stazione ferroviaria che gli Asburgo vollero ai margini del parco di Miramare.
“Il polo di Miramare - ha concluso Andreina Contessa - può certo rappresentare una delle maggiori attrattive turistiche del nostro paese. Ma non solo. Può candidarsi ad essere lo spazio dove arte e natura si incontrano nel nome dei più alti ideali e sull’orizzonte delle migliori speranze che accomunano l’Europa”.

gv
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l'iniziativa allo yad vashem
16 ottobre, Israele non dimentica
nel segno di rav Elio Toaff

Anche Gerusalemme ha ricordato il 16 ottobre, e la deportazione di oltre mille ebrei romani nei campi di sterminio nazisti. Gli italkim, gli italiani di Israele, si sono ritrovati come ogni anno allo Yad Vashem, attorno alla fiamma perenne nella Tenda della Rimembranza, e poi in un incontro occasione per riflettere su domande che, anche alla luce della progressiva scomparsa dei testimoni, si fanno sempre più urgenti: come si tramandano i ricordi? Quali strumenti esistono per scoprire e conservare le esperienze degli anni bui della storia d’Italia e d’Europa? L’incontro è stato anche l’occasione per ricordare una figura fondamentale nella ricostruzione della Comunità romana e di tutto l’ebraismo italiano nel Dopoguerra: rav Elio Toaff, rabbino capo della Capitale dal 1951 al 2002.
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il convegno al senato
"Giusti, loro esempio un valore"
Si avvicina il via libera del Parlamento alla proposta di legge per istituzione di una Giornata in memoria dei Giusti dell’umanità lanciata dall’Associazione Gariwo. Dopo l’ok in luglio della Camera, la proposta è all’esame della prima Commissione permanente (Affari Costituzionali) del Senato ed è all’interno della stessa, senza passaggi ulteriori in aula, che si prevede possa essere approvata.
A fare il punto sul significato della proposta e sulle prospettive che potrebbero aprirsi nel suo solco un convegno svoltosi questa mattina a Roma, su iniziativa del senatore Lucio Romano, vicepresidente Commissione Politiche Ue, e dall’onorevole Milena Santerini, promotrice e prima firmataria della proposta di legge alla Camera, in collaborazione con Gariwo e Democrazia Solidale.
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il bando ucei per due operatori 
Servizio sociale territoriale,
aperte due posizioni

L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ricerca due professionisti abilitati e/o operatori sociali per la prosecuzione dell'attività del Servizio sociale territoriale di supporto alle Comunità con l'esclusione di quelle già dotate di servizi sociali autonomi (Roma e Milano). L'obiettivo è di consolidare la rete di supporto e la sussidiarietà comunitaria nel territorio italiano, suddiviso in funzione delle sedi comunitarie in tre macroaree (nord-est, nord-ovest e centro sud). Le aree che necessitano la copertura sono: centro-sud (Comunità di Firenze, Livorno, Pisa, Napoli, Ancona, Parma) e nord-est (Comunità di Venezia, Trieste, Verona, Padova, Merano, Mantova, Ferrara).
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fondazione beni culturali ebraici italiani
Catacombe ebraiche di Venosa,
un bando per giovani studiosi

Una borsa di ricerca indirizzata allo studio, alla valorizzazione e alla migliore fruizione del patrimonio catacombale ebraico di Venosa (Potenza) rivolta a giovani studiosi italiani e stranieri. A promuoverla, attraverso bando (con scadenza 17 novembre), la Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia in collaborazione con l’Associazione Daniela Di Castro.
La borsa, individuale, intende sostenere un’attività di ricerca, in particolare attraverso la realizzazione di uno specifico prodotto multimediale interattivo, che interessi le catacombe e il contesto ambientale/insediativo che le ospita, disponibile per il 2019, anno in cui Matera sarà Capitale europea della cultura.
 
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l'anniversario del giornale per bambini ucei
DafDaf compie sette anni
festeggiando con i panda

Il panda, in copertina, non guarda diritto negli occhi il lettore. Il suo sguardo lo supera, con dolcezza, forse con un poco di tristezza, e un sorriso appena accennato incuriosisce e sorprende. Non ci sono solo il bianco e il nero dell’orso simbolo del WWF e di tutti gli animali in via d’estinzione, ad aprire il numero di ottobre di DafDaf, ma anche il rosso di un grande fiocco. E la testata festiva, disegnata anch’essa da Paolo Bacilieri, col suo striscione e il numero sette, a coronare l’illustrazione di Luisa Valenti, che da diversi anni ogni mese regala al giornale ebraico dei bambini le sue copertine. Il panda non è una scelta casuale: da poco è stato dichiarato fuori pericolo, e festeggia con DafDaf, la cui redazione invece a volte si sente un poco come il panda quando era in pericolo: le riviste per bambini chiudono, quelle che esistono faticano, e creare contenuti di qualità per giovani lettori non è sempre facile, soprattutto con risorse ridotte al minimo e tempi sempre tiratissimi.
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pilpul
Non voltiamo le spalle ai curdi
Nell’estate del 2014 Daesh, che allora tutti chiamavano erroneamente Isis, era protagonista di un’avanzata inarrestabile. Forse sottovalutato, o invece sopravvalutato dai giornali, o semplicemente indecifrabile – uno Stato Islamico che cavalca il Medio Oriente in sella ai pick up! -, fatto sta che i miliziani nerovestiti conquistavano terreno, sgozzavano prigionieri, stupravano donne riducendole in schiavitù, impiantavano sistemi giuridici pre-medievali. 

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Ritorno a casa
Qual è stata la sorte dei superstiti italiani dei Lager di Auschwitz, Mauthausen, Buchenwald, Ravensbrück e Dachau? Chi aiutò i “salvati” e come vissero il ritorno a casa dopo essere sopravvissuti all’esperienza più drammatica del Novecento? A questi interrogativi cerca di dare una risposta Elisa Guida, nel saggio La strada di casa. Il ritorno in Italia dei sopravvissuti alla Shoah (Viella editore, pp. 296).

Mario Avagliano
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Il mio antisemita preferito
Noi ebrei affrontiamo diverse insidie: il terrorismo islamico, le destre estreme, la sinistra estrema. Giustamente, ciò che ci dà più pensiero sono i rischi per la nostra sopravvivenza: primus vivere, deinde philosophari. 
La logica più elementare insegna che uno di questi tre pericoli dovrebbe rivelarsi minore degli altri due, il che comporterebbe la necessità di scegliere proprio quello.


Emanuele Calò
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