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14 Novembre 2017 - 25 Cheshvan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Eliezer, una sorta di amministratore delegato di Abramo, è il vero regista del primo shiddùch della storia ebraica. Un matrimonio, quello tra Isacco e Rebecca, che costituisce il paradigma della continuità tra passato e futuro. Il senso di responsabilità e lo spirito di servizio con cui Eliezer svolge la sua missione non gli procura neppure la soddisfazione di vedere menzionato il suo nome, che la Torà omette per l’intero racconto del capitolo 24 di Bereshìt.
 
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
Partirà il 26 novembre dalla Comunità di Torino un progetto culturale che unirà tutta la comunità ebraica italiana in un’attività di studio e di riappropriazione delle sue radici. Si tratta di un progetto di ampio respiro che, nell’arco di tre anni, affronterà a uno a uno i principi fondanti dell’ebraismo.
‘Fondamenti di ebraismo’ è un programma di studio grazie al quale tutte le comunità sono collegate in streaming per assistere in contemporanea a lezioni tenute da rabbanim ed esperti di ebraismo. I responsabili del progetto sono rav Roberto Della Rocca (direttore dell’Area cultura e formazione dell’UCEI) e lo scrivente; la coordinatrice culturale è Ilana Bahbout e il responsabile tecnico dei collegamenti è Marco Fellman.
 
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Marzabotto, la ferita
È stato immediatamente sospeso dal suo club il calciatore del 65 Futa, squadra di seconda categoria bolognese, che ha esultato con il braccio teso e una maglia della Repubblica Sociale Italiana dopo aver segnato nel corso di una partita disputatasi a Marzabotto. Incontro disputatosi non lontano dal sacrario che ricorda una delle più efferate stragi nazifasciste in Italia. Un gesto che non è isolato, scrive Repubblica. “Si è appena spenta l’eco delle polemiche per gli ultras della Lazio che hanno accostato l’immagine di Anna Frank ai colori della maglia della Roma. Ora – si legge – questo nuovo caso riporta i campi da calcio al centro di una riflessione politica”. Scrive Michele Serra nella sua Amaca: “Non è possibile non sapere, non rendersi conto del significato dei gesti, dei simboli. Non è un lusso che ci possiamo più permettere, come italiani, quello di regalare agli stupidi e agli ignoranti il permesso di esserlo. Non sanno di Anna Frank, non sanno di Marzabotto, non sanno niente. Portano l’odio senza portarne il peso: è troppo comodo”.
Dopo la mancata qualificazione ai Mondiali, per l’Italia del calcio è il momento di bilanci e riflessioni su un piano più ampio. Secondo Repubblica, tra i mali cui porre rimedio, vi è anche il fatto che “nemmeno gli adesivi con il volto di Anna Frank hanno turbato la Figc”. Con il deferimento a Lotito “che doveva essere immediato” e che “arriverà soltanto oggi”. Mentre per il processo si parla di gennaio.
 
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  davar
il raduno della cycling academy
La sfida dello sport israeliano:

"Pronti per il Giro d'Italia"
“The road to Jerusalem”.
Dichiara esplicitamente i propri obiettivi per il 2018 la Israel Cycling Academy, la prima squadra israeliana professionistica di ciclismo, che proprie in queste ore dà il via al primo raduno preparatorio per la prossima stagione agonistica. Ventiquattro atleti da tutto il mondo si stanno infatti ritrovando a Gerusalemme, e tra loro le numerose nuove leve assoldate in questi ultimi mesi di intenso ciclomercato che hanno fatto fare un decisivo salto di qualità al team. Perché l’obiettivo è proprio quello: Jerusalem. Che non è solo la capitale di Israele, ma anche la città da cui partirà il 4 maggio prossimo un’edizione davvero speciale del Giro d’Italia. L’ufficialità ancora non c’è, per quella bisognerà aspettare metà gennaio. Ma è altamente probabile, anzi probabilissimo, che tra le wild card che verranno assegnate dall’organizzazione una andrà alla Academy.
I nostri lettori ormai conoscono approfonditamente la realtà e i valori difeso da questo team, già protagonista in diverse iniziative organizzate in Italia insieme alla redazione di Pagine Ebraiche (tra cui due rievocazioni a pedali del tratto di strada tra Firenze e Assisi più volte affrontato da Gino Bartali sotto il nazifascismo).
Conoscono quindi la determinazione e la stoffa di tecnici, ciclisti, staff. In queste ore inizia la loro “road to Jerusalem”. E, c’è da scommetterlo, darà delle soddisfazioni.


la missione del csm in israele
Magistratura, dialogo più stretto

tra Roma e Gerusalemme
L’ufficio stampa del Consiglio Superiore della Magistratura ha diffuso il seguente comunicato, relativo alla missione di una delegazione del CSM in Israele in compagnia della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni:

“Il Vice Presidente del CSM Giovanni Legnini e il Primo Presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio, con una delegazione del Consiglio, hanno concluso oggi la visita istituzionale in Israele.
Al centro della visita l’incontro con la Presidente della Corte Suprema di Israele, Ester Hayut e con i magistrati dell’organo di vertice del potere giudiziario israeliano, durante la quale è stato manifestato l’interesse di entrambe le parti ad intensificare le relazioni ed approfondire il dialogo tra le rispettive magistrature.
Oltre alla migliore conoscenza dei sistemi giuridici, la cooperazione avviata potrà consentire di approfondire rilevanti temi e sfide di interesse comune alle Supreme Corti e alle magistrature: le riforme del sistema e dell’organizzazione giudiziaria, il rafforzamento dell’indipendenza della magistratura, la formazione dei giudici, la cooperazione sugli strumenti di contrasto al terrorismo internazionale e alla criminalità organizzata, la gestione dei procedimenti giudiziari relativi ai richiedenti asilo.
La visita si inserisce nel quadro delle attività internazionali del CSM, intensificate nel corso degli ultimi anni con l’istituzione della IX Commissione, competente per le relazioni internazionali e con la partecipazione a progetti e la sottoscrizione di diversi accordi di cooperazione in particolare nell’area dei Balcani e del Mediterraneo, e nel percorso del dialogo tra le Corti Supreme di cui è parte attiva la Suprema Corte di Cassazione.
La delegazione, cui hanno preso parte i Consiglieri Elisabetta Casellati, Giuseppe Fanfani (Presidente della IX Commissione), Luca Palamara, Rosario Spina, ha inoltre visitato con il Fondo nazionale ebraico (KKL) la foresta di Tzora, dove sono stati ricordati i magistrati italiani uccisi dalle mafie e dal terrorismo, piantando degli alberi alla loro memoria ed in onore di tutta la magistratura italiana.
La visita, organizzata in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, a cui ha partecipato anche la Presidente Noemi Di Segni, ha portato la delegazione consiliare presso il memoriale di Yad Vashem, il più importante luogo di ricordo e commemorazione della Shoah, nell’ambito di un progetto (CSM-UCEI) sulla memoria e sulle nuove forme di discriminazione, che culminerà l’anno prossimo nella ricorrenza degli 80 anni della promulgazione delle leggi razziali in Italia, con l’organizzazione di eventi di studio e di convegni.
La delegazione del CSM ha, inoltre, incontrato il Procuratore capo di Israele, Shai Nizan e il Presidente ed il Rettore della Hebrew University, Asher Cohen e Barak Medina”.


pagine ebraiche novembre 2017
Miur, il calendario del Dialogo
Inviato a tutte le scuole italiane, il “Calendario del Dialogo – le feste delle comunità” è uno strumento ideato dalla Commissione sul pluralismo, la libertà e lo studio delle scienze religiose a scuola. Istituita presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la commissione coordinata dal professor Alberto Melloni – di cui fa parte anche Ada Treves, giornalista della redazione UCEI – ha voluto puntare sulla conoscenza reciproca, sulla condivisione, e su una rappresentazione allegra e gioiosa del variegato paesaggio religioso delle scuole italiane. È subito evidente come siano davvero rari i giorni in cui non ci sia qualcosa da festeggiare o da ricordare, e la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, nel presentarlo, ha ribadito che “la scuola è aperta a tutte e a tutti, è il luogo dell’inclusione, del dialogo e del rispetto. Dobbiamo conoscere e riconoscere le differenze perché siano fonte di arricchimento reciproco e di crescita collettiva. L’istruzione in questo ha un ruolo fondamentale: fornisce alle studentesse e agli studenti gli strumenti per costruire un futuro libero da odio e intolleranza. Perché siamo tutte e tutti responsabili di un destino comune”. Ciascun insegnante, ciascuna classe, potrà decidere se usarne delle parti, farne il supporto di percorsi di approfondimento e dialogo, e come ricavarne spunti per percorsi didattici o iniziative di confronto in un esercizio, si augura la Commissione, utile per la crescita della conoscenza e del rispetto delle libertà personali e collettive.

qui torino - il volume di franco segre
Cultura ebraica, confronto vivo
Da più di cinquant’anni attento studioso di storia e vicende ebraiche, oltre che Consigliere della Comunità, Franco Segre ha festeggiato gli ottanta anni di vita con il volume Questa Legge non è in cielo (ed. Zamorani) presentato ieri nelle sale comunitarie.
Il volume è una selezione di schede tratte dalle lezioni del corso di avvicinamento alla cultura ebraica che Segre svolge da più di un decennio. Un corso che ha tra i suoi scopi quello di offrire ad ebrei e non una panoramica sui più svariati aspetti della cultura e della tradizione ebraica, in un’ottica concreta di avvicinamento. Il volume appena pubblicato si pone quindi in continuità con le lezioni, anzi ne aumenta la potenziale portata divulgativa.


Alice Fubini
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qui milano - domani la cerimonia
Adei-Wizo, il premio letterario
tra Harris, Horn e Shalev
È in programma domani a Milano la cerimonia di consegna del Premio Letterario Adei-Wizo Adelina Della Pergola, giunto quest’anno alla 17esima edizione. Appuntamento alle 17, presso lo Spazio Oberdan (Viale Vittorio Veneto 2), alla presenza di tutti e cinque gli scrittori finalisti. Eve Harris, Shifra Horn e Zeruya Shalev, in lizza per il premio nella sezione principale. E Ahmed Dramé e Carlo Greppi, finalisti del Premio Ragazzi. L’annuncio dei vincitori nelle due categorie avverrà durante la cerimonia, che sarà condotta dalla giornalista e scrittrice Anna Momigliano. Con lei anche la viceambasciatrice d’Israele in Italia Ofra Fahri e la presidente del Consiglio esecutivo della Wizo Rivka Lazovsky.
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pilpul
Le parole del rabbino
La settimana scorsa ho parlato di Genova e, indirettamente, della razzia degli ebrei genovesi perpetrata dai nazisti il 3 novembre 1943. Ho scoperto recentemente queste parole del rabbino Riccardo Pacifici, pronunciate dal pulpito della sinagoga il primo ottobre dello stesso anno, giorno del capodanno ebraico. Com’è noto, il rav fu poi catturato, deportato e trucidato nel campo di sterminio di Auschwitz. Il discorso mi pare talmente straordinario da meritare una citazione senza commenti: “Mai forse il nostro tempio è stato così deserto e abbandonato. Per contro mai, come in questo Rosh HaShanà, noi vi siamo entrati con l’animo così appassionato e fervente di ardore religioso, col desiderio intenso di trovarci vicino a Dio e trovare in Lui pace e conforto. Possiamo ben dire di essere noi, qui riuniti, gli autentici rappresentanti di quella comunità d’Israele che mai smentisce se stessa, anche nelle più gravi e dolorose vicende della vita”.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas


Storie - La Francia riflette
In Francia la letteratura e la saggistica s’interrogano sul nazismo. Il prestigioso Premio Goncourt 2017 è stato assegnato a “L’Ordre du Joir” di Eric Vuillard, libro che racconta l’ascesa al potere di Hitler e il sostegno degli industriali tedeschi al nazionalsocialismo. L’altro importante premio Renaudot, invece, è stato dato al saggio-inchiesta “La Disparition de Josef Mengele”, di Olivier Guez, che ha indagato sulla fugga in Sudamerica del medico dell’orrore nazista, autore di terribili esperimenti sui deportati. Guez tra l’altro ha rivelato di aver scritto parte del suo libro durante il suo soggiorno a Roma, presso l’ex Ghetto.

Mario Avagliano
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Antisemitismo senza ebrei 
In Polonia le forze dell’estrema destra hanno or ora marciato scandendo slogan antisemiti. Non è una novità, perché l’antisemitismo senza ebrei (ne resteranno forse diecimila?) è scoppiato anche nel 1968 e nel 1981, ed era emerso anche come anti sionismo. Penso a Marek Edelman, un eroe della Resistenza contro i nazisti, che combatté assieme a Mordechai Anielewicz; Edelman era bundista, Anielewicz sionista socialista. Edelman era un anti sionista, in frequente polemica con Israele, e lo affermava senza alcuna ambiguità. Anche per questo, per la mancanza di ogni ambiguità, è stato un gigante, con una vita di lotte coerenti, coraggiose, mosse dai suoi ideali, e mai da interessi personali.

Emanuele Calò, giurista
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