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19 GENNAIO 2018
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valutazione

Cosa fa sì che una scuola sia una buona scuola?

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In una sua recente indagine, Sean Reardon, professore di Povertà e Disuguaglianza nell’Istruzione all’Università di Stanford, ha esaminato gli esiti dei test di matematica e lettura di bambini statunitensi dagli otto ai 14 anni. I risultati dello studio sono sorprendenti, e sufficienti a mettere in discussione i parametri in base ai quali una scuola viene solitamente considerata valida.
Io ho avuto la possibilità di sentire Reardon al telefono e, in una conversazione che è stata qui modificata e condensata per maggior chiarezza, abbiamo parlato di quali siano i dati più affidabili per capire il vero livello di una scuola, quali siano i limiti del sua stessa indagine e perché il famigerato distretto scolastico di Chicago potrebbe essere più valido di quanto non si reputi.
Isaac Chotiner: Qual è la cosa più sorprendente che è emersa da questo studio, la cosa più significativa?
Sean F. Reardon: La cosa più sorprendente è che sono stati registrati alti tassi di crescita intellettuale degli studenti in scuole in cui, penso, nessuno se li sarebbe mai aspettati. Non ovunque, ma certamente in un gran numero di distretti scolastici a basso reddito si è registrata una crescita molto più rapida di quanto io e molte altre persone avremmo potuto immaginare.

Isaac Chotine per Slate.com

Versione italiana di Francesca Antonioli, studentessa della Scuola Superiore Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste, tirocinante presso la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

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Scuola

Portate via i genitori

Negli ultimi quarant’anni la scuola italiana è cambiata radicalmente, esattamente come il paese che gli stava attorno.
Eppure, malgrado la spinta sessantottina avesse indicato una strada che avrebbe dovuto portare alla libertà e all’autodeterminazionedegli studenti, il suo percorso evolutivo è stato praticamente inverso a quello che ci si poteva aspettare: invece di portare la fantasia e la libertà all’interno delle rigide istituzioni scolastiche ci ha portato i genitori, con effetti catastrofici.
Malgrado quel che pensiamo essere buon senso ci porta a pensare che il coinvolgimento dei genitori nella vita scolastica dei propri figli sia un bene assoluto, capace di migliorare significativamente i risultati scolastici degli studenti armonizzando una specie di schizofrenia educativa — casa vs famiglia — la presenza sempre più invasiva e costante dei genitori nella vita scolastica ha effetti opposti.
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letture

Maestre d'Italia

Sebbene “maestra” sia una parola che ha sempre ispirato immediata simpatia e il ricordo degli anni trascorsi alle elementari, magari addolciti dalla distanza, il termine maestrina da diminutivo affettuoso ha assunto una valenza per lo più negativa. Un appellativo ironico, spregiativo, che può indicare una levatura culturale modesta o sottolineare una certa saccenza. Eppure le Maestre d’Italia – questo il titolo dell’ultimo lavoro di Bruna Bertolo, pubblicato da Neos Edizioni – hanno contribuito in maniera fondamentale alla trasformazione del tessuto culturale dell’Italia post-risorgimentale, e di una popolazione che da poco aveva una identità nazionale, una lingua comune, una storia condivisa.
Nelle sue ricerche, l’autrice si è imbattuta in diverse maestre: “Figure particolari, che hanno avuto un ruolo importante non solo in ambito educativo. Le maestre sono state le prime donne che hanno avuto la possibilità di uscire dal chiuso delle case per iniziare un percorso di indipendenza, e di lotta per quei diritti che ora chiamiamo pari opportunità". Leggi tutto

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