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18 Febbraio 2018 - 3 Adar 5778


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Jonathan Sacks, rabbino
Lo sforzo che metti in qualcosa non cambia l'oggetto, cambia te stesso. Più grande lo sforzo, più grande l'amore per quello che hai fatto.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Nei giorni scorsi, con un’intervista su «Le Figaro», lo storico Pierre Nora è tornato sul pericolo del dominio della memoria sulla storia indicando due rischi: il presente che dà le regole con cui si riflette sul passato; l’istituzione moltiplicata di “giornate memoriali” il cui effetto è l’affermazione del particolarismo di ciascun attore che si presenta come vittima, senza che si produca alcun sentimento condiviso. L’effetto è la marginalizzazione della storia. Che invece deve rivendicare un ruolo e una funzione civile contrastando la forza mediatica della storia memoriale che implica: stabilire i fatti, cercare la verità, senza vincoli e senza tabù, spesso anche in solitudine o in conflitto con l’azione della politica.
 
Iran, la UE per il dialogo
C’è anche l’Italia tra i paesi coinvolti nella Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera che mette al centro l’accordo sul nucleare e il negoziato con l’Iran. Con un filo conduttore, riportano i quotidiani: spingere Teheran verso la “moderazione”. Scrive al riguardo La Stampa: “Negli ambienti diplomatici si respira un cauto ottimismo: è apparsa infatti una volontà di dialogo di Teheran. Da sempre Bruxelles ha scelto un approccio opposto a quello statunitense e ora questo step è un approfondimento ulteriore”. Sottolinea il direttore Maurizio Molinari: “La sovrapposizione fra volontà di rafforzare l’accordo di Vienna sul nucleare e necessità di arginare l’espansionismo iraniano in Medio Oriente disegna la cornice di un dialogo Usa-Ue che punta a definire un nuovo, complessivo, approccio alla Repubblica Islamica”.
Proprio in occasione della conferenza il premier polacco Matheus Morawiecki, rispondendo a un cronista, ha sostenuto che durante la Shoah “ci furono colpevoli polacchi, così come ci furono colpevoli ebrei, russi e ucraini, non solo tedeschi”. Durissima, riportano in breve i giornali, la reazione di Israele. Tra gli altri l’ex ministro Yair Lapid ha accusato Morawiecki di antisemitismo e invitato il governo a richiamare l’ambasciatore israeliano dalla Polonia.
 
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  davar
il progetto ucei e ugei
'Giovani, protagonisti nel lavoro'
Creare le condizioni per l’offerta di tirocini a giovani iscritti nell’ambito della propria o in altre Comunità ebraiche. È la sfida del progetto “Chance to Work”, cui stanno lavorando insieme Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Unione Giovani Ebrei d’Italia. Un progetto articolato su un doppio piano: la realizzazione di attività formative connesse all’inserimento professionale, con una banca dati che sarà costruita ad hoc. E la sperimentazione in quattro città (o insieme di città) di un collegamento dei giovani con un network di professionisti, di diversa formazione e attività svolta.
Oggetto oggi di una prima riunione di lavoro nei locali della Comunità ebraica fiorentina aperta a Consiglieri UCEI, Consiglieri Ugei, rabbini, segretari di Comunità, operatori dell’area Cultura e Formazione dell’Unione, il progetto avrà durata biennale e sarà segnato da alcune tappe di avvicinamento e coinvolgimento dei diversi soggetti interessati che sono state individuate proprio in queste ore. Una iniziativa con i giovani destinatari e protagonisti al tempo stesso.
A presentare un articolato studio di fattibilità del progetto il Consigliere Saul Meghnagi, intervenuto dopo un saluto della Presidente dell’Unione Noemi Di Segni. Motore del rapporto un’analisi realizzata attraverso una serie di studi di caso e completata con informazioni disponibili su attività svolte in tema dall’UCEI e dalle singole Comunità. L’analisi, è stato spiegato, è stata perfezionata sulla base del dibattito e del confronto con i componenti della Commissione giovani formazione scuola, della Commissione welfare e della Commissione supporto alle comunità, e poi presentata ai giovani dell’Ugei (da cui nasce l’idea di tale progetto). Insieme è stato fatto tesoro di indicazioni e suggerimenti degli operatori del Dipartimento Educazione e Cultura dell’UCEI. A monte del ragionamento complessivo una domanda: “Cosa l’UCEI e le Comunità ebraiche possono offrire ai loro giovani perché non si allontanino, andando all’estero, per ragioni di studio e lavoro, senza rientrare in Italia?”.
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il convegno torinese
Religioni, diritti e democrazia

"Integrazione, un tema chiave"
Un convegno scandito dagli anniversari, quello che si è svolto a Torino questo venerdì. Due le tavole rotonde, presiedute rispettivamente da Federico Vercellone, docente presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino e Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica cittadina, per analizzare il complesso rapporto tra religione e democrazia sia da un posto di vista storico che da un punto di vista più marcatamente giuridico. In apertura i saluti del Generale Franco Cravarezza, a nome dell’Associazione Amici della Biblioteca Nazionale e dell’assessore alla cultura del Piemonte, Antonella Parigi.
“Religione e democrazia. A 170 anni dallo Statuto albertino, a 80 dalle leggi razziali” ha visto quindi l’alternarsi degli interventi di Sergio Soave, direttore del Polo del ‘900; Umberto Levra, storico tra i massimi esperti del Risorgimento e presidente dell’omonimo museo; Giulio Disegni, vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e avvocato, e Paolo Ribet, pastore valdese per la sessione “Dalla monarchia assoluta a quella costituzionale: un passo verso le libertà?”.

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cordoglio nell'italia ebraica 
Giacometta Limentani

(1927-2018)
Traduttrice, narratrice e saggista. Una penna elegante ed efficace al tempo stesso, capace di toccare davvero il cuore. E un formidabile tramite di conoscenza verso l’ebraismo per i tantissimi lettori che in tutta Italia hanno imparato ad amarla e ad amare il suo stile, le sue parole, il suo messaggio. Aveva da poco festeggiato 90 anni Giacometta Limentani, una delle figure più significative dell’Italia ebraica. Numerose e significative le collaborazioni in campo giornalistico e letterario, accompagnate da un’intensa azione divulgativa quale animatrice di gruppi di studio centrati su Torah e Midrash.
“Gli eventi sono passati, saranno futuri, ma c’è una loro pregnanza in ogni momento. Ogni momento racchiude in sé l’istante, ma anche i ricordi, le possibilità e il divenire. Il tempo ebraico è un divenire che si esplica continuamente nelle percezioni del presente” raccontava in una intervista alla psicoterapeuta Helen Brunner su Pagine Ebraiche del gennaio 2014, che qui riproponiamo.
La ricorda così Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: “Instancabile e appassionata testimone di un’epoca, Giacometta Limentani è stata per molti di noi un formidabile esempio di vita. Vita nonostante, vita per, vita con. Una donna unica e preziosa, intelligente e libera. Genitrice di comunità e pensiero ebraico e generatrice di identità, memoria e cultura”.
Con la sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile. “Ma la sua – aggiunge la Presidente UCEI – è una traccia indelebile e di guida ai perplessi, grazie alle numerose opere e nelle molteplici iniziative che ha intrapreso nel corso della sua intensa esistenza. Un costante lavoro di connessione tra mondo ebraico e società circostante nel nome della cultura e dei valori fondamentali, che resterà a lungo patrimonio di questo paese”.
Grazie quindi Giacometta. Per il tuo impegno, il tuo entusiasmo e la tua generosità. “Non ti dimenticheremo mai” assicura Di Segni.


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lo stanziamento della giunta ucei
Purim, un aiuto ai più bisognosi
Un Purim all’insegna del calore e della solidarietà. In vista della gioiosa ricorrenza, che nel 2018 cadrà il Primo marzo, la Giunta dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha stanziato un finanziamento rivolto alle famiglie più bisognose.
Destinatarie del contributo la Deputazione Ebraica di Assistenza e Servizio Sociale di Roma, il dipartimento di servizio sociale della Comunità di Milano e il Servizio Sociale Territoriale di Supporto alle Comunità, che interverranno con le famiglie secondo le priorità individuate direttamente da queste realtà.
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sorgente di vita 
Polonia, Memoria a rischio
Si apre con un servizio sulla recente, discussa legge approvata dal parlamento polacco la puntata di Sorgente di Vita in onda domenica 18 febbraio. Una norma voluta dal governo conservatore, firmata dal presidente Duda, che introduce sanzioni penali per chi attribuisce al “popolo polacco o alla nazione polacca” responsabilità nello sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, nonostante diversi studi storici dimostrino una parte di corresponsabilità.
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pilpul

L'estrema destra postindustriale
Il radicalismo di destra, che non è più la stanca riedizione dei regimi degli anni Trenta, avendo sviluppato semmai una sua autonomia politica da quelle esperienze storiche, si presenta oggi come una complessa e stratificata galassia. I moventi e le radici, insieme agli sviluppi e alla sua capacità di adattarsi alle condizioni date, inducono quindi a parlare più di «estrema destra postindustriale» (sulla scorta di quando già il politologo Piero Ignazi sottolineava diversi anni fa) che non, in senso più stretto, di fascismo di ritorno. La cifra comune, tra i diversi movimenti che affollano la scena continentale, è un radicalismo non solo politico ma anche culturale e morale. Come tale dichiarato, rivendicato e compiaciuto di sé. Si tratta di un’area rumorosa che, in più circostanze, si intreccia, mantenendo irrisolti rapporti di contiguità e scambio, con le destre di governo. Trova oggi nell’Ungheria, e più in generale nell’area dei paesi del gruppo di Visegrád, il vero laboratorio di una trasformazione che rinverdisce il passato e attenua ogni speranza per un pluralismo a venire. L’intreccio tra gli autoritarismi di una parte dell’Est europeo e le “democrature” dei vari Putin ed Erdogan, come anche dei regimi – più o meno solidi o decadenti – di un Assad (al quale molta parte del neofascismo italiano guarda con simpatia), piuttosto che dello sciismo iraniano, al di là dei giochi geopolitici e delle mutevoli alleanze, fanno da cornice alle singole evoluzioni nazionali.

Claudio Vercelli
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