Iran, la UE vuole il dialogo

rassegnaC’è anche l’Italia tra i paesi coinvolti nella Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera che mette al centro l’accordo sul nucleare e il negoziato con l’Iran. Con un filo conduttore, riportano i quotidiani: spingere Teheran verso la “moderazione”. Scrive al riguardo La Stampa: “Negli ambienti diplomatici si respira un cauto ottimismo: è apparsa infatti una volontà di dialogo di Teheran. Da sempre Bruxelles ha scelto un approccio opposto a quello statunitense e ora questo step è un approfondimento ulteriore”. Sottolinea il direttore Maurizio Molinari: “La sovrapposizione fra volontà di rafforzare l’accordo di Vienna sul nucleare e necessità di arginare l’espansionismo iraniano in Medio Oriente disegna la cornice di un dialogo Usa-Ue che punta a definire un nuovo, complessivo, approccio alla Repubblica Islamica”.
Proprio in occasione della conferenza il premier polacco Matheus Morawiecki, rispondendo a un cronista, ha sostenuto che durante la Shoah “ci furono colpevoli polacchi, così come ci furono colpevoli ebrei, russi e ucraini, non solo tedeschi”. Durissima, riportano in breve i giornali, la reazione di Israele. Tra gli altri l’ex ministro Yair Lapid ha accusato Morawiecki di antisemitismo e invitato il governo a richiamare l’ambasciatore israeliano dalla Polonia.

“Mandelblit è diventato un religioso ortodosso per scelta, quando aveva 20 anni. È molto grato a Netanyahu che lo ha tirato fuori dalla terza fila di una carriera di magistrato militare. Ma tutti i segnali che ha dato fino ad oggi sono di indipendenza”. Così Repubblica descrive Avichai Mandelblit, il procuratore generale chiamato a giudicare le inchieste contro il Primo ministro israeliano. “Il dilemma del giudice Avichai che decide su Bibi l’invincibile” titola il quotidiano.

In una intervista con Alain Elkann su La Stampa il regista israeliano Amos Gitai tocca il tema dell’antisemitismo e accusa il governo israeliano, “con la sua arroganza e la mancanza di qualsiasi sincero sforzo per risolvere il conflitto israelo-palestinese”, di alimentare un sentimento di odio in Europa. Gitai parla inoltre del suo ultimo progetto, dedicato alla figura dell’eroina cinquecentesca Dona Grazia Mendes Nasi.

“Avere l’odio dei leghisti, dei neofascisti, dei razzisti, ricevere l’odio degli estremisti di ogni colore, degli imbroglioni della rete, mi riempie di orgoglio e mi dà la garanzia più importante: non sarò mai come loro”. Così Roberto Saviano in un suo intervento su L’Espresso.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(18 febbraio 2018)