Michal Ben-Naftali / L’INSEGNANTE / Mondadori
Senza perifrasi: L'insegnante dell'israeliana Michal Ben-Naftali,
magnificamente tradotto da Alessandra Shomroni, è uno dei più bei
romanzi pubblicati in questi mesi. E tuttavia, per insipienza, forse
per distrazione o per una sorta di diabolico meccanismo resosi ormai
autonomo dalla volontà degli umani, l'editore italiano, Mondadori,
aveva deciso di farlo uscire in libreria in occasione della Giornata
della Memoria e così, una vera perla è finita nella massa di testi, per
lo più indistinguibili l'uno dell'altro, tra veri e inventati ricordi
dell'Olocausto. Peccato, perché sebbene la Shoah sia presente in
L’insegnante, si tratta di un'opera dove lo sterminio degli ebrei per
mano dei nazisti è un dispositivo di narrazione importante, per parlare
però del rapporto maestra-allieva, della psicosi e paranoia, della
solitudine, dell'identità femminile, dei sensi di colpa, della
responsabilità personale per le scelte fatte e non fatte, e anche (ma
appunto non solo) della condizione dei sopravvissuti alla tragedia
europea in Israele. E tutto questo, con una prosa asciutta ed
essenziale e che ha un effetto quasi magico: ogni pagina costringe il
lettore a continuarefino alla rivelazione finale, specie di epifania
del rapporto tra silenzio e parola.
Wlodek Goldkorn,
La Repubblica,
19 febbraio 2018
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