Giuseppe Momigliano,
rabbino
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Il
Sabato più vicino al Rosh Chodesh Nissan, (quest’anno precisamente
coincide con il Capo Mese, inizio del mese di Nissan) è l’ultimo dei
quattro Sabati speciali che ci accompagnano verso la festa di Pesach; è
chiamato Shabbat Hachodesh “Sabato del Mese”, in quanto, oltre
alla Parashà della settimana, leggiamo il brano della della Torah che
contiene la prima Mizvah che il Signore stabilisce per il popolo
d’Israele, è questo il comandamento che definisce il calendario in
base alle fasi mensili della luna e stabilisce come primo mese il
tempo della liberazione dalla schiavitù.
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Davide
Assael,
ricercatore
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A
quanto pare anche Israele si avvia inesorabilmente verso le elezioni.
Il sondaggio di Israel HaYom, ripreso anche da questo notiziario, che
indica Netanyahu addirittura in crescita fa molto pensare sulle
analogie con la situazione italiana ed europea. Come in tutte le
democrazie del mondo, anche in Israele il centro-sinistra appare in una
crisi irreversibile. E anche qui non da oggi.
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“Polonia, legge sbagliata”
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Una
legge “scritta male” e “radicalmente sbagliata”. Intervistato dal
Corriere, il direttore del Museo Auschwitz-Birkenau Piotr Cywinski dice
la sua sulla legge varata dalla Polonia che riscrive le responsabilità
del paese e mette in serio pericolo la Memoria. “La consapevolezza
storica – riflette Cywinski – non è e non può essere materia di legge,
matura attraverso lo studio e la conoscenza. Ecco perché la politica
deve restare fuori da luoghi come questo, e noi fuori dalle stanze
della politica”.
L’attentato fallito contro il premier palestinese Rami Hamdallah e il
suo capo dell’intelligence Majid Faraj accende lo scontro interno alla
leadership palestinese, con l’Anp che accusa Hamas. Il gruppo
terroristico al governo della Striscia di Gaza naturalmente ha
scaricato ogni responsabilità su Israele: “il nemico buono per ogni
circostanza”, spiega Repubblica. Ma la matrice jihadista appare chiara,
innegabile. “Dietro l’attentato – si legge su La Stampa – c’è
probabilmente uno dei tanti gruppi salafiti che stanno cercando di
scalzare il movimento islamista dalla Striscia, per impedire ogni
riconciliazione con Abu Mazen e attaccare con più forza Israele”.
Scrive Fiamma Nirenstein (Il Giornale): “Dal tempo della guerra del
2007 Fatah e Hamas si sono sparati, imprigionati, condannati a morte,
torturati. Oggi siamo a un’altra delle mille puntate di questo viaggio”.
In evidenza sulle pagine torinesi della Stampa i temi sollevati nel
corso dell’incontro su razzismo, antisemitismo e web organizzato lunedì
sera dall’Associazione Ex Allievi e Amici della Scuola Ebraica. “Il
fenomeno sta assumendo livelli inauditi” l’allarme di Giulio Disegni,
presidente Asset e vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane.
Il quotidiano cattolico Avvenire intervista la rabbinessa Delphine
Horvilleur del Movimento ebraico liberale di Francia in occasione
dell’uscita del suo recente saggio tradotto da Giuntina. Un testo in
cui, secondo Avvenire, l’autrice “dà prova di eccezionali doti
esegetiche, rileggendo diversi brani della Sacra Scrittura attraverso
la categoria della generazione”.
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la scomparsa del celebre scienziato
Rav Jonathan Sacks: “Hawking, la sua vita una ispirazione”
L’influente
rabbino, ancora oggi tra le voci più autorevoli dell’ebraismo mondiale.
E l’intellettuale ateo dichiarato, tra gli scienziati più noti al
mondo, con cui più volte si era confrontato. Due visioni spesso
antitetiche, ma rappresentate all’interno di un quadro di relazioni
segnato sempre da grande rispetto e stima reciproca. Anche se non erano
mancate delle tensioni. Come quando, nel 2010, in occasione dell’uscita
del libro Il Disegno Grandioso, il rabbino aveva accusato lo scienziato
di “un errore di logica”.
Nel giorno della scomparsa di Stephen Hawking, il 76enne astrofisico
inglese mancato oggi a Cambridge, colpiscono le parole dell’ex rabbino
capo d’Inghilterra e del Commonwealth rav Jonathan Sacks. “La sua vita
è stata una vera ispirazione” ha affermato il rav Sacks, ricordando con
ammirazione la battaglia di Hawking contro la malattia. Dimostrazione
viva, ha osservato, della capacità di una mente fervida di superare gli
ostacoli posti da una condizione fisica fortemente compromessa. Leggi
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pagine ebraiche - il dossier di marzo
Raccontare Gerusalemme
Era
il 1896 quando Alexandre Promio, uno dei primissimi documentaristi,
venne mandato dai fratelli Auguste e Louis Lumière a riprendere delle
"viste fotografiche animate" di molte città, in tutto il mondo.
Gerusalemme era una delle prescelte e Départ de Jérusalem en chemin de
fer - partenza da Gerusalemme in ferrovia - il risultato del suo
lavoro. Un minuto di riprese che, grazie a una cinepresa montata sul
retro di un treno, mostrano gli abitanti della città e sono uno dei
primi esperimenti in movimento, la prima ripresa di quella che allora
si chiamava Palestina. Gerusalemme, che era all'epoca sotto controllo
ottomano, era un soggetto considerato interessante, i Lumière erano
certi che il pubblico sarebbe accorso "a vedere la Terra Santa",
incuriosito anche dalla connotazione esotica del luogo. Un altro
filmato, dello stesso anno o forse dell'anno successivo, mostra la
linea ferroviaria e gli abitanti della città: la folla accanto al
treno, un cavaliere, un pope armeno, preghiere al Muro occidentale, e
tanti altri spaccati di una Gerusalemme in bianco e nero che ancora
oggi sa emozionare e commuovere. Ma le immagini antiche dei fratelli
Lumière sono solo uno degli elementi che compongono il ritratto della
città: video, documentari, immagini in movimento che sono mostrati in
questi giorni a Berlino, al museo ebraico per la grande esposizione
temporanea "Welcome to Jerusalem".
Ada Treves, Dossier Benvenuti a Gerusalemme
Pagine Ebraiche Marzo 2018 Leggi
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Ticketless - Il caso meridionale
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I
risultati elettorali confermano la drammatica emergenza della questione
meridionale, resa visibile dalla corsa ai moduli per avere subito il
reddito di cittadinanza promesso dal Movimento Cinque Stelle. In età
positivistica, al pari dell’irredentismo, della questione femminile e
del riformismo religioso, meridione e antisemitismo erano ritenute
urgenze da affrontare subito. Numeri monografici su questi drammi
politici furono progettati dalla “Voce” di Prezzolini e da
intellettuali molto, ma molto più vicini al reale dei nostri
intellettuali di oggi, così lontani dalla vita vera dei cittadini da
attardarsi in scollacciati confronti tra il corpo del Duce e i corpi di
Berlusconi, di Renzi e della Boschi (provate, per credere, a cliccare qui).
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Due della Brigata
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Sto
leggendo, in questi giorni, un bellissimo romanzo storico, "Due della
brigata", di Miriam Rebhun (Belforte Editore), nel quale l'autrice
ricostruisce, sulla base di testimonianze epistolari e ricordi
familiari, la commovente e drammatica storia dei due fratelli gemelli,
ebrei tedeschi, Heinz (suo padre) e Gugy Rebhun, che, costretti, negli
anni '30, a lasciare la Germania nazista, cercarono di costruirsi un
nuova vita in Palestina, dando entrambi, in forme diverse, un
grandissimo contributo alla fondazione dello Stato di Israele, per la
cui nascita entrambi sacrificarono, purtroppo, le loro giovani vite.
Francesco Lucrezi, storico
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Strumenti di libertà
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Nel
1966 il compositore e cantante polacco Jankiel [Jakub] Herszkowicz
registrò presso la Polskie Radio di Łódź le proprie canzoni scritte nel
Ghetto di Litzmannstadt (Łódź) prima e dopo la sua rimodulazione in
Campo di lavoro coatto; 32 sue canzoni furono pubblicate nel 1994 a
Parigi e altre 20 canzoni furono ricordate a memoria dai sopravvissuti
di Łódź e nel 1991 pubblicate nel volume Singing for Survival. Songs of
the Łódź Ghetto 1940–1945 dalla musicologa israeliana Gila Flam
(direttrice del Music Department presso la National Library of Israel
di Gerusalemme).
Francesco Lotoro
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