Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

26 marzo 2018 - 10 Nissan 5778
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Solitamente siamo comunemente portati a pensare che i rabbini si siano sempre dedicati soltanto al problema di ciò che l'ebreo deve o non deve fare. Il centro del problema sarebbe l'azione. Questo modo di percepire la tradizione rabbinica non è corretto per un occhio più attento.
Il Chassidismo si è soprattutto interessato a ciò che l'uomo deve sentire interiormente mentre agisce. Premessa fondamentale per un buon Chassid è ciò che un ebreo pensa e prova mentre agisce: solo questo è ciò che determina la qualità della sua vita religiosa nell’osservanza di una Mitzvah. Ciò che avviene nell’anima interiore è di importanza decisiva per un Chassid (Kavvanah). 
 
Leggi

Anna
Foa,
storica
In gran parte del mondo, dalle Università americane a quelle israeliane e fino allo Yad Vashem, il confronto tra i genocidi che hanno segnato il Novecento, in primo luogo la Shoah, è ormai una metodologia generalmente ammessa. Certo, purché sia un confronto serio, che analizza i tratti comuni e quelli invece discordanti di fenomeni comparabili, come i genocidi. Solo la propaganda accetta confronti tra la Shoah e il conflitto israelo-palestinese o, come in questi ultimi giorni in Italia, l’utilizzazione generica del segno nazista della stella di David.
 
Leggi

Hamas-Israele, tensioni
al confine con Gaza
Su Repubblica, in breve, si racconta il precedente bombardamento di postazioni di Hamas nella notte tra sabato e domenica dopo che era stata sabotata una barriera di sicurezza al confine. Il quotidiano segnala anche l’apprezzamento negli ambienti governativi per la nomina di John Bolton a capo della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma anche l’opinione dell’ex ministro della Difesa Shaul Mofaz. Afferma quest’ultimo: “Conosco Bolton, era ambasciatore all’Onu, cercò di convincermi che Israele doveva attaccare l’Iran. Non credo che questa cosa fosse intelligente”.

Una 85enne sopravvissuta alla retata del Vel d’Hiv è stata uccisa nel suo appartamento. Diverse le coltellate che sono state contate sul corpo carbonizzato della donna, che più volte sarebbe stata minacciata da un uomo. Per le associazioni francesi in lotta contro l’antisemitismo nessun dubbio sulla matrice del delitto, che appare simile a quello recente di Sarah Halimi (brutalmente uccisa da un giovane arabo).
Il Crif, il massimo organo di rappresentanza degli ebrei d’Oltralpe, chiede “trasparenza”. La notizia per il momento non appare su siti di informazione italiani.

Roma blindata, per questioni di sicurezza, in vista della Pasqua. È allarme in particolare per i propositi terroristici di un cittadino tunisino, anche se la famiglia smentisce con forza. Il monitoraggio è comunque intenso. “Dal 2015 a oggi – scrive il Corriere – gli obiettivi sensibili solo a Roma sono diventati più di quattromila, quattrocento dei quali principali: monumenti, basiliche, sedi diplomatiche, ministeri, ma anche luoghi di aggregazione e di culto in generale. Massima attenzione quest’anno alle processioni religiose organizzate un po’ dappertutto, anche nei centri sul litorale e dei Castelli romani”.

Grande attenzione è dedicata alla manifestazione degli studenti americani contro le armi. Il Corriere tra gli altri dedica un ritratto al 18enne Ryan Deitsch, che con il telefonino aveva ripreso i momenti salienti della strage di Parkland e che da allora è diventato presenza fissa sui media statunitensi. “18 anni, è cresciuto in una famiglia di ebrei osservanti. Dopo aver affrontato ruvidamente il senatore repubblicano Marco Rubio, è diventato interlocutore privilegiato dei parlamentari a Capitol Hill. Sta spingendo per dare una prospettiva sempre più politica al movimento. Su due livelli. Da una parte controbilanciando l’azione di lobby della Nra; dall’altra – si legge – attivando la mobilitazione degli studenti e degli insegnanti in vista del voto”.
 
Leggi

  davar
il caso dell'omicidio a parigi
L'odio antisemita colpisce ancora
Ebrei francesi chiedono giustizia

La richiesta è perentoria: trasparenza più totale, e nei tempi più rapidi.
Il Crif, massimo organo di rappresentanza degli ebrei francesi, si rivolge alle istituzioni chiedendo chiarezza sull’orrenda uccisione di una anziana donna, Mireille Knoll, che in gioventù era scampata al rastrellamento del Vel d’Hiv che fu anticamera al lager per migliaia di correligionari e che ha trovato la morte nel suo appartamento parigino dopo essere stata raggiunta da undici colpi di pugnale e bruciata viva.
Un episodio che, afferma il presidente del Crif Francis Kalifat (nell’immagine), ricorda l’uccisione appena pochi mesi fa di Sarah Halimi, un’altra anziana ebrea francese picchiata brutalmente dal vicino musulmano e poi gettata dal terzo piano della sua abitazione. La Comunità ebraica, da allora, non ha mai smesso di chiedere che di tale delitto sia riconosciuta in modo inconfutabile la matrice antisemita. Una richiesta che ha incontrato, per vari mesi, molte resistenze.
Il profilo dell’uomo che è stato arrestato subito dopo quest’altro fatto di sangue lascerebbe pensare a un’iniziativa analoga nei propositi. Non ci si vuole evidentemente sostituire a chi in queste ore sta portando avanti le necessarie indagini, viene precisato in una nota diffusa dall’organizzazione, ma è inevitabile – sostiene il Crif – “che seguiremo da vicino lo svolgimento dell’inchiesta fin quando sarà fatta luce su quanto accaduto”.
Leggi

a milano, presentata la nuova struttura
La Banca del sangue d'Israele,
il progetto per salvare altre vite

Attraverso la Banca del sangue, il Magen David Adom (Mda) copre il 97 per cento del fabbisogno di sangue degli ospedali israeliani e della popolazione israeliana in generale. Un dato che fa capire quanto sia importante il suo ruolo all'interno del sistema sanitario del Paese e quanto sia fondamentale la costruzione di una struttura in grado di funzionare anche in caso di attacchi missilistici. Da qui, l'avvio del progetto di una banca del sangue sotterranea, in grado di funzionare senza rallentamenti anche in situazioni di emergenza nazionale. Un'iniziativa unica al mondo e ambiziosa, presentata ieri anche al pubblico italiano: al teatro Puccini di Milano infatti, grazie al lavoro dell'Associazione Amici di Magen David Adom in Italia – guidata dal presidente Sami Sisa e dal vicepresidente Luciano Bassani - , la direttrice ella Banca del Sangue e dei servizi trasfusionali del Magen David Adom Eilat Shinar ha avuto l'opportunità di raccontare il progetto e l'importanza dell'organizzazione di emergenza medica nazionale dello Stato di Israele. “Attualmente la sede della nostra banca del sangue si trova a Tel Aviv. - racconta a Pagine Ebraiche Shinar, protagonista della serata milanese dal titolo Blood Brothers assieme Yonathan Yagodowski, responsabile delle relazioni internazionali del Mda, e il giornalista Yosi Yehoshua, analista militare del quotidiano Yediot Ahronoth - La struttura è stata costruita negli anni '80 e allora fornivamo 175mila unità di sangue all’anno e facevamo relativamente pochi test rispetto ad oggi sulle malattie infettive: il fabbisogno odierno da allora è salito a 250mila unità e si stima che nel 2030 salirà ancora fino a 500mila.
Leggi

la ricerca sulla comunità piemontese
Casale ebraica, la sua storia
raccontata dai matrimoni 

I cognomi sono quelli che i casalesi conoscono bene nella loro toponomastica: Ortona, Treves, Sacerdote, Carmi, Vitale... Le date al loro fianco però sono meno familiari: vanno dalla metà del 1600 ai primi anni del 1700 e raccontano vicende che si sono svolte più di 300 anni fa, probabilmente in queste stesse stanze. L'elenco proiettato nella Sala Carmi riassume infatti una delle più interessanti ricerche di Lucilla Rapetti, archivista da anni al lavoro sulle comunità ebraiche del Piemonte, che domenica 25 marzo alla Comunità di Casale Monferrato ha tenuto una conferenza incentrata sui ketubot: le carte dotali dei matrimoni ebraici.
Leggi

INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION 
Assaggi di Pesach 
Inizierà il prossimo venerdì sera la festa di Pesach, gli otto giorni in cui pane e pasta verranno sostituiti dalla matzah e dai suoi derivati. Sull’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition, l’economista errante Susanna Calimani condivide le sue dieci regole per viverla agevolmente, che includono l’assolutamente necessario acquisto di prodotti alimentari certificati casher lepesach che durante l’anno non ci si sognerebbe mai di comprare o consumare, e un approccio diplomatico alle zie che cucinano i cibi della festa. “Se due zie preparano il charoset (la composta dolce che simboleggia la malta con cui gli ebrei impastavano i mattoni durante la schiavitù egiziana ndr) con ricette differenti, assicurarsi sempre di portarne via uguale quantità da entrambe, altrimenti potrebbero capire quale preferisci. E se chiedono, la risposta è sempre la stessa: uno è cotto e contiene frutta, l’altro è preparato a crudo e contiene le noci”.
Leggi

pilpul
Oltremare - Fuochi d'artificio
I vicini fanno i fuochi d'artificio, è stato il pensiero razionale che è passato per la mia testa. D'altronde quando vivevo a Gerusalemme un paio di lustri fa, ed eravamo giusto a valle della seconda guerra del Libano, capitava spesso di sentire i botti di congratulazioni agli sposi provenire da laggiù, quella zona che nelle cartine geografiche occidentali è una massa grigia e nella realtà è la seconda metà ignota, speculare ma molto reale, della città. All'epoca sentivo anche altri suoni che si sentono all'unisono solo a Gerusalemme: le campane delle chiese che fanno a gara con i moezin, e la sirena calma e breve che marca l'entrata di shabbat. Tutti insieme, a seconda di come gira il vento, a volte in un solo pomeriggio di venerdì.

Daniela Fubini, Tel Aviv
Leggi





moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.