Paolo Sciunnach, insegnante | Solitamente
siamo comunemente portati a pensare che i rabbini si siano sempre
dedicati soltanto al problema di ciò che l'ebreo deve o non deve fare.
Il centro del problema sarebbe l'azione. Questo modo di percepire la
tradizione rabbinica non è corretto per un occhio più attento.
Il Chassidismo si è soprattutto interessato a ciò che l'uomo deve
sentire interiormente mentre agisce. Premessa fondamentale per un buon
Chassid è ciò che un ebreo pensa e prova mentre agisce: solo questo è
ciò che determina la qualità della sua vita religiosa nell’osservanza
di una Mitzvah. Ciò che avviene nell’anima interiore è di importanza
decisiva per un Chassid (Kavvanah).
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Anna
Foa,
storica |
In
gran parte del mondo, dalle Università americane a quelle israeliane e
fino allo Yad Vashem, il confronto tra i genocidi che hanno segnato il
Novecento, in primo luogo la Shoah, è ormai una metodologia
generalmente ammessa. Certo, purché sia un confronto serio, che
analizza i tratti comuni e quelli invece discordanti di fenomeni
comparabili, come i genocidi. Solo la propaganda accetta confronti tra
la Shoah e il conflitto israelo-palestinese o, come in questi ultimi
giorni in Italia, l’utilizzazione generica del segno nazista della
stella di David.
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Hamas-Israele, tensioni
al confine con Gaza
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Su
Repubblica, in breve, si racconta il precedente bombardamento di
postazioni di Hamas nella notte tra sabato e domenica dopo che era
stata sabotata una barriera di sicurezza al confine. Il quotidiano
segnala anche l’apprezzamento negli ambienti governativi per la nomina
di John Bolton a capo della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma
anche l’opinione dell’ex ministro della Difesa Shaul Mofaz. Afferma
quest’ultimo: “Conosco Bolton, era ambasciatore all’Onu, cercò di
convincermi che Israele doveva attaccare l’Iran. Non credo che questa
cosa fosse intelligente”.
Una 85enne sopravvissuta alla retata del Vel d’Hiv è stata uccisa nel
suo appartamento. Diverse le coltellate che sono state contate sul
corpo carbonizzato della donna, che più volte sarebbe stata minacciata
da un uomo. Per le associazioni francesi in lotta contro
l’antisemitismo nessun dubbio sulla matrice del delitto, che appare
simile a quello recente di Sarah Halimi (brutalmente uccisa da un
giovane arabo).
Il Crif, il massimo organo di rappresentanza degli ebrei d’Oltralpe,
chiede “trasparenza”. La notizia per il momento non appare su siti di
informazione italiani.
Roma blindata, per questioni di sicurezza, in vista della Pasqua. È
allarme in particolare per i propositi terroristici di un cittadino
tunisino, anche se la famiglia smentisce con forza. Il monitoraggio è
comunque intenso. “Dal 2015 a oggi – scrive il Corriere – gli obiettivi
sensibili solo a Roma sono diventati più di quattromila, quattrocento
dei quali principali: monumenti, basiliche, sedi diplomatiche,
ministeri, ma anche luoghi di aggregazione e di culto in generale.
Massima attenzione quest’anno alle processioni religiose organizzate un
po’ dappertutto, anche nei centri sul litorale e dei Castelli romani”.
Grande attenzione è dedicata alla manifestazione degli studenti
americani contro le armi. Il Corriere tra gli altri dedica un ritratto
al 18enne Ryan Deitsch, che con il telefonino aveva ripreso i momenti
salienti della strage di Parkland e che da allora è diventato presenza
fissa sui media statunitensi. “18 anni, è cresciuto in una famiglia di
ebrei osservanti. Dopo aver affrontato ruvidamente il senatore
repubblicano Marco Rubio, è diventato interlocutore privilegiato dei
parlamentari a Capitol Hill. Sta spingendo per dare una prospettiva
sempre più politica al movimento. Su due livelli. Da una parte
controbilanciando l’azione di lobby della Nra; dall’altra – si legge –
attivando la mobilitazione degli studenti e degli insegnanti in vista
del voto”.
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il caso dell'omicidio a parigi
L'odio antisemita colpisce ancora
Ebrei francesi chiedono giustizia
La richiesta è perentoria: trasparenza più totale, e nei tempi più rapidi.
Il Crif, massimo organo di rappresentanza degli ebrei francesi, si
rivolge alle istituzioni chiedendo chiarezza sull’orrenda uccisione di
una anziana donna, Mireille Knoll, che in gioventù era scampata al
rastrellamento del Vel d’Hiv che fu anticamera al lager per migliaia di
correligionari e che ha trovato la morte nel suo appartamento parigino
dopo essere stata raggiunta da undici colpi di pugnale e bruciata viva.
Un episodio che, afferma il presidente del Crif Francis Kalifat
(nell’immagine), ricorda l’uccisione appena pochi mesi fa di Sarah
Halimi, un’altra anziana ebrea francese picchiata brutalmente dal
vicino musulmano e poi gettata dal terzo piano della sua abitazione. La
Comunità ebraica, da allora, non ha mai smesso di chiedere che di tale
delitto sia riconosciuta in modo inconfutabile la matrice antisemita.
Una richiesta che ha incontrato, per vari mesi, molte resistenze.
Il profilo dell’uomo che è stato arrestato subito dopo quest’altro
fatto di sangue lascerebbe pensare a un’iniziativa analoga nei
propositi. Non ci si vuole evidentemente sostituire a chi in queste ore
sta portando avanti le necessarie indagini, viene precisato in una nota
diffusa dall’organizzazione, ma è inevitabile – sostiene il Crif – “che
seguiremo da vicino lo svolgimento dell’inchiesta fin quando sarà fatta
luce su quanto accaduto”. Leggi
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a milano, presentata la nuova struttura
La Banca del sangue d'Israele,
il progetto per salvare altre vite
Attraverso
la Banca del sangue, il Magen David Adom (Mda) copre il 97 per cento
del fabbisogno di sangue degli ospedali israeliani e della popolazione
israeliana in generale. Un dato che fa capire quanto sia importante il
suo ruolo all'interno del sistema sanitario del Paese e quanto sia
fondamentale la costruzione di una struttura in grado di funzionare
anche in caso di attacchi missilistici. Da qui, l'avvio del progetto di
una banca del sangue sotterranea, in grado di funzionare senza
rallentamenti anche in situazioni di emergenza nazionale. Un'iniziativa
unica al mondo e ambiziosa, presentata ieri anche al pubblico italiano:
al teatro Puccini di Milano infatti, grazie al lavoro dell'Associazione
Amici di Magen David Adom in Italia – guidata dal presidente Sami Sisa
e dal vicepresidente Luciano Bassani - , la direttrice ella Banca del
Sangue e dei servizi trasfusionali del Magen David Adom Eilat Shinar ha
avuto l'opportunità di raccontare il progetto e l'importanza
dell'organizzazione di emergenza medica nazionale dello Stato di
Israele. “Attualmente la sede della nostra banca del sangue si trova a
Tel Aviv. - racconta a Pagine Ebraiche Shinar, protagonista della
serata milanese dal titolo Blood Brothers assieme Yonathan Yagodowski,
responsabile delle relazioni internazionali del Mda, e il giornalista
Yosi Yehoshua, analista militare del quotidiano Yediot Ahronoth - La
struttura è stata costruita negli anni '80 e allora fornivamo 175mila
unità di sangue all’anno e facevamo relativamente pochi test rispetto
ad oggi sulle malattie infettive: il fabbisogno odierno da allora è
salito a 250mila unità e si stima che nel 2030 salirà ancora fino a
500mila. Leggi
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Oltremare - Fuochi d'artificio |
I
vicini fanno i fuochi d'artificio, è stato il pensiero razionale che è
passato per la mia testa. D'altronde quando vivevo a Gerusalemme un
paio di lustri fa, ed eravamo giusto a valle della seconda guerra del
Libano, capitava spesso di sentire i botti di congratulazioni agli
sposi provenire da laggiù, quella zona che nelle cartine geografiche
occidentali è una massa grigia e nella realtà è la seconda metà ignota,
speculare ma molto reale, della città. All'epoca sentivo anche altri
suoni che si sentono all'unisono solo a Gerusalemme: le campane delle
chiese che fanno a gara con i moezin, e la sirena calma e breve che
marca l'entrata di shabbat. Tutti insieme, a seconda di come gira il
vento, a volte in un solo pomeriggio di venerdì.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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