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29 Marzo 2018 - 13 Nissan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Ephraim Mirvis, rabbino capo
di
Gran Bretagna
Il nostro esilio in Egitto è iniziato con la Sinat Chinam (odio gratuito) e siamo stati riscattati attraverso la Ahavat Chinam - attraverso l'amore disinteressato, attraverso l'unità tra le nostre file.
 
Giorgio Berruto, Hatikwà
Belmonte è un isolato paese di montagna del Portogallo centrosettentrionale, a quaranta chilometri dal confine con la Spagna. Quando nel 1917 un ebreo polacco, l’ingegnere minerario Samuel Schwartz, si imbattè per caso in una comunità di criptogiudei non poteva credere ai propri occhi. Ma lo stupore degli “ebrei nascosti” di Belmonte nel momento in cui Schwartz si presentò come ebreo e raccontò dell’esistenza di comunità ebraiche in tutto il mondo fu molto probabilmente ancora più grande. Per convincerli Schwartz recitò lo Shemà e fu solo alla parola “Adonai”, l’unica ebraica che i criptogiudei di Belmonte ancora conoscevano, che li persuase.
 
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“e”
“I  blocco del processo di pace”.
 
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  davar
parigi e le parole del figlio di Mireille Knoll
In corteo contro l'antisemitismo
"Cambiamo volto alla Francia"

Migliaia di persone hanno sfilato silenziosamente a Parigi per onorare la memoria di Mireille Knoll, sopravvissuta alla Shoah, uccisa dalla violenza antisemita. “Oggi dobbiamo cambiare il volto della Francia. È tempo che finiscano gli attacchi contro gli ebrei”, le parole del figlio di Mireille, Daniel, durante la cerimonia tenutasi alla sinagoga di Tournelles. Ricordando con affetto la madre, Knoll ha invitato i presenti a pensare all'unità, a mettere da parte l'odio: “i bambini devono imparare di nuovo ciò che hanno imparato 30-40 anni fa: il rispetto per le autorità. Voglio davvero che tutto cambi”.
Durante la manifestazione, Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra Front National, e Jean-Luc Melenchon, a capo dell'estrema sinistra, sono stati contestati. "Oggi avremmo dovuto essere tutti uniti, tutta la Francia – ha affermato Daniel Knoll in risposta ai contestatori - Che importa il partito a cui si appartiene?”.
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roma ricorda mireille knoll, vittima dell'odio
"Violenza antisemita in Europa,
contrastiamo le ideologie malate"

Tempio Maggiore di Roma gremito per esprimere vicinanza agli ebrei francesi colpiti da un nuovo terribile delitto antisemita. Diversi rappresentanti delle istituzioni e molti comuni cittadini alla serata-presidio, dedicata alla memoria di Mireille Knoll.
È una “tradizione di forte solidarietà” che si rinnova, nelle parole del rabbino capo rav Riccardo Di Segni che per primo interviene ricordando la lunga scia di sangue che, nel nome di un’ideologia malata, ha colpito la comunità ebraica d’Oltralpe. Senza dimenticare “i numerosi segnali d’allarme” che arrivano da tutto il continente europeo.
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"bologna"
Incontro a Roma
con il ministro Kyenge

Il popolo ebraico Ë santo e non ha bisogno di leader) o da interessi personali (secondo RashÏ KÚrach si sarebbe ribellato dopo che era stato nominato a capo della famiglia di Kehat, sua famiglia d'origine, un'altra persona). Il popolo ebraico Ë santo e non ha bisogno di leader) o da interessi personali (secondo RashÏ KÚrach si sarebbe ribellato dopo che era stato nominato a capo della famiglia di Kehat, sua famiglia d'origine, un'altra persona).
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qui roma
L’arte e la lingua del Dialogo
A confronto lo stile e la sensibilità di autori di diversa origine e credo religioso sui temi della pace, della solidarietà, della condivisione e dell’armonia tra popoli che vivono nello stesso territorio. L’arte e il dialogo: questo il tema della tavola rotonda che ha avuto tra i relatori Omar Camiletti, Massimiliano Polichetti, Giorgio Palumbi e Luca Zevi e con cui si è conclusa ieri la terza edizione della mostra “Lo Spirituale nell’arte: Espressioni di Armonia tra le Fedi” organizzata dal Tavolo Interreligioso di Roma, con il patrocinio del Municipio II, presso il Centro Culturale Islamico d’Italia.
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qui firenze
Cattaneo, parole contro l’odio
Un folto pubblico alla Fondazione Spadolini Nuova Antologia di Firenze dove ieri pomeriggio, su iniziativa dell’Associazione Italia-Israele, è stata presentata la nuova edizione delle Interdizioni Israelitiche di Carlo Cattaneo, curata da Gianmarco Pondrano Altavilla per l’editore Castelvecchi.
Prendendo spunto da un caso concreto di intolleranza antiebraica, Cattaneo – che fu esponente di spicco della corrente democratica risorgimentale – ripercorre nella sua opera la storia delle “interdizioni israelitiche”.
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Festività pasquali, lo scambio di auguri 
“Insieme, testimoni di pace”
Consueto scambio di auguri per le festività di Pesach e Pasqua tra il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni e papa Bergoglio. “Nell’imminenza delle festività pasquali, anche quest’anno coincidenti nella data, voglia gradire cordiali auguri di serenità, gioia e pace” scrive il rabbino capo. “Nell’approssimarsi della festa di Pesach – scrive invece il papa – desidero rivolgere il più cordiale e fraterno augurio a Lei e alla comunità ebraica romana. L’Onnipotente, nella sua benevolenza, benedica e accompagni il cammino dell’amato popolo ebraico. Mentre assicuro il mio ricordo, chiedo di pregare per me. Che l’Altissimo, ci conceda di crescere sempre più nell’amicizia e di essere insieme testimoni di pace e di concordia. Chag sameach”.
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jciak
JCiak
Il popolo ebraico è santo e non ha bisogno di leader) o da interessi personali (secondo Rashì Kòrach si sarebbe ribellato dopo che era stato nominato a capo della famiglia di Kehat, sua famiglia d'origine, un'altra persona). Il popolo ebraico è santo e non ha bisogno di leader) o da interessi personali (secondo Rashì Kòrach si sarebbe ribellato dopo che era stato nominato a capo della famiglia di Kehat, sua famiglia d'origine, un'altra persona).

Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - Il percorso della libertà
Pesach ci ricorda, anno dopo anno, il lungo percorso che ci aspetta verso la libertà, materiale e interiore. Libertà profonda e consapevole, ancestrale. Una sorta di psico-DNA, che nulla ha da spartire con quello del sangue, e che io chiamo identità.
Mi perdoneranno i Maestri se dico che, per me, tra le nostre ricorrenze Pesach è, se non la più importante, certamente quella maggiormente sentita. Più di Kippur. Poco importa quale sia il livello di osservanza, che si sia religiosi e no, credenti o agnostici, che si frequenti il Tempio con maggiore o minore assiduità e convinzione. Le cene di Pesach in famiglia sono lì a perpetuare il “mistero”: l’identità appunto. Ogni anno mi domando e mi domandano il perché di tutto questo. Do risposte che quasi sempre convincono abbastanza dal punto di vista affettivo, emotivo, però lasciano irrisolto il nodo sulla razionalità del percorso.


Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - La regina di Pesach
Louis Gilrod nasce il 10 settembre 1879 a Ruizna, un piccolo villaggio in Ucraina. Frequenta il heder locale ma quando compie 12 anni, si trasferisce in America con il papà che però torna in Europa dopo poco e lasciandolo con uno zio, a lavorare come parrucchiere. Louis ha un talento naturale per il teatro ed è davvero poco interessato a tagliare e acconciare i capelli, per cui a 17 anni decide di darsi una possibilità nel mondo dello spettacolo e si avvicina a una compagnia. Comincia anche a comporre testi per canzoni e alcuni suoi testi, come Got un zayn mishpt iz gerekht, ottengono un buon successo. Ama scrivere e recitare e dopo aver ricoperto ruoli minori in alcune produzioni, entra nel grande mondo del teatro in yiddish dove oltre a salire sul palcoscenico, scrive sceneggiature. Ricordiamo ad esempio lo spettacolo di vaudeville “Tsar Nikolay un Tsharli Tshaplin (Lo zar Nikolay e Charile Chaplin) e l’operetta “Dos freylekhe itumhle” su musica di Joseph Rumshinsky, allestita al Second Avenue Theatre.

Maria Teresa Milano
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Haggadoth
Come in tante altre case, stiamo freneticamente finendo gli ultimi preparativi. Poi c'è sempre la sensazione di non aver fatto tutto per tempo, o come avremmo voluto, ma fa parte della consapevolezza che anche noi, come i nostri padri, partiamo di fretta e come il pane non lievita perché bisogna andare, così ci accorgiamo quasi all'ultimo che c'è ancora qualcosa di importante, poi manca il caffè solubile (ma troviamo una volenterosa ospite che trascorrerà con noi tutta Pesach e che stamattina lo ha acquistato apposta per portarcelo).

Sara Valentina Di Palma
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