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5 aprile 2018 - 20 Nissan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav

Ephraim Mirvis, rabbino capo
di
Gran Bretagna
Tra tutte le belle lezioni di Pesach, credo che principale sia che durante la festa guardiamo al nostro passato per trarre ispirazione per il nostro presente e il nostro futuro. […] I nostri Saggi ci dicono che  solo quando si sa dove si proviene che si può sapere dove si sta andando. Questo è il messaggio principale di Pesach - 'Zecher letziat Mitzrayim' - che dobbiamo ricordare il nostro esodo dall'Egitto e che dobbiamo trarre insegnamento dalle lezioni del nostro passato. Siamo radicati nella storia ebraica e, di conseguenza, possiamo trarre ispirazione per il bene del nostro presente e futuro ebraico.
 
Giorgio Berruto,
Hatikwa
Durante la vecchiaia trascorsa in povertà in Italia, don Isaac Abravanel compose un commento alla Haggadah di Pesach, destinato a duratura fortuna e stampato a più riprese, in particolare a Venezia, nei secoli successivi. In questi anni, i primi del Cinquecento, Abravanel era reduce da un triplice esilio, dal Portogallo, dalla Castiglia e infine da Napoli. Come Abravanel, alcune centinaia di migliaia di ebrei spagnoli e portoghesi senza più terra e beni cercavano una nuova dimora su entrambe le rive del Mediterraneo e spingendosi anche più a nord.
 
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Russia, Turchia e Iran
si spartiscono la Siria
In Israele preoccupa l’annunciata volontà del Presidente Usa Donald Trump di ritirare i soldati americani dalla Siria, proprio mentre ad Ankara, Turchia, Russia e Iran cercano un accordo per spartirsi il territorio e coordinare il proprio ruolo in Medio Oriente. Ieri infatti, nella capitale turca, si sono incontrati Vladimir Putin, Hassan Rohani e Recep Tayyip Erdogan (che in settimana, in una delle sue virulente uscite, è arrivato ad accusare Israele di essere uno Stato terrorista – Repubblica) che concordano “nel contrastare ogni agenda separatista che mini l’integrità territoriale della Siria e la sicurezza dei Paesi Vicini”, ovvero in funzione anti-curda. L’avvicinarsi delle tre potenze e il ritiro americano, sottolineano diverse analisi, rischia di essere un pericolo serio per Israele, e lo conferma la visione del segretario alla Difesa James Mattis che “da mesi mette in guardia la Casa Bianca: gli Stati Uniti devono mantenere almeno un presidio in Siria per monitorare la dinamica del terrorismo e per non lasciare ulteriore spazio all’Iran e agli Hezbollah” (Corriere). Secondo Repubblica, in Medio Oriente “la Casa Bianca si appoggia sugli storici alleati Arabia Saudita e Israele, rafforzando i legami su armamenti e difesa con Riad e quelli politici con Gerusalemme capitale e lo spostamento dell’ambasciata da Tel Aviv. Per il resto – pensa Trump – meglio uscire o quasi dall’intesa anti-nucleare con l’Iran, meglio uscire o quasi dalla guerra civile siriana e dalla lotta all’Isis, meglio uscire o quasi dal conflitto israelo-palestinese: prima di tutto l’America e per il resto facciano loro”.

Torino e i Cartoon contro il razzismo. Come raccontato sul notiziario Pagine Ebraiche 24, è stata presentata ieri a Torino la nuova edizione di Cartoon on the Bay, il festival internazionale dell’animazione cross-mediale e della tv dei ragazzi, in città dal 12 al 14 aprile. Grande attenzione sarà dedicata all’anniversario della promulgazione delle Leggi razziste del 1938: nella giornata inaugurale sarà aperta al Museo del Carcere Le Nuove, la mostra “1938-2018. Ottanta anni dalle leggi razziali in Italia” con le opere inedite di 160 disegnatori e illustratori, alla presenza della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. “Sui temi della Shoah – riporta Repubblica Torino – grande attesa anche perAnteprima assoluta ai bambini delle scuole dello special in animazione di Rai Ragazzi “La stella di Andra e Tati” che racconta la storia vera delle sorelle Alessandra e Tatiana Bucci sopravvissute al campo di sterminio di Auschwitz, presenti in sala, e per il progetto su “La bicicletta di Bartali” che parte dalla coraggiosa impresa del grande ciclista per salvare centinaia ebrei durante la Seconda guerra mondiale”.

Ultras Lazio e gli adesivi antisemiti. La procura di Roma ha chiuso le indagini un mese fa e si prepara a chiedere il rinvio a giudizio dei 14 ultrà della Lazio coinvolti nel caso degli adesivi antisemiti appicciati all’Olimpico, durante la partita Lazio-Cagliari, dello scorso 22 ottobre. Ridicola la difesa di quattro degli indagati, che di fronte al pm hanno sostenuto che si sia trattato “solo di uno sfottò tra tifosi, niente xenofobia, né antisemitismo” (Repubblica Roma).

25 aprile a Milano con Liliana Segre. Un maxischermo in piazza Duomo da cui sarà diffuso un video messaggio della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah. È quanto previsto per il prossimo 25 aprile dal comitato che a Milano si occupa di organizzare la manifestazione per la Liberazione. Il messaggio “servirà a ricordare l’importanza del contrasto culturale e ideale alla deriva razzista antisemita e xenofoba che interessa tutta l’Europa e il nostro Paese”, spiega al Giorno Roberto Cenati, presidente provinciale dell’Anpi. Tra i vessilli delle associazioni partigiane, annuncia ancora Cenati, “sfilerà anche quello della Brigata Ebraica che ha dato un contributo molto importante alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo”.

Segnalibro. Si intitola Isaiah Berlin. La vita il pensiero (Rubbettino), il lavoro dello studioso Alessandro Della Casa dedicato al grande intellettuale e filosofo ebreo di origine lettone. A presentare il lavoro di Della Casa, il quotidiano cattolico Avvenire. Nel volume si raccontano tra le altre cose i rapporti tra Berlin e il primo presidente israeliano Chaim Weizmann, con David Ben-Gurion, Winston Churchill e Margaret Thatcher.
 
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  davar
qui firenze 
Rav Sacks agli ebrei fiorentini:
“Non abbiate paura delle sfide”

“Nella vita prendete rischi e lavorate duro. E se volete essere dei leader abbiate una visione a lungo termine, non temendo di andare contro la massa. È questo che fa la differenza ed è questo che ha fatto la forza del popolo ebraico nel corso dei secoli e dei millenni. È la nostra prerogativa. E non dimenticate. Un buon leader è chi riesce ad avere attorno a sé molti seguaci. Ma per essere grandi leader, bisogna saper generare altri leader”.
Resterà a lungo nella memoria degli ebrei fiorentini l’incontro con rav Jonathan Sacks, ex rabbino capo d’Inghilterra e del Commonwealth e tra i pensatori più influenti della contemporaneità. Organizzato dalla sezione toscana del Movimento Chabad, e introdotto dal rav Levi Wolwowsky, l’incontro è stato suddiviso in due momenti. Una breve lezione del rav ispirata al messaggio di Pesach, la Pasqua ebraica. E un momento aperto alle domande del pubblico, che ha coinvolto in particolare giovani della Comunità ebraica e studenti stranieri di stanza a Firenze.
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la presidente ucei sul servizio riproposto 
"Le Iene, demonizzare Israele
è un atto irresponsabile" 

Il ruolo dell’informazione, come noto, dovrebbe essere quello di offrire una visione attenta dei fatti e che consenta a chi ascolta, vede o legge di comprendere la realtà di quel luogo non affatto lontano che si chiama Israele. Purtroppo, quando si parla dello Stato ebraico, spesso questo non succede e dispiace che una trasmissione molto seguita e molto importante, proprio per lo stile dialettico che propone, come Le Iene, si sia prestata con la puntata di ieri a realizzare un servizio altamente fazioso che restituisce orgoglio e legittimazione al gruppo terroristico di Hamas.
Nessuno nega la difficile realtà della popolazione civile della Striscia di Gaza ma il puzzle non è fatto di un solo piccolo pezzo, ma è molto più ampio, di quelli a 1000 pezzi che ti fanno impazzire prima di capire quale è perfino la cornice. Questo non si è compreso né si è capito che quel che succede in quella regione si riverbera sulle nostre vite qui in Europa, in Italia, nelle nostre belle piazze. Ogni valutazione della vita nella Striscia, restituita all’autorità palestinese 13 anni fa, non può prescindere da un’indagine sulle responsabilità di chi controlla internamente la Striscia e sulla leadership di Hamas in particolare, di chi intende riportare l’onda di terrore all’interno di Israele e e su tutta la sua popolazione civile, e di chi, assieme ad altri leader nella regione ieri fieramente riuniti, concorre a spegnere ogni speranza di democrazia in altri Paesi del Medio Oriente.
Peccato che tutto questo nel servizio delle Iene non emerga. Dispiace non perché dobbiamo difendere le ragioni di Israele e di come cerca di difendersi ma per fare comprendere agli Italiani cosa significano veramente le parole “terrore”, “radicalizzazione”, “odio” che si sono già fatte notare più volte in Europa e minacciano anche l’Italia. Si è scelto di dare spazio a ricostruzioni unilaterali, con l’obiettivo di demonizzare Israele, le sue istituzioni, il suo esercito, attraverso un racconto di famiglia, ricorrendo ancora una volta a valori, unità di misure ed esperienze di vita quotidiana europea per generare pietà. È proprio questo quello che loro desiderano per poter silenziosamente proseguire la semina di odio e lo scavo di tunnel, con la complicità delle istituzioni internazionali ed europee.

Noemi Di Segni,
Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
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il messaggio dall'intelligence israeliano
Gaza, Israele avvisa Hamas: 
"Non tolleriamo provocazioni"

Israele non è disposto ad accettare ulteriori “provocazioni” da parte del movimento terroristico di Hamas lungo il confine con Gaza e anche domani verrà mantenuta una politica di “tolleranza zero” verso la “Marcia del ritorno”. Questo il messaggio affidato dal capo dello Shin Bet – i servizi di sicurezza interna israeliani – Nadav Argaman al capo dei servizi egiziani Kamal Abbas, da riferite al gruppo terroristico che controlla l'enclave ai confini con Israele. La comunicazione riguarda gli scontri iniziati lo scorso 30 marzo presso la linea di demarcazione tra la Striscia di Gaza e lo Stato ebraico, il quale teme che le proteste possano fornire il pretesto per compiere attacchi terroristici. Dall'inizio delle proteste – previste in modo massiccio anche per domani – sono 18 i palestinesi rimasti uccisi e il World Jewish Congress ha prodotto un video per spiegare la situazione e come Hamas domini con il terrore la Striscia.
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sport - la Firenze-Assisi per Bartali
“Gino, un eroe di Israele”
“Non potevamo mancare. È un Giro che è stato pensato anche per Gino, il nostro eroe”.
Per il terzo anno consecutivo una rappresentanza della Israel Cycling Academy, la prima squadra professionistica israeliana di ciclismo, ha affrontato la tratta da Firenze ad Assisi che vide protagonista Gino Bartali nei mesi più bui. A poche settimane dalla partenza del Giro, che prenderà il via da Gerusalemme anche per onorare la figura del ciclista fiorentino “Giusto tra le Nazioni” dal 2013, è stato uno dei corridori israeliani della rosa della Academy, che parteciperà alla corsa rosa grazie a una wild card, a guidare il gruppetto di atleti e sostenitori in questo percorso di Memoria e consapevolezza. “Sempre bello tornare qua, ha tutto un significato speciale” dice Aviv Yechezkel. Annuisce Sylvan Adams, presidente onorario del comitato della grande partenza del Giro da Israele, anche lui sui pedali.
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La Comunità ebraica di Genova 
“Patrocinio a neofascisti,
iniziativa che preoccupa”

“Seria” e “grave” la preoccupazione espressa dalla Comunità ebraica di Genova per la decisione assunta dal Municipio Medio Levante di sostenere la concessione di patrocinio e dell’uso di sale pubbliche da parte del Comune del capoluogo ligure all’associazione Il Ramo d’Oro. Una realtà che, si legge in una nota, “si caratterizza per posizioni revisioniste e vicine all’ideologia fascista”. La Comunità ebraica ha quindi espresso apprezzamento al gruppo consiliare del Partito Democratico “per aver segnalato tempestivamente la questione” e all’assessore Serafini “per essere intervenuta con decisione e aver prontamente chiesto la revoca del sostegno istituzionale”.
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Il riconoscimento ad Adachiara Zevi 
“Italia e Germania, la Memoria promuove la pace tra le nazioni”
Conferito ad Adachiara Zevi, storica dell’arte e curatrice di molte iniziative dedicate al rapporto tra arte e Memoria, a partire dall’apposizione di quasi trecento pietre d’inciampo a Roma, il cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania.
Ad assegnarle il prezioso riconoscimento l’ambasciatrice Susanne Wasum-Rainer, che nel suo intervento ha sottolineato la partecipazione attiva della Zevi “alla creazione di una cultura della memoria italo-tedesca e di un futuro all’insegna di pace e rispetto tra le nostre due nazioni, ma anche in Europa e in tutto il mondo” e ha inoltre ricordato il sentiero tracciato in tal senso genitori, Bruno e Tullia Zevi. “Una famiglia straordinaria con una storia commovente” ha detto la diplomatica.
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110 e lode con una tesi sulle fakenews
Alice mazal tov!
Un grande mazal tov ad Alice Fubini, collega e preziosa collaboratrice della redazione giornalistica dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, per la laurea in comunicazione pubblica e politica conseguita quest'oggi all'Università degli Studi della sua città.
La sua tesi, sul tema "Fake news. Analisi del fenomeno tra misinformation, disinformation, entertainment e propaganda", ha ottenuto 110 lode con lode e menzione d'onore.

jciak
L’alba della rivoluzione
La rivoluzione è giovane, annuncia la locandina. Basta guardarsi attorno e viene da ridere (o piangere, dipende dei gusti). Ma il lancio de Il giovane Marx, da oggi nelle sale, spinge con decisione l’acceleratore sulla giovinezza: come stato d’animo rivoluzionario oltre che dato anagrafico dei due protagonisti Karl Marx e Friederich Engels che, come nota il regista Raoul Peck, non avevano nemmeno trent’anni quando, nel bene o nel male, iniziarono a cambiare il mondo. Benché intrigante nella premessa, l’idea di raccontare la loro amicizia prima che entrambi diventassero famosi - dal secondo incontro nel 1844 al 1848, anno della pubblicazione del Manifesto del Partito comunista - finisce però per scivolare sulla sua stessa raffinata complessità.

Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - Il veleno mediatico
Breve preambolo: accennerò all’ultima tragedia di Gaza, ma non è del fatto in sé che intendo parlare. Sulla vicenda credo – come d’altronde molti israeliani e i vertici dello Shin Bet, l’intelligence interna – che da parte dell’IDF ci sia stata una over reaction, esattamente come penso che chi incita e spinge uomini, donne, e perfino qualche vecchio e qualche bambino a comportarsi come fossero soldati di un vero esercito in grado di invadere e magari riprendere simbolicamente quella che si ritiene essere la propria terra sia un atto di criminale cinismo politico. Aggiungo che la partecipazione assai scarsa della popolazione alla “marcia” è un’ulteriore prova di quanto Hamas rappresenti sempre più un regime dittatoriale islamofascista che gioca al massacro con il suo popolo (a Gaza ci sono quasi due milioni di persone, Hamas ne ha portate “in piazza” solo 35000, cioè gli affiliati).

Stefano Jesurum, giornalista
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La sera diversa
In che cosa questa sera è diversa da tutte le altre sere? Quest'anno sicuramente anche per un altro aspetto: la prima parte del Secondo Seder svoltosi in Comunità ebraica a Firenze è stato tenuto dai bambini del Talmud Torah.
Se gli anni passati i bambini erano infatti protagonisti di un Seder didattico nei giorni precedenti i Moadim, all'interno delle loro ore di lezione e alla presenza dei soli morim e morot, quest'anno bambini e ragazzini dai sei ai dodici anni sono stati i protagonisti non solo per intonare Ma Nishtanà o i canti collettivi, ma ognuno di loro si è preparato in modo che, sino alla cena, tutto il canto dell'Haggadà fosse da loro condotto, mentre gli adulti ascoltavano attenti e partecipi.


Sara Valentina Di Palma
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