Paolo Sciunnach, insegnante |
Santi dovete essere, perché Santo sono Io,
il Signore vostro D-o. (Levitico 19, 2)
Il verso può essere letto così: Santi dovete essere, affinché Santo sia
Io.
Oppure: Santi dovete essere, perché Santo sono Io? Il Midrash commenta:
Io Sono Santo, ma mi sono forse reso Santo da Me Stesso? No. Io vi
santifico con i miei precetti e voi in questo modo renderete Me Stesso
Santo.
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Anna
Foa,
storica |
Piccoli nazionalismi crescono. In mancanza
di una risposta politica efficace la crisi del nazionalismo catalano ha
avuto una risposta in Spagna sul terreno culturale o pseudo tale con il
nascere di una profonda revisione della storia spagnola. Per ora ad
essere messa sotto accusa è l’immagine della Conquista come sterminio
di massa della popolazione dell’America Latina. Un’immagine manovrata
dai nemici della Spagna, inglesi e olandesi, affermano gli storici
recentemente riunitisi nella Fundacion de Civilizacion Hispanica. Per
ora, inoltre, a differenza che in Polonia, non ci sono proibizioni agli
studiosi. Ma a quando la rivalutazione delle leggi di limpieza de
sangre (iniziate a metà Quattrocento) e dei roghi dei marrani? Per non
parlare, naturalmente, del Generale Franco! Così anche la Spagna si
allinea, purtroppo, agli umori di questa Europa sempre meno europea,
sempre più nazionalista.
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I 70 anni di Israele
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Grande attenzione sui quotidiani italiani
per l’inaugurazione oggi dell’ambasciata degli Stati Uniti a
Gerusalemme: il premier Benjamin Netanyahu ha ringraziato il presidente
Trump per aver “fatto la storia” ed esortato i diplomatici presenti
all’evento a “spostare le proprie ambasciate a Gerusalemme, perché
avvicina la pace”. Per il consigliere per la Sicurezza nazionale
americano John Bolton il trasferimento equivale a ”riconoscere la
realtà”, e “riconoscere la realtà significa rafforzare le possibilità
per la pace” (La Stampa). “La storia passa da Gerusalemme”, scrive il
Giornale mentre secondo Fabio Nicolucci (Mattino) lo spostamento
dell’ambasciata Usa costituisce una rottura che può cambiare gli
equilibri in Medio Oriente. Un evento che coincide con l’anniversario
della dichiarazione d’indipendenza d’Israele pronunciata da David Ben
Gurion: sono passati 70 anni da allora, ricorda il filosofo francese
Bernard-Henry Lévy che, in un editoriale a tutta pagina sul Corriere,
spiega le ragioni per cui Israele è da celebrare: “Per fare una
democrazia, occorre una cultura democratica? Cultura che di Israele i
pionieri russi, o centro-europei, o tedeschi, o arabi non avevano.
Eppure.. Miracolo israeliano. Prodigio di un legame sociale che
poggiava sul nulla. Meraviglia di una lingua morta, reinventata e
ravvivata. Nessuna democrazia, si dice ancora, resiste allo stato
d’eccezione della guerra. Salvo Israele”. “Esiste – aggiunge Levy – un
altro luogo del mondo in cui il famoso ‘diritto di criticare Israele’
sia esercitato meglio che in Israele? Esiste una Ong più accanita di
‘Breaking the Silence’ nel denunciare l’uso sproporzionato della forza?
Una democrazia dove una minoranza ostile al principio guida del Paese –
‘il sionismo’ – goda di tutti i propri diritti civili?”.
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inaugurata
l'ambasciata usa a gerusalemme
'Stati
Uniti-Israele, legame unico'
Ma
a Gaza la situazione precipita
Gli
Stati Uniti inaugurano ufficialmente in queste ore la loro ambasciata a
Gerusalemme. Alla presenza delle massime autorità israeliane, tra cui
il Presidente Reuven Rivlin e il Primo ministro Benjamin Netanyahu, la
delegazione Usa guidata dal vicesegretario di Stato americano John
Sullivan ufficializza il trasferimento del corpo diplomatico americano
da Tel Aviv alla capitale (nel quartiere di Arnona): un momento che
Netanyahu – che assieme a Rivlin, Sullivan, e all’ambasciatore degli
Stati Uniti in Israele David Friedman è tra gli oratori della cerimonia
– ha definito storico. L’annuncio dell’apertura dell’ambasciata, dato
da Friedman, è stato accolto da un lungo applauso.
Ma mentre a Gerusalemme il clima è di festa, al confine con la Striscia
di Gaza la situazione è di altissima tensione: migliaia di palestinesi
stanno partecipando alla marcia di protesta indetta da Hamas e, secondo
fonti palestinesi, almeno 45 manifestanti sono stati uccisi in scontri
con l’esercito israeliano. Il portavoce dell’esercito israeliano Ronen
Manelis ha detto che il numero di manifestanti vicino alla barriera di
sicurezza è “senza precedenti”, ma ancora inferiore a quello che Hamas
avrebbe voluto e previsto.
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al
salone di torino con pagine ebraiche
"Nel
Talmud la nostra identità"
“Tutto
ciò che gli ebrei sono oggi, sta nelle pagine di questo testo. Come e
perché osserviamo le feste, lo Shabbat, la Kashrut, tutte le altre
norme. La base dell’osservanza è nel Talmud, pilastro imprescindibile
dell’identità ebraica”.
Così a Pagine Ebraiche rav Gianfranco Di Segni tracciava la grande
sfida della traduzione in italiano del Talmud babilonese e in
particolare i contenuti del Trattato Berakhòt. Una traduzione curata
dallo stesso rav Di Segni, parte di un progetto di di cui hanno
discusso al Salone del Libro di Torino rav Gadi Piperno, project
manager del Progetto Talmud, il rabbino capo di Torino rav Ariel Di
Porto e Mario Patrono, giurista e membro del Consiglio di
Amministrazione del Progetto Talmud. A coordinare il dibattito, il
direttore della redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Guido Vitale, che ha ricordato in apertura il grande valore simbolico
della traduzione per l’ebraismo italiano.
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al
salone di torino con pagine ebraiche a
"Un
grande successo dei libri"
Case
editrici soddisfatte, affluenza enorme, un successo evidente sin dagli
ingressi, dove le sono state continue dal mattino a poco prima
dell’orario di chiusura. I dati ufficiali sulla trentunesima edizione
del Salone del Libro di Torino verranno annunciati nella conferenza
stampa finale, prevista nel tardo pomeriggio, ma sono stati intanto
presentati i risultati di una serie di ricerche promosse dal’Università
di Torino in occasione della scorsa edizione.
A pochi anni dallo studio dedicato al caso Pordenonelegge, che nel 2014
per la prima volta in Italia ha rilevato l’impatto economico di un
festival culturale sul territorio, dimostrando come le ricadute possano
essere nettamente superiori ai contributi stanziati per l’evento, e in
corrispondenza con il decimo anno di presenza di Pagine Ebraiche, il
giornale dell’ebraismo italiano, ospitato come sempre nell’area di
massima visibilità, sono stati presentati i dati sull’impatto
socio-economico del “SalTo”.
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qui
ferrara - l'incontro
Ebraismo,
tra etica e mitzvot
Una
lezione da record, quella tenutasi ieri pomeriggio al Museo Nazionale
dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara per il ciclo
“Fondamenti di ebraismo”, il progetto di formazione e di educazione
promosso dall’UCEI, sotto la direzione di rav Roberto Della Rocca e
Dario Calimani. A seguire l’intervento di rav Alberto Sermoneta,
rabbino capo della Comunità ebraica di Bologna, non c’era, infatti,
solo il folto pubblico presente al Meis, comprese tre classi della
scuola ebraica di Roma, ma anche quindici Comunità collegate in diretta
streaming e gruppi di ascolto in Italia e a New York, senza contare i
partecipanti via Facebook.
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informazione
- international edition
Antisemitismo,
indagine al via
Una
nuova indagine sull’antisemitismo in Europea promossa dall’Agenzia dei
Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (Fra) e focalizzata sulla
percezione del fenomeno da parte delle stesse popolazioni ebraiche. È
con questa notizia che si apre l’odierna uscita di Pagine Ebraiche
International Edition. Ancora una volta fra gli esperti coinvolti
nell’indagine è il demografo italo-israeliano Sergio Della Pergola,
come già nel corso del precedente studio realizzato cinque anni fa.
Così il questionario diffuso tra le comunità ebraiche di diversi paesi
– oltre a quelle di Italia, Francia, Belgio, Germania, Regno Unito,
Svezia, Ungheria, Romania e Lettonia, già coinvolte nel 2013, si
aggiungono Austria, Danimarca, Olanda, Polonia e Spagna – può essere
compilato online anche attraverso il portale www.moked.it.
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Oltremare
- Feste
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Quando
Tel Aviv e Gerusalemme, nella loro lontananza siderale, si incontrano.
E non certo grazie al treno veloce, al quale nessuno ormai crede più,
come una specie di babbo natale dopo i sette anni. Oggi per esempio,
nel giro di poche ore ci saranno uno a monte e uno a valle due
festeggiamenti di categoria e portata quanto possibile diversa che
hanno in comune solo il fatto di essere profondamente e felicemente
israeliani.
Nel pomeriggio si inaugura la molto anelata ambasciata americana a
Gerusalemme, e sono ormai settimane che tutti i media ne parlano:
evento storico tanto quanto politico, pura espressione di re Trump, che
con il suo penchant per l’antidiplomazia fa cose che nessuno osa
contraddire (un meccanismo che ha un che di liberatorio per adesso, ma
si vedrà quando poi Trump presenterà il conto di tanta benevolenza
quanto Bibi e gli altri saranno ancora allegri e festanti). La
cerimonia sarà sobria, fanno sapere gli americani.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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