Pierpaolo
Pinhas Punturello, rabbino
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Il
quarto verso della parashà di questa settimana ci insegna che la menorà
era fatta di un unico pezzo di oro ( Numeri 8,4). Sarà anche banale
pensare che la menorà, il nostro simbolo più antico e forse più famoso,
ha sette braccia diverse e distanti l’una dall’altra, dalla sinistra
estrema alla destra estrema, ma è composta da un unico pezzo d’oro.
Forse in questa essenza esiste il segreto per superare le nostre
tensioni interne.
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
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Come
in ogni fase di transizione, per interpretare quel che accade bisogna
compiere un esercizio di astrazione. Gli psicologi lo chiamano “terza
posizione”. Tentare cioè di leggere il momento di emergenza guardandolo
dal di fuori. Suggerisco alcune precauzioni: guardare alla storia
dell’Italia nel lungo periodo, collocare il governo italiano nel
contesto internazionale (e nelle sue dinamiche), valutare con sguardo
il più possibile neutro i numeri della crescita economica e i
fondamentali dell’economia del paese. In poche parole, tentare di
diventare insensibili alle parole e ai concetti della dialettica
elettoralistica che a tutti gli effetti si sono dimostrati falsità,
pronunciate da chi sapeva di mentire. Ora la prova del governo risponde
ad altre regole e se ne vedranno delle belle.
Più di cent’anni fa il ministro Sonnino in una situazione simile (ma
con gravi lutti alle spalle) aveva lanciato l’idea provocatoria ma
forse necessaria di “tornare allo Statuto”. Oggi abbiamo la
Costituzione, per fortuna. Torniamo alla Costituzione, allora, e
ripartiamo da lì.
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Il giorno del giuramento
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Inizia oggi, con il giuramento alle 16 al Quirinale, l’esperienza del governo Giuseppe Conte a trazione grillino-leghista.
Dal 4 marzo al via libera delle scorse ore, scrive il Corriere, un
percorso decisamente tortuoso. E un futuro che resta non semplice da
decifrare.
“È una soddisfazione senza trionfalismi quella di Sergio Mattarella
dopo un’estenuante traversata nel deserto. Tre mesi lunghissimi. Tra
tatticismi, speculazioni, inganni, veleni come lava incandescente,
girandole di formule e nomi, manovre segrete, diktat, sospetti,
cannibalismi, rincorse di ambizioni, assalti, retromarce e soprattutto
– si legge in una ricostruzione del quirinalista Marzio Breda – i
fantasmi dello spread e delle urne aperte d’estate”. Un gorgo che,
viene ancora detto, “ha inghiottito procedure e prassi mettendo il
sistema in torsione e culminato nel paradosso per cui, da mercoledì a
ieri, abbiamo avuto addirittura tre premier”.
Sottolinea Marcello Sorgi, su La Stampa: “I principali obiettivi del
‘contratto’ su cui è fondata l’alleanza sono fuori dalla realtà,
l’ambizione, di cui i novelli ministri non hanno fatto mistero nei
giorni scorsi nelle loro frequenti apparizioni in tv, è quella di usare
i ministeri anche per fare propaganda, nel tentativo di dimostrare che
le idee sono chiare, i programmi altrettanto, e se non riusciranno a
realizzarli la colpa non sarà loro”. Un tipo di impostazione che,
scrive Sorgi, “potrebbe portare il nuovo governo rapidamente a
confliggere con i partner tradizionali e la storica collocazione
europea e occidentale dell’Italia”.
“I populisti al governo” titola Repubblica.
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Leggi
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qui roma - conclusi i lavori dell'ihra "La Memoria costruisce il futuro"
Immagini
dell’Osservatorio Solare della NASA, video storici provenienti
dall’archivio delle Teche Rai, l’ensemble PMCE dell’Auditorium di Roma
e i solisti del coro Auditivvokal di Dresda. E le immagini, mute, di
Liliana Segre che dialoga con elementi sonori e visivi apparentemente
eterogenei, a costituire un mosaico potente ed emozionante. Questo e
molto altro è “Giobbe”, l’opera di difficile definizione che è stata
proposta in anteprima ai rappresentanti delle istituzioni e alle
delegazioni dei 31 paesi membri della International Holocaust
Remembrance Alliance, riunitisi a Roma per la prima plenaria
organizzata nell’anno di presidenza italiana. Una serata aperta dai
discorsi della Presidente UCEI Noemi Di Segni, di Sandro De Bernardin,
Presidente IHRA e della Ministra dell’Istruzione uscente Valeria Fedeli
nella cornice delle Terme di Diocleziano, cornice ideale per l’opera di
Yuval Avital, prodotta con il sostegno del Miur, dell’Università e
della Ricerca e della Regione Lazio, promossa da Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane e curata da Marilena Citelli Francese e Viviana
Kasam. Leggi
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2 giugno - l'iniziativa al consiglio di stato "Dal 1938 alla Costituzione,
consapevolezza da difendere" Alla
vigilia della Festa della Repubblica un’occasione di consapevolezza e
incontro nel segno della Memoria come elemento imprescindibile per il
futuro.
A Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato, decine di studenti da
tutta Italia si sono confrontati su alcuni anniversari che
caratterizzano il 2018: gli 80 anni dalla promulgazione delle Leggi
Razziste e i 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione.
Diritti negati, diritti riacquisiti. Un percorso di approfondimento,
nel mondo della scuola, anche nel segno del concorso “Senza Memoria non
c’è futuro” promosso insieme al Miur e che ha tra i suoi vincitori gli
alunni della scuola ebraica di Torino grazie a un fumetto ispirato alla
testimonianza di Elena Ottolenghi (a guidare la delegazione presente a
Roma il coordinatore educativo-didattico Marco Camerini).
“Non si entra nel futuro, se non guardando al passato”. Cita Alexis de
Tocqueville il Presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno nel
suo intervento. E a proposito della Costituzione parla di quella scelta
come di “un impegno strategico contro il fascismo”. Il senso del
ricordo odierno, aggiunge poi, è quindi nella riflessione su come
queste memorie “siano diventate carne viva della nostra storia” e sulla
loro incisività “nei nostri comportamenti”:
“La Costituzione – afferma Pajno – è la base, è la linfa del nostro
sistema. Ci dice che la legalità è un valore fondamentale, ma che la
legalità senza valori non funziona. Va esattamente nel senso contrario,
come nel caso delle Leggi del ’38. Oggi possiamo dire che quella fu una
falsa legalità”.
Ottanta anni dopo, ha spiegato la Presidente UCEI Noemi Di Segni, “vi è
ancora necessità per l’Italia, e per le istituzioni preposte, di fare
un profondo esame delle proprie responsabilità e quelle del regime
fascista. Un esame di responsabilità morali ma anche legali che la
storia e l’Italia repubblicana hanno solo in parte giudicato o
ricercato”. Leggi
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c'è tempo fino al 9 giugno per partecipare
Antisemitismo, l'indagine UE
"Una ricerca indispensabile"
Ancora
qualche giorno (lo studio si chiuderà il 9 giugno) per partecipare alla
nuova indagine sull’antisemitismo in Europa promossa dall’Agenzia dei
Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (Fra), focalizzata sulla
percezione di questa minaccia da parte delle stesse comunità ebraiche.
Un invito alla partecipazione arriva anche dalla Presidente UCEI Noemi
Di Segni, che dice: "La narrazione di ciascuno di noi è un valore
aggiunto, in ragione di qualsiasi vissuto – privato, istituzionale o
professionale – che possiamo rappresentare e, quindi, vi invito a
dedicare uno spazio del vostro tempo a questo indispensabile lavoro di
ricerca sulla base del quale potremo tutti maturare conclusioni e
adottare iniziative ben fondate".
Per partecipare vai sul sito http://www.eurojews.eu
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qui padova - la serata Israele, una festa in musica “Shalom
Israel – 70 anni di Israele”. Una festa tra musica e teatro, promossa
dal presidente dell’Associazione Italia-Israele di Padova Enrico Conte,
con il coinvolgimento della sezione veneziana e il patrocinio di
Comune, Comunità ebraica locale e Conservatorio C. Pollini, per
celebrare l’anniversario.
Per la parte musicale sul palco il clarinettista M° Salvatore
Baronilli, del Conservatorio, direttore artistico della serata, e il
violinista M° Elio Orio con gli allievi del Conservatorio stesso.
Assieme a loro hanno suonato i componenti dello Shirè Miqdash, ensemble
fondata e diretta da rav Adolfo Locci, rabbino capo di Padova. Leggi
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Le statistiche e le idee
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Sono
un “ebreo con una istruzione più elevata” per la mia laurea a pieni
voti presso il Politecnico di Torino? Non posso nemmeno dichiarare “un
alto grado di osservanza” che davvero manca, eppure ho partecipato
attivamente alla vita comunitaria della mia città.
Questo contraddice i risultati della “ricerca voluta alcuni anni fa
dall’Ucei”, così come presentati giovedì su questo notiziario, ma, si
sa, le statistiche non si fanno oggi per ieri, e, per essere veritiere,
devono rispondere a ben precise regole matematiche e, chi non le
conosce, non può oggi esercitarsi in quella scienza esatta. So che
faccio parte di quella da alcuni definiti “maggioranza silenziosa”, ma
che giovedì è stata definita piuttosto “una minoranza nella minoranza,
altro che maggioranza silenziosa”.
Emanuel Segre Amar
Leggi
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Mezzi e messaggi |
La
settimana scorsa non facevo passare mezz’ora senza attaccarmi a
internet, radio e tv per capire se sarebbe nato un governo, se si
sarebbe andati a elezioni anticipate, come sarebbe finito lo scontro
istituzionale senza precedenti che si stava verificando. Poi sono
andata in viaggio e per qualche giorno non ho avuto grandi possibilità
di accesso alle notizie; ora vedo che siamo tornati più o meno allo
stesso punto di una settimana fa, quando sembrava imminente la nascita
del governo Conte. Non so se nel futuro dovrò raccontare che essendo in
gita scolastica ho perso una settimana fondamentale nella storia
italiana dopo la quale nulla è stato più come prima oppure se, come
credo e spero, questa settimana sarà stata solo una strana parentesi
che nessuno ricorderà. In questo caso l’assenza di informazioni si
rivelerebbe del tutto irrilevante.
Anna Segre, insegnante
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Comunicazione e istruzione |
C’è
un culto dell’ignoranza negli Stati Uniti, e c’è sempre stato. Una vena
di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra
politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia
significhi “la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza” […]
Ora abbiamo un nuovo slogan da parte degli oscurantisti: “Non fidarti
degli esperti”! […] Abbiamo anche una nuova parola d’ordine per
indicare chi ammiri la competenza, la conoscenza, l’apprendimento e
l’abilità, o che voglia diffonderli. Persone di quel tipo sono chiamate
“elitisti”. Questa è una delle più divertenti parole d’ordine mai
inventate.”
Queste parole di Isaac Asimov, pubblicate nel 1980 su Newsweek, in una
riflessione su comunicazione mediatica e diritto all’istruzione e al
sapere negli Stati Uniti, acquistano forse un valore più chiaro negli
ultimi tempi.
Francesco Moises Bassano
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