Giuseppe Momigliano,
rabbino
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Nella
Parasha di Khukkat troviamo narrati gli episodi della morte di Miriam e
di Aharon; il midrash, riportato nel Talmud (Taanit 9 a), definisce
Mosè, Aron e Miriam come i "parnasim tovim" coloro provvedevano per il
bene d'Israele e grazie ai cui meriti il Signore non faceva mancare al
popolo l'acqua, cioè il pozzo, il cibo, ovvero la manna, le nubi della
gloria divina che guidavano gli ebrei nel deserto. L'acqua si trovava
per merito di Miriam, venne meno con la sua morte ma ritorno' ancora
per merito di Aron; la colonna di nubi della gloria accompagnava
Israele per merito di Aron, svanì con la sua morte ma ritornò ancora
per merito di Mosè.
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Davide
Assael,
ricercatore
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"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari…" Ed abbiamo detto tutto. Non c’è altro da aggiungere.
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Presidente del Consiglio:
No a censimento etnico
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L’intenzione
di dar vita a un censimento della popolazione rom da parte del ministro
dell’Interno continua a tenere banco. Nell’opinione pubblica, ma anche
tra le diverse anime del governo. Spicca tra gli altri l’intervento del
Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che in serata ha affidato il
suo pensiero a una nota: “Nessuno – vi si legge – ha in mente di fare
schedature o censimenti su base etnica, che sarebbero peraltro
incostituzionali in quanto palesemente discriminatori. Ben vengano
invece iniziative mirate a verificare l’accesso dei bambini a scuola”.
Scrive al riguardo il Corriere: “Il destinatario non nominato è Matteo
Salvini, che lunedì aveva appunto parlato di ‘censimento’ dei rom. Ma
lui, il ministro dell’Interno non si scompone e anzi parla di ‘governo
granitico’”.
Intervistato da Repubblica, il presidente del Parlamento europeo
Antonio Tajani afferma: “La legge è uguale per tutti, chi delinque deve
essere punito ma non perché è rom. Non ci può essere una discriminante
basata sull’etnia o sull’appartenenza a una comunità”.
Del tema si parla anche su molti giornali locali. In particolare in
Toscana, dove il governatore Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Dario
Nardella stanno promuovendo una iniziativa nazionale contro il
razzismo. “Applaudire a dichiarazioni come quelle di Salvini significa
aver dimenticato quello che è successo in un passato ancora recente”
dice Enrico Fink, direttore artistico del Balagan Cafè, a Repubblica
Firenze. “I fantasmi del ’38 sono vivi” scrive l’antropologo ed ex
consigliere comunale Ugo Caffaz sul Corriere Fiorentino.
Gli Stati Uniti, attraverso il segretario di Stato Mike Pompeo e
l’ambasciatrice Nikki Haley, hanno annunciato la loro uscita del
Consiglio dei diritti umani dell’Onu. Spiega il Corriere: “La
decisione, nell’aria da diverso tempo, è accompagnata dall’accusa di
ipocrisia rivolta a un organismo che l’amministrazione Trump ritiene
pervaso da un pregiudizio verso Israele”. Repubblica segnala invece la
riapertura di uno scontro tra il governo israeliano e i rappresentanti
delle chiese cristiane, dopo la clamorosa chiusura del Santo Sepolcro
dello scorso inverno per protesta contro alcune iniziative di natura
fiscale. “Purtroppo – scrivono i leader cristiani in un messaggio
comune – certi elementi del governo di Israele stanno ancora cercando
di promuovere provvedimenti divisivi, razzisti e sovversivi”.
Ferma, in febbraio, la reazione del sindaco di Gerusalemme Nir Barkat.
“A qualcuno – si chiedeva – sembra ragionevole che aree commerciali
come alberghi, sale da pranzo e altre attività siano esenti da imposte
comunali solo perché appartengono alle chiese?”.
Arrestato il 73enne milanese che, in diverse circostanze, aveva
perseguitato un esponente della locale Comunità ebraica a colpi di inni
fascisti e saluti romani. “L’escalation di intolleranza – scrive La
Stampa – per fortuna non si è mai tradotta in un’aggressione fisica, ma
ha spinto l’uomo a denunciare le molestie, anche perché si è reso conto
che si trattava della stessa persona che vedeva bazzicare spesso tra
corso Vercelli e piazza Piemonte, una zona a due passi dal centro”.
L’uomo è stato denunciato per molestia e ingiuria, aggravata dalla
finalità di discriminazione e odio etnico, razziale o religioso.
Al via sabato sera, con la Notte della Cabbalà, l’11esima edizione del
Festival di Cultura Ebraica a Roma. Il dorso romano del Corriere, nel
presentare l’iniziativa, riporta le parole di una delle curatrici: “È
l’anno del cambiamento: dalla letteratura, allarghiamo l’orizzonte al
teatro, e alla cultura millenaria della comunità ebraica romana. Non
mancherà il cinema, e ci soffermeremo sui temi del tempo e
dell’innovazione” ha detto ieri Raffaella Spizzichino nel corso della
conferenza stampa di presentazione del festival, quest’anno denominato
Ebraica.
“In anni in cui si tende a chiudere, la nostra dimensione è l’apertura,
per condividere e creare futuro” il messaggio della presidente della
Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, riportato dal Messaggero.
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il brano dei finzi contini - opinioni a confronto
Bassani e i valori costituzionali,
una Maturità che lascia il segno
“Il
brano tratto dal libro di Giorgio Bassani che racconta l’emarginazione
degli ebrei italiani dopo le Leggi del ’38, ma anche la proposta
sull’articolo 3 della Costituzione che sancisce il principio di
uguaglianza. Due temi che vanno insieme e che vanno onorati e
rispettati”.
Liliana Segre, Testimone della Shoah e senatrice a vita, sottolinea il
valore delle tracce del tema della Maturità di quest'anno, che vanno
dalla Costituzione al brano tratto dal Giardino dei Finzi Contini. “Non
mi aspetto una adesione di massa al tema su Bassani, perché purtroppo
la storia si studia sempre troppo poco. Ma – dice la Testimone a Pagine
Ebraiche – è un fatto comunque importante”.
Chi l’avrà scelto, prosegue Segre, avrà ben chiaro un concetto: le
terribili conseguenze che possono derivare “dall’azione di uno Stato
contro una minoranza inerme, che ha la sola colpa di essere nata”. In
questa proposta tematica la senatrice vede un chiaro indirizzo. “Penso
– afferma – che una tale iniziativa potesse essere assunta soltanto
sotto la presidenza di Sergio Mattarella”.
Apprezzamento è espresso anche dalla Presidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, Comunità Ebraiche Italiane
Noemi Di Segni, sia per la scelta di Bassani così come per l'attenzione
data ai principi della legalità e ai valori costituzionali. “La
proposta di un tema dedicato all’ottantesimo anniversario dalla
promulgazione delle Leggi antiebraiche attraverso le parole di Giorgio
Bassani è una scelta altamente significativa. - commenta la Presidente
dell'Unione- Una proposta che mi auguro possa essere stata raccolta da
un gran numero di studenti, dando anche una lettura di attualità alle
pagine di storia studiate”. Leggi
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il brano dei finzi contini - opinioni a confronto
La Ferrara degli anni bui,
l'attualità di Giorgio Bassani
“Sono
molto colpita, provo una sensazione di meravigliosa sorpresa. Al tempo
stesso, però, trovo quasi normale questa notizia, perché mio padre è
stato un grande patriota italiano che, al di là della sua esperienza
personale, feroce e crudele, di ebreo, ha parlato di fatti che
riguardano l’Italia e il mondo intero. Da quella tragedia lui è
riuscito a uscire e, con la sua opera, può ancora parlare ai giovani,
farli riflettere”. Ed è questo uno dei grandi lasciti di Giorgio
Bassani, sottolinea a Pagine Ebraiche la figlia Paola: la sua
attualità. Commentando la scelta del ministero dell'Istruzione di
inserire, tra le tracce della maturità di quest'anno, un brano tratto
dalla più famosa opera bassaniana, Il Giardino dei Finzi Contini,
la figlia dello scrittore spiega: “Il brano scelto, sulla cacciata
dell’io narrante dalla Biblioteca Ariostea di Ferrara, è emblematico,
perché un atto così razzista e antidemocratico può sempre avvenire, è
un pericolo costante”. “Vivendo a Ferrara da due anni e costruendovi il
Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, ho avuto piena
conferma della portata letteraria, storica e universale di quest’opera.
- afferma il direttore del Meis Simonetta della Seta - La sua forte
attualità, nella descrizione introspettiva dei personaggi e dei loro
sentimenti, nell’illustrazione di un periodo storico segnato dalla
paura, dalla discriminazione e dalla persecuzione, specie dopo
l’emanazione delle leggi antiebraiche del 1938, nonché l’ambientazione
in una città tanto italiana come Ferrara, fanno di questo romanzo una
chiave di lettura per il nostro ieri, ma anche per il nostro presente”.
E proprio nell'ottantesimo anniversario dalla promulgazione delle Leggi
razziste il brano di Bassani riporta alla luce con forza e senza
retorica il tradimento dello Stato italiano nei confronti dei suoi
cittadini ebrei, un tradimento che nel nostro paese ancora in molti
dimenticano, ricorda il presidente del Meis Dario Disegni. Leggi
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Ticketless - L’eco della stampa
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Il
soffio dei ricordi, questa settimana, non è venuto dal profumo dei
tigli, ma dall’eco della stampa. Non quello, ansiogeno, della rassegna
del mattino, delle inchieste politiche, delle agenzie sulla rotta
dell’Aquarius, ma del glorioso “Eco della Stampa” di Umberto e Ignazio
Frugiuele. Questa settimana ho trascorso alcune ore, a dire il vero
serene e poco ansiogene, nell’archivio di una grande casa editrice,
sfogliando dossiers di recensioni di libri pubblicati in Italia negli
anni Cinquanta. In cima ad ogni ritaglio il francobollino della
gloriosa ditta fondata dalla famiglia Frugiuele all’inizio del
Novecento. L’Argo della Stampa, poi Eco della Stampa, via Giuseppe
Compagnoni 12 a Milano. Quando si è giovani si coltivano ambizioni
sbagliate: la mia non era quella di insegnare per tutta la vita, ma di
essere assunto da Frugiuele e sbagliata era solo perché una ventina di
anni dopo sarebbe naufragata per colpa del clic di un motore di
ricerca.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Infantilismi
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Ci
hanno insegnato, da bambini, che non bisogna essere rancorosi e
vendicativi, e che, se qualcuno fa qualcosa di sbagliato, non ci si
deve augurare che gli capiti qualcosa di brutto. "Perché hai dato uno
spintone al tuo compagno?", ci rimproverava la mamma; "ma lui mi aveva
scarabocchiato il quaderno!", ci difendevamo noi; "ma non si fa
comunque!", ammoniva, giustamente, la mamma, che, ovviamente ha sempre
ragione. E noi ce ne andavamo imbronciati nella nostra cameretta,
convinti che, sì, la mamma ha sempre ragione, ma, pur avendo ragione,
qualche volta può anche avere torto. Quello spintone, il compagno, se
l'era proprio meritato.
Francesco Lucrezi, storico
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