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 26 Giugno 2018 - 13 Tamuz 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Haim Korsia, Gran Rabbino
di Francia
Quando c'è una Repubblica con valori forti - libertà, uguaglianza, fraternità, che spesso dimentichiamo - c'è sicurezza e serenità per tutti, anche per gli ebrei. Rav Jacob Kaplan ricordò alla Francia i suoi doveri nei terribili anni dell'occupazione nazista, ma segnalò anche agli ebrei che la vocazione dell'ebraismo è quella di difendere i valori repubblicani.
 
Dario
Calimani,
Università di Venezia
Il problema non è se Matteo Salvini sia o meno amico di Israele. Lui lo ha affermato, e noi continuiamo ad aspettarlo fiduciosi alla prova dei fatti, anche se non sarà facile convincere i grillini a condividere una posizione filo-israeliana. C'è spazio per la speranza, almeno per chi finora, in Salvini, la speranza l'ha voluta nutrire.
Ma il problema non è questo. O, almeno, questo è un altro problema. Perché per noi ebrei un problema non viaggia mai da solo, ma viaggia sempre in compagnia, tanto per non morire di solitudine. 
 
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Migranti, governo diviso
“Ho chiesto di visitare un centro d’accoglienza e protezione in Libia, dove agisce l’Unhcr, per smontare tutte le menzogne e la retorica in base alla quale in Libia si torturano le persone e devo confermare che si tratta di un centro assolutamente all’avanguardia.” Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini al ritorno dal viaggio in Libia. I media internazionali e italiani ha più volte riportato della gravità delle condizioni di diversi centri di accoglienza in Libia, diventati centri di detenzione e tortura (ne hanno parlato il Guardian, il New York Times e il Washington Post, tra gli altri). Nel paese africano il ministro dell’Interno Salvini vorrebbe costruire degli hotspot e impedire che i barconi dei migranti partano. Campi fuori dai confini libici, ha poi precisato Salvini dopo lo stop di Tripoli. Il premier libico Fayez Al Serraj, interlocutore di Salvini, per un nuovo accordo sui migranti vuole – scrive il Corriere – “l’autostrada promessa nel 2013 dall’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi”. Corriere che parla della diversa posizione dei Cinque Stelle rispetto a Salvini che invoca la chiusura dei porti per le navi delle ong: “I dubbi del titolare delle Infrastrutture Danilo Toninelli sulla chiusura totale dei porti sono ben noti, tanto che le dichiarazioni di ieri sera del vicepremier Luigi Di Maio sulla possibilità che la ‘Lifeline’ alla fine approdi in Italia sono servite proprio a dargli sostegno”.

William in Israele. Il principe britannico William è arrivato ieri all’aeroporto di Tel Aviv, accolto dal ministro del turismo israeliano Yariv Levin, per quella che è stata definita una visita storica. Oggi incontrerà, dopo la visita dello Yad Vashem, il primo ministro Benyamin Netanyahu e con la moglie Sarah. “Una visita storica, quella del principe William tra Giordania, Israele e Palestina. Perché mette fine a un boicottaggio di fatto da parte dei reali britannici nei confronti dello Stato ebraico: – scrive il Corriere – finora le visite erano state rare ed erano avvenute soltanto in forma privata. Un viaggio attentamente calibrato, per non mettere un piede in fallo in quel campo minato che è la politica mediorientale. Ma che cela un segreto personale: l’omaggio alla bisnonna, la principessa Alice di Battenberg, la madre di Filippo, che è sepolta nel convento russo di Maria Maddalena a Gerusalemme Est. E che Israele onora come Giusta fra le Nazioni”.

L’Ue contro l’Ungheria. Presto Bruxelles potrebbe attivare una procedura sanzionatoria – già avviata per la Polonia – contro l’Ungheria, per le recenti riforme adottate da Budapest e che “violano lo Stato di diritto e i diritti fondamentali dell’Ue”. “La risoluzione – riporta La Stampa – punta il dito su dodici punti, tra cui l’indipendenza della magistratura, la corruzione, il conflitto di interessi, la libertà di espressione, di religione e di associazione, il rispetto dei diritti di rom ed ebrei, oltre che dei migranti”. In Italia, Orban ha come alleato il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Odio online. Presentata la terza edizione della Mappa dell’Intolleranza, il progetto pensato da Vox-Osservatorio italiano sui diritti per monitorare quanto accade sui social network in Italia. “Stando ai dati presentati ieri dall’associazione – raccolti in un monitoraggio durato oltre dieci mesi, a cavallo tra il 2017 e il 2018, e realizzato in collaborazione con la Statale e la Cattolica di Milano, la Sapienza di Roma e l’Università di Bari – agli ebrei è riservato il 5,2% dell’intolleranza in rete”, scrive Repubblica Bologna, parlando di un dato in aumento rispetto alla precedente edizione della Mappa.

Bottiglie di vino e l’etichette dell’ignoranza. Su Repubblica Paolo Berizzi racconta di un supermercato a Lido di Jesolo dove si vendono bottiglie di vino con etichette inneggianti al fascismo e al nazismo. “Ormai è merce che vendono tutti – afferma il titolare a Repubblica – Sia qui in Veneto che in Romagna. Fate un giro a Rimini e Riccione. Io le bottiglie le vendo da trent’anni, nessuno mi ha mai vietato di farlo. Cosa è cambiato? Che adesso ne vendo molte di più:1500 a stagione”.
 
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  davar
la storica visita del principe inglese in israele
Rivlin a Willam: "Ad Abbas,
porti un messaggio di pace" 

La maglia del Liverpool regalata al Presidente d'Israele Reuven Rivlin è stato un fuori programma di colore per una visita per il resto molto seria. Nel suo primo giorno in Israele, il principe William d'Inghilterra ha visitato lo Yad Vashem, incontrato il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il Presidente Rivlin. Quest'ultimo ha affidato al duca di Cambridge un compito: “So che incontrerete il presidente Abbas. Vorrei che gli inviaste un messaggio di pace”, le parole di Rivlin, che ha scelto il principe per dare un segnale distensivo nei confronti del presidente dell'Autorità nazionale palestinese, protagonista di diverse uscite violentemente antisemite negli scorsi mesi. “Ditegli che è arrivato il tempo di trovare insieme la strada per costruire la fiducia. Costruire la fiducia come primo passo per far capire che dobbiamo porre fine alla tragedia che si sta consumando tra noi”, ha detto Rivlin. Un messaggio accolto da William - primo membro della famiglia reale britannica a compiere una visita ufficiale in Israele dalla fondazione dello Stato nel 1948 – che ha espresso la speranza di una pace in Medio Oriente, pur rimanendo su di una posizione vaga, evitando di addentrarsi in temi politici.
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qui firenze
Un premio per il Dialogo
C’è anche la Scuola Fiorentina di Alta Formazione per il Dialogo Interreligioso, presieduta dall’ex rabbino capo Joseph Levi, tra le realtà che hanno ottenuto ieri, nel corso di una serata svoltasi al Teatro della Pergola, il Premio Galileo 2000. Un’edizione del premio, ideato e presieduto dall’avvocato Alfonso De Virgiliis e giunto al 18esimo anno di vita, fortemente incentrata sul tema della spiritualità.
“Vogliamo riscoprire le qualità ed il valore profondo dell’uomo, attraverso la conoscenza delle sue opere e le sue qualità sociali ed emotive” ha sottolineato il rav Levi, illustrando gli impegni della scuola (che è insediata operativamente negli spazi dell’Istituto Sangalli).
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qui roma - Il Festival della Cultura Ebraica 
Kasher, i sapori dal mondo
La quarta serata di Ebraica, il festival internazionale di cultura in svolgimento a Roma riparte nel segno dei sapori kasher. Questo il tema del primo dei tre incontri in programma oggi, alle 19, al Palazzo della Cultura. Con Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica romana, anche Roberta Calò, Claudia Condemi, Liana Della Rocca, Ronit Hassan, Francesca Modiano Hasbani, Mimi Namdar e Ariella Telio. Modera Miriam Haiun. Sarà l’occasione per presentare il volume, realizzato dalla Women’s Division del Keren Hayesod, Di casa in casa. Sapori Kasher dal mondo in Italia a cura della Modiano Hasbani..
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il convegno al centro bibliografico ucei
Dalla Persia alla Sicilia, donne
nella storia dell'ebraismo
 
Le vicende di donne ebree, dalla Persia alla Sicilia, animeranno l’incontro organizzato dal Diploma Universitario Triennale in Cultura Ebraica dell’UCEI nella sede del Centro Bibliografico dell’Unione. Ad intervenire, domani alle 18, due docenti del diploma: Anna Esposito, che parlerà di storia ebraica medievale e di donne ebree in Sicilia, e Massimo Acampora Torrefranca, che tracciando un itinerario storico-musicale parlerà anche di Esther di G.F Handel.
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l'associazione per gli olim italiani
Irgun Olei Italia, un aiuto
per chi sceglie Israele

Proseguono le iniziative dell'Irgun Olei Italia, l'organizzazione che dal 1939 assiste chi scegli di fare l'aliyah in Israele e aiuta ad ambientarsi nella realtà israeliana. Corsi di ebraico, istruzioni riguardo patenti, tasse, sanità, l'Irgun provvede a fornire tutta una serie di informazioni necessarie a chi sceglie di costruirsi una nuova vita in Israele. Visitando il sito dell'Irgun - www.oleiitalia.org - , associazione guidata dal presidente Alberto Corcos, è possibile avere ulteriori informazioni, notizie e contatti utili per i nuovi olim o per chi sta pensando di fare l'aliyah.
 

pilpul
Prudenti ma non complici
Più volte mi è capitato di spiegare come, a mio avviso, sia sbagliato fare paragoni storici tout court. Tanto più quando uno dei due termini è la Shoah. Dunque sconsiglio fortemente l’uso della parola “Lager” (la ha adoperata il papa la settimana scorsa) e ritengo scorretto affermare che Matteo Salvini sia un nazista o un fascista (di questa mattina un murales su un muro di Milano che lo raffigura in divisa da SS). Tutto ciò non ci impedisce, invece, di compiere operazioni intellettualmente un po’ più utili e stimolanti: cogliere sfumature e analogie nella creazione del consenso, nel progressivo scadere di diritti fino a ieri ritenuti fondamentali, nella crescita di paure e pulsioni popolari incontrollabili. 

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Credere a ciò che si vuole
Giulio Cesare (De Bello Gallico, III, XVIII, VI) continua a soccorrerci dall’avello, per sviscerare i nostri pensieri, segnatamente quando bussiamo allo specchio pregandolo di restituirci l’immagine che non la realtà ma la giustizia potrebbe donarci.
Se analizzassimo, ad esempio, una frase contenuta in una recente dichiarazione, all’insegna del ‘non possiamo tacere’ (“Condanniamo la retorica fondamentalista di Hamas che non abbandona il rifiuto di Israele né desiste da una guerra di guerriglia che espone la gente di Gaza alla rappresaglia di Israele”) potremmo comparare il versante volitivo con quello che sovrintende, diciamo, alla percezione dei fenomeni, attraverso l’analisi di tre aspetti.


Emanuele Calò
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