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1 luglio 2018 - 18 Tamuz 5778
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
"Si può siamo liberi come l’aria
Si può
Si può siamo noi che facciam la storia
Si può
Si può io mi vesto come mi pare
Si può sono libero di creare
Si può son padrone del mio destino….
….Si può
Basta uno spunto qualunque
La nostra fantasia non ha confini
…Si può contestare e parlare male….
Si può fare critiche dall’esterno
…Libertà libertà libertà libertà obbligatoria...”.
“Si può” , è una famosa canzone di Giorgio Gaber del 1992 nella quale si enfatizza un certo approccio anarchico e vorace del concetto della libertà.
 
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
“È più difficile onorare la memoria dei senza nome che non quella degli uomini famosi e celebrati, ivi compresi i poeti e i pensatori. Alla memoria dei senza nome è consacrata la costruzione storica”.
(Walter Benjamin Sul concetto di storia, a cura di Gianfranco Bonola e Michele Ranchetti, Einaudi, Torino 1997, p. 77).
 
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Il Presidente della Camera
"Non chiudiamo i porti"
La questione migranti continua ad essere al centro del dibattito politico nazionale. “Io i porti non li chiuderei”, ha affermato il presidente della Camera Roberto Fico, in visita al hotspot di Pozzallo.
“Le ong che hanno lavorato qui a Pozzallo hanno fatto un lavoro straordinario, me lo hanno confermato il questore, il sindaco e la prefettura”, aggiunge Fico, in controtendenza rispetto alle posizioni del ministro dell'Interno Matteo Salvini che più volte ha attaccato le ong. Proprio il ministro risponde al presidente della Camera, parlando “di opinioni personali” e affermando che “i ministri fanno i ministri. E quindi le scelte sono quelle che gli italiani stanno toccando con mano da quasi un mese”. Intanto le scelte di tutti i paesi europei sui migranti, scrive Roger Cohen, stanno portando sempre più a una divisione all'interno del Vecchio Continente. “La Germania, l'Italia, la Repubblica Ceca e l'Ungheria – sottolinea Cohen - annunciano l'intenzione di abbandonare l'area Schengen e di reintrodurre le dogane e il controllo passaporti. La libera circolazione delle persone, fondamento dell'Unione europea, viene meno”.

I sauditi vogliono investire in Italia. Il giornalista Goffredo Buccini sul Corriere della Sera firma un'interessante intervista all'ex ministro della Giustizia saudita Mohammad Al Issa. “Al Issa è adesso la voce che il giovane principe Bin Salman ha deciso di fare ascoltare a noi occidentali per convincerci delle sue modernizzazioni e divulgare un messaggio di tolleranza religiosa e lotta al terrorismo”, spiega Buccini, chiedendo conto al rappresentante saudita della situazione dei diritti umani nel suo paese, dell'integralismo islamico, dei diritti delle donne. E le risposte di Ali Issa sono poco convincenti. Allo stesso tempo l'ex ministro saudita afferma di voler finanziare moschee in Italia e progetti per l'accoglienza e l'integrazione. “Noi vogliamo la piena integrazione dei musulmani in Italia. - afferma - Vogliamo che i bambini musulmani vadano alla vostra scuola pubblica, se uno vuole formarsi una cultura religiosa può farlo poi privatamente. Siamo contro l'isolamento delle nostre comunità. Voi non dovete rischiare di trasformarvi in una società chiusa e senza diversità”.

Simon Veil al Pantheon. “Oggi Simone Veil, scomparsa il 30 giugno 2017, entrerà tra i grandi di Francia al Pantheon, nel cuore di Parigi. Amatissima in Francia, Veil ha rappresentato, con la propria esperienza esistenziale e il suo impegno intellettuale e politico, il simbolo dell'identità europea, tragica e colma di speranza, plurale e fondata sul valore dei diritti della persona” (La Stampa).
 
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  davar
il nuovo numero attualmente in distribuzione
L'ebraismo e le sfide del futuro
Pagine Ebraiche racconta

Una stagione di sfide e di grandi cambiamenti. È quella che si pone davanti al mondo ebraico italiano, con il Consiglio dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane al lavoro per pianificare progetti e strategie per il futuro, come racconta il nuovo numero di Pagine Ebraiche (Luglio 2018), attualmente in distribuzione. “Il futuro tra ostacoli e speranze” titola infatti il mensile dell'ebraismo italiano in prima pagina. Ostacoli e speranze che sono anche al centro del dossier, curato da Adam Smulevich, ma attraverso una prospettiva diversa: quella del calcio. Mentre milioni di tifosi attendono di sapere chi trionferà ai Mondiali in Russia, Pagine Ebraiche sceglie infatti di riflettere sul significato del calcio: strumento di integrazione, terreno di valori sportivi oppure arma politica e di propaganda? Il dossier – anche attraverso la voce di grandi protagonisti come Marco Tardelli - cerca di analizzare le tante facce dello sport più amato del mondo, che nel bene e nel male rappresenta la società contemporanea e purtroppo spesso diventa megafono per comportamenti violenti e pericolosi. I cori antisemiti negli stadi europei – e non solo - non sono infatti una novità. Quello che sembra cambiare è invece l'atteggiamento delle istituzioni, come raccontano le pagine di Politica e Società di Pagine Ebraiche che evidenziano nuovi e importanti studi dedicati proprio all'antisemitismo: dall'indagine sulla percezione ebraica della minaccia antisemita voluta dall'Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali (Fra) alla guida pratica dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa per comprendere i crimini di odio di matrice antisemita, fino alla nuova Mappa dell'intolleranza realizzata da Vox-Osservatorio italiano sui diritti, sono alcuni degli importanti strumenti di cui l'Europa si sta armando per capire a fondo il pregiudizio e poterlo contrastare. E tra le cose da comprendere c'è il volto più recente dell'antisemitismo: l'odio nei confronti di Israele. “Bisogna parlar chiaro: io non ho problemi con chi critica anche Israele. Come ogni democrazia ha i suoi difetti e possiamo criticarla. Io ce l'ho con chi critica solo Israele, chi ne è ossessionato, chi la attacca ma non guarda mai cosa succede dall'altra parte. Quello è antisemitismo. Punto”, sottolinea a Pagine Ebraiche il direttore del Teatro Franco Parenti Andrée Ruth Shammah, protagonista della grande intervista del mese. Una vita per il teatro, passata a costruire cultura senza piegarsi ai compromessi, Shammah racconta al giornale i suoi 70 anni, il suo rapporto con Israele, i suoi 50 anni di carriera, segnati dal coraggio di riuscire a rompere gli schemi. Una capacità propria degli artisti come dimostrano le opere di Frank Auerbach e Lucian Freud, le cui opere sono al centro di una mostra in corso nelle sale del prestigioso Städel Museum di Francoforte. Amici nella vita privata e con un doloroso passato comune – entrambi costretti a fuggire dalla Germania nazista -, Auerbach e Freud sono le due personalità più forti dell'arte figurativa inglese del dopoguerra. “Nel loro segno – scrive il direttore di Pagine Ebraiche Guido Vitale - si ritrova il graffio, la ferita, l’impietosa ricerca della verità nascosta in ogni umano destino”. Un destino che aveva portato Soumayla Sacko, lavoratore malese, ad approdare a San Calogero in cerca di una nuova vita e a diventare, suo malgrado, tragico simbolo dei problemi dell'Italia di oggi, come scrive nelle Opinioni il sociologo Enzo Campelli. “I fatti di San Calogero rappresentano infatti un momento di convergenza di molti e gravi problemi che interessano il nostro Paese: una sorta di condensazione drammatica, tanto di nuove emergenze quanto di criticità di vecchia data. Innanzitutto, ovviamente, la situazione dei lavoratori migranti”, spiega Campelli, che ci ricorda come le problematiche di oggi affondino in realtà le radici nel nostro passato.
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qui roma - il riconoscimento  
Giudaico-romanesco a teatro,
a Pavoncello il Premio Fiuggi

 “Unico dilettante, che fa teatro amatoriale, insieme a grandi nomi. Un’emozione davvero grande”. Alberto Pavoncello, con la sua compagnia di Teatro giudaico romanesco che dal 1983 ad oggi ha proposto oltre una ventina di spettacoli e molti format diversi, stimolando tra le risate riflessioni di grande attualità e complessità, ha conquistato ieri il ‘Premio Fiuggi per lo Spettacolo-Europa alle Fonti’.
Nata e voluta negli anni ’90 da Pino Pelloni nell’ambito del Festival Internazionale FiuggiPlateaEuropa, la manifestazione viene recuperata e riproposta oggi da Giovanna Napolitano Morelli, sotto l’egida della Fondazione Levi Pelloni, con l’intento di rilanciare l’immagine della Fiuggi “turistica, termale e culturale”. Riconoscimento alla carriera per Gigi Proietti, ma anche a Francesca Benedetti e Edoardo Siravo per il teatro, al regista Luca Verdone per il cinema, a Manuela Kustermann e Viviana Toniolo, a Daniele Cipriani per la danza, al maestro Giovanni Agostinucci per la scenografia, a Bruno Biriaco per la televisione, a Laura Pontecorvo per la musica.
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pilpul

Movimenti tellurici
«Lungi dall’avere archiviato la conflittualità tra società e  Stati, il post-1989 ha semmai aperto nuovi orizzonti di tensioni. Non solo non  si è trattato della «fine della storia»; semmai ne ha comportato un’accelerazione. Lo scenario internazionale, infatti,  è mutato radicalmente rispetto ai decenni precedenti. L’eclissi del bipolarismo  ha senz’altro rotto la cornice all’interno della quale si consumavano le  contrapposizioni trascorse. Con esse, anche delle regole implicite che le  contraddistinguevano: i conflitti armati dovevano consumarsi preferibilmente  nelle aree “periferiche” (non l’Europa, non gli Stati Uniti, non l’Unione  Sovietica e la Cina o il Giappone ma i paesi marginali); sussisteva un «equilibrio del terrore», soprattutto di ordine atomico, che  implicava dei limiti all’eterna partita della contrapposizione, per cui nessuno  dei due “azionisti di maggioranza” poteva pensare di dare scacco matto  all’altro; ogni paese doveva non solo rispettare l’alleanza alla quale  apparteneva ma anche porsi il problema del consenso interno, pena altrimenti rivolgimenti e tensioni insopportabili. C’era anche dell’altro ma ci  risparmiano la lunga lista.

Claudio Vercelli
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