Roberto
Della Rocca,
rabbino | "Si può siamo liberi come l’aria
Si può
Si può siamo noi che facciam la storia
Si può
Si può io mi vesto come mi pare
Si può sono libero di creare
Si può son padrone del mio destino….
….Si può
Basta uno spunto qualunque
La nostra fantasia non ha confini
…Si può contestare e parlare male….
Si può fare critiche dall’esterno
…Libertà libertà libertà libertà obbligatoria...”.
“Si può” , è una famosa canzone di Giorgio Gaber del 1992 nella quale
si enfatizza un certo approccio anarchico e vorace del concetto della
libertà.
| |
Leggi
|
David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | “È
più difficile onorare la memoria dei senza nome che non quella degli
uomini famosi e celebrati, ivi compresi i poeti e i pensatori. Alla
memoria dei senza nome è consacrata la costruzione storica”.
(Walter Benjamin Sul concetto di storia, a cura di Gianfranco Bonola e Michele Ranchetti, Einaudi, Torino 1997, p. 77).
| |
Leggi
|
 |
Il Presidente della Camera
"Non chiudiamo i porti"
|
La
questione migranti continua ad essere al centro del dibattito politico
nazionale. “Io i porti non li chiuderei”, ha affermato il presidente
della Camera Roberto Fico, in visita al hotspot di Pozzallo.
“Le ong che hanno lavorato qui a Pozzallo hanno fatto un lavoro
straordinario, me lo hanno confermato il questore, il sindaco e la
prefettura”, aggiunge Fico, in controtendenza rispetto alle posizioni
del ministro dell'Interno Matteo Salvini che più volte ha attaccato le
ong. Proprio il ministro risponde al presidente della Camera, parlando
“di opinioni personali” e affermando che “i ministri fanno i ministri.
E quindi le scelte sono quelle che gli italiani stanno toccando con
mano da quasi un mese”. Intanto le scelte di tutti i paesi europei sui
migranti, scrive Roger Cohen, stanno portando sempre più a una
divisione all'interno del Vecchio Continente. “La Germania, l'Italia,
la Repubblica Ceca e l'Ungheria – sottolinea Cohen - annunciano
l'intenzione di abbandonare l'area Schengen e di reintrodurre le dogane
e il controllo passaporti. La libera circolazione delle persone,
fondamento dell'Unione europea, viene meno”.
I sauditi vogliono investire in Italia. Il giornalista Goffredo Buccini
sul Corriere della Sera firma un'interessante intervista all'ex
ministro della Giustizia saudita Mohammad Al Issa. “Al Issa è adesso la
voce che il giovane principe Bin Salman ha deciso di fare ascoltare a
noi occidentali per convincerci delle sue modernizzazioni e divulgare
un messaggio di tolleranza religiosa e lotta al terrorismo”, spiega
Buccini, chiedendo conto al rappresentante saudita della situazione dei
diritti umani nel suo paese, dell'integralismo islamico, dei diritti
delle donne. E le risposte di Ali Issa sono poco convincenti. Allo
stesso tempo l'ex ministro saudita afferma di voler finanziare moschee
in Italia e progetti per l'accoglienza e l'integrazione. “Noi vogliamo
la piena integrazione dei musulmani in Italia. - afferma - Vogliamo che
i bambini musulmani vadano alla vostra scuola pubblica, se uno vuole
formarsi una cultura religiosa può farlo poi privatamente. Siamo contro
l'isolamento delle nostre comunità. Voi non dovete rischiare di
trasformarvi in una società chiusa e senza diversità”.
Simon Veil al Pantheon. “Oggi Simone Veil, scomparsa il 30 giugno 2017,
entrerà tra i grandi di Francia al Pantheon, nel cuore di Parigi.
Amatissima in Francia, Veil ha rappresentato, con la propria esperienza
esistenziale e il suo impegno intellettuale e politico, il simbolo
dell'identità europea, tragica e colma di speranza, plurale e fondata
sul valore dei diritti della persona” (La Stampa).
|
|
Leggi
|
|
|
il nuovo numero attualmente in distribuzione
L'ebraismo e le sfide del futuro
Pagine Ebraiche racconta
Una
stagione di sfide e di grandi cambiamenti. È quella che si pone davanti
al mondo ebraico italiano, con il Consiglio dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane al lavoro per pianificare progetti e strategie per il
futuro, come racconta il nuovo numero di Pagine Ebraiche (Luglio 2018),
attualmente in distribuzione. “Il futuro tra ostacoli e speranze”
titola infatti il mensile dell'ebraismo italiano in prima pagina.
Ostacoli e speranze che sono anche al centro del dossier, curato da
Adam Smulevich, ma attraverso una prospettiva diversa: quella del
calcio. Mentre milioni di tifosi attendono di sapere chi trionferà ai
Mondiali in Russia, Pagine Ebraiche sceglie infatti di riflettere sul
significato del calcio: strumento di integrazione, terreno di valori
sportivi oppure arma politica e di propaganda? Il dossier – anche
attraverso la voce di grandi protagonisti come Marco Tardelli - cerca
di analizzare le tante facce dello sport più amato del mondo, che nel
bene e nel male rappresenta la società contemporanea e purtroppo
spesso diventa megafono per comportamenti violenti e pericolosi. I cori
antisemiti negli stadi europei – e non solo - non sono infatti una
novità. Quello che sembra cambiare è invece l'atteggiamento delle
istituzioni, come raccontano le pagine di Politica e Società di Pagine
Ebraiche che evidenziano nuovi e importanti studi dedicati proprio
all'antisemitismo: dall'indagine sulla percezione ebraica della
minaccia antisemita voluta dall'Agenzia Europea per i Diritti
Fondamentali (Fra) alla guida pratica dell'Organizzazione per la
Sicurezza e la Cooperazione in Europa per comprendere i crimini di odio
di matrice antisemita, fino alla nuova Mappa dell'intolleranza
realizzata da Vox-Osservatorio italiano sui diritti, sono alcuni degli
importanti strumenti di cui l'Europa si sta armando per capire a fondo
il pregiudizio e poterlo contrastare. E tra le cose da comprendere c'è
il volto più recente dell'antisemitismo: l'odio nei confronti di
Israele. “Bisogna parlar chiaro: io non ho problemi con chi critica
anche Israele. Come ogni democrazia ha i suoi difetti e possiamo
criticarla. Io ce l'ho con chi critica solo Israele, chi ne è
ossessionato, chi la attacca ma non guarda mai cosa succede dall'altra
parte. Quello è antisemitismo. Punto”, sottolinea a Pagine Ebraiche il
direttore del Teatro Franco Parenti Andrée Ruth Shammah, protagonista
della grande intervista del mese. Una vita per il teatro, passata a
costruire cultura senza piegarsi ai compromessi, Shammah racconta al
giornale i suoi 70 anni, il suo rapporto con Israele, i suoi 50 anni di
carriera, segnati dal coraggio di riuscire a rompere gli schemi. Una
capacità propria degli artisti come dimostrano le opere di Frank
Auerbach e Lucian Freud, le cui opere sono al centro di una mostra in
corso nelle sale del prestigioso Städel Museum di Francoforte. Amici
nella vita privata e con un doloroso passato comune – entrambi
costretti a fuggire dalla Germania nazista -, Auerbach e Freud sono le
due personalità più forti dell'arte figurativa inglese del
dopoguerra. “Nel loro segno – scrive il direttore di Pagine Ebraiche
Guido Vitale - si ritrova il graffio, la ferita, l’impietosa ricerca
della verità nascosta in ogni umano destino”. Un destino che aveva
portato Soumayla Sacko, lavoratore malese, ad approdare a San Calogero
in cerca di una nuova vita e a diventare, suo malgrado, tragico simbolo
dei problemi dell'Italia di oggi, come scrive nelle Opinioni il
sociologo Enzo Campelli. “I fatti di San Calogero rappresentano infatti
un momento di convergenza di molti e gravi problemi che interessano il
nostro Paese: una sorta di condensazione drammatica, tanto di nuove
emergenze quanto di criticità di vecchia data. Innanzitutto,
ovviamente, la situazione dei lavoratori migranti”, spiega Campelli,
che ci ricorda come le problematiche di oggi affondino in realtà le
radici nel nostro passato. Leggi
|
qui roma - il riconoscimento
Giudaico-romanesco a teatro,
a Pavoncello il Premio Fiuggi
“Unico
dilettante, che fa teatro amatoriale, insieme a grandi nomi.
Un’emozione davvero grande”. Alberto Pavoncello, con la sua compagnia
di Teatro giudaico romanesco che dal 1983 ad oggi ha proposto oltre una
ventina di spettacoli e molti format diversi, stimolando tra le risate
riflessioni di grande attualità e complessità, ha conquistato ieri il
‘Premio Fiuggi per lo Spettacolo-Europa alle Fonti’.
Nata e voluta negli anni ’90 da Pino Pelloni nell’ambito del Festival
Internazionale FiuggiPlateaEuropa, la manifestazione viene recuperata e
riproposta oggi da Giovanna Napolitano Morelli, sotto l’egida della
Fondazione Levi Pelloni, con l’intento di rilanciare l’immagine della
Fiuggi “turistica, termale e culturale”. Riconoscimento alla carriera
per Gigi Proietti, ma anche a Francesca Benedetti e Edoardo Siravo per
il teatro, al regista Luca Verdone per il cinema, a Manuela Kustermann
e Viviana Toniolo, a Daniele Cipriani per la danza, al maestro Giovanni
Agostinucci per la scenografia, a Bruno Biriaco per la televisione, a
Laura Pontecorvo per la musica. Leggi
|
Movimenti tellurici |
«Lungi
dall’avere archiviato la conflittualità tra società e Stati, il
post-1989 ha semmai aperto nuovi orizzonti di tensioni. Non solo
non si è trattato della «fine della storia»; semmai ne ha
comportato un’accelerazione. Lo scenario internazionale, infatti,
è mutato radicalmente rispetto ai decenni precedenti. L’eclissi del
bipolarismo ha senz’altro rotto la cornice all’interno della
quale si consumavano le contrapposizioni trascorse. Con esse,
anche delle regole implicite che le contraddistinguevano: i
conflitti armati dovevano consumarsi preferibilmente nelle aree
“periferiche” (non l’Europa, non gli Stati Uniti, non l’Unione
Sovietica e la Cina o il Giappone ma i paesi marginali); sussisteva un
«equilibrio del terrore», soprattutto di ordine atomico, che
implicava dei limiti all’eterna partita della contrapposizione, per cui
nessuno dei due “azionisti di maggioranza” poteva pensare di dare
scacco matto all’altro; ogni paese doveva non solo rispettare
l’alleanza alla quale apparteneva ma anche porsi il problema del
consenso interno, pena altrimenti rivolgimenti e tensioni
insopportabili. C’era anche dell’altro ma ci risparmiano la lunga
lista.
Claudio Vercelli
Leggi
|
|
|