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 17 luglio 2018 -  5 av 5778
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testi sacri

I Salmi, in linea con la nostra vita 

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img headerTikkun / TEHILLÌM / Moise Levy

In questi giorni è stata stampata la terza edizione di un libretto che, vuoi per il prezzo contenuto, per le dimensioni veramente tascabili e per la praticità nella lettura, ha ottenuto un’ottima accoglienza da parte del pubblico in generale, non solo ebraico. Sto parlando del Tikkùn Tehillìm pocket, che è l’intera raccolta dei 150 salmi di Davide sia in ebraico “facilitato” da contrassegni che ne semplificano la corretta lettura, sia traslitterato e sia tradotto linearmente, vale a dire sulla stessa linea dell’ebraico. Ognuna delle precedenti edizioni, oltre al corpo del testo vero e proprio, contiene una novità. Nella prima edizione sono state incluse le preghiere di Minchà e Arvìt; nella seconda è stata inserita una tabella ordinata in ordine alfabetico di tutti i salmi allo scopo di identificare con precisione e rapidità quale sia il salmo di cui si sia udita la prima frase. Nella presente ristampa il libretto è diventato anche multimediale! In pratica con i codici QR posizionati a fianco di ogni brano è possibile ascoltare tramite qualsiasi smartphone (sia Android che Apple) la lettura corretta sia dei salmi che delle preghiere e delle benedizioni che vi sono contenute. È composto da 544 pagine e, come accennato, contiene anche le preghiere di Minchà e Arvit, il kaddish e varie benedizioni, anche quelle sui cibi. Approfitto dell’occasione per illustrare le circostanze nelle quali è sorta in me la decisione di impegnarmi nello studio dei salmi e nella loro traduzione.

Moise Levy, Pagine Ebraiche, luglio 2018
 

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saggistica

Francia, minoranze che la storia perseguitò

img headerAA. VV., a cura di Myriam Silvera / ESILIO E PERSECUZIONE / Aracne

Un volume incentrato su due categorie di perseguitati per motivi religiosi. È “Esilio e persecuzione. Sguardi incrociati su ebrei e ugonotti”, edito da Aracne nella collana Judaica e curato da Myriam Silvera, docente di storia e cultura ebraica all’Università di Tor Vergata e coordinatrice del Diploma Universitario in Studi Ebraici dell’UCEI.
Uno strumento per approfondire, grazie ai contributi di studiosi di università estere, oltre che della stessa Silvera, un parallelismo che la storiografia ha raccontato poco, e su cui in Italia esiste una sparuta pubblicistica.
Con il termine “ugonotti” si indicano i protestanti francesi di confessione calvinista, presenti in Francia tra il XVI e il XVII secolo. Dopo la Revoca dell’editto di Nantes nel 1685 e con il riaffermarsi delle persecuzioni religiose, furono costretti a fuggire dalla Francia, per stabilirsi talvolta in alcune città in cui si era sviluppata una consistente e organizzata comunità ebraica, come Amsterdam e Amburgo. Città in cui erano presenti, in particolare, gli ebrei sefarditi cacciati dalla penisola iberica a seguito delle espulsioni avvenute nel 1492 e negli anni successivi.

mdp 

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storia

L'arte che spaventò Hitler   

FILOSOFIA

II Socrate ebreo    

Maria Passaro / ARTISTI IN FUGA DA HITLER /
Il Mulino

Erano passati poco più di due mesi dalla sua nomina a Cancelliere del Reich - il 30 gennaio 1933 - quando Hitler ordinò alle Squadre d'assalto di chiudere il Bauhaus, la scuola superiore d'arte e architettura allora diretta da Mies van der Rohe che, cacciata l'anno prima da Dessau - già in mano ai nazionalsocialisti - era stata riaperta in sordina, a Berlino, come scuola privata. Precauzione che non bastò a placare la sete di vendetta dei nazisti contro questa scuola che si presentava come una «cattedrale del socialismo» e minava i fondamenti stessi della grande arte, mischiandola con l'artigianato.

Ada Masoero,
Il Sole 24 Ore Domenica, 15 luglio 2018


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Barry W. Holtz /
RABBI AKIVA
/
Bollati Boringhieri

Akiva ben Joseph è il nome di colui che gli ebrei conoscono come "rabbino Akiva". Analizzando il Talmud, testo caposaldo della cultura ebraica, Holtz narra il cammino di un uomo che, guardando l'acqua scalfire la roccia, scopre in età adulta di voler apprendere la Torah. Desiderio che lo induce a viaggiare per anni, in cui lo studio dei libri sacri è accompagnato dal confronto con i maestri, coloro che in seguito saranno chiamati "rabbini".








Ornella Sabia, Repubblica Robinson, 15 luglio 2018

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