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18 Settembre 2018 - 9 Tishri 5778
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Jonathan Sacks, rabbino
Per difendere un paese c'è bisogno di un esercito, ma per difendere una civiltà c'è bisogno di educazione.
 
Dario
Calimani,
Università di Venezia
Il movimento giovanile di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale mette l’immagine di Emanuele Fiano sul manifesto del loro incontro annuale. Vittorio Feltri, sul quotidiano Libero, definisce David Parenzo ‘l’unico ebreo sciocco che abbia mai conosciuto’. Fiano è responsabile della legge contro l’apologia del fascismo, Parenzo si è più volte interrogato sui respingimenti degli immigrati e ha puntato il dito contro il razzismo crescente nel paese.
Si rimane basiti: degli ebrei vengono esposti in quanto ebrei al pubblico ludibrio.
Neofascisti, da un lato, e Feltri, dall’altro, stanno confermando con il linguaggio delle immagini e della parola che preoccuparsi per il clima politico di questi nostri giorni non è fuori luogo. Ritornano le messe all’indice dell’ebreo, ritornano le distinzioni fra ebrei ‘intelligenti’ (che il più delle volte significa ‘furbi’ e ‘astuti’) ed ebrei fessi
 
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Mattarella e il '38
Il bullismo, la rete, il ruolo della scuola, ricordando l’infamia delle Leggi razziste del 1938. Sono questi alcuni dei temi trattati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Portoferraio, all’Isola d’Elba (Livorno), nella cerimonia di inaugurazione ufficiale dell’anno scolastico. “Nel settembre del 1938 la stagione scolastica si apriva con l’espulsione dalla scuola pubblica di tutte le ragazze e i ragazzi ebrei. E con il licenziamento dei professori di origine ebraica. Una delle pagine più brutte e tristi della nostra storia”, ha ricordato Mattarella (Corriere della Sera). “La scuola deve unire e non dividere o segregare”.

Una zona cuscinetto demilitarizzata nella zona di Idlib, l’ultima roccaforte dei ribelli antiAssad, per evitare l’offensiva del regime sull’area. È l’accordo trovato tra il presidente russo Putin e quello turco Erdogan al termine del loro incontro che si è svolto nella residenza del presidente russo a Sochi, sul Mar Nero. “Una buona notizia per i quasi tre milioni di civili – scrive il Corriere – intrappolati nell’enclave e che temevano possibili nuovi devastanti bombardamenti”. Assad e l’Iran, alleato del dittatore siriano, avrebbero voluto portare avanti l’offensiva ma “per Putin – spiega La Stampa – ora è più importante mantenere il rapporto con la Turchia, Paese Nato che si sta allontanando dall’Occidente”. L’accordo prevede l’espulsione da Idlíb delle formazioni jihadiste, a cominciare da Hayat al-Tahrir alSham, la costola siriana di Al-Qaeda, che controlla ancora circa metà del territorio. L’esercito turco, in base al nuovo accordo e al memorandum militare che verrà definito dai ministeri della Difesa, continuerà a rafforzare i suoi avamposti lungo i bordi della provincia. Intanto il ministero della Difesa russo ha fatto sapere che un aereo con a bordo 14 militari è scomparso dai radar nel Mediterraneo mentre era in corso un attacco delle forze israeliane e francesi in Siria.
 
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  davar
yom kippur 5779
Un filo comune che ci unisce
Tizku leshanim rabbot habbanim im haavot beditzà uvtzaalà, beshaat haNeilà.
Possiate meritare molti anni, i padri insieme ai figli, con gioia e letizia, in quest’ora di Neilà.
Troviamo queste parole nell’inno “E-L norà alilà” che introduce la preghiera di Neilà, verso la conclusione di Yom Kippur. Che cosa può significare nel concreto questo auspicio: “Meritare molti anni, padri insieme ai figli”? Il testo augura che l’incontro sia motivo e fonte di gioia e letizia, la gioia e la letizia nell’incontro di padri e figli nel popolo ebraico è il sapere che c’è continuità, che c’è una famiglia ebraica, una casa d’Israele, un esempio, una traccia che prosegue nel futuro, che non si perde che è come una sorgente incessante, continua, che alimenta con acque di vita il corso del popolo ebraico. In ogni caso ogni ebreo è sempre caro a D.O , tutti siamo come Suoi figli, Egli desidera il nostro bene ed attende pazientemente anche i più lontani, lasciando sempre una possibilità di riavvicinarsi. Infine nessuno di noi può sapere veramente quanto siamo più o meno vicini o lontani, poiché solo a D.O è veramente noto ogni nostro pensiero e solo Egli può giudicare a che punto siamo nel percorso della nostra vita.
“Hashivenu Hashem elekha venashuva – Fa o Signore che ritorniamo a Te e noi ritorneremo, rinnova la nostra vita come nei tempi antichi”
Sentiamo intensamente di essere uniti da un filo comune per il quale tutti insieme ci presentiamo al cospetto del Signore, tutti insieme riconosciamo i nostri errori, tutti insieme attendiamo e speriamo nel Suo perdono, tutti insieme, tutto il popolo d’Israele chiediamo al Signore
Signore dell’universo, suggellaci per la vita e concedi a noi, D.O Eterno, la vita e la pace.
Chatima Tovah!


Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova
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il messaggio di papa bergoglio 
"L'Altissimo ci porti la pace"
“In occasione delle solenni ricorrenze di Rosh Ha-Shanah, Yom Kippur e Sukkot, sono lieto di porgere a lei e alla Comunità ebraica di Roma i miei sinceri auguri. Auspico cordialmente che le imminenti festività, ravvivando la memoria dei benefici ricevuti dall’Altissimo, siano per le Comunità ebraiche nel mondo fonte di ulteriori grazie e di spirituale consolazione”.
È quanto scrive papa Bergoglio in un messaggio inviato al rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni. “L’Altissimo – prosegue il messaggio – ci benedica con il dono della pace e susciti in noi un maggiore impegno a promuoverla instancabilmente. Nella Sua infinita bontà, rafforzi ovunque i nostri vincoli di amicizia e il desiderio di favorire un costante dialogo per il bene di tutti. Shalom Aleichem”.
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ieri sera la prima doppietta in serie a
Da via del Monte all'Azzurro,

il sogno di Petagna si avvicina
Il fisico notevole, già sui banchi di scuola, lasciava intravedere la possibilità di un futuro da sportivo. “Certo, a questo livello, non era semplice immaginarselo. Mi fa sempre un certo effetto seguire le sue gesta, ma ne sono davvero orgoglioso” sottolinea rav Umberto Piperno, dal 1996 al 2006 rabbino capo di Trieste. Nella scuola elementare ebraica di via del Monte, nella classe degli studenti nati nel 1995, un giovane destinato, nel giro di pochi anni, a calcare da protagonista il palcoscenico della Serie A: Andrea Petagna.
Il nuovo centravanti della Spal è arrivato a Ferrara dopo 63 presenze e nove reti con la maglia dell’Atalanta e con la voglia di riconquistarsi la maglia azzurra dopo l’unica presenza finora registrata: un amichevole del 2017 ad Amsterdam, contro l’Olanda. Dall’Atalanta alla Spal. Dalla lotta per arrivare in Europa League a quella (verosimilmente) per non retrocedere. Qualcuno, nel trasferimento estivo di Andrea, potrebbe vedere un arretramento di carriera. Sulla carta forse, ma neanche troppo. Intanto perché a Bergamo la concorrenza rischiava di precludergli un posto da titolare, mentre a Ferrara dovrebbe aver maggior sicurezze in questo senso. E poi perché, almeno in queste prime settimane di campionato, il glorioso club estense viaggia a vele spiegate. E anche grazie ad Andrea, che proprio ieri sera ha dato il massimo: una doppietta, la prima della sua carriera, che ha mandato al tappeto i suoi vecchi amici dell’Atalanta.


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le parole del premier conte
"1938, una ferita da ricordare"
Il 18 settembre 1938 Benito Mussolini annunciava da Trieste le “soluzioni necessarie” per affrontare il “problema ebraico”, dichiarando l’ebraismo mondiale un “nemico irreconciliabile” del fascismo. In una piazza Unità gremita, Mussolini rendeva pubblica l’infamia delle Leggi razziste. A 80 anni da quella pagine nera della storia italiana, molte sono le iniziative nel paese che ne ricordano il significato. Fu “l’inizio di una persecuzione di tantissimi innocenti – ha ricordato il Primo ministro Giuseppe Conte nelle scorse ore – A 80 anni dall’accaduto dobbiamo serbare memoria di questa ferita. Ricordare per non dimenticare”.
Nelle scorse ore a Torino il Polo del Novecento assieme all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte ha organizzato una proiezione del filmato originale, custodito dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, dell’annuncio di Mussolini delle Leggi. A intervenire, tra gli altri, il presidente della Comunità ebraica torinese Dario Disegni, il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte Alberto Sinigaglia e il direttore Museo Diffuso della Resistenza Guido Vaglio.
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bilancio sociale 8 - università 
Conoscere attraverso lo studio
Grazie al corso di Storia della Musica ebraica che si terrà nel nuovo anno accademico presso il Diploma universitario triennale in Cultura ebraica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane gli studenti si confronteranno con testi provenienti dalla liturgia ebraica, dai Salmi o da poesie ebraiche medievali accompagnati da melodie “prese a prestito” dai paesi in cui tali canti sono stati composti. Si tratta di un efficace esempio di come la cultura ebraica si sia sviluppata nel corso della sua storia a contatto con il contesto locale, e di un’altrettanta valida dimostrazione di come non sia possibile ricostruire la storia della musica tout court senza conoscere in quali forme essa sia stata utilizzata anche in ambito ebraico.


Myriam Silvera
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qui parma 
Music Film Festival, al via

nel segno degli ebrei libia
Passione per la musica e la vita, bisogno di ritrovare radici solide da trasmettere alle nuove generazioni. Sono queste le tematiche forti e avvincenti dell’edizione 2018 del Parma International Music Film Festival, che si svolge dal 17 al 23 settembre a Parma, con il Patrocinio del Comune e la collaborazione della Casa della Musica.
In concorso 15 produzioni tra film, documentari e cortometraggi da Italia, Brasile, Usa, Portogallo, Olanda, Spagna, Austria, Iran, Marocco, due lavori fuori concorso tra i quali il documentario del regista Ruggero Gabbai, co-autore insieme al professor David Meghnagi, dal titolo: “Libia, l’ultimo esodo”, presentato come evento speciale all’inaugurazione del film festival di Parma che si è svolta ieri sera alla Casa della Musica.


Eddy Lovaglio
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qui torino - i 100 anni di bruno segre
"Il mio secolo anticonformista"
Un dialogo lungo un secolo quello che si è instaurato tra Bruno Segre, avvocato, giornalista, politico, partigiano e il Novecento. Questo il tema dell’incontro organizzato nelle sale del Circolo dei lettori da Socrem Torino in collaborazione con la Fondazione Ariodante Fabretti Onlus, incontro che si lega ad una serie di momenti che la città di Torino ha voluto dedicare ad una delle personalità più note e autorevoli nel panorama dell’associazionismo laico, che da poco ha festeggiato il suo centesimo compleanno.
“I miei 100 anni li considero una tappa e non un traguardo”, commenta lo stesso Segre, affermazione che ben si accosta alla sua composita biografia.


Alice Fubini
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l'iniziativa dell'irgun olei italia 
Nuovi immigrati, le linee guida
Un documento prezioso per gli olim hadashim italiani, i nuovi immigrati in Israele, con le molte informazioni necessarie per orientarsi nel nuovo paese. Dai percorsi di integrazione all’assistenza su diversi piani come quella educativa, sanitaria e finanziaria. L’Irgun Olei Italia, su iniziativa di Alberto Corcos, ha tradotto e integrato con nuovi elementi le apposite linee guida stilate dal ministero dell’Aliyah e dell’Integrazione.

Clicca qui per scaricare il documento.


pilpul


Stranieri
Il rapporto con la realtà, come sappiamo, è alla base di tanti studi filosofici ed è, in qualche modo, la filosofia stessa. Non vi è da sorprendersi, quindi, se noi stessi, al pari di tanti altri, tendiamo ad accostarci ai fatti, senza però approdare ad una totale identificazione. È stato, dopotutto, l’ebraismo stesso a porsi la questione della conoscenza, inserendola nei primi passi dell’umanità, ed è la Genesi a proporci un inizio che finisce per non distinguersi agevolmente dalla fine.

Emanuele Calò, giurista
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Memoria e impegno civile
I viaggi della memoria nei luoghi in cui è maturata la storia del Novecento e in particolare nei luoghi di prigionia, di schiavizzazione, di sterminio sono ormai un tassello essenziale nel processo di formazione dei giovani, e sempre più numerose sono le scuole che scelgono di inserire questa esperienza nel curricolo delle loro classi. Nel mio lungo e appena concluso percorso di insegnante liceale ho affrontato con gli studenti diversi itinerari di questo genere, constatando ogni volta in me stesso e nei ragazzi – durante e all’indomani del viaggio – una effettiva crescita interiore, sia sul piano concreto delle conoscenze e della comprensione storica di fondo, sia nella dimensione della consapevolezza politica e dell’impegno etico/civile.

David Sorani
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