8 Ottobre 2018 - 29 Tishri 5779 |
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Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter
quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Paolo Sciunnach e di
Anna Foa. Nella sezione pilpul una riflessione di Daniela Fubini.
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Israele, caccia al terrorista
Continua
in queste ore la grande operazione delle forze di sicurezza israeliane
in Cisgiordania per catturare il terrorista palestinese che ieri ha
fatto irruzione negli uffici dell'Alon Group, nella zona industriale
Barkan, e ucciso Kim Levengrond Yehezkel, 28 anni, e Ziv Hajbi, 35.
“Quello di ieri mattina - sottolinea La Stampa - è stato uno dei più
gravi attacchi terroristici da mesi e preoccupa ancor più le autorità
israeliane perché per la prima volta è stata colpita una 'oasi di
pace', un grande parco industriale che dà lavoro a migliaia di persone,
ebrei e palestinesi, e finora era stato risparmiato dal conflitto”. Il
presidente israeliano Reuven Rivlin ha condannato l'attacco “non solo
contro persone innocenti ma anche alla possibilità della coesistenza
pacifica fra israeliani e palestinesi”.
Le ronde, pagliacciate pericolose.
Parlando delle ronde organizzate dai neofascisti di Forza Nuova
sui treni Milano-Bergamo, l'editorialista del Corriere
Pierluigi Battista le definisce pagliacciate pericolose. “Dovrebbero
smetterla con questo spettacolo delle «ronde», che gli squadristi non
sono i benvenuti, che nessuno li ha chiamati, che il tema della
sicurezza dei treni esige un'adeguata risposta dello Stato. Che il
surrogato squadrista non compensa nessuna assenza, ma aggiunge
arroganza a prepotenza, pericolo a pericolo. Questo è il fascismo vero,
reale, agitato come bandiera dagli stessi squadristi, che una società
democratica non dovrebbe tollerare”. A proposito di fascismo, sul
Foglio Adriano Sofri analizza la retorica presente nell'attuale
maggioranza, associandola a quella del Ventennio.
Francia, Italia, i venti xenofobi di ieri e di oggi.
Repubblica intervista l'ex ministro della Cultura francese Jack Lang,
amico personale di Mitterand, che si dice preoccupato per il clima in
Italia. “La Francia e l'Europa sono colpevoli di non avere aiutato
sufficientemente il vostro Paese sull'immigrazione. - riflette Lang che
definisce come brutale e volgare il ministro Salvini - Doveva esserci
più solidarietà. Detto questo, non è un motivo per aggredire, insultare
gli stranieri. Gli italiani dovrebbero avere un po' di memoria”.
Ovvero?, chiede il giornalista: “Sa come venivano chiamati a Marsiglia
all'inizio del Novecento? I rospi. E sa cosa diceva Maurice Barrès,
scrittore di destra, xenofobo, per attaccare Emile Zola durante
l'affaire Dreyfus? - chiede Lang, in riferimento alla famosa difesa di
Zola contro l'antisemitismo riversatosi su Alfred Dreyfus -
Sottolineava il colore olivastro della sua pelle e lo incitava a
"passare le Alpi", per tornarsene nel paese d'origine, l'Italia. Oggi
l'opera di Zola fa parte del patrimonio nazionale. Così come il nome di
tanti altri immigrati che hanno forgiato il nostro Paese. Abbiamo avuto
anche noi pagine buie della nostra storia, ma ne siamo sempre usciti.
Sono fiducioso: accadrà anche all'Italia”.
Roma, cinema nel segno della Memoria.
Nell'anno dell'anniversario delle Leggi razziste, la Festa del Cinema
di Roma (18 - 28 ottobre 2018) dedica – come riporta oggi La Stampa -
la sezione “Per non dimenticare” alle pagine più buie del Novecento con
la proiezione di tre pellicole: 1938 - Quando scoprimmo di non
essere più italiani di Pietro Suber , scritto con Amedeo Osti
Guerrazzi, e prodotto da Blu Film, Istituto Luce Cinecittà con Rai
Cinema, La razzia - Roma, 16 ottobre 1943 di Ruggero Gabbai, scritto da
Marcello Pezzetti e Liliana Picciotto e prodotto dalla Fondazione Museo
della Shoah con Rai Cinema, Who Will Write Our History, l'ultimo film
scritto e diretto da Roberta Grossman, prodotto da Nancy Spielberg.
Inoltre la rassegna renderà omaggio al regista di Shoah Claude
Lanzmann, scomparso l'estate scorsa, proiettando Sobibor-14 ottobre
1943. Rispetto al film di Suber sulle Leggi razziste, la Stampa spiega
che lo spunto del documentario è stata “la vicenda delle lettere di
padre Pietro Tacchi Venturi, segnalata alla produzione da Benedetto De
Benedetti, Presidente Fondazione De Benedetti Cherasco 1547, che
assieme alla Compagnia di San Paolo e all'Archivio Terracini di Torino
ha contribuito alla realizzazione del film. L'influente gesuita,
ambasciatore informale del Vaticano presso Mussolini (e forse suo
confessore) con la caduta del Fascismo scrive una lettera al segretario
di Stato, il cardinal Maglione, in cui suggerisce di mantenere le leggi
razziali”.
L'ebraismo di Corto Maltese.
Tante le iniziative in preparazione in tutta Italia per la nuova
edizione della Giornata della Cultura ebraica, che andrà in scena
domenica 14 ottobre. A Roma, tra gli eventi principali promossi dalla
Comunità ebraica capitolina, l'inaugurazione della mostra a Palazzo
della Cultura, All'ombra della menorà. Le origini ebraiche di Corto
Maltese, curata dallo storico Samuele Rocca. “Corto Maltese è un uomo
di mondo, cosmopolita, che ha ottimi rapporti con tutte le religioni,
dagli sciamani dell'Abissinia ai frati francescani - spiega Rocca al
Messaggero Roma - Certo è però che sua mamma è un'ebrea gitana di
Cordova, talmente bella che il pittore Ingres se ne innamorò, e
nell'ebraismo la discendenza è matrilineare. In più ha studiato
con l'amante di sua madre, il rabbino sefardita Ezra Toledano che lo ha
iniziato alla Torah e alla Cabala. Non sappiamo se abbia fatto il Bar
mitzvah (la maggiorità dei bambini ebrei, a 13 anni, ndr.), ma in molte
tavole viene presentato con il tallit, lo scialle di preghiera bianco e
azzurro, a dimostrazione di una sua consuetudine con questo ambiente”
La festa di Moshe Kantor a Firenze.
La Nazione racconta la scelta di Moshe Kantor, magnate russo,
filantropo e presidente dell'European Jewish Congress, di festeggiare
il suo sessantacinquesimo compleanno a Firenze, nello storico teatro
fiorentino della Pergola. Il sindaco Dario Nardella ha inoltre
consegnato a Kantor le Chiavi della Città, uno dei massimi
riconoscimenti pensati per gli ospiti illustri.
Germania, i trucchi dell'Afd.
“L'AfD è un partito antidemocratico e largamente di destra radicale in
cui l'antisemitismo e la negazione della Shoah sono di casa”, è quanto
scrivono 17 organizzazioni ebraiche tedesche ribadendo la loro
opposizione al partito di estrema destra, che poche settimane fa,
riporta il Giornale, ha manifestato a Chemnitz contro gli stranieri al
fianco di hooligan e neonazisti. Il quotidiano parla anche di una
presunta sezione ebraica dell'AfD, appena creata e che conta 20 membri
in tutto: un tentativo malriuscito per cercare di ripulire l'immagine
del partito.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
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