Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

 23 ottobre 2018 -  14 Cheshwan 5779
header
 

filosofia

L’umanità e lo strano ordine delle cose   

img header

img headerAntonio Damasio / LO STRANO ORDINE DELLE COSE / Adelphi

Consiglio di leggere al più presto Lo strano ordine delle cose (Adelphi, 2018) di Antonio Damasio, nato a Lisbona, professore di Neuroscienza, Psicologia e Filosofia presso la University of Southern California di Los Angeles, dove dirige anche il Brain and Creativity Institute. Di lui ho letto, sempre presso Adelphi, L’errore di Cartesio, 1995, e Alla ricerca di Spinoza, 2003. Il libro va affrontato con coraggio perché è scritto assai bene e alla fine si capisce tutto. Non si diventa scienziati, così come la licenza liceale non ci fece divenire letterati. Ma comprenderemo meglio la confusione nella quale stiamo vivendo per una strana sindrome che ha colpito il mondo intero e non solo l’Italia, Israele, la Diaspora, ma tutte le civiltà del mondo. Per Damasio sentimenti ed emozioni, armonizzati alla ragione, sono alla base del nostro pensiero, mentre filosofi e scienziati per moltissimi secoli avevano asserito essere valida per l’uomo la sola ragione. Invece ragione e sentimenti, mente e corpo sono un tutt’uno assai più complesso di quanto si potesse immaginare fino a pochi anni fa. Il filosofo Baruch Spinoza ci aveva azzeccato già nel 1600, e forse non è un caso, dato che lui, illuminista antelitteram, nacque ad Amsterdam da genitori marrani - ebrei convertiti a forza al cattolicesimo - fuggiti da Lisbona. Spinoza non concordava con Cartesio e Leibnitz sottovalutava Spinoza. Antonio Damasio sta dalla parte di Spinoza.

Aldo Zargani, scrittore
Pagine Ebraiche, ottobre 2018 
 

Leggi tutto

 

pensiero ebraico

Etica e stili di vita secondo Maimonide

img headerMosè Maimonide (a cura di Massimo Giuliani) / NORME DI VITA MORALE - HILKHOT DE‘OT / Giuntina

Medicina preventiva e diete alimentari, virtù filosofiche e fede religiosa, etica sociale e igiene sessuale, tutto in chiave di halakhà, ossia di normativa ispirata alla Torà e alla saggezza dei maestri di Israele: ecco in breve i contenuti di Hilkhot de‘ot, uno dei primi trattati del Mishnè Torà, il grande codice halakhico scritto da Maimonide nell’Egitto del XII secolo, di cui è uscita di recente per Giuntina una edizione tradotta e curata da Massimo Giuliani, professore all’Università di Trento e al Diploma Universitario in Studi Ebraici dell’UCEI.
Corredato di una prefazione del Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, il testo è introdotto da uno scritto dello stesso Giuliani, che illustra la complessità della letteratura e del pensiero ebraico in materia di etica e morale, e racconta i contenuti del testo di Maimonide capitolo per capitolo, partendo da un presupposto: che “l’etica non è una categoria biblica, non appartiene al lessico del pensiero politico-teologico ebraico e non può dirsi una invenzione del pensiero rabbinico. E tuttavia di ‘etica ebraica’ è impregnata ogni pagina del Tanakh.”

mdp 

Leggi tutto

 

narrativa

Il coraggio di Primo Levi: «Se non ora, quando?» 

saggisticA

Il disgusto dell'irrealtà 
     

Primo Levi / SE NON ORA, QUANDO / Einaudi

"Se non ora, quando?", uscito nel 1982, è l'unico romanzo scritto da Primo Levi. Non che Levi non avesse fino ad allora scritto opere di fiction, racconti, ma non aveva ancora intrapreso, e non lo farà più dopo questo libro, la strada del romanzo. Il titolo, così intrigante, è ripreso da un brano del Pirké Avoth (le Massime dei Padri), una raccolta redatta nel II secolo d. C. che fa parte del Talmud: «Diceva Hillel: "Se non sono io per me, chi sarà per me? E quand'anche io pensi a me, che cosa sono io? E se non ora, quando?"». Il libro ebbe un grande successo e vinse in quello stesso anno sia il premio Campiello che il premio Viareggio. All'epoca, Levi non era ormai più solo un testimone, era già uno scrittore di primo piano, anche se non aveva ancora raggiunto la fama e la considerazione che oggi lo fanno ritenere a livello internazionale uno dei più grandi scrittori del Novecento. Il teatro del romanzo sono la Bielorussia e l'Ucraina, terre volta a volta russe e polacche, zona di confine tra i due mondi.

Anna Foa,
Il Secolo XIX,
21 ottobre 2018


Leggi tutto

img

Philip Roth / PERCHÉ SCRIVERE? / Einaudi

Le scritture critiche dei narratori sono sempre benvenute. Ci informano sui libri che hanno amato, sulle loro abitudini professionali, sulla loro vita, e talvolta ci permettono perfino una comprensione più sicura delle loro invenzioni. Ma c'è anche un altro elemento, una garanzia n narratore che scrive critica (su di sé e sugli altri) possiamo ragionevolmente considerarlo un bravo narratore. Il bravo narratore può anche non scrivere critica. Se la scrive, però, ci fornisce un indice con cui dirlo bravo narratore, ossia uno che considera le sue storie responsabili davanti alla comunità. Henry James, Marcel Proust, Virginia Woolf docent. Ma docet anche Philip Roth, scomparso il 22 maggio scorso, un secolo dopo i fasti del modernismo. il volume che raccoglie il suo corpus di scritti critici, Why Write?Collected Nonfiction 1960-2013, uscito nel 2017 come trecentesimo della Library of America, è ora pubblicato in italiano da Einaudi, per le cure di Norman Gobetti. Roth non è un teorico.

Nicola Gardini,
Il Sole 24 Ore Domenica, 21 ottobre 2018


Leggi tutto

img
moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici suFACEBOOK  TWITTER

Pagine Ebraiche 24, l’Unione Informa e Bokertov e Sheva sono pubblicazioni edite dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it
Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa, notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009. Pagine Ebraiche Reg. Tribunale di Roma – numero 218/2009. Moked, il portale dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 196/2009. Direttore responsabile: Guido Vitale.