Jonathan Sacks, rabbino
| Gli atti di gentilezza non muoiono mai. Restano nella memoria, generandone a loro volta degli altri.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | Alla
fine del loro confronto Labano e Giacobbe, a testimonianza dell’accordo
raggiunto, fissano un luogo di memoria vissuto come un muro divisorio
[Gn, 31,44-52]. Ciascuno lo denomina nella sua lingua. È facile
immaginare che entrambi condividano la memoria del luogo. Difficile
dire che conserveranno e trasmetteranno una memoria condivisa dell’atto.
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Coalizione da salvare,
il tentativo di Netanyahu
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Il
primo ministro Benjamin Netanyahu incontrerà il ministro delle finanze
Moshe Kahlon questa sera in un ultimo tentativo di salvare il suo
governo dalle sempre più probabili elezioni anticipate, riportano i
quotidiani israeliani. La coalizione di governo, dopo l'uscita del
partito Israel Beitenu guidato da Avigdor Lieberman, può contare su una
maggioranza molto ristretta (61 seggi su 120 totali) ma già diversi
alleati del Premier hanno dichiarato di sostenere il ritorno anticipato
alle urne: tra questi il leader del partito HaBayt HaYehudi Naftali
Bennett e Aryeh Deri, capo del partito religioso Shas.
1938 e il silenzio dei giuristi. La promulgazione delle leggi razziali,
nel 1938, fu accolta quasi senza reazioni, con un atteggiamento di
sostanziale indifferenza dalla comunità dei giuristi. A questo tema è
dedicato il convegno in programma oggi (ore 15.00) nell'aula magna del
Palazzo di Giustizia di Genova, con le relazioni di Giuliano Amato, già
presidente del Consiglio e giudice costituzionale, e Piero Guido Alpa,
già presidente del Consiglio Nazionale Forense. L'iniziativa è
organizzata dalla Comunità ebraica genovese insieme insieme all'Ordine
degli Avvocati di Genova, al Centro Culturale Primo Levi e alla
Associazione Italiana degli Avvocati e Giuristi Ebrei. Su La Stampa due
anticipazioni degli interventi di Amato e Alpa. In merito alle Leggi
razziste del 1938, nei dorsi romani di Repubblica e Corriere si
annuncia la due giorni di convegno internazionale dal titolo Chiesa,
fascismo ed ebrei, organizzato per il 19 e 20 novembre a Palazzo
Firenze dalla Società Dante Alighieri.
Lea Sestieri (1913-2018). Cordoglio nel mondo ebraico italiano per la
morte all'età di 105 anni di Lea Sestieri, maestra di storia
dell’ebraismo e tra le promotrici del Dialogo ebraico-cristiano. “Le
leggi razziali segnarono un prima e un poi nella sua vita: - racconta
il Corriere - con il marito Umberto fuggì a Montevideo, dove insegnò
all'università Bibbia e cultura ebraica. Conobbe molti intellettuali e
studiosi in esilio, tra cui il misterioso Chouchani, grande maestro di
Talmud, punto di riferimento per Emmanuel Lévinas e per Elie Wiesel.
Cominciò allora un impegno sempre più intenso nella diffusione
dell'ebraismo, impegno che andò intensificandosi quando Lea Sestieri,
dopo un breve periodo in Israele, fece ritorno in Italia nel 1979. E
impossibile immaginare il dialogo ebraico cristiano senza il suo ruolo
così decisivo: dalla cattedra di Ebraismo postbiblico alla Pontificia
Università Lateranense alla prestigiosa collana Radici della casa
editrice Marietti, dai Colloqui di Camaldoli alle conferenze tenute
all'Adei (Associazione donne ebree d'Italia)”.
L'Italia di oggi secondo Alessandro Piperno. “Come insegna Girard, il
grande antropologo francese, quando la gente è in difficoltà, quando
trema di paura, per prima cosa se la prende con chi sta molto meglio
poi con chi sta molto peggio. Così il complottiamo si allea al
razzismo. La dietrologia paranoide dei grillini va felicemente a
braccetto con la xenofobia dei leghisti. Da un lato si farnetica contro
i poteri forti, dall'altro contro i finanzieri ebrei e gli immigrati.
Le assicuro, non avrei mai creduto che un giorno avrei vissuto tempi
del genere”, così lo scrittore Alessandro Piperno in un'intervista
pubblicata oggi da La Stampa in cui analizza l'attuale situazione
politica e sociale dell'Italia.
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il ricordo dell’eccidio di pietransieri
“Azione comune contro l’odio”
Pietransieri
è una frazione del Comune di Roccaraso, in provincia dell’Aquila.
L’incanto di montagne bellissima spezzato 75 anni fa da un abisso di
brutalità e violenza. Il 21 novembre del 1943 i nazisti vi effettuarono
infatti una delle prime tante stragi compiute sul territorio italiano.
Furono 128 i residenti di questa piccola località ad essere trucidati
quel giorno dai tedeschi. Tra loro moltissimi bambini. Un’unica
sopravvissuta alla strage, Virginia Macerelli.
Una vicenda drammatica su cui è tornata a riaccendersi l’attenzione
mediatica nel novembre del 2017, quando il Tribunale di Sulmona ha
decretato in una storica sentenza che è la Germania di oggi a doversi
far carico di un risarcimento di natura economica per quei crimini.
A 75 anni dall’eccidio una tavola rotonda con alcuni tra i più
importanti giuristi italiani ha offerto nuovi spunti di riflessione.
Tra i relatori intervenuti a Roccaraso l’ex vicepresidente del Csm
Giovanni Legnini; Giovanni Mammone, primo presidente della Corte di
Cassazione; Giovanni Canzio, presidente emerito della stessa; Guido
Raimondi, presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo. E con
loro – insieme al padrone di casa, il sindaco Francesco Di Donato – il
professor Francesco Sabatini, presidente emerito dell’Accademia della
Crusca; il presidente del Tribunale di Sulmona Giorgio Di Benedetto, la
giudice Giovanna Bilò cui si deve la storica ordinanza, l’avvocato
Lando Sciuba. Leggi
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Lo Stato assassino |
Il
ripetersi di iniziative, spesso di levatura nazionale, per la
ricorrenza dell’ottantesimo anniversario civile dall’approvazione,
emanazione, promulgazione e applicazioni razziste del 1938, è un
senz’altro un segno di vitalità di una parte della società italiana. Di
fatto, il Giorno della memoria che si svolgerà di qui a due mesi avrà
al centro, in molte realtà pubbliche, a partire da quelle scolastiche,
proprio quel tema. L’attenzione dei molti si è focalizzata non tanto (o
non solo) sulla genesi delle misure discriminatorie e persecutorie ma
anche sui meccanismi amministrative e burocratici di applicazione.
Poiché se le norme contenute nelle leggi enunciano dei principi, la
loro attuazione è delegata alla complessa filiera delle amministrazioni
pubbliche. Ed al loro ampio spazio di discrezionalità.
Claudio Vercelli
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