Jonathan Sacks, rabbino
| Le famiglie sono un test per la nostra umanità. Sono il mondo in miniatura in cui impariamo come affrontare il resto del mondo.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | La
questione del razzismo è ritornata a dare forma al linguaggio
contemporaneo. A differenza del razzismo tradizionale, chi lo pratica
non teorizza nessuna superiorità propria, ma trasforma in atto di
liberazione la propria caccia a chi è descritto come diverso, estraneo
e perciò nemico della propria tradizione. È dentro a questa dimensione
che torna potente il linguaggio e l’immaginario del complotto.
Perseguitare, discriminare è così un atto di liberazione
dall’oppressione. “Padroni a casa propria” nel tempo del trionfo
dell’immaginario complottista è questo.
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Il bilancio di Cassese
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“Sei
mesi dopo i populisti al potere rappresentano la nuova élite”. Questa
l’analisi che Sabino Cassese, giudice emerito della Corte
costituzionale, svolge oggi sulla prima pagina del Corriere. Un
bilancio molto negativo di questo mezzo anno di governo gialloverde.
“Nella quotidiana attività burocratica – riflette l’illustre giurista –
non viene posta la stessa cura dedicata all’immagine pubblica. Lo
scenario è completato da uno stile arrogante o sarcastico di
comunicazione, a volte puerile, specialmente sprezzante nei confronti
di quell’Unione europea alla quale dobbiamo sessant’anni di pace e
benessere, e questo solo perché essa ci ricorda quali sono i nostri
debiti e quanti pericoli corre la nostra economia”.
Repubblica riporta un commento del presidente iraniano Hassan Rouhani,
che ha definito Israele “un cancro” per la regione mediorientale. “Uno
dei peggiori risultati della Seconda guerra mondiale – le sue parole,
pronunciate a Teheran – è stata la formazione di questo regime
illegittimo, chiamato Israele, che ha portato alla formazione di un
vero e proprio tumore”.
“A livello politico ho lei mie idee. Ma da presidente della Commissione
Diritti Umani del Senato sarò imparziale e, se un’istanza è giusta, la
sosterrò anche se non dovesse piacere alla Lega”. È quanto afferma
Stefania Pucciarelli in una intervista al Tempo. Sostiene la senatrice
leghista, a proposito del suo like a un post in cui si evocavano
“forni” per i migranti: “È stata un’enorme strumentalizzazione. Ho solo
messo un like perché conoscevo la persona, ma non avevo letto il post.
Quando ne ho appreso il contenuto, mi sono scusata”.
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l'impegno ucei "Violenza sulle donne, crimine
contro cui agire tutti insieme" “La
giornata mondiale contro la violenza sulle donne è un’occasione
importante per riflettere e confrontarci ad ogni livello con quella
che, come ci ricordano praticamente ogni giorno le cronache, è una
ferita sanguinante e spesso mortale nelle nostre società progredite. È
un impegno da affrontare naturalmente sul piano della repressione
giudiziaria, ma anche e soprattutto dal punto di vista culturale”.
È quanto afferma la Presidente UCEI Noemi Di Segni in una nota.
“Serve – aggiunge – una nuova stagione di consapevolezza. Anche per
questo, assieme a rappresentanze del mondo cristiano e islamico,
abbiamo scelto di sviluppare un progetto comune rivolto a ragazze in
età-preadolesenziale che metta al centro la dignità del corpo e la
piena coscienza dei propri diritti e delle proprie responsabilità. È
una sfida, sostenuta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, che è
volta a contrastare anche quei disvalori di cui talvolta proprio le
religioni, nei loro ambienti più fondamentalisti e retrogradi, sono
portatrici. Una sfida drammaticamente attuale e che è necessario
combattere tutte e tutti insieme”.
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qui pisa - il festival nessiah al via Il Cantico, sguardo a 360 gradi
È
il Cantico dei Cantici, Shir Ha-Shirim, il cuore del Festival Nessiah
2018 che ha preso ieri il via a Pisa. Poema d’amore attribuito al Re
Salomone e considerato nell’esegesi tradizionale una metafora al
rapporto di Dio d’Israele con il popolo ebraico, è anche una delle
opere poetiche più antiche che ha conservato nei millenni intatto il
proprio fascino, catturando l’immaginazione di generazioni di filosofi,
artisti, scrittori e compositori. E tutte le suggestioni e sfumature
(antiche e moderne, sacre e profane) di questo capolavoro saranno
affrontate, come nella tradizione di Nessiah, festival della Comunità
ebraica pisana nato nel 1997, fondato e diretto dal Maestro Andrea
Gottfried (nell’immagine), con un viaggio a 360 gradi tra letture
sceniche, polifonie barocche, cinema d’animazione, culinaria etnica,
opera inedita, canti popolari e lieder.
Il festival ha preso il via ieri sera alla Gipsoteca di Arte Antica con
il concerto del compositore e performer Hezi Levi – voce e chitarra –
“Mettimi come un sigillo sul tuo cuore”. Leggi
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il messaggio della presidente uscente
"All'Adei anni importanti"
"Sei,
quasi sette anni, di duro lavoro e impegno. Un’esperienza importante,
che mi ha lasciato molto, svolta sempre a beneficio di tutte le socie,
dell’ebraismo italiano di cui siamo un perno, dello Stato di Israele di
cui siamo in qualche modo ambasciatrici”.
Ester Silvana Israel, veronese, da domani non sarà più presidente
dell’Associazione Donne Ebree d’Italia. Oggi ufficializzerà la sua
scelta nel corso dell’assemblea generale Adei-Wizo che si è aperta a
Bologna e che, nella seduta di lunedì, tra i vari punti all’ordine del
giorno prevede anche il rinnovo delle cariche e la scelta della nuova
presidente. “Credo che la strada giusta, per rinvigorire un mondo in
difficoltà come quello dell’associazionismo, sia quella del ricambio
generazionale. Servono nuove figure, soprattutto giovani, con la voglia
di prendersi delle responsabilità e di perseguire degli obiettivi”. Leggi
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In exitu
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Questa
è l’età delle passioni tristi, del risentimento, soprattutto della
mancanza di futuro. Non è vero che non ci sia dato un tempo a venire ma
viviamo come se fosse altrimenti. Forse il senso del tempo ci manca
perché abbiamo rarefatto quello dl Tempio. Va da sé che lo stato di una
comunità, in questo caso non solo locale o nazionale ma addirittura
continentale, nel momento in cui manifesta soprattutto il suo disagio,
non sia solo il prodotto di umori e sensazioni ma anche di concreti
disagi, vissuti materialmente ogni giorno. Tuttavia, nella rabbia che
accompagna le espressioni risentite di chi si sente escluso da
“qualcosa” per colpa di “qualcuno”, si cela un di più del solo
riscontro delle difficoltà con le quali deve confrontarsi ogni giorno.
Ci sentiamo spesso, sempre più spesso, abbandonati a noi stessi. Magari
guardiamo con distanza, se non con calcolato sospetto, quelle
istituzioni collettive quand’esse si rivolgono a noi. Ma senza il loro
riconoscimento e la loro protezione, ci accorgiamo di essere
fragilissimi. Più ancora delle tumultuose trasformazioni economiche di
questi ultimi anni, e quindi dei loro spiazzanti effetti, ciò che forse
sta pesando tantissimo è la perdita di autorevolezza di quei corpi
intemedi, istituzionali e non, che – invece – dovrebbero farci sentire
cittadini a pieno titolo.
Claudio Vercelli
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