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 27 Novembre 2018 - 17 Kislev 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Haim Korsia, Gran rabbino di Francia
Sarah, Rachel, Lea, tutte le matriarche e le donne della Bibbia ci portano la prova inconfutabile dell'impegno femminile nel trasformare il mondo in qualcosa di migliore.
 
Dario
Calimani,
Università di Venezia
La settimana scorsa scrivevo due diverse note, su queste pagine e sul Gazzettino, in cui criticavo il tentativo da parte del Teatro Stabile del Veneto e della Regione Veneto di ridare lustro alla figura di Ezra Pound, non tanto e non solo come poeta quanto come ‘gigante del pensiero moderno’ (sic!). Come se Pound avesse rivoluzionato gli schemi del pensiero del Novecento e avesse proposto un nuovo, illuminato e illuminante modello filosofico. Purtroppo, una non equilibratissima rivalutazione di Pound l’aveva proposta qualche settimana fa anche l’amico Claudio Magris sulle pagine del Corriere della Sera.
 
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La Francia invisibile
“La Francia invisibile irrompe sulla scena”, scrive Bernard Henry Lévy, per raccontare le proteste – e violenze – che hanno caratterizzato le dimostrazioni in Francia dei cosiddetti gillet gialli. “Le devastazioni e gli atti vandalici contro i beni comuni non fanno avanzare la lotta o ribadisco e insisto su questo punto. – scrive Henry Lévy su La Stampa – Che la rabbia dei ‘gilet gialli’ sia il segno di un profondo malessere sociale, è evidente. Che l’espressione di questo malessere sia uno di quei ‘rilevatori d’incendio’, il cui grido, se non lo si ascolta, sarà sempre più assordante, è un’altra evidenza. E ricordo, per l’ennesima volta, che la Repubblica ha un dovere di solidarietà incondizionata nei confronti di quest’altra Francia, quella che sta uscendo, sotto i nostri occhi, dalla notte degli abbandonati e che ci dice che è sempre più difficile vivere con un basso salario”.
 
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  davar
il presidente della conferenza dei rabbini
"Israele e comunità ebraiche

alla larga da forze estremiste"
Per Israele e per il mondo ebraico è bene tenersi lontani da partiti nazionalisti, populisti e xenofobi. Non incoraggiare relazioni controverse, non contribuire a un loro sdoganamento in cambio di roboanti difese dello Stato ebraico e attestazioni inaccettabili di amicizia. A sottolinearlo è il presidente della Conferenza dei rabbini europei rav Pinhas Goldschmidt.
“Perché queste forze politiche cercano un contatto con noi? Ci sono più di 40 milioni di musulmani e soltanto 1,6 milioni di ebrei in Europa. Hanno bisogno dei nostri voti? No, non credo proprio. Hanno invece bisogno – la riflessione del rav, intervenuto alla Knesset – che noi gli rilasciamo un attestato di purezza”

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gli incontri del jewish media summit
"Convivenza, sfida possibile"
Durante la seconda intifada il 14enne palestinese Ziad Sabateen venne arrestato per aver partecipato alle proteste. “Ero arrabbiato, avevo visto i soldati maltrattare la mia famiglia e partecipai. Per questo, ho passato cinque anni in una prigione israeliana. E nel mentre ho cominciato a parlare con altri palestinesi incarcerati. Mi sono reso conto che l’odio non mi avrebbe portato a nulla. Quando sono uscito ho scelto di non seguire la via della violenza e di cominciare a parlare con gli altri” ha raccontato ai giornalisti parte della delegazione del Jewish Media Summit, descrivendo il suo impegno per la convivenza tra israeliani e palestinesi inziato 25 anni fa dal suo villaggio, Husan, nella West Bank. Un impegno portato avanti con l’associazione israeliana Habayt. Secondo Ziad l’unica possibilità è costruire dal basso la convivenza: “Hamas e l’Anp prendono milioni di dollari ma non li usano per la popolazione”. Un piccolo esempio di alternativa in quello che è il complicato mosaico del rapporto tra israeliani e palestinesi.
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ihra a ferrara - il concerto
Dalla Memoria alla speranza
“Dalla memoria alla speranza. La tradizione musicale ebraica italiana”. È il tema conduttore del concerto che ieri sera il coro ebraico di Roma Coro Ha-Kol (“La Voce”) ha tenuto alla Sala Estense di Ferrara, in onore dei delegati dell’Assemblea plenaria dell’IHRA – International Holocaust Remembrance Alliance. A organizzare l’evento, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, in collaborazione con il Comune di Ferrara e con la Comunità ebraica della città estense.
Introdotti dal Presidente del Coro, Richard Di Castro, i ventidue coristi di Ha-Kol, fondato nel 1993 per iniziativa di alcuni cantori del Tempio Maggiore di Roma e di altri amanti della tradizione musicale ebraica, hanno interpretato opere e composizioni corali dello straordinario patrimonio musicale e religioso della Comunità di Roma, una delle più antiche d’Europa, di compositori vissuti dal XVI al XX secolo, musiche del mondo ebraico sefardita (spagnolo-portoghese) e askenazita (Europa orientale) e brani musicali contemporanei, non solamente liturgici, ma ispirati ad argomenti di vita ebraica.
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l'associazione avvocati e giuristi ebrei
Diritto, prospettive a confronto
“Quali prospettive per la professione di avvocato oggi: modelli a confronto”. Questo il titolo di un convegno sulle sfide e le opportunità dell’avvocatura oggi in Italia (il secondo dopo quello di Roma del luglio scorso), tenutosi ieri a Milano per iniziativa dell’Associazione italiana Avvocati e Giuristi ebrei.
Un incontro ricco di stimoli per gli avvocati civilisti e penalisti intervenuti da Milano, Roma, Torino, Genova e anche Busto Arsizio, a dimostrazione di un interesse crescente per l’associazione costituitasi appena un anno fa.
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donne ebree d'italia
Adei, Sciaky alla presidenza
È la milanese Susanna Sciaky la nuova presidente dell’Associazione Donne Ebree d’Italia. A designarla le associate riunite a Bologna nel corso della 63esima Assemblea Adei Wizo conclusasi nelle scorse ore. Oltre a Sciaky, in Consiglio siedono le due vicepresidenti Emanuela Servi (Firenze) e Carla Guastalla (Livorno), Roberta Nahum (Roma), Ines Marach (Bologna), Roberta Vital (Milano), Manuela Alcalay (Milano), Ziva Fisher (Roma), Viviana Levi (Roma), Silvana Hannuna (Roma), Lea Fubini (Torino), Giulia Levi (Torino), Miriam Rebhun (Napoli), Anna Campos (Venezia), Sara Procaccia (Bologna).

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qui firenze - la cerimonia 
"Memoria, un dovere di tutti"
Il coraggio di Suor Benedetta Pompignoli e della professoressa Nella Bichi, che nella Firenze sotto occupazione nazifascista si prodigarono per mettere in salvo Miranda Servi Cividalli e sua madre Pia Ajò Servi dagli aguzzini ha ottenuto l’alto riconoscimento dello Yad Vashem, il Memoriale della Shoah di Gerusalemme che ha inserito le due donne nel registro dei “Giusti tra le nazioni”.
Una emozionante cerimonia svoltasi ieri nella sinagoga fiorentina ha rappresentato il momento conclusivo di questo lavoro di Memoria e approfondimento storico. Pubblichiamo la testimonianza di Raffaele Favilli, intervenuto a nome dei familiari della professoressa Bichi.


(Foto di Noemi Coen)
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qui casale - il libro
Monferrato, un segno ebraico
Si può divertirsi imparando la storia? Certo, se a scriverla è stato Idro Grignolio. Lo storico monferrino scomparso sette anni fa aveva aveva il dono di saper narrare e lo ha fatto fino a 89 anni. Tra le tante cose che ha raccontato ci sono i personaggi della Comunità ebraica casalese: brevi profili biografici che ora sono stati raccolti per la prima volta in un volume grazie all’impegno di Paolo Testa e del Circolo Ravasenga.


Alberto Angelino
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pilpul


La scelta di Silvia 
Molti sapranno della polemica che ha investito Massimo Gramellini sul web. In un articolo scritto la settimana scorsa a proposito del rapimento in Kenya di Silvia Romano – speriamo che sia presto liberata! –, la firma prestigiosissima del “Corriere” si soffermava sul sentimento diffuso e sempre più ostentato di chi dice: se l’è cercata, se proprio voleva fare del bene, che lo facesse alla mensa della Caritas sotto casa sua invece di fare l’eroe. Gramellini ha spiegato poi di essere stato frainteso, che proprio rappresentando quell’atteggiamento egli intendeva ridicolizzarlo.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Non sparate sulla UE
Oscar Wilde (Impressions of America, 1882) racconta: “They afterwards took me to a dancing saloon where I saw the only rational method of art criticism I have ever come across. Over the piano was printed a notice: Please do not shoot the pianist. He is doing his best. The mortality among pianists in that place is marvellous”. Molto più tardi, David Loeb Goodis scrisse “Shoot the piano player” portata allo schermo nel 1960 da François Truffaut, con Charles Aznavour come protagonista.

Emanuele Calò, giurista
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L'Italia e il '38
Gli ottanta anni dall’adozione aperta del razzismo antisemita da parte del regime fascista hanno indubbiamente segnato una svolta. L’interesse e la sensibilità pressoché generali, la mobilitazione dei mass media sull’argomento sembrano rivelare, finalmente, una prese di coscienza collettiva, ciò che stranamente non era avvenuto per i precedenti anniversari “rotondi”: i cinquanta anni, i settanta anni. Il cambiamento è stato probabilmente determinato dalla trasformazione del clima sociale e politico, e non solo a livello italiano. Da un lato l’allontanarsi degli eventi di allora ha permesso un coinvolgimento meno diretto nelle situazioni e ha consentito una prospettiva di maggiore profondità storica indispensabile per una adeguata ricostruzione; dall’altro, però, l’emergere drammatico ai nostri giorni di problemi pur molto diversi come quello delle migrazioni di massa e delle connesse immigrazioni con le relative inquietanti esplosioni di un nuovo razzismo ha accentuato la sensibilità collettiva su questo tema, molto italiano però in fondo poco noto alla massa degli italiani.

David Sorani
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