Giuseppe Momigliano,
rabbino
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La
Torà racconta che Yosef, il figlio di Giacobbe finito schiavo in
Egitto, è fatto oggetto di insistenti tentativi di approccio da parte
della moglie del suo padrone, invaghita dalla bellezza del giovane.
Avendo resistito alle pressanti lusinghe della donna, questa cerca di
vendicarsi, accusando Yosef di un tentativo di violenza
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Davide
Assael,
ricercatore
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Il
caso italiano sembra davvero essere il caso scuola sul destino di tutti
questi neo-nazionalismi che si sono riproposti ovunque in questi anni.
Soggetti politici ripiegati sui propri interessi non possono che
entrare in conflitto l’un con l’altro. Dove sono finiti gli Orban e gli
Strache, che si dichiaravano tanto amici di Salvini? Non solo non lo
hanno aiutato, ma si sono tramutati nei suoi più severi critici. Ma, un po’ ovunque pare la stessa musica.
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Decreto sicurezza,
ok dalla Camera
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Con
336 voti a favore e 249 contrari, la Camera ha confermato la fiducia al
governo sul dl sicurezza, che dovrà essere convertito in legge entro il
3 dicembre. Il decreto interviene sulle norme relative alla protezione
internazionale abrogando il permesso di soggiorno per motivi umanitari
e rafforza i dispositivi contro terrorismo e infiltrazioni criminali
negli appalti pubblici. “Siamo di fronte a una rivoluzione – il
commento del vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini – il
decreto porterà più sicurezza alle città d’Italia, dà più potere ai
sindaci, stronca il business dell’immigrazione clandestina, aumenta i
poteri della lotta antimafia e antiracket”. Rispetto al tema migranti,
scrive La Stampa, “gli unici accordi per riportare i migranti nei loro
Paesi sono con Tunisia, Egitto, Marocco”.
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jewish media summit con rivlin e netanyahu "Identità ebraica e democrazia,
per Israele nesso indissolubile"
“Quello
che abbiamo creato qui in 70 anni è qualcosa di cui possiamo essere
veramente orgogliosi. Israele è uno Stato ebraico e democratico, le due
cose non possono essere separate”. Davanti a un pubblico di giornalisti
del mondo ebraico internazionale, il presidente d’Israele Reuven Rivlin
ha ricordato l’importanza delle due anime di Israele, quella
democratica e quella ebraica. Parlando dalla residenza presidenziale a
Gerusalemme, Rivlin ha ricordato l’importanza di un uso corretto delle
parole: “Lo abbiamo visto con Pittsburgh: le parole d’odio,
d’ignoranza, di violenza sulle piattaforme online portano a vittime
nella vita reale”. Parlando della convivenza all’interno d’Israele, il
presidente ha ricordato invece come ci siano quattro realtà al suo
interno: “I laici, i nazional-religiosi, i haredim e gli arabi, a cui
dobbiamo aggiungere una quinta, la Diaspora”.
Dobbiamo imparare a conoscerci reciprocamente perché solo così possiamo
costruire un futuro comune, il messaggio di Rivlin. Dopo l’incontro con
il Presidente, i giornalisti – a Gerusalemme per il Jewish Media Summit
– hanno avuto la possibilità di fare alcune domande al Primo ministro
Benjamin Netanyahu alla Knesset. Il Premier ha posto l’accento sulla
minaccia iraniana: “Il pericolo sul lungo termine per Israele non è
Gaza ma l’Iran e il radicalismo islamico. Continueremo a difendere i
confini d’Israele ma dobbiamo guardarci da un pericolo più grande”.
Rispondendo a una domanda sul Sud America, Netanyahu ha sottolineato di
essere contento per l’annuncio del presidente brasiliano Bolsonaro di
voler spostare l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, parlando di un
nuovo alleato nell’area per Israele. Rispetto al boicottaggio, il
Premier ha evidenziato la sua inefficacia a fronte di un avvicinamento
diplomatico di diversi paesi arabi a Israele. Leggi
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qui roma - la presentazione "Talmud in italiano, progetto
che fa onore a tutto il paese"
La
sfida prosegue. Portare cultura, pensiero alto, stimolo al
ragionamento. Far coesistere nel miglior modo tradizione millenaria e
strumenti tecnologici all’avanguardia. Gli insegnamenti e i valori
universali di Ta‘anìt (digiuno), il terzo trattato del Talmud
babilonese tradotto in italiano nel quadro del protocollo siglato nel
2011 tra Presidenza del Consiglio dei Ministri, MIUR, CNR e Unione
Comunità Ebraiche Italiane – Collegio Rabbinico Italiano, protagonisti
di una serata che si è svolta nella sede dell’ambasciata italiana
presso la Santa Sede.
“Il Talmud ha un immenso valore religioso, storico, giuridico. È un
testo che ha permeato la nostra cultura e quella europea. Questo
progetto fa onore all’Italia” ha sottolineato il padrone di casa,
l’ambasciatore Pietro Sebastiani, nei suoi saluti. Riflessione
condivisa da Guerino Di Tora, vescovo ausiliare di Roma e presidente
della Fondazione Migrantes, che ha ricordato l’imprescindibile impegno
di riscoperta della radice ebraica e del Dialogo da parte cristiana.
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Ticketless - Finestre
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Dopo
aver tratteggiato, in un precedente volume, la ben diversa storia di
Cherasco, Bruno Taricco si conferma adesso, in questo suo lavoro (Il
ghetto delle Cherche. Appunti per una storia della comunità ebraica di
Carmagnola, Zamorani, 2018), un ricercatore ostinato, poco incline a
ipotesi fantasiose. Molto simile ai personaggi di cui narra la storia,
sempre alle prese con la vita nella sua talora aspra, ruvida
concretezza. Altri costruirebbero castelli in aria, Taricco riferisce
ciò che ha trovato.
Le “finestre del ghetto”, già note attraverso la storia della comunità
astigiana e i lavori pionieristici di Laura Voghera Luzzatto, o grazie
alle pagine autobiografiche di Brofferio, del ghetto di Torino visto
dalle finestre limitrofe, pagine purtroppo ancora oggi troppo poco
conosciute perché poco accessibili (I miei Tempi, Tip. Nazionale
Biancardi, 1859).
Fra le interdizioni dell’antico regime, vi era la norma che imponeva
agli ebrei di bloccare le finestre che guardavano la strada principale,
con scuri di legno.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Memetica
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Nello
scegliere un episodio di cronaca da sottoporre alla mia consueta breve
analisi settimanale, mi sono messo, come spesso mi capita, alla ricerca
di qualche fatto divertente, piacevole, interessante, o almeno non
particolarmente triste o allarmante, scartando tutti quelli di segno
negativo, perché è piuttosto deprimente dovere sempre commentare
notizie lugubri o drammatiche e usare toni sdegnati di condanna e
riprovazione. Chi mi conosce, sa che non sono poi, nel privato, così
cupo e pessimista.
Francesco Lucrezi, storico
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