Yosef Labi, rabbino di Verona
| Quattro lezioni preziose che si possono apprendere da Chanukkah.
Una piccola luce scaccia tanto buio. Una parola positiva, una piccola buona azione, possono eliminare tanta negatività.
Non combattere il buio: illuminalo con la luce della verità e con uno
scopo. Non fossilizzarti sulle cose negative e sulle sconfitte, ma
focalizzati sui cambiamenti positivi.
Aggiungi una fiammella ogni sera; non essere soddisfatto dei successi ottenuti, mira sempre più in alto.
Non basta illuminare il proprio spazio, ma bisogna portare la luce fuori.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | Noi
viviamo in un mondo ossessionato. E lo sappiamo. Nessuno si stupirebbe
se un bel giorno questa nostra demenza sfociasse in una crisi di pazzia
furiosa, che, calmatasi, lascerebbe l’Europa ottusa e smarrita; i
motori continuerebbero a ronzare e le bandiere a sventolare, ma lo
spirito sarebbe spento”.
Sono le parole che aprono “La crisi della civiltà” di Johan Huizinga, pubblicato nel 1935.
Ogni tanto serve rileggere, non solo per farsi un’idea su com’è cominciata, ma anche per sapere come potrebbe finire.
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I gilet gialli e quelli neri
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Giornata
di tensione a Parigi e in tutta la Francia per la protesta dei “gilet
gialli” (fortunatamente con meno danni del previsto). Tra i
protagonisti del corteo parigino, in casacca gialla e tricolore
italiano, viene segnalata la presenza di Luca Marsella di CasaPound.
Proprio gruppi e forze estremiste, segnalano i quotidiani, sembrano
caratterizzare la protesta. Un popolo “contro tutti”, quello sceso in
piazza Oltralpe. “Hanno mille ideologie. L’unico collante – scrive il
Corriere – è la protesta radicale”.
“La retorica è inutile. Ciò che può servire è l’educazione silenziosa
che mette la Shoah nella storia europea e non al di fuori di essa. Una
educazione gentile che è pronta ad ascoltare dubbi e perplessità. Non
deve imporre il ricordo dello Shoah come punto di partenza”. È quanto
afferma lo storico Michele Sarfatti, intervistato dalla Stampa sulla
difesa della Memoria e sulla lotta all’antisemitismo.
A proposito di Memoria in crisi, il quotidiano torinese parla del Museo
della Shoah che sarà presto aperto a Budapest su impulso del governo,
di cui abbiamo già parlato su Pagine Ebraiche mettendone in luce gli
aspetti più critici. In particolare la narrazione autoassolutaria sulle
responsabilità ungheresi nella deportazione e nello sterminio.
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qui torino - il libro di vercelli
"Israele, una realtà dinamica"
1948-2018:
a settant’anni dalla nascita, tutta la storia dello Stato d’Israele.
Origini, protagonisti, conflitti, società. Questo il tema di fondo del
nuovo saggio “Israele 70. Nascita di una Nazione” di Claudio Vercelli,
docente di storia dell’ebraismo presso l’Università Cattolica di Milano
e ricercatore presso l’Istituto di studi storici Salvemini di Torino.
Attorno al libro, presentato nell’aula magna della Cavallerizza Reale,
si è strutturata negli scorsi giorni una tavola rotonda che ha dato il
via al ciclo d’incontri organizzati dall’Università degli Studi di
Torino, con il patrocinio di UCEI e Università Roma Tre. Accanto
all’autore, il rettore, Gian Maria Ajani, il direttore de La Stampa,
Maurizio Molinari e Janiki Cingoli del Cipmo.
Molti gli spunti offerti dal saggio di Vercelli, che ripercorre e
analizza in profondità alcuni passaggi cardine della storia d’Israele:
dalla genesi del sionismo, alla nascita nel 1948, agli effetti che
scaturirono nel quadro geopolitico del Medioriente.
Alice Fubini Leggi
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Il futuro alle spalle
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Siamo
una società che indietreggia. Questo è il ritratto che emerge
dall’ultimo rapporto del Censis, il cinquantaduesimo, sulla «situazione
sociale del Paese». Il report annuale è, non solo per gli studiosi, uno
dei più autorevoli strumenti di analisi nell’evoluzione, a breve e
medio termine, dell’Italia. Da esso risulta che ci sentiamo non solo
assediati ma – soprattutto – privati di quella speranza di futuro senza
la quale il presente risulta maggiormente insopportabile. Dopo il
«rancore», derivate dalle delusioni per le promesse mancate, è arrivata
la «cattiveria» di chi si sente abbandonato a sé e reagisce come può,
trincerandosi sempre più spesso in quello che l’autorevole centro di
studi definisce come «sovranismo psichico».
Claudio Vercelli
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La nostra responsabilità
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L’ultimo
giovedì, quinta candela di Chanukkah, sono stato invitato a cantare a
un evento dedicato al rapporto fra Israele e la Diaspora in memoria di
Shira Banki, la ragazza uccisa nel 2015 nel gay pride di Gerusalemme.
Per causa, (o forze grazie?) alla pioggia, l’evento è stato rimandato.
Cosi, pensando alla pioggia a Gerusalemme ma anche e agli ultimi
allagamenti a Roma e Venezia, mi sono recato, nelle mia dolce e calda
casa a a studiare il significato della pioggia nell’ebraismo.
Michael Sierra
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