Jonathan Sacks, rabbino | Possiamo
cambiare il mondo solo se possiamo cambiare noi stessi. Ecco perché il
libro della Genesi si conclude con la storia di Giuseppe e dei suoi
fratelli. Racconta a livello individuale la storia che il libro
dell'Esodo racconta a livello nazionale.
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Anna
Foa,
storica |
La
vicenda si svolge nel 1939, durante gli esami di maturità, a Venezia.
L'ha raccontata nelle sue memorie la protagonista, la stilista Roberta
di Camerino. Il banco per la sua prova era stato collocato a parte,
nell'aula. Era ebrea. Ma quando fu fatta sedere al posto che le era
assegnato, un ragazzo si alza. È mulatto, figlio di un italiano e di
un'eritrea. Chiede di prendere posto vicino a lei, anche lui non è
"ariano". E dietro a lui, gli altri studenti si alzano e si uniscono a
loro, rimescolando i banchi, annullando la differenza
Recentemente è stato recuperato il nome di questo ragazzo, Ludovico
Sprocani, e la storia e stata raccontata e ripresa. Ma al di là del
gesto di piccolo grande eroismo di questo ragazzo vorrei far notare il
fatto che, dopo il suo esempio, gli altri lo seguirono. Reagire si può.
Ieri e oggi.
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Tsunami in Indonesia,
oltre 280 le vittime
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Almeno
280 persone sono morte in Indonesia in seguito a uno tsunami
che ha colpito lo stretto della Sonda, lo stretto di mare tra le isole
di Giava e Sumatra, che collega il mare di Giava all’oceano Indiano.
L’eruzione di un vulcano ha provocato un’onda anomala di oltre 20 metri
che ha devastato le coste indonesiane. L’ente governativo che si occupa
di emergenze parla anche di almeno 1000 feriti, decine di dispersi e
centinaia di edifici distrutti. Il bilancio, comunque, è provvisorio.
L’allerta tsunami, raccontano i quotidiani, non è scattata perché a
causarlo non è stato stavolta un terremoto ma una frana sottomarina
probabilmente collegata all’eruzione.
Circoncisioni clandestine. Un bambino nigeriano di due anni è morto a
causa di un tentativo di circoncisione effettuato in uno studio di
Monterotondo, periferia nord della Capitale, dove un libico esercita la
professione di medico senza avere, riportano i quotidiani oggi, titoli
validi in Italia. Un altro bambino, il gemellino della vittima, è
ricoverato, per lo stesso motivo, nella terapia intensiva del
Policlinico Gemelli. Si tratta di un nuovo caso di circoncisione
clandestina, sempre più diffusa tra le famiglie di nuovi immigrati che
la scelgono per ragioni economiche, spiega a La Stampa Mustafa
Qaddurah, pediatra e dirigente del Centro Islamico di Roma: “in
ospedale costa 500 euro mentre privatamente pagano appena 20 o 30 euro.
Alcuni tornano nei Paesi d'origine per l'intervento, ma si parla
comunque di decine di migliaia di potenziali vittime in Italia”.
Diversi operatori intervistati dai quotidiani (Corriere) chiedono che
si lavori affinché il sistema sanitario offra operazioni a costi
inferiori.
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l'intervento del vicepresidente ucei
"Circoncisione, regole ebraiche
esempio per tutelare i bambini"
La
circoncisione rituale non è un atto medico perché non ha alcun fine
terapeutico bensì è un atto di natura esclusivamente religiosa. Atto
religioso che comunque deve seguire le regole mediche per la
salvaguardia della salute del bambino. Il problema che affrontiamo non
è esclusivamente medico scientifico ma etico, legale, religioso e
culturale. Negli ultimi anni vi è la crescente tendenza a considerare
tale pratica esclusivamente alla luce del suo possibile attentato alla
integrità fisica dei bambini senza soffermarsi sui profili inerenti al
diritto di libertà religiosa e sull’eventuale valore inclusivo di un
suo riconoscimento ai fini di una cittadinanza universale. Circoncidere
i nostri figli è uno dei simboli più significativi del nostro essere
ebrei e tutelarlo è un atto a difesa della nostra libertà
religiosa. La circoncisione va comunque eseguita secondo le più
appropriate norme igienico sanitarie al fine di ridurre al minimo
eventuali complicanze.
Fin dall’antichità nell’ebraismo è stata individuata una persona
incaricata per svolgere tale atto che deve seguire precise regole sia
religiose che sanitarie tanto che la circoncisione può essere differita
se esistono dei segni o sintomi tali da sconsigliarne la esecuzione.
In Inghilterra fin dal 1749 esiste una società che riunisce i “Mohalim” circoncisori che godono anche di una assicurazione.
Eseguendo la milah all’ottavo giorno il consenso dell’avente diritto
verrà esercitato congiuntamente dai genitori. Come anche sottolinea la
Convenzione di Oviedo il parere del minore è preso in considerazione
della sua età e del suo grado di maturità.
La risoluzione 2076 del 2015 dell’assemblea parlamentare del Consiglio
d’Europa apre uno spiraglio alla risoluzione del problema limitando
l’esecuzione della circoncisione da parte di persona formata e dotata
delle abilità necessarie in opportune condizioni mediche e sanitarie ed
inserendo la pratica circoncisoria all’interno del capitolo dedicato
alla libertà di religione e non più solo a quello del diritto dei
bambini all’integrità fisica.
L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in accordo con le
disposizioni emanate recentemente dagli organismi dell’ebraismo
europeo, che tengono conto degli indirizzi espressi dall’assemblea
parlamentare del Consiglio d’Europa già ricordate, ha deciso la
creazione di albo dei Mohalim, con un curriculum formativo standard e
certificato da riconosciuti organismi ebraici internazionali (es. OU,
UME, Initiation Society, Rabbinato centrale/ministero della Sanità di
Israele).
I Mohalim devono altresì impegnarsi all’osservanza del protocollo
operativo che prevede tra le altre le seguenti norme a tutela della
salute del neonato
Prima della procedura:
Visita del neonato con verifica delle condizioni di salute permettenti
l’intervento allo scopo nel contempo di informare entrambi i genitori
delle modalità della circoncisione;
Informare il pediatra che segue il neonato della prossima circoncisione
e riverificare assieme le condizioni di salute permettenti l’intervento
Raccolta del Consenso Informato firmato da parte di entrambi i genitori.
Informare la comunità di appartenenza della famiglia del neonato dell’incarico ricevuto.
Durante la procedura:
Attuazione di tutte le precauzioni e le norme al fine di garantire la
sicurezza per i neonati (asepsi, controllo sanguinamento ecc.).
Utilizzo di strumenti sterili o monouso
Dopo la procedura:
Garantire la reperibilità nelle 24 ore successive.
Seguire il bimbo fino a cicatrizzazione avvenuta e completa guarigione.
Tenere un registro delle circoncisioni (accessibile per controllo) con
schede che attestino il consenso ricevuto e il rispetto di tutte le
norme e condizioni igienico sanitarie ed eventuali complicanze.
Riteniamo che tali disposizioni garantiscano la salvaguardia della
salute del neonato e nel contempo la libertà religiosa di praticare la
circoncisione.
Al fine di evitare il rischio di complicanze anche mortali come
avvenuto pochi giorni fa a Monterotondo, se non è ipotizzabile per le
diverse religioni ed etnie che adottano questa pratica dotarsi di
circoncisori certificati, è auspicabile che vengano istituiti dei
centri di riferimento negli ospedali – sulla scorta delle esperienze
già portate avanti in alcune regioni italiane tra cui il Lazio e
Piemonte – che, senza aggravio di costi per la sanità, come specificato
dalla Corte di Cassazione, possano praticare questo atto a prezzi
contenuti in quanto la salvaguardia del diritto alla salute e la
libertà religiosa sono i capi saldi della Costituzione italiana.
Giorgio Mortara, medico e vicepresidente dell'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane Leggi
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Oltremare - Fango |
La
parola in ebraico moderno per fango è "boz". Ma se chiedete a qualunque
nuovo israeliano, di quelli come me che han dovuto imparare la lingua
in fretta e furia per poi trovare un lavoro e iniziare la vita nel
nuovo paese, il boz è un tipo di caffè. All'ulpan si studia cultura
israeliana e lingua in parallelo, e quindi la lezione su come ordinare
un caffè in un bar locale è fra quelle fondamentali, almeno per noi
italiani. "Names" cioè caffè solubile è un ordine che a nessuno
verrebbe in mente di fare in un bar in Italia, mentre qui è fra le
opzioni normali insieme all'americano. Esclusi in partenza. Una volta
imparato che per avere un espresso basta in effetti dire "espresso" noi
stiamo di solito abbastanza tranquilli.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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Controvento - Coraggio da musei
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In
questo mondo iperconnesso, in cui le informazioni circolano in tempo
reale, capita di rado di scoprire un artista di cui non si era mai
sentito neanche il nome… E che artista! Hilma af Klint è una pittrice
vissuta fra la fine dell’800 e la metà del ‘900 in Svezia. Faceva parte
di un circolo di donne artiste immerse nella cultura esoterica,
femministe ante litteram, che frequentavano circoli steineriani,
studiavano teosofia e rosacrocesimo, predicavano l’occultismo
mettendosi in contatto con realtà sovrannaturali, dipingevano in stato
di trance, ma conoscevano tutti gli sviluppi scientifici più avanzati
ed erano sostenitrici di Darwin, esperte di atomismo, della teoria dei
colori di Goethe e delle ricerche artistiche più all’avanguardia.
Viviana Kasam
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