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  24 dicembre 2018 - 16 Tevet 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Jonathan Sacks, rabbino
Possiamo cambiare il mondo solo se possiamo cambiare noi stessi. Ecco perché il libro della Genesi si conclude con la storia di Giuseppe e dei suoi fratelli. Racconta a livello individuale la storia che il libro dell'Esodo racconta a livello nazionale. 
 
Anna
Foa,
storica
La vicenda si svolge nel 1939, durante gli esami di maturità, a Venezia. L'ha raccontata nelle sue memorie la protagonista, la stilista Roberta di Camerino. Il banco per la sua prova era stato collocato a parte, nell'aula. Era ebrea. Ma quando fu fatta sedere al posto che le era assegnato, un ragazzo si alza. È mulatto, figlio di un italiano e di un'eritrea. Chiede di prendere posto vicino a lei, anche lui non è "ariano". E dietro a lui, gli altri studenti si alzano e si uniscono a loro, rimescolando i banchi, annullando la differenza
Recentemente è stato recuperato il nome di questo ragazzo, Ludovico Sprocani, e la storia e stata raccontata e ripresa. Ma al di là del gesto di piccolo grande eroismo di questo ragazzo vorrei far notare il fatto che, dopo il suo esempio, gli altri lo seguirono. Reagire si può. Ieri e oggi.
 
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Tsunami in Indonesia,
oltre 280 le vittime
Almeno 280 persone sono morte in Indonesia in seguito a uno tsunami che ha colpito lo stretto della Sonda, lo stretto di mare tra le isole di Giava e Sumatra, che collega il mare di Giava all’oceano Indiano. L’eruzione di un vulcano ha provocato un’onda anomala di oltre 20 metri che ha devastato le coste indonesiane. L’ente governativo che si occupa di emergenze parla anche di almeno 1000 feriti, decine di dispersi e centinaia di edifici distrutti. Il bilancio, comunque, è provvisorio. L’allerta tsunami, raccontano i quotidiani, non è scattata perché a causarlo non è stato stavolta un terremoto ma una frana sottomarina probabilmente collegata all’eruzione.

Circoncisioni clandestine. Un bambino nigeriano di due anni è morto a causa di un tentativo di circoncisione effettuato in uno studio di Monterotondo, periferia nord della Capitale, dove un libico esercita la professione di medico senza avere, riportano i quotidiani oggi, titoli validi in Italia. Un altro bambino, il gemellino della vittima, è ricoverato, per lo stesso motivo, nella terapia intensiva del Policlinico Gemelli. Si tratta di un nuovo caso di circoncisione clandestina, sempre più diffusa tra le famiglie di nuovi immigrati che la scelgono per ragioni economiche, spiega a La Stampa Mustafa Qaddurah, pediatra e dirigente del Centro Islamico di Roma: “in ospedale costa 500 euro mentre privatamente pagano appena 20 o 30 euro. Alcuni tornano nei Paesi d'origine per l'intervento, ma si parla comunque di decine di migliaia di potenziali vittime in Italia”. Diversi operatori intervistati dai quotidiani (Corriere) chiedono che si lavori affinché il sistema sanitario offra operazioni a costi inferiori.
 
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  davar
l'annuncio della coalizione di netanyahu
Elezioni anticipate in Israele
Il 9 aprile si torna alle urne

Era prevedibile vista la maggioranza di un solo voto alla Knesset. E alla fine l'annuncio delle elezioni anticipate in Israele è arrivato: a darlo nelle scorse ore i leader della coalizione guidata dal Primo ministro Benjamin Netanyahu. La data fissata per il ritorno alle urne è il 9 aprile 2019. In una dichiarazione congiunta, la maggioranza ha fatto sapere che "per responsabilità nazionale e di bilancio, i leader dei partiti della coalizione hanno deciso all'unanimità di sciogliere la Knesset e andare alle nuove elezioni all'inizio di aprile dopo un mandato quadriennale”. La decisione di indire elezioni anticipate sarebbe stata presa dopo che era diventato chiaro che la coalizione composta da 61 seggi (su 120 totali), non sarebbe stata in grado di legiferare sul progetto legato alla leva obbligatoria per i haredi, che – su indicazione della Corte Suprema israeliana – doveva essere approvata entro il 15 gennaio. All'inizio della giornata, i partiti di opposizione Yesh Atid e Yisrael Beiteinu hanno chiarito che, a differenza di quanto affermato in precedenza, non intendevano sostenere la legge.
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l'intervento del vicepresidente ucei
"Circoncisione, regole ebraiche
esempio per tutelare i bambini"

La circoncisione rituale non è un atto medico perché non ha alcun fine terapeutico bensì è un atto di natura esclusivamente religiosa. Atto religioso che comunque deve seguire le regole mediche per la salvaguardia della salute del bambino. Il problema che affrontiamo non è esclusivamente medico scientifico ma etico, legale, religioso e culturale. Negli ultimi anni vi è la crescente tendenza a considerare tale pratica esclusivamente alla luce del suo possibile attentato alla integrità fisica dei bambini senza soffermarsi sui profili inerenti al diritto di libertà religiosa e sull’eventuale valore inclusivo di un suo riconoscimento ai fini di una cittadinanza universale. Circoncidere i nostri figli è uno dei simboli più significativi del nostro essere ebrei e tutelarlo è un atto a difesa della nostra libertà religiosa.  La circoncisione va comunque eseguita secondo le più appropriate norme igienico sanitarie al fine di ridurre al minimo eventuali complicanze.
Fin dall’antichità nell’ebraismo è stata individuata una persona incaricata per svolgere tale atto che deve seguire precise regole sia religiose che sanitarie tanto che la circoncisione può essere differita se esistono dei segni o sintomi tali da sconsigliarne la esecuzione.
In Inghilterra fin dal 1749 esiste una società che riunisce i “Mohalim” circoncisori che godono anche di una assicurazione.
Eseguendo la milah all’ottavo giorno il consenso dell’avente diritto verrà esercitato congiuntamente dai genitori. Come anche sottolinea la Convenzione di Oviedo il parere del minore è preso in considerazione della sua età e del suo grado di maturità.
La risoluzione 2076 del 2015 dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa apre uno spiraglio alla risoluzione del problema limitando l’esecuzione della circoncisione da parte di persona formata e dotata delle abilità necessarie in opportune condizioni mediche e sanitarie ed inserendo la pratica circoncisoria all’interno del capitolo dedicato alla libertà di religione e non più solo a quello del diritto dei bambini all’integrità fisica.
L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in accordo con le disposizioni emanate recentemente dagli organismi dell’ebraismo europeo, che tengono conto degli indirizzi espressi dall’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa già ricordate, ha deciso la creazione di albo dei Mohalim, con un curriculum formativo standard e certificato da riconosciuti organismi ebraici internazionali (es. OU, UME, Initiation Society, Rabbinato centrale/ministero della Sanità di Israele).
I Mohalim devono altresì impegnarsi all’osservanza del protocollo operativo che prevede tra le altre le seguenti norme a tutela della salute del neonato
Prima della procedura:
Visita del neonato con verifica delle condizioni di salute permettenti l’intervento allo scopo nel contempo di informare entrambi i genitori delle modalità della circoncisione;
Informare il pediatra che segue il neonato della prossima circoncisione e riverificare assieme le condizioni di salute permettenti l’intervento
Raccolta del Consenso Informato firmato da parte di entrambi i genitori.
Informare la comunità di appartenenza della famiglia del neonato dell’incarico ricevuto.
Durante la procedura:
Attuazione di tutte le precauzioni e le norme al fine di garantire la sicurezza per i neonati (asepsi, controllo sanguinamento ecc.).
Utilizzo di strumenti sterili o monouso
Dopo la procedura:
Garantire la reperibilità nelle 24 ore successive.
Seguire il bimbo fino a cicatrizzazione avvenuta e completa guarigione.
Tenere un registro delle circoncisioni (accessibile per controllo) con schede che attestino il consenso ricevuto e il rispetto di tutte le norme e condizioni igienico sanitarie ed eventuali complicanze.
Riteniamo che tali disposizioni garantiscano la salvaguardia della salute del neonato e nel contempo la libertà religiosa di praticare la circoncisione.
Al fine di evitare il rischio di complicanze anche mortali come avvenuto pochi giorni fa a Monterotondo, se non è ipotizzabile per le diverse religioni ed etnie che adottano questa pratica dotarsi di circoncisori certificati, è auspicabile che vengano istituiti dei centri di riferimento negli ospedali – sulla scorta delle esperienze già portate avanti in alcune regioni italiane tra cui il Lazio e Piemonte – che, senza aggravio di costi per la sanità, come specificato dalla Corte di Cassazione, possano praticare questo atto a prezzi contenuti in quanto la salvaguardia del diritto alla salute e la libertà religiosa sono i capi saldi della Costituzione italiana.

Giorgio Mortara, medico e vicepresidente dell'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane

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pagine ebraiche - dossier kabbalah
"Nessun giudizio, la parola
alle testimonianze in mostra"

“Non credo di esagerare se dico che esistono pochi musei ebraici al mondo che non abbiano mai preso negli scorsi anni in considerazione l’ipotesi di dedicare una grande mostra alla Kabbalah. Lo studioso israeliano Joseph Dan ha sottolineato la meravigliosa ironia del fatto che uno degli aspetti più inaccessibili del pensiero ebraico, il complesso insegnamento mistico della Kabbalah, abbia potuto conquistare una così larga popolarità. E questo non avviene solo negli ambienti ebraici, perché non ebrei coinvolti nel mondo cabalistico hanno finito per coinvolgere milioni di seguaci, entusiasti e a loro modo presi da una fede che trae ispirazione dalle sorgenti del pensiero ebraico”. Il lavoro di allestimento è appena terminato e Emile Schijver, a capo del prestigioso Museo ebraico di Amsterdam, si ferma a tracciare un primo bilancio, passa per le sale allestite a Vienna e valuta la riuscita dell’esposizione che è poi destinata a trasferirsi nella capitale olandese.
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pilpul
Oltremare - Fango
La parola in ebraico moderno per fango è "boz". Ma se chiedete a qualunque nuovo israeliano, di quelli come me che han dovuto imparare la lingua in fretta e furia per poi trovare un lavoro e iniziare la vita nel nuovo paese, il boz è un tipo di caffè. All'ulpan si studia cultura israeliana e lingua in parallelo, e quindi la lezione su come ordinare un caffè in un bar locale è fra quelle fondamentali, almeno per noi italiani. "Names" cioè caffè solubile è un ordine che a nessuno verrebbe in mente di fare in un bar in Italia, mentre qui è fra le opzioni normali insieme all'americano. Esclusi in partenza. Una volta imparato che per avere un espresso basta in effetti dire "espresso" noi stiamo di solito abbastanza tranquilli.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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Controvento - Coraggio da musei
In questo mondo iperconnesso, in cui le informazioni circolano in tempo reale, capita di rado di scoprire un artista di cui non si era mai sentito neanche il nome… E che artista! Hilma af Klint è una pittrice vissuta fra la fine dell’800 e la metà del ‘900 in Svezia. Faceva parte di un circolo di donne artiste immerse nella cultura esoterica, femministe ante litteram, che frequentavano circoli steineriani, studiavano teosofia e rosacrocesimo, predicavano l’occultismo mettendosi in contatto con realtà sovrannaturali, dipingevano in stato di trance, ma conoscevano tutti gli sviluppi scientifici più avanzati ed erano sostenitrici di Darwin, esperte di atomismo, della teoria dei colori di Goethe e delle ricerche artistiche più all’avanguardia.

Viviana Kasam 
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