Giuseppe Momigliano,
rabbino
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“Un
uomo della tribù di Levi andò e sposò una ragazza della stessa tribù.
La donna rimase gravida e generò un figlio. Ella vide che era buono e
lo tenne nascosto per tre mesi” (Esodo2, 1-2). Così la Torà descrive le
circostanze della nascita di Mosè, mentre i figli d’Israele erano
schiacciati dalla schiavitù imposta dal faraone e minacciati di
sterminio dal suo decreto di annegare nel Nilo i bambini maschi del
popolo ebraico.
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Davide
Assael, ricercatore
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L’annuncio,
atteso da tempo, di elezioni anticipate in Israele ha certamente a che
fare con le contingenze che tutti conosciamo: le dimissioni di
Lieberman, i guai giudiziari di Netanyahu, le discussioni sulla legge
per il reclutamento militare. Forse, però, questi continui ricorsi alle
urne aiutano anche a capire quanto sia difficile reggere un sistema
politico che si fonda su un proporzionale pressoché puro, in cui ognuno
rivendica un diritto di rappresentanza disinteressandosi della saldezza
del Paese.
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Ticketless - Benvenuto Terracini
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Molte
parole hanno sofferto nel 2018, anno in cui cadeva il cinquantesimo
anniversario della morte del grande linguista Benvenuto Terracini.
Qualcuno se n’è accorto? Non mi risulta. Dispiace il silenzio nel mondo
ebraico. Come dimenticare la sua traduzione del Rabbi di Heine? O i
racconti giovanili sulla “Rassegna mensile di Israel”? La sua
università di Pavia gli ha dedicato a dicembre un bel seminario, altro
ci si augura di realizzare nei prossimi mesi. Mi capita sempre di
pensare a quel Grande ogni volta che vedo ammalarsi un “segno”
linguistico. Stupidaggini, si dirà, rispetto ai Suoi alti pensieri e ai
Suoi interessi scientifici.
Alberto Cavaglion
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Periscopio - Qual è la domanda
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All'indomani
del giorno di Natale, in cui miliardi di persone, in tutto il mondo,
sono chiamati a riflettere su quell'evento particolare che, secondo la
visione cristiana, avrebbe cambiato irreversibilmente il corso della
storia e la missione dell'uomo sulla terra, voglio anch'io dedicare un
mio piccolo pensiero alla nobile figura di Lea Sestieri, che è stata
per lunghi decenni indiscussa protagonista del dialogo
ebraico-cristiano, a cui ha dedicato - con inesauribile energia,
fiducia, forza d'animo - tutta la sua profonda cultura, il suo rigore
morale, la sua passione etica e civile, la sua inesauribile sete di
giustizia e di verità.
Francesco Lucrezi, storico
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Milah, atto medico o religioso?
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Il
recente tragico episodio accaduto in un centro di accoglienza alle
porte di Roma in cui un bambino nigeriano di due anni è morto e il
fratellino è rimasto gravemente ferito a seguito di un intervento di
circoncisione rituale scuote le coscienze di tutti. Ancor più di coloro
che hanno vissuto in prima persona la nascita 40 anni fa esatti del
Servizio Sanitario Nazionale nel segno della universalità, uguaglianza
e solidarietà; tutela della salute come diritto del cittadino e
interesse della collettività. L’etica ebraica insegna a riguardo.
Qualcuno accerterà le responsabilità di quanto accaduto ma nel
dibattito generale, anche interno al mondo ebraico, si pone con forza
il tema di come impedire che un segno distintivo dell’identità di molti
popoli si trasformi in tragedie.
Franco Ventura, medico
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