Alberto Sermoneta, rabbino
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"ve elle Shemot bené Israel - e questi sono i nomi dei figli di Israele...."
Il midrash, (Shemot rabbà 1,1) spiega che "da questo si rileva che gli ebrei schiavi in Egitto, erano tutti tzaddiqim".
Per quale motivo il midrash interpreta in questo modo?
Si riporta (jalqut shim'onì sulla parashà di beshallach) che il nome
originale di Noach era Chaninà; egli si fece chiamare così Noach,
affinché gli sgregoni o i maghi dell’epoca, non potessero fare alcun
atto di magia o stregoneria, riguardo quel nome, dato che all'epoca, di
maghi e stregoni ve ne erano moltissimi.
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Gadi
Luzzatto
Voghera, direttore
Fondazione CDEC
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Nel
suo “Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli italiani”
Giacomo Leopardi dimostrava una certa preveggenza nel descrivere modi e
sostanza della “conversazione” che la maggior parte di noi intrattiene
su Facebook: “…quel poco, dico, che v’ha in Italia di conversazione,
essendo non altro che una pura e continua guerra senza tregua, senza
trattati, e senza speranza di quartiere, benché questa guerra sia di
parole e di modi e sopra cose di niuna sostanza, pure è manifesto
quanto ella debba disunire e alienare gli animi di ciascuno da
ciascuno, sempre offesi nel loro amor proprio, e quanto per conseguenza
sia pestifera ai costumi divenendo come un esercizio per una parte, e
per l’altra uno sprone dell’offendere altrui e della nimicizia verso
gli altri, nelle quali cose precisamente consiste il male morale e la
perversità de’ costumi e la malvagità morale delle azioni e de’
caratteri".
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Razzismo negli stadi,
una questione mai risolta
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Dopo
gli episodi di Milano, con il tentato assalto da parte di ultrà
interisti contro tifosi del Napoli – in cui è morto un capoultras del
Varese, il 39enne Daniele Belardinelli – e i cori razzisti contro il
giocatore del Napoli Koulibaly, il questore di Milano Marcello Cardona
ha annunciato che richiederà il blocco delle trasferte dei tifosi
dell’Inter per tutta la stagione mentre lo stadio Meazza, su
disposizione del giudice sportivo, sarà chiuso per due partite e
l’anello che ospita la curva Nord per una terza. “Quanto accaduto non è
più tollerabile. II calcio va difeso da coloro che lo utilizzano come
strumento per creare tensione”, afferma Gabriele Gravina, presidente
della Federcalcio (Corriere). Contro i cori razzisti, sottolinea
Repubblica, c’è stata “la mobilitazione di coscienze che una volta
tanto è stata generale, soprattutto sincera”. Ad stigmatizzare
l’accaduto, il sindaco di Milano Sala, l’ex presidente dell’Inter
Massimo Moratti (intervistato dal Corriere), il giornalista Gad Lerner
(Corriere del Mezzogiorno).
Fenomeno ultras, che fare? “Tanto per cominciare ci dovrebbe essere un
tentativo serio di capire cosa sia accaduto nelle curve degli stadi da
una quindicina d’anni a questa parte. Come è stato possibile che
logiche e linguaggi dell’estrema destra se ne siano progressivamente
impossessate, come si sono formate le saldature con la criminalità
organizzata. Come e chi ha permesso che avvenisse tutto ciò. Ecco, se
le misure drastiche sono il primo passo lungo un percorso di questo
tipo allora vanno benissimo”, afferma l’attore Gianfelice Facchetti,
figlio di Giacinto, storica bandiera dell’Inter. Intervistato dal
Corriere, denuncia “non scandalizziamoci solo per quanto avviene negli
stadi se poi ci sono politici che non esitano a strizzare l’occhio a
certi ambienti per un pugno di voti”. Su questo punto, Michele Serra
(Repubblica) punta il dito contro il ministro degli Interni Salvini che
intanto ha ipotizzato un incontro al Viminale con gli ultrà: “un
ministro di Polizia che fraternizza con gli ultras della sua squadra
senza rendersi conto dell’enormità della gaffe; oppure, e sarebbe anche
peggio, rendendosene perfettamente conto, perché in quelle curve, tra
quei giovani maschi dai modi spicci, c’è una fetta sicuramente
consistente del suo elettorato”.
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l'addio al grande scrittore israeliano
Amos Oz (1939-2018)
Mondo
della cultura e della letteratura in lutto per la scomparsa di Amos Oz.
Nato nel 1939 come Amos Klausner a Gerusalemme, città in cui sono stati
ambientati molti dei suoi scritti, Oz era tra gli intellettuali più
amati e influenti della sua generazione. Un successo che è stato e
continuerà ad essere anche italiano. Da Una storia di amore e di
tenebra a Giuda, da Il monte del cattivo consiglio a La vita fa rima
con la morte. I suoi romanzi e saggi hanno avuto ampia diffusione nel
nostro paese, dove Oz è stato più volte ospite e protagonista di
incontri indimenticabili.
Oz ha scritto 18 libri in ebraico e circa 450 articoli e saggi. Le sue
opere sono state tradotte in circa 30 lingue. Ha ricevuto il Premio
Israele per la letteratura nel 1998, anno del cinquantesimo
anniversario dell'indipendenza dello Stato ebraico. Nel 2005 ha
ricevuto dalla città di Francoforte il Premio Goethe alla carriera,
assegnato in passato a Sigmund Freud e Thomas Mann. Nel 2007 ha
ricevuto il Premio Principe delle Asturie per la Letteratura. Nel 2008
ha ricevuto il Premio Heinrich Heine della città di Düsseldorf. Nel
2010 ha vinto la prima edizione del Premio Salone Internazionale del
Libro, assegnatagli dal voto elettronico dei visitatori ed editori
della manifestazione.
(Il grande scrittore israeliano Amos Oz entra in trionfo alla Fiera del
libro di Lipsia, uno dei massimi appuntamenti culturali europei,
assieme alla scrittrice Mirjam Pressler, sua traduttrice di fiducia
nelle edizioni tedesche di un'opera che si è affermata ai vertici della
letteratura universale).
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cordoglio nel mondo ebraico italiano
Dario Tedeschi (1929-2018)
Cordoglio
nel mondo ebraico italiano per la scomparsa dell'avvocato Dario
Tedeschi, già vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane nonché protagonista della stagione delle Intese con lo Stato
italiano. Romano, classe 1929, Tedeschi è stato una figura centrale
dell'ebraismo italiano del dopoguerra. Rappresentò l'allora UCEI
(allora Unione delle comunità israelitiche italiane) nel lavoro per la
definizione dell'Intesa con la Repubblica italiana, siglata nel 1987 e
fondamento della tutela della libertà religiosa e identità del mondo
ebraico italiano. In queste ore di lutto, la Presidente UCEI Noemi Di
Segni ha inviato ai familiari le condoglianze a nome di tutti gli ebrei
italiani. Nel ricordarlo, tra gli altri, il vicepresidente UCEI Giulio
Disegni ha sottolineato il suo ruolo nella firma dell'Intesa,
portato avanti “con grande saggezza, equilibrio, attenzione alle
specificità ed esigenze del mondo ebraico italiano”. “A lungo
l’ebraismo ritenne che la legge del 30 bastasse a regolare
l’organizzazione comunitaria. Gli organi statutari erano sì elettivi ma
non era previsto ad esempio l’elettorato passivo delle donne” aveva
ricordato Tedeschi, partecipando all'incontro sui 30 anni dall'Intesa
organizzato dall'UCEI a Roma e ricostruendo le vicende che portarono
poi al tavolo la commissione dell’Unione con quella governativa.
(nell'immagine Dario Tedeschi, a destra, rivolge al Consiglio Ucei
durante l'incontro di studio sui 30 anni dalla firma delle Intese). Leggi
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la presidenza del consiglio risponde all'ucei
"Norma sull'Ires e Terzo settore,
cambieremo disciplina fiscale"
“In
merito alla norma sull'Ires formulata nella legge di Bilancio
attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, provvederemo
quanto prima, a gennaio, a intervenire per riformulare e calibrare
meglio la relativa disciplina fiscale”. Così il Presidente del
Consiglio Giuseppe Conte nella nota di risposta alla lettera inviata
dalla Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di
Segni per chiedere un ripensamento rispetto all'abolizione dello sconto
Ires per gli enti del terzo settore. “A quanto risulta, l'aumento
riguarderà già l'anno 2019 comportando per tutti gli enti anche la
revisione di bilanci preventivi appena approvati per fare fronte ad un
imprevisto, improvviso, insostenibile raddoppio delle tasse”, il
messaggio della Presidente UCEI che ha sottolineato come “procedendo in
questa direzione ad essere penalizzate fortemente saranno tutte le
attività del volontariato, di assistenza sociosanitaria e molte altre
attività a carattere religioso, culturale e della ricerca, che si
sostengono con limitatissime risorse basandosi sulla forza del credo e
della solidarietà umana". Leggi
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Picconate |
A
Trino, in provincia di Vercelli, l’amministrazione comunale ha
accettato di regolarizzare la moschea locale ponendo come condizione
l’abbattimento della parete divisoria tra uomini e donne. Questo – è
stato detto – per rispettare un principio costituzionale. Leggendo
questa notizia mi sono domandata di quale articolo della Costituzione
si parlasse. Non certo dell’articolo 8, “Tutte le confessioni religiose
sono egualmente libere davanti alla legge”, e neppure dell’articolo 19,
“Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede
religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne
propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché
non si tratti di riti contrari al buon costume”; mi pare davvero
difficile, infatti, definire “contraria al buon costume” l’usanza di
pregare separati per non essere distratti dalla presenza di persone
dell’altro sesso; casomai la si dovrebbe definire esageratamente
attenta al buon costume.
Anna Segre, insegnante
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Defascistizzazione mancata |
Leggendo
Neofascismi di Claudio Vercelli (Edizioni del Capricorno, 2018) si
riscontra perfettamente l’ostinato tentativo da parte delle forze
neofasciste di un ritorno sulla scena pubblica e politica dopo la
caduta di Benito Mussolini. Un’operazione perseguita con molteplici
camuffamenti, sigle ingannevoli, e mezzi sia eversivi che “legali”,
cercando consenso e legami, oltre che tra la popolazione comune, in
forze antisistema e in quelle tradizionalmente democratiche – come per
esempio la destra liberale. Una macchina politica, che per quanto
ritenuta spesso definitivamente deceduta, non ha mai cessato la propria
attività sino ad oggi, con momenti più o meno energici.
Francesco Moises Bassano
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