Paolo Sciunnach, insegnante | E non seguirete le loro tradizioni (Levitico 18, 3).
Questo comandamento è interpretato e discusso nel Talmud (Avodah Zarah
11a) dove Tosfoth precisa che due tipi di usanze sono comprese nella
proibizione biblica: le usanze legate ad altri culti e le usanze dei
Gentili in generale considerate sciocche, anche se non legate ad un
significato religioso.
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Anna
Foa,
storica |
La
notizia del rifiuto da parte del consiglio comunale di Anzio di
revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini è significativa
anche perché contemporaneamente è stata rifiutata anche la proposta di
tributare un riconoscimento ad Adele Di Consiglio, cittadina di Anzio,
nel 1938 bambina di sette anni cacciata da scuola e perseguitata in
seguito alle Leggi razziste. Il voto non è privo di logica: perché un
comune che mantiene la cittadinanza onoraria - dicasi onoraria, quindi
un gesto di onore - a Mussolini dovrebbe onorare una delle vittime di
quelle leggi, appunto, che portano la sua firma e furono da lui
ispirate e decise? Ma c'è di più. La concessione della cittadinanza
onoraria a Mussolini è del 1924, la stessa data delle altre
numerosissime cittadinanze onorarie attribuite in tutti o quasi i
comuni italiani al Duce, su sollecitazione del governo fascista.
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L’Iran e l’attacco Usa
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Come
svelato dal Wall Street Journal, nel settembre scorso la Casa Bianca
aveva chiesto al Pentagono le opzioni per attaccare l’Iran.
L’operazione, spiega La Stampa, “avrebbe avuto lo scopo di punire un
bombardamento a colpi di mortaio, lanciato da milizie sciite legate a
Teheran all’interno della Zona Verde di Baghdad”. Non è chiaro, si
legge ancora, se dietro all’iniziativa ci fosse il presidente Trump.
Quando aveva nominato John R. Bolton Consigliere per la sicurezza
nazionale lo aveva infatti ammonito “dicendo che non gli avrebbe
permesso di scatenare una guerra”.
“Contenta che Roma collabori con i gilet gialli”. Così la leader
dell’estrema destra francese Marine Le Pen in un colloquio con La
Stampa. “Sono contenta – afferma la leader del Rassemblement national –
che i 5 Stelle o la Lega partecipino in qualche modo a questo
movimento, che è democratico. E che consiste nel rendere la parola al
popolo europeo nella sua diversità”.
L’antisemitismo e il razzismo negli stadi continuano a tener banco. Il
Corriere Roma, nell’editoriale di prima, mette in evidenza le parole
della Presidente UCEI Noemi Di Segni nel corso della conferenza stampa
tenutasi negli scorsi giorni a Palazzo Chigi: “Ci preoccupano i ritorni
di fenomeni di antisemitismo e razzismo in Italia e in Europa. È
responsabilità delle istituzioni comprendere e non sottovalutare. Siamo
qui per affermare un tema identitario, italiano ed europeo, soprattutto
rivolto ai giovani, perché siano consapevoli di essere discendenti di
generazioni che hanno vissuto e visto la Shoah”. Il dorso romano ospita
una doppia pagina dedicata alla ricollocazione delle pietre d’inciampo
trafugate in dicembre e all’apposizione di nuovo stolpersteine per le
strade della Capitale. Si legge al riguardo: “Storie che riemergono dal
passato, quasi sempre grazie a ricerche appassionate che scavano tra
ricordi e reperti di un tempo lontano, tre quarti di secolo fa. Ecco
cosa c’è sotto quei piccoli sampietrini in ottone lucido”.
Il Messaggero dà invece appuntamento a mercoledì sera, con il concerto
Libero è il mio canto che all’auditorium Parco della Musica porterà sul
palco le voci femminili della Memoria salvate dall’oblio. “Nel concerto
– viene segnalato – si alternano canti d’amore, denunce di crudeltà,
incitazioni alla resistenza, parodie di celebri canzonette, ninne
nanne”.
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IL DOCUMENTARIO ANDATO IN ONDA SU RAI UNO
Libia ebraica sul piccolo schermo
“Tanti racconti, la nostra storia”
Un
legame di molti secoli spezzato dall’odio e dalla violenza. L’esilio
forzato, la sfida di reinventarsi altrove. Una storia in molti casi a
lieto fine. Ma la ferita resta aperta, anche se il fluire incessante
dei ricordi tiene in vita tradizioni e suggestioni.
In “Libia, l’ultimo esodo”, andato in onda sul primo canale come
Speciale del Tg1, Ruggero Gabbai e David Meghnagi raccontano la storia
degli ebrei libici dai tempi di Giolitti fino ai primi pogrom arabi e
alla fuga definitiva del ’67. Per molti la meta fu l’Italia. Numerose
le testimonianze raccolte nel documentario, tra cui quelle di due
figure recentemente scomparse: Sion Burbea, protagonista della nascita
del Tempio tripolino di via Veronese a Roma; e David Zard, noto
produttore discografico e impresario.
“Un prodotto ben fatto, che mette insieme memorie individuali e
ricostruzione storica. Mi ci sono ritrovato ed è stato emozionante
veder comparire sullo schermo alcune foto di famiglia” commenta il
Consigliere UCEI Victor Magiar, che appare nel documentario con una
testimonianza. “Quello realizzato da Meghnagi e Gabbai – prosegue
Magiar – è un racconto onesto, senza rancore e senza nostalgia. Un
prodotto che ha anche il merito di aiutarci a cogliere alcune dinamiche
sociologiche relative alla condizione di minoranza in un paese non
democratico. Emerge infatti con forza la fragilità di una convivenza in
assenza di una garanzia dall’alto e in balia di dinamiche primitive”. Leggi
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il capo di stato maggiore lascia l'incarico La strategia anti-Iran d'Israele,
eredità del generale Eizenkot
Dopo
quattro anni alla guida dell'esercito israeliano, Gadi Eizenkot lascia
in queste ore il ruolo di capo di Stato Maggiore d'Israele. Il suo più
grande lascito su fronte della sicurezza, l'aver dato il via ad
un'ampia e decisa azione di contrasto dell'aggressiva espansione
dell'Iran in Medio Oriente. “Abbiamo operato sotto una certa soglia
fino a due anni e mezzo fa”, ha spiegato Eizenkot (nell'immagine
assieme al Presidente israeliano Reuven Rivlin) ai media israeliani e
al New York Times in una serie di interviste e riferendosi alle azioni
israeliane contro i carichi di armi destinati ai terroristi di
Hezbollah in Libano e Siria. "E poi abbiamo notato un cambiamento
significativo nella strategia dell'Iran. La loro visione era quella di
avere un'influenza significativa in Siria, costruendo una forza di
100.000 combattenti sciiti provenienti da Pakistan, Afghanistan e Iraq.
Hanno costruito basi di intelligence e una base dell'aviazione
all'interno di ogni base aerea siriana. E hanno portato civili per
indottrinarli”. Da qui la decisione di Eizenkot di cambiare strategia
nei confronti dell'Iran. Ottenuto il sostegno del gabinetto di
sicurezza, l'esercito israeliano ha così intensificato le operazioni:
solo nel 2018, ricorda il New York Times, l'aviazione israeliana ha
sganciato 2.000 bombe in territorio siriano. “Abbiamo una completa
superiorità d'intelligence in quest'area. Godiamo di una totale
superiorità aerea. Abbiamo una forte capacità di deterrenza e abbiamo
la giustificazione ad agire”, ha spiegato il capo di Stato Maggiore
spiegando il successo dell'azione coordinata contro l'Iran in Siria e
contro i terroristi di Hezbollah. Leggi
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La Run for Mem a Torino
Due corse, un messaggio vivo
Un percorso di dieci chilometri rivolto a chi è più preparato sulle distanze significative. E uno di quattro aperto a tutti.
Domenica 27 gennaio è il giorno della terza Run for Mem, la corsa per
la Memoria viva organizzata dall’UCEI insieme alla Comunità ebraica di
Torino e con testimonial d’eccezione l’ex podista Shaul Ladany,
sopravvissuto alla Shoah e al massacro degli atleti israeliani ai
Giochi Olimpici di Monaco del 1972.
L’idea è di affermare la vita, che continua nonostante tutti i
tentativi di sterminio perpetrati nel corso dei secoli. La vita
continua e la forza di vivere, a volte di sopravvivere, va trasmessa
con convinzione, avendo il coraggio di raccontare quanto accaduto
affinché non si ripeta mai più.
Clicca qui per maggiori informazioni e per iscriverti.
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Oltremare - Sabbia |
In
un quartiere del globo così pieno di sabbia come il nostro, quando
smette di piovere e tutto si asciuga istantaneamente perché tira un
vento che pare la bora a Trieste, cosa potrà mai succedere? Esatto,
tempesta di sabbia. Ecco uno di quei momenti in cui tutta la high-tech
dei cervelli più fini del paese, e tutta la genialità dell’Iron Dome,
tutti i grattacieli costruiti e in costruzione, e tutti i treni
superveloci che dovrebbero portarci a Gerusalemme in pochi minuti;
tutto ciò non vale il fazzoletto che devi metterti sulla bocca e sul
naso per respirare aria filtrata e non, appunto, sabbia.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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Controvento - Pulizia
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Pare
che i primi giorni dell’anno in America i negozi di robivecchi, i
centri di raccolta di indumenti usati, le boutique specializzate in
abbigliamento di seconda mano, siano stati letteralmente invasi da orde
di persone con valigie e sacchi della spazzatura pieni di roba da
riciclare.
L’ondata di pulizia delle case non è stata una coincidenza astrale,
bensì l’effetto di una nuova serie Netflix “Tiding up with Marie Kondo”
sì, proprio la Marie Kondo acclamata autrice giapponese di trattati
sull’applicazione dei principi zen ad armadi, pensili e cassetti.
Viviana Kasam
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